redazione il torinese

Cartoons in Jazz

Domenica 28 aprile alle ore 17 presso la Sala Conference -CNH Industrial Village di Strada Settimo 223 , il Maestro Ugo Viola ha presentato “Cartoons in Jazz”, un progetto da lui stesso ideato, in collaborazione tra il Moncalieri Jazz Festival , di cui è tra l’altro il fondatore, e il Torino Jazz Festival. Come diceva Romeo, “er gatto del Colosseo ” , ne Gli Aristogatti :”Nessuno può resistere al ritmo del Jazz ! “. Lo spettacolo infatti è consistito in una bellissima fusione tra il mondo dei cartoni animati e la musica Jazz. Un’eccellente orchestra, formata da illustri musicisti, ,tra cui lo stesso Ugo Viola alla fisarmonica, Fulvio Chiara alla tromba, Valerio Signetto , clarinetto e sax tenore, Andrea Ravizza al pianoforte , Loris Bertot al contrabbasso, Giampaolo Petrini alla batteria, ha eseguito celebri musiche di alcuni dei più noti cartoni animati le cui immagini venivano proiettate contemporaneamente su un grande schermo. Dai cartoon Disney alla Pantera Rosa. Si è trattato di uno spettacolo dedicato non solo ai bambini, che Ugo Viola ha coinvolto in una simpatica lezione di musica ( ricordiamo che il Maestro è il fondatore della Scuola Musicale di Moncalieri) , ma anche ai genitori e agli adulti in generale. Come spiega il Maestro Ugo Viola : ” I bambini sono il pubblico del futuro. I loro occhi incantati dalla fusione tra il cinema e i nostri strumenti suonati in diretta sono il regalo più bello”.

Helen Alterio

(Foto: Raimondo Cesa – Ferdinado Caretto)

 

VIA I TORNELLI DAL BUS 19, FDI: FAVORE AL SUK DI VIA CARCANO? STOP A BAZAR DEL DEGRADO!

“Ci siamo accorti che nella giornata di ieri le vetture ecologiche della linea 19, dotate di tornelli anti ‘portoghesi’ a bordo e inaugurate in pompa magna dal Sindaco Appendino appena due mesi fa, sono state sostituite da comuni autobus senza tornelli: ci chiediamo come mai” segnala Patrizia Alessi, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7, insieme a Maurizio Marrone, candidato FDI al Consiglio Regionale del Piemonte, a ad Augusta Montaruli, parlamentare FDI, che rincarano la dose “Non vorremmo che sia un favore dell’Amministrazione comunale grillina al suk barattolo di via Carcano, dove porta la linea 19 da Porta Palazzo: non è un segreto che la Giunta pentastellata abbia una trattativa in corso con gli irriducibili del suk abusivo di San Pietro in Vincoli e di Canale Molassi per convincerli a trasferirli in via Carcano. Ma che a farne le spese sia il rispetto delle regole sui mezzi pubblici è intollerabile. Faremo chiarezza con una interrogazione parlamentare mentre in Regione cambieremo la legge sui mercati non professionali, imponendo ai Comuni tolleranza zero su questo bazar del degrado”. Aggiunge Patrizia Alessi “presenterò una mozione in Circoscrizione per porre fine al suk-Barattolo una volta per tutte da ogni luogo, intendo discuterla prima che il tavolo provinciale per la sicurezza ceda ai ricatti degli abusivi”.

Un amore che uccide

“Scelgo me

e so che è egoista, amore

tu sei un sogno

e non ti ringrazierò mai abbastanza

ma do via un pezzo di me

ogni singolo giorno che sono con te”

Tre minuti e ventisette secondi di puro amore per questa traccia di Sam Smith contenuta nell’album The Thrill of It All. Siamo ai giorni nostri e la sua carezzevole voce ci porta alla malinconia della rinuncia…nonostante tutto.

Un po’ a ricordare un “troppo buono” del Tiziano nazionale …il grido di chi sceglie la propria salvezza ad un amore che, lo sa, lo ucciderà. (Il buon Freddy tocco’ lo stesso tema con una certa Too much love we’ll kill you n.d.r.).Quando il troppo amore uccide, l’atto più potente che si può fare è arrendersi.

Quindi raccolgo i pezzi

prendo il treno di mezzanotte

ho le mie ragioni

ma caro non posso spiegarti

ti amerò sempre

ma stanotte è la notte che scelgo per andare via

Perchè l’amore, quello vero, è una mano per perdenti lo diceva dodici anni fa la Amy Winehouse e lo ribadiva lo stesso Sam anni dopo con la stessa struggente rassegnazione ad una realtà che vede morire chi ama troppo e vincere chi, dell’amore, nemmeno potrebbe riempircisi la bocca. D’altra parte, il buon Buddha diceva: ”Lavora sulla tua stessa salvezza, non dipendere dagli altri” Non rinuncio a niente. Semplicemente faccio ciò che posso perché le cose rinuncino a me.

Buon ascolto
Chiara De Carlo
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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

Con le vittime dello Sri Lanka

Il Movimento interconfessionale “Noi siamo con voi” coordinato da Giampiero Leo,  ha deciso di aderire a tutte le iniziative di solidarietà con le vittime – per lo più di fede cristiana  – dei terribili e mostruosi attentati perpetrati un Sri Lanka, ricordando di essere nato quattro anni fa, proprio per denunciare i massacri compiuti nel mondo contro le minoranze religiose, a partire da quella cristiana.
(JEWEL SAMAD/AFP/Getty Images)

Il Movimento ha elaborato una riflessione, che desidera mettere in comune con tutte le realtà interessate.

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Noi siamo con le vittime dello Sri Lanka

A distanza di giorni dall’orrenda strage, tutt’altro che chiaro è quale sia la regia che ha diretto questo crimine, e pressoché impossibile riunire le tessere del mosaico affinché mostrino un disegno coerenteQuel che si deve intendere è che si è voluto lanciare un messaggio sui corpi straziati dei cristiani riuniti in preghiera nel giorno di Pasqua; che ciò è accaduto in un Paese a grande maggioranza buddhista, il quale anzi storicamente ha avuto un ruolo decisivo nella diffusione del Dharma, tant’è che vi fu messo per iscritto il Canone Pali, che è alla base di ogni tradizione che si richiami al Buddha; poi bisogna ricordare che tale Paese è reduce da una feroce guerra civile che in anni ancora recenti ha contrapposto la maggioranza singalese, di religione buddhista, alla minoranza Tamil, di religione hindu; infine si tratta di sapere che nell’ultimo periodo si sono acuite le tensioni tra la maggioranza buddhista, nella quale affiorano tendenze fortemente identitarie, e le minoranze islamica e cristiana; mentre contemporaneamente si è aperta una grave crisi politica, che lascia intendere contrasti tra diversi gruppi di potere; e tutto ciò in un contesto geopolitico in cui lo Sri Lanka potrebbe avere un ruolo non irrilevante nella competizione tra Cina e India per il controllo dell’Oceano Indiano. Citiamo per ultima l’Isis, a cui viene oggi attribuita la diretta responsabilità dell’eccidio. Ma non dovrebbe ormai sfuggire a nessuno che il terrorismo islamico, coi suoi registi più o meno occulti, è del tutto interno allo scontro in atto nella ridefinizione dei poteri mondiali. Non solo in Medio Oriente, ma anche nel cuore dell’Asia. Ad esempio due mesi fa, col pretesto di attaccarebasi terroriste, l’aviazione indiana ha colpito il Pakistan, sempre più legato alla Cina, mettendo a grave rischio una frontiera che è tra le più pericolose del mondo.Difficile da valutare infine quanto ci sia del vero nella versione che la strage dello Sri Lanka sia la risposta a quella recente della Nuova Zelanda. Nella quale ha fatto la sua apparizione un nuovo tipo di terrorismo, quello del suprematismo bianco in funzione anti-Islam e anti-immigrazione. Quel che è certo è che gli eccidi dei civili inermi, in particolare appartenenti alle minoranze religiose, continua a essere un mezzo privilegiato attraverso cui si combatte quello che Papa Francesco a suo tempo ha definito “guerra mondiale a pezzi”. Messaggi crudeli che qualcuno per lo più nell’ombra lancia ad altri, nell’intento di modificare qualche situazione. Tanto meno c’è dunque alternativa, per chi voglia coltivare la speranza, all’essere comunque e in ogni modo dalla parte delle vittime. Che il sangue di questi martiri sia il seme della pace e di un’umanità spiritualmente rinnovata.

Primato alla Corsa dei record

Grande festa, domenica scorsa,  per la quinta edizione de La Corsa dei Record, la mezza maratona che congiungeva le località di Lanzo Torinese e Caselle Torinese attraverso un percorso di 21,097 rivelatosi estremamente veloce. Talmente veloce da onorare appieno il nome della gara, offrendo non solo un grande spettacolo, ma anche il nuovo primato della corsa, con Francesco Grillo autore di una prestazione di grandissimo spessore, conclusa nel tempo di 1h07’32″, mostrando una condizione strepitosa come si era visto già due settimane fa nella vittoriosa Biella-Graglia.
La giornata dal clima tipicamente primaverile, con il vento che ha soffiato lungo ampi tratti alle spalle dei corridori, ha favorito le prestazioni degli oltre 250 partecipanti alla gara lunga, spostata di un mese rispetto allo scorso anno, un cambio di periodo di effettuazione che alla resa dei conti si è rivelato indovinato. La prova si è presto trasformata in una sfida a due fra Grillo e “l’ospite” lombardo Loris Mandelli (Pol.Carugate), dalla vasta esperienza sulla distanza che però nulla ha potuto di fronte alla progressione del portacolori dell’Atletica Saluzzo, capace alla fine di abbassare di mezzo minuto esatto il precedente record stabilito due anni fa dal marocchino Youssef Sbaai. Mandelli ha chiuso al secondo posto in 1h09’43″ mentre la lotta per il terzo posto alla fine ha premiato Giuseppe Bollini (Circuito Running) in 1h15’22″.
A completare la bellissima giornata dell’Atl.Saluzzo è arrivato il successo fra le donne di Nadia Re, che ha così bissato la vittoria dello scorso anno in 1h20’28″, con un progresso di un minuto rispetto alla passata stagione. A farle compagnia sul podio Antonella Gravino (Equilibra Running Team) staccata di ben 7’11″ e Francesca Bai (Cral Gtt) terza a 10’21″.
Considerando anche la non competitiva Sfidiamo il Diabete, con ricavato in beneficenza, sono stati oltre 400 gli iscritti alla manifestazione piemontese, gestita attraverso la partecipazione di oltre 50 volontari e di altrettanti membri delle amministrazioni dei 7 comuni coinvolti (Lanzo Balangero, Mathi, Nole, Ciriè, San Maurizio e Caselle) che hanno curato al meglio il tracciato per buona parte disegnato sulla pista ciclabile della Corona Verde, dove si è registrata la presenza di un foltissimo pubblico. Un’edizione da ricordare e già si pensa alla prossima.
 

Uomo muore annegato nel torrente di montagna

Un uomo di 47 anni è stato trovato senza vita nelle acque del Rio Gabbio, in Val Vigezzo  nella provincia del Vco. Aveva  trascorso il sabato sera in compagnia degli  amici a Druogno, nella sede degli Alpini, poi si è allontanato da solo e sarebbe caduto in acqua, dove è annegato.

Controlli ai motocisclisti, patenti ritirate

Nel fine settimana i carabinieri della compagnia di Susa hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione degli incidenti nelle due arterie stradali principali della Valsusa, solitamente percorse da centinaia di motociclisti che, dalla Bassa Valle, si dirigono verso le località montane. Nel corso del servizio sono state ritirate 3 patenti di guida e sequestrati 4 veicoli in via amministrativa per guida senza patente, con patente revocata e mancata copertura assicurativa. Inoltre è stato anche denunciato un motociclista che guidava con patente revocata a causa dell’emissione della misura di prevenzione dell’avviso orale e sono stati denunciati due motociclisti per guida in stato di ebbrezza. I carabinieri hanno anche proceduto al ritiro della patente del motociclista coinvolto nell’incidente avvenuto sulla strada statale 24, nel comune di Exilles. Dai rilievi effettuati lo stesso conducente della moto avrebbe effettuato un sorpasso in prossimità di una curva a scarsa visibilità.
 

Granata in grande forma battono il Milan

I granata battono il  Milan per  2-0 nel posticipo della 34a giornata di campionato di serie A. Le reti del Torino sono state segnate nel secondo tempo da  Belotti su rigore al 13′ st e da  Berenguer al 24′ st. La Roma supera il Milan che si trova quinto, raggiunto dal Torino, e alla pari  con l’Atalanta che gioca oggi con l’Udinese.

Tra i campi di grano di Auvers sur Oise…

Il 29 luglio 1890 Vincent Van Gogh si spegneva nella piccola camera dell’Auberge Ravoux che aveva raffigurato più volte nei suoi quadri durante i mesi trascorsi ad Auvers sur Oise, comune francese situato nel dipartimento della Val d’Oise, nella regione dell’Ile de France.
Oggi, a distanza di 128 anni dal suicidio del grande artista olandese, tutto ad Auvers sur Oise continua a parlare degli ultimi mesi della vita tragica e intensa di Vincent, il genio visionario che stravolse l’arte e che riuscì, in pochi anni, a passare dalle cupe atmosfere fiamminghe dei “Mangiatori di patate” ai gialli intensi dell’abbacinante Provenza, dai paesaggi di chiara influenza impressionista ai rami di mandorlo in fiore che richiamano le stampe giapponesi, dono per un altro Vincent, il piccolo figlio dell’amato fratello Theo, fino all’ultimo quadro, il lascito testamentario, “Campo di grano con volo di corvi” dipinto poco prima di spararsi.

Fu Paul Gachet, medico, pittore dilettante e appassionato collezionista, a far conoscere all’artista di Zundert Groot, Auvers sur Oise, località dove possedeva una casa e dove avrebbe potuto aiutarlo a riprendere una vita normale dopo il periodo di internamento nel manicomio di Saint Remy a seguito del taglio dell’orecchio.
Van Gogh rimase colpito dalla bellezza bucolica della cittadina sull’Oise e andò ad alloggiare dai Ravoux, una famiglia che gestiva un albergo di fronte al municipio, con la quale si accordò per occupare una piccola stanza e consumare i pasti nella sala al piano terreno.
Il suo soggiorno durò dal mese di maggio fino al 29 luglio del 1890, giorno della sua morte.

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In questi mesi, Van Gogh dipinse in un modo frenetico e disperato che può essere perfettamente descritto da una frase contenuta nell’ultima lettera al fratello Theo che non potè mai spedire e che gli venne trovata in una tasca della giacca che indossava il giorno del suicidio: “…Per il mio lavoro rischio ogni giorno la vita e la ragione vi è naufragata a metà”. Del resto l’arte era stata la sua unica ragione di vita e Vincent sembrava sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di più grande, con lo sguardo rivolto lontano, troppo lontano su altri mondi dove le stelle sono vortici e controvortici, dove i colori sono tanto intensi da diventare abbacinanti, da fare male agli occhi, dove tutto si deforma e gli oggetti diventano vivi, come se il Pigmalione Vincent vi avesse trasfuso la sua stessa essenza e la sua stessa ragione, dove le sedie vuote diventano persone e le persone simboli di qualcosa di più alto, della disperazione, della malinconia, del dolore, un mondo che soltanto lui poteva vedere, che soltanto le sue tele potevano rappresentare con una forza devastante.

L’arte, dopo aver preteso metà della ragione arrivava a chiedere a Van Gogh l’estremo sacrificio e il perdere la vita non era più soltanto un rischio, ma una necessità ineluttabile. Perché l’arte potesse sopravvivere, l’uomo, l’artista doveva scomparire.

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Nel 1889 Van Gogh si chiedeva “Perché i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili delle città e dei villaggi, dei punti neri sulla carta di Francia? Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella”, un presagio di quello che sarebbe accaduto forse o, semplicemente, la lucida consapevolezza che soltanto la morte avrebbe potuto restituire la pace al suo corpo stanco e alla sua anima tormentata.
Il viaggiatore che si reca ad Auvers sur Oise si trova, in modo naturale e spontaneo, a percorrere la via dolorosa dell’artista: esce dall’auberge Ravoux, si immerge nei boschi, costeggia la vecchia chiesa, resa immortale dall’“immagine in cui la costruzione sembra viola contro un cielo blu scuro, cobalto puro” e in cui “le finestre sembrano come macchie di blu oltremare, il tetto è violetto e in parte aranciato”, e i campi ancora coltivati a grano, raggiunge le tre strade raffigurate in “Campo di grano con volo di corvi”, poi, lentamente, entra nel piccolo camposanto di campagna.

In questo luogo di pace, in un angolo, contro il muro grigio, ci sono due tombe unite dall’edera, due lapidi di pietra grezza. Su una è inciso: “Ici repose Vincent Van Gogh, 1854-1890”, sull’altra “Ici repose Theodore Van Gogh, 1857 – 1891”. I due fratelli che si sono adorati in vita e che la morte ha potuto separare soltanto per pochi mesi, riposano qui, tra i campi di grano di quest’angolo remoto di Francia dove forse hanno raggiunto la pace ricercata e mai trovata nelle loro brevi esistenze.

Barbara Castellaro

 

Il Consiglio regionale al Salone del Libro

Un caleidoscopio d’incontri che spaziano dalle “fabbriche” di notizie e di banche dati presenti sul web alle piaghe del bullismo e del cyberbullismo, dal trentennale della Convenzione internazionale dei diritti dell’Infanzia al mondo delle fiabe, dalla cultura della legalità allo sport

E, ancora, uno sguardo sul mondo dei migranti, dei detenuti, dei malati e degli animali, nella convinzione che la cultura non contempli frontiere o linee divisorie ma le superi. Si preannuncia ricco e variegato il calendario di appuntamenti con cui il Consiglio regionale “si mette in gioco” alla XXXII edizione del Salone internazionale del libro, in programma dal 9 al 13 maggio al Lingotto Fiere di Torino.
Ai visitatori, cui sarà possibile conoscere l’attività legislativa e culturale dell’Assemblea piemontese attraverso le pubblicazioni in distribuzione allo stand istituzionale, in un’area condivisa con la Giunta regionale, sono aperti i quattordici appuntamenti che si svolgeranno nell’Arena Piemonte (al padiglione 2) e in Sala Argento (al padiglione 3).
L’informazione nell’era digitale
Si parte il 9 maggio all’Arena Piemonte con un approfondimento sul tema Le regole della disinformazione, particolarmente urgente in un tempo in cui è in atto un fiorire di fake news e il confine tra vero e verosimile si fa di giorno in giorno più sottile. Organizzato dal Consiglio regionale con il Corecom, vede la partecipazione di protagonisti della carta stampata e del giornalismo on line. A seguire, in Sala Argento, l’incontro Big data e società digitale per valutare possibili equilibri tra informazione digitale e diritto alla privacy, tra tutela della concorrenza e garanzia del pluralismo informativo.
Il mondo dei bambini fra diritti, timori e speranze
Una riflessione sul ruolo della fiaba come portatrice di messaggi e significati universali è offerto da Raccontami una favola (il 12 in Arena Piemonte) che vede testimonial d’eccezione leggere fiabe per grandi e piccini. L’evento si svolge in concomitanza con la mostra C’era una volta… Giocando con le favole, che s’inaugura l’8 maggio nella Galleria Spagnuolo di Palazzo Lascaris, e che riflette sul ruolo della fiaba quale portatrice di messaggi universali. Tra le colorate illustrazioni esposte, ideate da Massimiliano Frezzato, spiccano quelle che compongono la sezione “Dritto e rovescio”: una serie di carte realizzate per l’associazione Defence for Children in cui, attraverso gli occhi di Pinocchio, Frezzato riflette e fa riflettere sui diritti negati dei bambini e delle bambine in troppe parti del mondo.
 

Mettere al riparo i teen ager dai pericoli del bullismo e del cyberbullismo è invece l’obiettivo di una coppia di eventi dedicati rispettivamente ai minori e a chi si occupa di educarli. Il primo, I videogame: la favola del futuro (il 12 in Arena Piemonte), intende mettere in guardia gli adulti sulle possibili conseguenze di un’infanzia e di un’adolescenza troppo iperconnessa: dal cyberbullismo al sexting, dal gioco d’azzardo al ritiro sociale. Il secondo, Bulli a metà (il 10 in Arena Piemonte), prevede la trasposizione teatrale dell’omonimo film di Davide Mogna che offre una serie di “ricette” per vivere rapporti sani e sereni. Da segnalare, sempre in tema di minori, l’incontro Diritti per crescere: ascolto, istruzione, creatività e gioco (il 9 in Sala Argento), organizzato dalla Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza in collaborazione con Unicef e Ufficio scolastico regionale per celebrare il 30° anniversario della Convezione sui diritti dell’Infanzia.
Nel corso dell’evento La costruzione di un bel futuro (il 10 in Arena Piemonte) gli studenti e le studentesse delle scuole superiori piemontesi che hanno concluso con successo i progetti di alternanza scuola-lavoro concordati con l’Assemblea legislativa riceveranno il sigillo di Ambasciatori e Ambasciatrici del Consiglio regionale. Saranno, inoltre, premiati i vincitori dell’edizione 2018-2019 del concorso scolastico sulla cultura della legalità e l’uso responsabile del denaro indetto dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura. A seguire, la conferenza Io gioco ma non azzardo, sugli interventi messi in atto dal Comando regionale della Guardia di finanza contro gli illeciti fiscali, la criminalità economico-finanziaria, il gioco illegale, la contraffazione, le violazioni del diritto d’autore, l’uso e lo spaccio di stupefacenti.

A tutto sport
A pochi giorni dalla Partita del cuore, che si disputerà sul prato dell’Alleanz Stadium di Torino, il 12 maggio all’Arena Piemonte, alla presenza di una delegazione della Nazionale italiana Cantanti, si premiano i vincitori del concorso musicale Un cuore rap, bandito dal Consiglio regionale attraverso gli Stati generali dello Sport e del benessere e la Consulta giovani. Sempre di pratiche sportive si parla nell’incontro Street sport (il 13 all’Arena Piemonte), che propone una panoramica sugli “sport di strada” che, lontano da sponsor e ingaggi miliardari, richiedono un’elevata dose d’improvvisazione, spontaneità e creatività.
Gli incontri degli Organismi di garanzia
Tra i numerosi eventi si evidenziano ancora la presentazione della mostra fotografica Attraverso i nostri occhi (il 12 in Sala Argento), promossa dai Garanti regionali dei detenuti e dell’Infanzia e dell’Adolescenza che racconta “dall’interno” la realtà dell’hotspot di Samos, in Grecia, in cui i migranti vivono in una sorta di prigione a cielo aperto. Marcire in carcere? (il 10 in Sala Argento) è la provocatoria domanda che dà il titolo alla conferenza sul ruolo dei Garanti dei detenuti. Su Le leggi della dignità (il 12 in Sala Argento) riflette il Difensore civico regionale interrogandosi sulla contenzione dei pazienti non autosufficienti che, pur finalizzata a proteggere la persona, si configura come una privazione della libertà personale. In Non usate la frusta (il 10 in Sala Argento) il Garante regionale dei diritti degli animali prende infine in esame l’evolversi degli spettacoli circensi, che prevede una graduale dismissione dell’utilizzo di animali.