Blocco per tutte le auto diesel in città se si verificano tre giorni consecutivi di superamento del limite di 100 microgrammi per metro cubo di ‘polveri sottili’. Inoltre, con le stesse condizioni di inquinamento, si avrà la chiusura della Ztl per tutti i veicoli privati. In caso di 7 giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 mcg, scatterà invece lo stop per diesel euro 3 ed Euro 4. Questi i nuovi provvedimenti antismog che verranno approvati da Palazzo Civico e che entreranno in vigore da subito. Il Comune annuncia anche misure permanenti più rigorose a partire da settembre. Previste nuove regole come l’estensione della Ztl e la strutturazione del piano della qualità dell’aria. Saranno inoltre attivati 20 nuovi bus elettrici a partire dalla prossima estate e verranno installate 700 nuove colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
La Settimana di Cardiologie Aperte
Fino al 19 febbraio si rinnova l’appuntamento con la 8a Campagna Nazionale della Fondazione per il Tuo cuore Onlus di ANMCO – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
Dal 12 al 19 febbraio anche 8 strutture ospedaliere della Regione Piemonte e Valle d’Aosta ospitano Cardiologie Aperte, il tradizionale appuntamento di screening cardiologico e della salute del cuore degli italiani. Un’iniziativa della 8a Campagna Nazionale della Fondazione per il Tuo cuore Onlus e di ANMCO – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri.
“La prevenzione rimane la migliore cura per la nostra salute soprattutto per un organo importante come il cuore. In questi anni di Campagna di Prevenzione, molti italiani l’hanno compreso e attendono Cardiologie Aperte per effettuare gli screening di prevenzione e assistere a importanti momenti di incontro con esperti di cardiologia. La vera e propria rivoluzione sanitaria è fare prevenzione in modo capillare, in piazza, una sensibilizzazione che va oltre le mura delle strutture ospedaliere –. Non solo si abbattono i costi sanitari, ma soprattutto si genera la consapevolezza e la cultura della prevenzione, grazie alla quale si evitano morti improvvise e malattie croniche e invalidanti.- ha sottolineato Michele Gulizia, ideatore del Progetto, Direttore di Struttura Complessa di Cardiologia Ospedale “Garibaldi-Nesima” di Catania e Responsabile del Settore Operativo “Progetto di Prevenzione Nazionale Banca del Cuore“ – Protagonista di eccellenza anche di questa edizione è infatti la Banca del Cuore, quest’anno estesa grazie al nuovo Progetto “Truck Tour Banca del Cuore” che in questi giorni affronta la tappa Sanremese, la prima delle tante che effettuerà nei prossimi 8 mesi nelle oltre 30 città italiane, rappresentando l’evoluzione di una prevenzione cardiovascolare che si sposta “porta a porta” a casa degli italiani.”
“Il cuore degli italiani soffre delle stesse malattie e con la stessa incidenza di quelle che colpiscono quello degli europei. La malattia più diffusa è indubbiamente la cardiopatia ischemica, che si può manifestare acutamente con un infarto miocardico acuto o una morte improvvisa ma che, nei tanti casi che riusciamo a salvare diventa una forma cronica, con la presenza o meno di una angina pectoris. – ha dichiarato Attilio Maseri, Presidente della Fondazione “per il Tuo cuore” Onlus. La Settimana di Cardiologie Aperte ci ha dimostrato, in questi anni, come sia importante arrivare a incontrare direttamente i cittadini, non solo in una situazione di sofferenza cardiaca, ma prima che la patologia si manifesti”.
“Entusiasticamente aderiamo, come per le precedenti sette edizioni, alla Campagna Nazionale della Fondazione per il tuo cuore ONLUS di ANMCO consapevoli che, grazie a questa lodevole iniziativa, molti cittadini della nostra Regione da oggi sapranno che il loro cuore è più protetto, poiché è inserito in un grande progetto di prevenzione cardiovascolare. Infatti in questi anni, grazie alla Campagna «Banca del Cuore», molte persone hanno scoperto di avere anomalie a livello cardiovascolare che non sapevano di avere, tra cui pregressi infarti, fibrillazione atriale e cardiopatie ad alto rischio di aritmie maligne” ha messo in evidenza Marco Sicuro Presidente Regionale ANMCO Piemonte–Valle d’Aosta. Per questa edizione il filo conduttore delle iniziative legate a Cardiologie Aperte 2017 sarà la divulgazione dei materiali elaborati dalla Fondazione per il Tuo Cuore per promuovere stili di vita corretti. In ogni sede le iniziative sono gestite dai medici e dagli infermieri di ciascun reparto di cardiologia, che hanno aderito con dedizione e in spirito di servizio. Ad Aosta l’iniziativa sarà rivolta, come di consueto, a un target particolare: in questa edizione sono i non vendenti e i loro accompagnatori. In ogni Sede verrà data informazione sula Banca del Cuore e sulla Ricerca Cardiovascolare portata avanti dal nostro Centro Studi“.
“Anche per questa edizione sono previste tante iniziative in tutte le città che hanno aderito alla Campagna, molte delle quali rivolte alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e all’educazione a un corretto stile di vita che permetta di avere un cuore sano – aggiunge Andrea Di Lenarda Presidente Nazionale ANMCO – A queste si sommano dibattiti e incontri con i cittadini all’interno delle stesse strutture ospedaliere e nei teatri, cinema e scuole coinvolte dall’iniziativa. La Banca del Cuore rappresenta una iniziativa di grande rilevanza e impatto per la popolazione italiana, motivo per cui anche la nostra Associazione promuove con forza questo Progetto per il suo alto valore educativo e per il suo forte messaggio in favore della salute dei nostri pazienti”.
A tutti i cittadini e ai pazienti che si recheranno nelle Cardiologie aderenti per partecipare al Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare “Banca del Cuore” verrà consegnata gratuitamente, al termine dello screening, la propria BancomHeart, la card di Banca del Cuore. Una card unica al mondo, grazie alla quale i possessori possono prendersi cura meglio del proprio cuore, anche lontano da casa, in viaggio o quando non si ha la possibilità di raggiungere il proprio medico. Le informazioni mediche raccolte sono conservate nella “Banca del Cuore”: una cassaforte digitale dove le informazioni mediche relative al cuore sono sempre disponibili e consultabili. Infatti, la BancomHeart, grazie alla password segreta conosciuta solo dall’utente, consente di connettersi, via internet dall’Italia e dall’estero, alla Banca del Cuore e di vedere o scaricare il proprio elettrocardiogramma e i propri dati clinici ogni volta che lo si desidera.
Qui di seguito le Cardiologie Aperte finora pervenute:
- Ospedale Generale Regionale-Po U. Parini , Aosta Dott. MARCO SICURO
- Ospedale Degli Infermi, Ponderano (BI) Dott. MARCO MARCOLONGO
- Ics Maugeri Spa Societa’ Benefit, Veruno (NO) Dott. CLAUDIO MARCASSA
- Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (TO) Dott. ROBERTO POZZI
- Ospedale Giovanni Bosco, Torino Dott.ssa PATRIZIA NOUSSAN
- Ospedale Maggiore Ss. Trinita’, Fossano (CN) Dott. MAURO FEOLA
- Ospedale Mauriziano, Torino Dott.ssa MARIA ROSA CONTE
- Ospedale Maria Vittoria, Torino Dott. MASSIMO GIAMMARIA
L’elenco aggiornato delle Cardiologie aderenti al Progetto e delle iniziative promosse in Regione è disponibile sul sito www.periltuocuore.it.
ILLUSIONI E INGANNI DELLA MENTE
Martedì 14 febbraio, ore 15.30 Aula Magna del Liceo Classico Massimo d’Azeglio Via Parini 8
Realtà o illusione? La mente è affidabile o ingannevole? A svelare il mistero ci pensa l’Unitre Torino con l’incontro dal titolo “Illusioni e inganni della mente” organizzato per martedì 14 febbraio. A partire dalle ore 15.30, presso l’Aula Magna del Liceo Classico Massimo d’Azeglio in via Parini 8 a Torino, approfondiranno l’argomento Pino Rolle, vicepresidente Circolo Amici Della Magia (CADM), e Ivo Maistrelli, coordinatore del Gruppo Piemontese del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP). Con l’aiuto di giochi ed esempi pratici, affronteranno il tema dell’attendibilità delle testimonianze e di come il cervello a volte elabori in maniera distorta ciò che gli occhi vedono. L’incontro sarà moderato da Giuseppe Ardito, Vicepresidente e Docente Unitre di “Antropologia e biologia umana”.
“GIOCO D’AZZARDO: DIVERTENTE O DIPENDENTE?”
Un tema molto dibattuto e sempre più all’ordine del giorno, per un fenomeno che ha raggiunto a livello nazionale un business di 95 miliardi, il 4,4 per cento del Pil. È il gioco d’azzardo, che può diventare patologia.
Se ne parla venerdì 17 febbraio 2017, a partire dalle 20,30, a Rivoli presso la Sala consiliare di via Capra 27, al convegno «Gioco d’azzardo: divertente o dipendente? Analisi comparata del tema, in Piemonte e in Italia», organizzato dall’Osservatorio Antimafia del Comune con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della legalità e il rispetto delle norme, mediante iniziative di sensibilizzazione che coinvolgano la comunità.
Relatori: Paolo JARRE, Direttore del Dipartimento “Patologia delle dipendenze” dell’A.S.L. TO3; Fulvia CANINO Avvocato penalista, esperta di reati legati al gioco d’azzardo; Luciano ROSSO Direttore del Consorzio Socio Assistenziale dei Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse; Franco DESSI’ Sindaco della Città di Rivoli; Paolo DE FRANCIA Assessore alle Attività Economiche della Città di Rivoli.
“Il Comune di Rivoli – afferma il sindaco Franco Dessì – ha accolto con favore la proposta dell’Osservatorio Antimafia di Rivoli di tenere questo importante appuntamento che si svolge in un momento particolarmente sensibile per la tematica del gioco d’azzardo”. “In nostro Comune – spiega il sindaco – è stato il primo ad adottare un provvedimento di limitazione degli orari di funzionamento delle slot-machine a tutela della salute dei propri cittadini. Oggi la situazione si presenta confusa, con il Consiglio di Stato che ha sospeso l’ordinanza del Comune di Torino rimandando al TAR del Piemonte una rapida decisione nel merito del ricorso presentato dai gestori”. “In attesa di tale pronunciamento – prosegue Dessì – il Comune di Rivoli non intende sospendere l’efficacia della propria ordinanza senza uno specifico giudizio da parte del TAR nei confronti di tale provvedimento”. “La tutela della salute dei cittadini è una delle funzioni primarie di un sindaco e pertanto andremo avanti fino in fondo nella battaglia contro la ludopatia e le dipendenze dal gioco, nel rispetto delle leggi e delle norme del nostro Paese”, conclude il sindaco.
“L’Italia – spiega il presidente dell’Osservatorio, Alberto Bortone – è un Paese in cui si spendono circa 1.260 euro pro capite in gioco d’azzardo, dando vita a un fatturato legale di 76 miliardi di euro all’anno e a uno illegale di almeno 10 miliardi di euro (dati 2012). Le mafie in tutta la penisola traggono grandi profitti attraverso il gioco illegale e dispongono di un efficiente sistema di riciclaggio grazie a quello legale”. “Anche per queste ragioni abbiamo deciso, come Osservatorio Antimafia di Rivoli, di organizzare un convegno su questo tema. Il contrasto al gioco d’azzardo patologico – precisa Bortone – è una perfetta declinazione degli scopi dell’Osservatorio, poiché coniuga insieme la salute e il benessere dei cittadini con il contrasto alle associazioni mafiose sul nostro territorio”.
Vera Vigevani Jarach, madre di Plaza de Mayo
Il presidente del Consiglio regionale e del Comitato piemontese per i diritti umani Mauro Laus ha consegnato, lunedì 13 febbraio a Palazzo Lascaris, una targa di riconoscimento a Vera Vigevani Jarach, ebrea italiana rifugiatasi nel 1939 in Argentina per sfuggire ai campi di concentramento e madre di Plaza de Mayo in seguito alla morte della figlia Franca negli anni della dittatura militare di Videla, per il suo impegno contro i totalitarismi e a favore dei diritti umani.
“A nome del Consiglio regionale del Piemonte, che è il primo in Italia e fin’ora l’unico ad avere istituito un Comitato per la salvaguardia e la tutela dei diritti umani – ha dichiarato Laus – siamo onorati di riconoscere l’impegno di chi, avendo vissuto sulla propria pelle alcuni degli episodi più strazianti della storia del Novecento, ha fatto della propria vita un’occasione di resistenza e di monito per le nuove generazioni”.
“La storia è maestra di vita ma, dalla sua lezione, l’umanità impara troppo poco – ha dichiarato Vera Vigevani Jarach -. Non dobbiamo arrenderci all’idea che un altro mondo non sia possibile e dobbiamo impegnarci in prima persona per l’affermazione della verità e della giustizia contro il silenzio e l’indifferenza che coprono troppi crimini”.
Alla cerimonia sono intervenuti – tra gli altri – i vicepresidenti dell’Assemblea Nino Boeti e Daniela Ruffino e del Comitato Enrica Baricco e Giampiero Leo e il consigliere Daniele Valle.
(foto: il Torinese)
Baloccarsi su cosa scrivere sulla targa è inutile se non si ricostruisce l’insieme. E dall’insieme risulta che violenza politica, violenza terroristica, terrorismo sono difficilmente scindibili in quegli anni di piombo. Anche le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, pietre che uccidono come la P 38
Di Pier Franco Quaglieni*
La polemica che sta montando ad una settimana dallo scoprimento di una lapide in ricordo del lavoratore studente (come si diceva allora) Roberto Crescenzio non è un buon segnale, rivela l’appannarsi di alcuni valori di riferimento che si credevano acquisiti una volta per sempre. In quell’anno conducevo un seminario a Palazzo Nuovo quasi esclusivamente riservato ai lavoratori studenti e so cosa significasse lavorare e studiare tra mille difficoltà ,come faceva Crescenzio.
La polemica su cosa si deve incidere sulla lapide (violenza politica? violenza eversiva? violenza terroristica? terrorismo?) appare un po’ pretestuosa, soprattutto quando si vuole sostenere che quella vicenda terribile fu solo violenza politica. L’uso di bombe molotov in manifestazioni non è mai solo violenza politica. Assaltare la sede del MSI, partito che aveva una folta rappresentanza in Parlamento, è un’idea inconciliabile con la convivenza civile. Le idee si combattono con il confronto delle idee ,non con le aggressioni alle sedi. Altrettanto per l’assalto di tipo squadristico all’”Angelo Azzurro”.
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Spadolini aveva scritto degli opposti estremismi che finiscono di confondersi nei modi di comportarsi di agire. Squadristi rossi e squadristi neri. Scannarsi su cosa scrivere sulla targa non è segno di rispetto per questo giovane disgraziato, vittima incolpevole di una furia che non può trovare spiegazioni, nè tanto meno giustificazioni ragionevoli. Meno che mai sono tollerabili i tentativi di sminuirne la portata. I protagonisti -responsabili non hanno mai dato spiegazioni convincenti.Alcuni hanno anche fatto carriere impensabili. Il solo Silvio Viale, andato assolto ed accusato esclusivamente per l’assalto alla sede missina ha espresso, sia pure molto tardivamente, le sue scuse alla mamma di Crescenzio. Il prof. Stefano Della Casa, Steve per i compagni di LC, laureatosi proprio nel 1977,anno della morte violenta di Crescenzio, che pure passò un anno in carcerazione preventiva per quell’episodio, si è sempre dichiarato innocente e quindi non si è mai espresso su quel dramma, pur prendendo successivamente le distanze dall’uso della violenza. Nel 2006 ebbe la riabilitazione del Tribunale di Torino e questo chiuse per sempre il discorso giudiziario. E’ vero che nel 1976 Lotta Continua si sciolse proprio di fronte al dilemma del terrorismo, ma una parte significativa di suoi militanti confluirono nei gruppi terroristici.
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Non va inoltre dimenticato l’omicidio nel 1972 del commissario Luigi Calabresi ad opera di militanti di LC il cui mandante,come assodato da sentenza definitiva, dopo innumerevoli processi, fu Adriano Sofri per il quale intellettuali irresponsabili chiesero per anni la grazia dopo la condanna, grazie che il presidente Ciampi non firmò. Baloccarsi su cosa scrivere sulla targa è inutile se non si ricostruisce l’insieme. E dall’insieme risulta che violenza politica, violenza terroristica, terrorismo sono difficilmente scindibili in quegli anni di piombo. Anche le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, pietre che uccidono come la P 38. In particolare l’idea di ridurre la portata della tragedia dell’Angelo Azzurro con una variazione del testo della lapide appare profondamente sbagliata. Soprattutto sbaglia in modo clamoroso chi vuole ricondurre la responsabilità al clima di quegli anni. E’ un vetero sociologismo di convenienza che va respinto. Ciascuno è sempre responsabile dei suoi atti. LC fu un gruppo violento ed eversivo perché la Costituzione consente solo ed esclusivamente manifestazioni pacifiche. Chi ha fatto ricorso alla violenza è quindi eversore delle istituzioni repubblicane. Chi si aggrappa ai nominalismi intende magari ,al di là delle sue stesse intenzioni,non fare fino in fondo i conti su una pagina nera e rossa della storia italiana, rossa anche di sangue versato da vittime innocenti. L’assalto all’Angelo Azzurro fu un atto criminale che non può trovare attenuanti. Di criminalità politica ed eversiva, in una parola terroristica, non foss’altro perché generò terrore in una città già straziata ed umiliata. Non dimentichiamo che nello stesso anno venne ammazzato Carlo Casalegno e ci fu chi persino all’interno di una redazione de “La Stampa” ne gioì.
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Ha ragione Giancarlo Caselli, il magistrato che insieme a Caccia, Barbaro, Maddalena ed altri, fu protagonista della difesa della democrazia repubblicana minacciata, quando parla di “arretramenti”, se si modificasse il testo della lapide. Il Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Nino Boeti, pur cercando di confrontarsi con tutti come è nel suo stile ed è proprio del suo ruolo istituzionale ,ha ricordato che nel movimento studentesco e nell’autonomia il terrorismo trovò terreno fertile . Gli aspetti penali della questione sono archiviati da tempo. Quelli storici ed anche politici no. I fiancheggiatori di allora ,i simpatizzanti, quelli che non andarono in piazza San Carlo per il “reazionario” Casalegno, quelli che parlarono di sedicenti Brigate rosse e poi di compagni che sbagliano, sarebbe bene che stessero zitti ed evitassero anche di farsi vedere all’inaugurazione della lapide.
* direttore del Centro Pannunzio
Jackie, Icona di stile
Giovedì 23 febbraio dalle 19.30 presso il Cinema Ambrosio lo stilista Walter Dang è protagonista di una performance di moda: alcune modelle vestite con gli abiti dell’ultima collezione primavera estate 2017 sfilano nella storica hall del cinema per celebrare lo stile di Jacqueline Kennedy, una delle più importanti icone del Novecento.
L’occasione è data infatti dalla premiere di Jackie (20,30), film biografico di Pablo Larraín incentrato proprio sulla vita dell’ex First Lady e candidato agli Oscar per i Migliori Costumi, Migliore Attrice Protagonista e Migliore Colonna Sonora. Con Jacqueline Kennedy come esempio di eleganza, Walter Dang celebra il suo look fresco e colorato segno di una donna dallo stile contemporaneo sempre attuale e che non ha paura di imporre il proprio modo di essere. L’evento sarà accompagnato da un concerto live del quartetto di Valerio Signetto (sax), Fabio Gorlier (piano), Marco Breglia (batteria), Alessandro Maiorino (contrabbasso) e con la partecipazione speciale di Elisabetta Coraini (voce).
Un’unica anima che abita due corpi: ecco l’amore secondo Aristotele. Solo una delle tante possibili declinazioni del sentimento che, più di ogni altro, può farci perdere la testa, al quale il Circolo dei lettori di Torino dedica il Festival “In nome dell’amore # innamorarsi” seconda edizione.
Dal 14 al 18 febbraio a Palazzo Graneri della Roccia (via Bogino 9) un pool di ospiti – tra parole, immagini, musica e teatro- raccontano l’amore in letteratura, arte, cinema con corollario di percorsi di gusto.
L’amore di ieri e quello di oggi nell’era dei social. Got me lookin’so crazy in love canta Beyoncè vocalizzando la passione amorosa che la scienza spiega come una tempesta chimica che coinvolge 12 aree del cervello scatenando eccitazione, piacere ed emozione. Ma certo è che non tutto è riconducibile solo a questo se si parla del sentimento tra i più travolgenti nei secoli e a tutte le latitudini. Ed allora ecco le varie sfaccettature dell’amore nei 5 giorni del Circolo lettori, con scrittori, filosofi, artisti, poeti, un regista, un critico cinematografico e quattro attori, ma anche workshop con naturopata e coach.
Martedì 14 febbraio alle ore 18 apre le danze il filosofo Armando Massarenti che presenta in anteprima il saggio “Metti l’amore sopra ogni cosa” (Mondadori), da leggere per imparare a far buon uso delle passioni ed evitare di esserne travolti.
-Alle 21 invece un tuffo nei sentimenti di 4 donne di età diverse (e un uomo) con lo scrittore Antonio Pascale che è anche l’ideatore di questo festival subalpino. Un excursus divertente che dipana i classici temi amorosi come gelosia, sincerità, tradimento, bellezza, competizione e narra diverse modalità d’amore.
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Mercoledì 15 febbraio (ore 18) la scrittrice fantasy Licia Troisi, giovane e seguitissima autrice della serie ambientata nel Mondo Emerso e di La ragazza drago, racconta l’amore secondo le eroine fantastiche alla Games of Thrones, tra libri e serie tv.
Sempre nel tardo pomeriggio l’incontro è anche con Simone Regazzoni, autore di “Ti amo. Filosofia come dichiarazione d’amore” (UTET). Un affascinante profilo del sentimento amoroso, che spazia dai grandi maestri (come Platone, Dante ea Lacan) a cinema, musica ed autobiografia.
-Alle 21 è la volta dell’artista, grafico, illustratore e autore dell’immagine guida del festival, Alessandro Baronciani che in dialogo con la scrittrice Nadia Terranova presenta “Come svanire completamente” ovvero una storia d’amore raccontata e racchiusa in una scatola a forma di libro, con all’interno una quarantina di libretti illustrati, ma anche mappe e polaroid. In poche parole un progetto geniale e innovativo.
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Giovedì 16 febbraio (ore 18) il giornalista-scrittore Pietrangelo Buttafuoco nel suo “La notte tu mi fai impazzire” (Skira) dipana la torbida vicenda che vide il pittore paesaggista e tardo manierista Agostino Tassi processato nel 1612, a Roma, per lo stupro della pittrice Artemisia Gentileschi….. quando si dice l’amore più sbagliato.
-A seguire il poeta Franco Arminio legge brani della sua ultima raccolta “Cedi la strada agli alberi” (Chiarelettere) in cui la poesia intreccia passioni intime, desiderio e natura; e lo fa insieme al regista Davide Ferrario.
-Spazio al reading (ore21) con due attori del collettivo Venti Lucenti che esplorano l’evoluzione del mito d’amore e leggono brani di romanzi, poesie ed opere teatrali il cui il tema di fondo è l’impossibilità di amarsi.
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Venerdì 17 febbraio in serata (ore 21) la turbolenta passione tra Sibilla Aleramo e Dino Campana è portata in scena dagli attori Milena Mancini e Vinicio Marchioni, che si rifanno al carteggio infuocato tra i due amanti, in cui passione e follia s’intrecciano e divorano vita.
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Sabato 18 febbraio (ore 10-13) in programma il workshop tenuto dalla naturopata Ilaria Palmas per scoprire sessualità ed affetto secondo la filosofia indiana. Mentre nel pomeriggio la coach di Accademia della Felicità, Danila Saba conduce un seminario esperienziale che dovrebbe aiutare a liberarsi degli amori negativi e fonte di dolore. A seguire (ore 18) l’appuntamento è con l’avvocato divorzista Ester Viola, autrice dell’ironico e divertente “L’amore è eterno finché non risponde” (Einaudi) che fa luce sull’aggrovigliata matassa dei rapporti 2.0, tra internet, twitter, siti hot, chat, aneddoti vari e casi da magistratura. In serata la mano passa alla filosofia, con Umberto Galimberti e la sua lezione sul rapporto tra follia e amore. Alle 22,30 chiude la 5 giorni di amore e dintorni Steve della Casa con un excursus sull’immaginario erotico italiano attraverso film d’autore e non. Corollario della manifestazione: il Barney’s Bar del Circolo offre aperitivi a tema e musica sentimentale live. In il “Menù della Poesia” gli attori Alba Porto, Rocco Rizzo e Camilla Sandri fluttuano tra i tavoli servendo rime e versi indimenticabili di grandi autori, della levatura di Catullo, Pablo Neruda o Jacques Prevert. E per brindare all’amore in tutte le sue manifestazioni non vi resta che assaggiare il drink The Lovers …..e che amore sia.
Laura Goria
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How to- “In nome dell’amore 2 #Innamorarsi”
Dal 14 al 18 febbraio
Circolo dei lettori di Torino
Per ogni informazione: www.circololettori.it
La regia poetica di Robert Carsen per una protagonista aggredita dalle convenzioni del mondo circostante a lei ostile
Debutta al teatro Regio di Torino mercoledì 15 febbraio, alle 20, l’opera di Leos Janacek “Katia Kabanova”, a quasi cento anni dalla sua composizione, in tutta la sua bellezza. L’opera è sicuramente uno dei capolavori più intimi del musicista, che è stato uno dei più originali di tutti i tempi, capaci di prendere le mosse dalla realtà sociale e linguistica morava, nella quale era nato e cresciuto, per creare gli intrecci più disparati dell’opera europea fin-de-siecle, dal genere eroico rappresentato da “Sarka”, al fantastico ( “La volpe astuta”), fino alla suspense modernista intrisa di magia de “Il caso Makropoulus”. Janacek è stato, comunque, un compositore sempre attento a immettere nel proprio teatro e musica i tratti di aderenza alla realtà, che sono stati tra le caratteristiche fondamentali degli scrittori russi dell’Ottocento, da Dostoevskij a Ostrovskij, drammaturgo caro anche a Cajkovskij e da cui Janacek trasse il soggetto per l’opera “Katia Kabanova”. Il 9 gennaio 1920 Janacek appunta, a proposito del soggetto di Katia Kabanova, ” Ho cominciato a scrivere una nuova opera. Il personaggio principale è una donna di animo dolce e gentile. Ella svanisce al solo pensarla, un alito di vento la spazzerebbe via, figuriamoci la tempesta che le scoppia sul capo”. La nuova opera era tratta dal dramma di Ostrovskij “L’uragano “, il cui titolo originale in russo significa tanto tempesta quanto terrore. Fu lo stesso Janacek a scrivere il libretto dell’opera, riducendo a tre i cinque atti del dramma, che Max Brod aveva definito una “Madame Bovary russa”. Com nel romanzo di Flaubert, l’intera azione si basa
sull’adulterio di una donna romantica, che non riesce a sopportare un ambiente gretto a lei ostile. Il debutto, avvenne il 21 novembre 1921, al teatro Nazionale di Brno, e riscosse un successo straordinario. Marco Angius, direttore artistico dell’ Orchestra di Padova e del Veneto, sarà sul podio a dirigere Ochestra e Coro del Teatro Regio. Il teatro di Carsen, che ne firma la regia, si contraddistingue per la sua essenzialità e risulta capace di riportare alla luce i significati più riposti del testo. Carsen immagina per questa Katia Kabanova una scena formata da passerelle che galleggiano su uno specchio d’acqua. Questa instabilità, il riflesso delle luci sull’acqua e il fluttuare perenne delle scene, rimandano alla spiritualità del personaggio di Katia e alla sua intimità, aggredita dalle convenzioni e dai complessi della comunità in cui è costretta a vivere. Janacek fu detto il Puccini ceco per l’affascinante lirismo della sua opera e l’intensa teatralità delle sue melodie, anche se l’analogia tra i due compositori risulta ben più profonda: entrambi aspiravano al ruolo di operisti popolari, senza rinunciare agli esperimenti musicali, un obiettivo che li condusse ad attuare soluzioni linguisticamente e insospettatamente avanzate.
Mara Martellotta
Nelle gare nazionali della Federazione Sport Ghiaccio – svoltesi l’11 e 12 febbraio al Palaghiaccio di Fanano, nel modenese – si sono imposti ancora una volta i pattinatori dell’Ice Club Torino diretto dal Claudia Masoero. La competizione Elite Novice Advanced ha visto il ritorno della campionessa italiana cadetti élite 2016, la tredicenne Lucrezia Beccari che, dopo un grave infortunio che l’ha tenuta lontana dal ghiaccio per tre mesi, ha conquistato il primo posto, imponendosi sia nel programma corto pattinato sul “Notturno” di Grieg, sia nel libero nel quale ha interpretato una farfalla sulla colonna sonora di “Quinto elemento”. Un grande ritorno, quello dell’atleta piemontese, allenata e coreografata da Edoardo De Bernardis, che aveva destato particolare attenzione per aver eseguito a soli 12 anni il triplo flip ai campionati italiani. Ora, con il risultato ottenuto in Emilia Romagna, la Beccari sale al primo posto nel ranking della categoria Elite Novice Advanced. “Sono contento che Lucrezia sia tornata a gareggiare – ha affermato De Bernardis, il suo allenatore e coreografo di livello internazionale – e mi ha fatto piacere vederla recuperare rapidamente dopo l’infortunio. Sono sicuro che si riprenderà completamente e nelle prossime competizioni potrà introdurre nei suoi programmi i salti tripli che, in questa gara, non ha inserito, ma che padroneggia. Con questa competizione si è garantita la partecipazione ai Campionati Italiani. È una bella promessa del
pattinaggio, una ragazzina giovane con un ottimo potenziale. Se continuerà ad allenarsi con passione e dedizione potrà raggiungere interessanti traguardi “. La trasferta nel cuore della pianura padana ha relato all’ Ice Club Torino anche altre soddisfazioni. Nella categoria Principianti Elite ha vinto la medaglia d’oro Raffaele Zich, campione italiano esordienti 2016, allenato da Edoardo De Bernardis e da Renata Lazzaroni e coreografato da Alessandro Piccoli che ha presentato musiche indiane di Bollywood. Francesca Prato e Viola Fois hanno conquistato, rispettivamente, il secondo e il terzo posto nella categoria Principianti. La Prato ha mancato per pochi centesimi la vittoria. Ottime anche le performance di Giulia Ferraro e Aurora Marino. Nella categoria Cadetti Elite si è classificata seconda Sara Carli, allenata da Cristiana Di Natale, Fabiana Di Natale e Edoardo De Bernardis, ottenendo un punteggio di 53.24 che, se riconfermato, le consentirà di entrare nella Nazionale italiana. Il terzo posto è andato a Desiree Podda atleta di Pinerolo, allenata da Miriam Brunero e il quarto ad un’altra atleta pinerolose Victoria Nobile. Il prossimo appuntamento per questi atleti saranno i Campionati italiani di Aosta a marzo e anche in quell’occasione proveranno a dimostrare il loro valore in uno sport che sta conquistando sempre più anche l’interesse e la passione del pubblico.
Marco Travaglini