redazione il torinese

Accardo con Čajkovskij al Conservatorio

Ritorna a Torino un grande artista che ha costruito un pezzo di storia accardo gornadell’Unione Musicale: Salvatore Accardo sarà al Conservatorio di Torino domenica 19 febbraio, per la serie pomeridiana domenicale, con i musicisti del suo Quartetto – Laura Gorna, Francesco Fiore e Cecilia Radic – ai quali si aggiungono per l’occasione Simonide Braconi (prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano) e Amedeo Cicchese (primo violoncello dell’Orchestra del teatro Regio di Torino) con i quali collabora regolarmente.Termina con questo appuntamento il ciclo di due concerti dedicati alla musica da camera di Čajkovskij, parte della produzione dell’autore russo che merita un particolare interesse perché, seppur superata per notorietà da balletti, opere e sinfonie, offre una sintesi originale e perfetta di eleganza formale e intensità espressiva. Concisi, nobili e impeccabili dal punto di vista formale, i Quartetti per archi – composti da Čajkovskij nei primi anni Settanta dell’Ottocento (fra le prime tre e la Quarta sinfonia, fra Il lago dei cigni e Onegin) – rappresentano il fulcro della produzione cameristica del compositore russo e aprono uno spaccato sul suo approccio, scisso tra la profonda venerazione del Classicismo viennese e l’intento di “attualizzare” un genere ormai poco frequentato come il quartetto per archi. Ne consegue da una parte il rispetto delle forme tradizionali e dall’altra lo sforzo di ricondurre il quartetto nell’ambito della corrente nazionalistica russa, con l’adozione di materiale tematico di derivazione folklorica. A questo si aggiunge l’abilità di un autentico maestro del colore come Čajkovskij, che riesce a conferire un’incredibile ricchezza di sfumature anche ai soli archi, animati di pathos e teatralità. Il Sestetto op. 70 “Souvenir de Florence” è così chiamato perché voleva essere un omaggio affettuoso alla città toscana dove Čajkovskij trascorse un riposante soggiorno nell’inverno del 1890, nel corso della stesura de La Dama di picche. Non mancano nel Sestetto alcune tracce del lirismo cantabile delle opere italiane, verso cui l’autore nutriva sincera ammirazione, ma nel complesso la musica di questo lavoro rispecchia uno stile inequivocabilmente russo, specialmente nei suoi accenti vivaci e popolareschi. 

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Poltrone numerate, euro 30. In vendita presso la biglietteria dell’Unione Musicale e online su www.unionemusicale.it, ingressi, euro 20 – ingressi giovani fino a 21 anni, euro 10in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 16

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI:

tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.itmartedì e mercoledì 12.30-17 – giovedì e venerdì 10.30-14.30

www.unionemusicale.it

Alpinia, il giardino delle “piante minuscole” sul Mottarone

alpinia3La posizione panoramica unica è uno spettacolo che da solo varrebbe una visita al Giardino Alpinia che, estendendosi  su una superficie di circa 40.000 mq. , si presenta come  una  ineguagliabile balconata sul golfo Borromeo del  Lago Maggiore. Questo gioiello della natura e del paziente lavoro degli uomini ha compiuto ottantatre anni. Alpinia (fino alla fine del periodo Fascista chiamato “Duxia”) , ufficialmente fondato nel 1934 da Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi, al momento dell’inaugurazione divenne uno dei primi esempi di giardino botanico Alpino presenti in Italia e ciò gli donò subito notorietà, assieme agli apprezzamenti giunti da naturalisti e botanici internazionali. “Ho visto dove Duxia nasce, ho visto molti bei luoghi d’Europa e d’America, dichiaro che il belvedere dell’Alpino è il più bello del mondo. Mi hanno detto che esagero, nego l’esagerazione”.

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Così, all’epoca, si espresse Henry Louis Correvon, grande naturalista e botanico svizzero, specialista della flora alpina. Chissà se questo parere è stato condiviso dalle  centinaia di migliaia di visitatori che hanno potuto godere della vista sul lago e sulle vette che vanno dalle Lepontine alle Orobie, camminando tra le mille e più specie botaniche rappresentate, provenienti dal piano alpino e subalpino della Alpi italiane, ma anche dal Caucaso, dalla Cina e dal Giappone. Raggiungibile da Gignese o tramite la Funivia panoramica che dal Lido di Carciano (a Stresa) sale al Mottarone, alpinia2scendendo alla fermata intermedia, in località Alpino, questo gioiello della natura venne istituito con tre scopi precisi. In primo luogo per impedire che la località singolarissima venisse ceduta per costruzioni private,così da toglierla al godimento pubblico,com’era già avvenuto ormai in tutti i più bei posti panoramici di Alpino; allo scopo di formarvi una raccolta di vegetazioni chealpinia4 costituisse “ oggetto di godimento estetico,facesse conoscere la vita delle piante montane e la loro utilizzazione:con ciò fosse fonte e mezzo di istruzione e di affiatamento del gusto per notevoli masse di visitatori” e , infine, per  costituire – grazie alla concomitanza della visione panoramica e l’esistenza di un giardino alpino – “un singolare richiamo turistico per italiani e stranieri”. Se oggi Alpinia, dopo tanti decenni, è una realtà affermata ovunque, con visitatori che provengono dai quattro angoli del mondo, è grazie alla lungimiranza del suo fondatore Igino Ambrosini , il “poeta dei fiori minuscoli”, dell’associazione “Amici del giardino Alpinia” e della passione di chi si è impegnato e s’impegna a preservarne la funzione naturalistica .

 

Marco Travaglini

Protesta taxi, lunedì a Torino l’assemblea. Poi in delegazione a Roma

taxi2Funziona nuovamente dalle 17 di ieri, il servizio taxi dopo le proteste contro le misure sui servizi di noleggio presenti nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe. Oggi nessun disagio alle stazioni ferroviarie e all’aeroporto di Caselle. Per lunedì è in programma  l’assemblea della categoria, mentre  una delegazione di tassisti andrà probabilmente a Roma, il 21 febbraio, al ministero dei Trasporti.

 

(foto: il Torinese)

I Salesiani alla storica Fiera di Casale

don bosco“Viaggio nel mondo del Collegio salesiano di Borgo San Martino”. Nella Sala Eventi si terrà un incontro mercoledì 22 marzo. con la presenza degli ex allievi della storica struttura

 

Uno degli eventi collaterali della settantunesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe, che prenderà avvio il 17 CASALE1marzo prossimo al PalaFiera nel Quartiere Fieristico della Cittadella per concludersi il 26 marzo successivo, sarà dedicato ad una delle strutture storiche del territorio del Monferrato Casalese, il Collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino. Fondata dietro impulso di San Giovanni Bosco, la struttura ha operato sino al 1999 e in particolare le sue scuole, medie e superiori hanno visto passare moltissime persone da ogni parte d’Italia che ancora oggi si mantengono in contatto attraverso l’associazione degli Ex Allievi.

Mercoledì 22 marzo, a partire dalle ore 20.30, quindi si terrà, l’incontro “Viaggio nel mondo del collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino”. iarman iarisI lavori verranno introdotti e moderati dal giornalista Massimo Iaretti, nella foto in basso,  che passerà il testimone a Don Sergio Accornero che parlerà di “Don Dante: il Salesiano”, sulla figura di Don Dante Caprioglio, storico direttore del Collegio scomparso lo scorso anno. Seguirà il contributo di Julien Coggiola su “Il San Carlo: La storia”, poi Damaso Caprioglio si soffermerà su “Don Dante: aneddoti”, mentre Gabriele Ferraris, presidente degli Ex allievi di Borgo San Martino spiegherà “Il rapporto con gli ex allievi”. Infine Paolo Biasotto e Carlo Monichino toccheranno l’altro tema importante che ha contraddistinto il San Carlo ovvero “La Scuola, l’Insegnamento, lo sport”.

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Per informazioni rivolgersi

 

Manazza Gefra Srl

Via Trento 42 – 27023 – Cassolnovo (PV)

Tel. 0381/92245 – Fax: 0381/929324

Rai in montagna, dov’è il segnale?

rai 1Il problema, che persiste in diverse zone del Piemonte, sulla corretta ricezione del segnale digitale, è una questione ormai cronica. Diversi comuni, in particolare quelli montani appartenenti all’Uncem, hanno approvato ordini del giorno in cui chiedono un intervento tempestivo del Governo che ponga fine ad un black out che non permette l’accesso all’informazione di base del Tgr Rai. Sull’argomento Nicoletta Favero, senatore del Pd, eletta in Piemonte aveva presentato un’interrogazione due anni fa, ma nulla è successo da allora. Adesso ci riprova, forte del fatto che il problema riguarda le zone montuose di tutta Italia e ”dunque è evidente che si tratta di una questione relativa alle infrastrutture del servizio televisivo pubblico”. La parlamentare del Pd auspica, quindi una risposta tempestiva del Governo e della Rai “che ha il dovere di rendere il segnale ricevibile”.

Massimo Iaretti

Frutta e anatomia, i musei compiono 10 anni

Nell’Aula magna del Palazzo degli istituti Anatomici, di corso Massimo d’Azeglio 52, sabato 18 febbraio si svolgeranno le celebrazioni per i 10 anni dalla fondazione del Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” e del Museo della Frutta ““Francesco Garnier Valletti”.

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All’evento di inizio delle celebrazioni, con ingresso gratuito, saranno presenti l’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon, il Rettore dell’Università Gianmaria Ajani, l’Assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi. Interverrà Piero Bianucci, giornalista scientifico e collaboratore del Polo museale, sul tema “Musei reali o virtuali?”.

 

frutta museo 2Inoltre verranno presentati i traguardi raggiunti dai musei e i progetti futuri insieme al calendario degli eventi legati alle celebrazioni di questo decennale. Dalle 18,00 alle 23,00 apertura straordinaria del Museo di Anatomia e del Museo della Frutta con ingresso gratuito. Dalle ore 21 alle 23, ogni trenta minuti circa, partiranno visite guidate gratuite. Alle ore 19,30 l’Ora del Vermouth offerto da “Antica Torino” di Torino.

 

Saranno anche inaugurate due mostre fotografiche che rimarranno visibili al pubblico fino al 18 aprile: al Museo di Anatomia; “Artifici anatomici” di Roberto Goffi e “Verosimiglianze” di Mimmo Jodice al Museo della Frutta.

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Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” corso Massimo d’Azeglio 52

Tel. 011 6707797 museo.anatomia@unito.it

www.museounito.it

 

Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” via P. Giuria 15

Tel. 011 6708195 info-museodellafrutta@comune.torino.it www.museodellafrutta.it

Cannobio, “la muffa” a teatro

cannobioSe da tempo la crisi serpeggia nel teatro italiano, questo non accade a Cannobio, cittadina di transito tra la nostra regione e il Canton Ticino. Molti sono i residenti che operano nel volontariato e in varie iniziative, teatro compreso. Nello scorso week end dell’11 – 12 febbraio, al Teatro Nuovo, la commedia “La Muffa”, con la regia di laura Rullo, è andata in scena due volte, grazie al lavoro dell’Associazione CONESSENZATEATRO , con la partecipazione attiva di numerosi attori non professionisti, con la presenza attenta e divertita di un pubblico numeroso. L’incasso è andato a favore del Soccorso Alpino. Nel foyer del teatro è stata allestita la mostra “Antonio Curti inedito”. Antonio Curti (Milano, 1858 – Cannobio, 1945) è stato commediografo, storico, giornalista, poeta dialettale e pittore. Il testo della commedia è un vecchio libretto del citato autore, una sorta di reperto archeologico ritrovato in una libreria di Venezia. Nella prefazione è scritto “ogni parola è il frutto di un’indagine psicologica”. Perché “La Muffa”? Perché in casa Gerli, ambiente piccolo borghese dei primi del novecento, c’è un’atmosfera di routine ammuffita, anche per l’età dei componenti. La famiglia subisce un cambiamento quando il figlio quarantacinquenne Franceschino sposa la ventunenne Rita: la giovane viene osteggiata, persino accusata ingiustamente di avere una relazione con un vicino di casa: ma Rita non si lascia soggiogare facilmente e pone il marito di fronte alla scelta: o la sua famiglia o lei, col bimbo che porta in seno. Così la commedia finisce lasciando lo spettatore di fronte alla scelta, al dubbio amletico. La commedia fu rappresentata per la prima volta il 28 febbraio 1934 dalla quotata compagnia milanese di Anna Carena.

Elio Motella

Esercito, messa in sicurezza ciminiera ex ospedale militare Riberi

ciminiera della casermaSono state stabilite le modalità operative per la definitiva messa in sicurezza della ciminiera dell’ex ospedale militare “Alessandro Riberi” ubicata nelle adiacenze di corso Orbassano. Alla riunione tecnica tenuta presso la caserma “Riberi”, oggi polo alloggiativo gestito dalla Scuola di Applicazione, hanno preso parte rappresentanti dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, del Comune di Torino, della Polizia Municipale e della Scuola Materna “C. Collodi”. Nell’incontro sono state illustrate le modalità per lo smantellamento del manufatto in mattoni, oggi in disuso e precedentemente utilizzato dalla centrale termica dell’ospedale militare. I lavori condotti da un’impresa specializzata sotto la supervisione del 1° Reparto Infrastrutture dell’Esercito inizieranno nei prossimi giorni e si articoleranno in due fasi. Nella prima settimana sarà smantellata la parte sommitale della struttura, successivamente sarà completata la demolizione della ciminiera. Per garantire un’adeguata cornice di esercito applicazionesicurezza a tutela degli operatori tecnici e dei cittadini, come normalmente avviene in tutti gli interventi di questo tipo, nella fase iniziale dei lavori, d’intesa con le autorità locali, saranno adottati alcuni provvedimenti precauzionali relativi alla circolazione stradale – riduzione a una carreggiata di corso Orbassano – e al transito pedonale in prossimità del cantiere. La decisione di procedere alla demolizione della ciminiera si colloca nel quadro di una oculata gestione delle risorse da parte della Forza Armata che grazie a questa soluzione non dovrà sostenere l’onere di eventuali futuri interventi sul manufatto. L’esigenza di mettere in sicurezza la ciminiera, pur in assenza di imminenti situazioni di pericolo, è emersa nel corso dei periodici controlli di sicurezza infrastrutturale predisposti dall’Esercito nelle proprie installazioni.

Tassisti torinesi in piazza Castello contro la “sanatoria pro Uber”. Il voto in Senato

taxi castello 2Non si placa la protesta dei tassisti contro la  cosiddetta “sanatoria pro Uber”. Gli autisti delle vetture bianche  torinesi hanno attuato un  presidio autorizzato davanti a palazzo civico, in attesa del voto  in Senato sul milleproroghe, che contiene l’emendamento che apre la strada alle multinazionali come Uber. Decine di taxi si sono poi spostati in piazza Castello.  “Il margine di ripensamento è risibile – dichiara all’Ansa Federico Rolando, il portavoce di Federtaxi – e ciò potrebbe aprire panorami di lotta, che saranno stabiliti durante l’assemblea di categoria prevista il 22 a Roma, prima del passaggio finale in Parlamento. I tassisti attendono da settembre 2015 il  tavolo sulla legge delega concordato con il governo”.

taxi castello

Lo sciopero dei taxi ha avuto uno strascico  anche nell’Aula di Montecitorio.  Il deputato Rocco Palese di Cor durante l’esame della legge sulla responsabilità dei medici ha chiesto di sospendere i lavori alle 17:30 invece che alle 18 per consentire di raggiungere per tempo gli aeroporti in considerazione dello sciopero. Ma M5S si è opposto: “Se i tassisti scioperano è giusto che il disagio lo sentano anche i legislatori”.

 

(foto: il Torinese)

AUTORECUPERO CASE POPOLARI, NUOVO BANDO DA 43 ALLOGGI ATC SU TORINO E PROVINCIA

marrone consiglioRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

<<Lo sapevamo che la nostra legge sull’autorecupero avrebbe rivoluzionato il mondo dell’emergenza abitativa e i numeri ci stanno dando ragione, nonostante il boicottaggio continuo del Comune di Torino>> esultano Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, Esecutivo nazionale FDI-AN, che spiegano <<Si sono inventati punteggi-soglia, inesistenti nella legge regionale, e continuano a censurare i bandi ATC, eppure gli alloggi rimessi a disposizione in assegnazione con autorecupero marronel’autorecupero continuano a crescere di numero, così come le domande delle famiglie in emergenza abitativa per ottenerli: un’onda che cresce e non si arresta.Dopo il primo bando quasi mandato deserto, ATC Piemonte Centrale aveva messo a disposizione in una seconda tranche appena 10 alloggi e, nonostante il silenzio assoluto dell’Amministrazione comunale sulla divulgazione di questa possibilità, le domande sono state 66, di cui 10 illegittimamente escluse per il punteggio inferiore agli 11 punti. ATC deve averne preso atto perché ha emesso un nuovo bando da 43 case popolari in autorecupero, sul territorio di Torino, Venaria Reale, Grugliasco, Carmagnola, Orbassano, Ivrea (http://www.atc.torino.it/sportelloutenti/autorecupero.aspx): il ruliprogetto torna a volare!

Siccome il boicottaggio del silenzio adottato dalla Giunta Appendino continua, noi Fratelli d’Italia metteremo in campo una campagna di divulgazione del bando e di assistenza nella compilazione delle domande! Inoltre stiamo già predisponendo l’assistenza legale gratuita per le famiglie che si sono viste respingere la domanda per il punteggio inferiore agli 11 punti, perché la Regione non ha mai parlato di questo sbarramento!>>.