redazione il torinese

Turin Islamic Economic Forum, la finanza islamica sotto la Mole: inclusione sociale e business

Due giornate di attività, dieci sessioni con approfondimenti e dibattiti, cinquanta relatori tra amministratori pubblici, ricercatori e docenti universitari, imprenditori ed esperti di finanza: un denso programma di incontri e momenti di confronto pensato per creare, a Torino e in Piemonte, le condizioni affinché la finanza islamica possa fungere da catalizzatore di sviluppo economico e, al tempo stesso, risultare concreto fattore di inclusione per migliaia di musulmani che oggi vivono e lavorano nella città della Mole.

E’ il Turin Islamic Economic Forum 2017 che , lunedì 6 martedì 7 marzo, porterà nel capoluogo piemontese, al Centro congressi Torino Incontra,  alcuni tra i più importanti protagonisti e conoscitori dell’economia e della finanza dei paesi arabo-islamici.

Giunto alla terza edizione, il forum organizzato da Città di Torino, Università degli Studi, Camera di Commercio di Torino e Assaif (Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria), si propone di fornire a rappresentanti di istituzioni e a imprese piemontesi, italiane, europee e del mondo islamico, la possibilità di approfondire la conoscenza delle potenzialità e delle opportunità offerte, a Torino e in Piemonte, da settori dell’economia importanti e in espansione, al fine di favorire investimenti e sviluppo del territorio.

Il Turin Islamic Economic Forum – sottolinea la Sindaca Chiara Appendino – ci darà una nuova occasione per mostrare quanto – in termini di progetti, know-how e opportunità per investitori pubblici e privati – è offerto dai settori aerospazio, biomedicale, automotive, delle energie rinnovabili e negli altri ambiti segnalati dal nostro programma “Open for Business”.

Durante la “due giorni” al Centro congressi Torino Incontra – aggiunge la prima cittadina –si discuterà anche di finanza islamica e di inclusione: una scelta importante perché noi guardiamo con attenzione anche a chi è venuto da quella parte del mondo e ha scelto di lavorare e vivere con la propria famiglia a Torino, diventandone cittadino a tutti gli effetti. Nella nostra città – ricorda Chiara Appendino – vivono oggi più di 50mila cittadini musulmani. Se si offre loro la possibilità di accedere al credito senza violare le prescrizioni del Corano, permettendogli, ad esempio, di acquistare una casa o di aprire un’attività commerciale, si può compiere un passo molto grande nella direzione dell’inclusione sociale sua e dei suoi familiari, con vantaggi per la comunità cittadina nel suo complesso. Insomma, l’inclusione consiste anche nel rendere concretamente realizzabili progetti di vita”.  

“L’evento – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani – è frutto di un lungo e intenso lavoro di ricerca in cui il nostro Ateneo si sta impegnando anche a vantaggio del territorio. Uno degli obiettivi della attività di docenti e ricercatori è la divulgazione delle ricerche al fine di promuovere iniziative di sviluppo. Il Tief è un esempio del nostro successo in questo ambito, che viene definito Terza Missione. L’Ateneo continuerà a favorire studi sul tema della finanza islamica che si conferma un’opportunità per la nostra Regione e per il nostro Paese”.

“L’obiettivo del Tief – afferma Paolo Pietro Biancone, responsabile dell’Osservatorio sulla Finanza Islamica dell’Università di Torino – è un evento di sistema per attrarre investimenti dei Paesi Musulmani e nello stesso tempo verificare la possibilità di finanza inclusiva per la popolazione musulmana residente in Italia. Al Tief 2017 parteciperanno tutti gli attori del territorio per presentare le migliori iniziative locali e favorire il contatto con fondi islamici, auspicando che si possano avviare nuove opportunità di sviluppo.”

Il Piemonte nel 2015 ha esportato nei primi 10 Paesi di finanza islamica beni e servizi per oltre 2,6 miliardi di euro, con una crescita del +16,2% rispetto al 2014. Non solo: nei primi 9 mesi del 2016 l’ammontare dell’export ha raggiunto i 2 miliardi di euro, con un +7,3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Solo in provincia di Torino, poi, operano oltre 12.500 imprenditori di origine islamica, una comunità ampia impegnata in numerosi settori, dal commercio all’edilizia, dal turismo ai servizi –  spiega Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio di Torino. – Sono questi i numeri che spiegano l’importanza del Tief a Torino, un’opportunità unica per approfondire i temi che riguardano da un lato gli strumenti per attrarre gli investimenti e sviluppare i rapporti di interscambio con questi Paesi, dall’altro le necessità, in termini di credito e finanza, per gli imprenditori musulmani che hanno scelto di operare sul nostro territorio”.

Tra gli obiettivi del Tief – spiega Alberto Brugnoni, Direttore generale di Assaif – vi sono quelli di far conoscere e farsi conoscere, cioè di mostrare le opportunità di investimento che Torino e il Piemonte offrono in diversi settori dell’economia e, al tempo stesso, di presentare quegli strumenti della finanza islamica che possono fattivamente favorire l’introduzione e lo sviluppo di nuove forme di intermediazione finanziaria, portando vantaggi non solo al sistema economico del territorio. Le modalità halal di accesso al credito, infatti, possono rappresentare anche uno strumento molto forte di coesione sociale. Con le due giornate della terza edizione Tief, ci proponiamo di compiere un altro passo avanti verso una maggiore apertura alla finanza islamica della nostra economia e della nostra società.”

“Il Tief – conclude la Sindaca Appendino – nasce, come numerose altre importanti iniziative torinesi e piemontesi, grazie all’impegno comune di amministrazioni pubbliche, aziende del territorio, sistema universitario, istituzioni e associazioni legate al mondo delle imprese e delle relazioni internazionali. Volere e sapere lavorare insieme dà forza alle nostre idee e alle nostre proposte. Per questo motivo desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con noi alla preparazione e alla realizzazione di questo importante appuntamento internazionale”.

Il Turin Islamic Economic Forum 2017 è organizzato da Città di Torino, Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Torino, Università degli Studi di Torino e Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria (Assaif), con il supporto di Fondazione CRT. Turismo Torino e provincia è partner organizzativo, Thomson Reuters knowledge partner, La Finanza Islamica media partner. Sponsor Tief sono Iren, Bosca, Cavourese, Quercus e Turkish Airlines.

Passa lo straniero? Sotto la Mole arriva Alfano

Martedi’ 7 marzo, alle h 15, presso il Centro italo arabo Daar al Hikma, Via Fiocchetto, 15, il Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, terrà una conferenza stampa per presentare il convegno intitolato “Lo Straniero” che si terrà mercoledì 22 marzo presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte.

Alla conferenza stampa illustreranno l’iniziativa: il Presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus, in particolare nella sua veste di Presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte, il Ministro degli Esteri Angelino Alfano, il portavoce del movimento “Noi siamo con voi” Giampiero Leo.

L’iniziativa del 22 marzo, avente come titolo “Lo Straniero”, nasce da un lavoro di studio, riflessione, indagine, ascolto e dialogo, che il Coordinamento interconfessionale porta avanti da oltre un anno, sui temi dell’immigrazione, della emigrazione, della accoglienza, della cooperazione internazionale, della giustizia e dello sviluppo dei popoli. Il lavoro su queste problematiche, e le analisi e le proposte che saranno presentate il 22 marzo, hanno cercato e cercheranno di uscire dalla tenaglia perversa di “demagogia buonismo da una parte e di “populismo razzismo” dall’altra. Consci, infatti, dell’estrema complessità della situazione mondiale attuale, sappiamo che non esistono soluzioni né facili, né indolori, né possibili al di fuori di una seria cooperazione e solidarietà internazionale.

Vorremmo, quindi, trattare queste problematiche, sia dal punto di vista storico-politico, che da quello antropologico-sociale. Dunque: il perché di questa situazione, i possibili rimedi, i necessari accordi fra Stati e l’opera degli organismi internazionali, la cultura dell’accoglienza e le regole per un’accoglienza giusta e non controproducente, l’importanza di evitare speculazioni politiche o mass-mediatiche su questi drammi.

Questi argomenti saranno trattati da illustri esperti e conoscitori del settore.

Desideriamo ringraziare sinceramente il Presidente Mauro Laus, per avere ricostituito e fortemente rinnovato il Comitato per i diritti umani in questa legislatura, e per aver inserito (con il consenso unanime dei membri) il convegno del 22 marzo nel calendario dei principali eventi dell’anno del comitato stesso. Importantissima la presenza e l’attenzione fattiva del Ministro Alfano, perché proprio al suo ministero, attribuiamo un importanza strategica.

Vogliamo ringraziare ancora Valentino Castellani e il Comitato Interfedi, e tutti quei gruppi e quelle realtà, che lavorano nella nostra Regione, senza unilateralismi, a favore del dialogo, della solidarietà, della giustizia, della pace.

Alla conferenza stampa saranno presenti, e potranno intervenire, anche molti esponenti del Coordinamento interconfessionale, a partire dal prof. Younis Tawfik che, anche nella sua qualità di ospitale padrone di casa, aprirà la conferenza con un suo saluto.

A nome del Coordinamento “Noi siamo con voi”

Giampiero Leo (portavoce).

Ripresa la circolazione dopo la caduta dell’albero in corso XI Febbraio

Per la caduta di un albero in corso XI Febbraio a Torino, attorno all’una di notte, un ciclista è  rimasto ferito e una parte della rete tramviaria danneggiata. La pianta,  cadendo, ha strappato e abbattuto una parte della rete aerea Gtt e un ciclista di passaggio è stato colpito dai rami e trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale Gradenigo: le sue condizioni non sono gravi. Sono intervenuti gli Agenti della Polizia Municipale  per le deviazioni al traffico, i Vigili del Fuoco, e personale Gtt per  il ripristino della rete aerea. Questa mattina il corso è stato riaperto e i tram  hanno ripreso il loro percorso normale.

Donne tenaci e vincenti

Grazie all’idea di Roberta Aime, mamma molto attiva, creativa e vulcanica all’interno della Scuola Leumann e dopo l’evento che ha visto donne sognatrici sfilare e raccontarsi all’Ecomuseo Villaggio Leumann nel 2016, quest’anno si è voluto dimostrare che i sogni possono diventare realtà.

Ed è proprio così; quando ci sono donne tenaci i sogni si realizzano e non c’è niente di più incoraggiante e istruttivo per le giovani generazioni, che incontrare modelli positivi in grado di stimolarle a perseguire le proprie passioni ed attitudini.

Questo vale in tutti i campi lavorativi dall’arte, allo sport, alla politica e alla cultura.A Collegno non è stato difficile trovare donne che abbiano raggiunto traguardi importanti in tutti questi campi; donne che si sono realizzate, nonostante abbiano trovato ostacoli sulla propria strada, in un mondo non proprio pronto ad accogliere l’impeto femminile.

L’11 marzo all’Ecomuseo Villaggio Leumann queste donne si racconteranno ed insieme trascorreremo un paio di ore piacevoli e ricche di sorprese.Tutto questo avverrà con l’obiettivo della solidarietà, caratteristica che distingue l’Associazione Amici della Scuola Leumann.

Infatti una parte del ricavato andrà al Salvadanaio Solidale Collegnese ed in parte al Fondo Solidarietà della Scuola Primaria Leumann, destinato allo sviluppo dei laboratori didattici e in particolar modo all’acquisto delle Lavagne Multimediali importantissime per una didattica più dinamica e interattiva.

La serata avrà inizio alle ore 19,30 con l’apericena in “rosso”presso la sede dell’Ecomuseo Villaggio Leumann, Corso Francia 349, Collegno.Rosso è colore del sangue, dei muscoli e del cuore elementi indispensabili alla nostra vita. Ci indica il valore dell’aggressività, della voglia di fare, di vincere e primeggiare, della passione, della fiducia in noi stessi. Tutti sentimenti molto forti che indicano uno stato di eccitazione, ma allo stesso tempo di fierezza e orgoglio.

Il cibo rosso stimola il metabolismo. Frutta e verdura di colore rosso possiedono importanti proprietà antiossidanti e sono utili per la capacità di prevenire tumori e patologie cardiovascolari, proteggendo anche il tessuto epiteliale.  Inoltre gli alimenti rossi sono i più ricchi di vitamina C , favoriscono la produzione di collagene, mantengono integri i vasi sanguigni, stimolano le difese immunitarie e la cicatrizzazione delle ferite. Alle ore 21,00 l’incontro con le “donne vincenti” con la conduzione di una donna altrettanto energica e tenace, la giornalista Rosanna Caraci. Queste donne, in ordine alfabetico, saranno:

 

SILVANA ACCOSSATO
CLAUDIA BASSANI e le ragazze dell’EVER GREEN TWIRLING
FULVIA BASSO
ANNA MARIA DE SIMONE
ANNA LUCIANO
GABRIELLA MALFATTI
ADONELLA MARENA
ANDREEA MOGOS
WILMA MONTI
NEJA

Prenotazione obbligatoria per l’apericena, entro l’8 marzo, al n. 349 5620384. Info: Associazione Amici della Scuola Leumann Tel. 333 3923444

www.villaggioleumann.it

info@villaggioleumann.it

https://www.facebook.com/EcomuseoVillaggioLeumann/?fref=ts

EXPOCASA 2017: DOMENICA GREEN AL PREZZO SPECIALE DI 3€ PER TUTTI

Tanti gli appuntamenti per il fine settimana Ultime ore  utili per visitare Expocasa 2017, il grande appuntamento dedicato all’arredamento e alle idee per abitare, che quest’anno più che mai ha richiamato un numeroso pubblico proveniente da tutto il nord ovest e anche da altre regioni d’Italia, oltre che dall’estero. Un grande successo, preannunciato dalla presenza dei più importanti marchi di arredamento italiani e internazionali. Questo fine settimana sarà l’ultimo utile per approfittare delle consulenze gratuite e delle proposte vantaggiose che gli espositori riservano al pubblico della manifestazione.


Raggiunge l’Oval è facile, anche durante la giornata ecologica promossa dal Comune di Torino: per l’occasione, domenica 5 marzo Expocasa propone un biglietto agevolato con ingresso al prezzo speciale di 3€ per tutti i visitatori.

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Ecco come arrivare a Expocasa, secondo quanto previsto dal blocco del traffico: – per coloro che arrivano da fuori Torino con la propria auto, il parcheggio Lingotto è raggiungibile seguendo i percorsi consentiti senza infrangere il blocco del traffico e dunque senza limitazioni, sia in entrata sia in uscita; – in alcuni casi è possibile utizzare l’auto secondo le indicazioni riportate sul sito del Comune, a esempio se si viaggia in tre sullo stesso mezzo, se omologato per quattro persone. Per coloro che arrivano con i mezzi pubblici, la metropolitana M1 fa capolinea al Lingotto. La frequenza dei passaggi dei treni verrà incrementata tra le 10 e le 19. Sul piazzale all’uscita della stazione Lingotto è attivo un servizio di navetta gratuito che porta direttamente all’ingresso dell’Oval; – per coloro che raggiungono l’Oval in bicicletta, domenica 5 marzo sarà riservato uno spazio, non custodito, dove poter agganciare il proprio mezzo a due ruote. Inoltre gli abbonati a [TO]BIKE possono entrare tutti i giorni al prezzo speciale di 3€.

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Ma non finisce qui! Il programma di iniziative per questo fine settimana è particolarmente denso. Sempre attiva la Cucina di Expocasa, che sabato 4 marzo propone tre cooking show: alle 12,30 Alla scoperta del visualfood a cura di Elena Defendini, Visualfoodist Trainer di Pic nic da Tabata; alle 16 Dolci in mezz’ora, a cura della Scuola di cucina il Melograno che cura anche l’appuntamento delle 18 dedicato agli Stuzzichini di mare. Domenica 5 marzo si inizia alle 10 con Proposte di dolci da colazione internazionali, a cura di Mary Cake Decorating, che alle 15 propone i Biscotti decorati e ricamati con sac a poche; alle 17,30 arriva L’aperitivo di casa condotto da Master barman Torino. Altre iniziative all’insegna del food sono proposte dai singoli espositori, che permettono così di vedere dal vivo il funzionamento delle cucine in esposizione. A disposizione del pubblico, gratuitamente, Quando il fisco è… di casa, il servizio di consulenza a 360 gradi dell’Agenzia delle Entrate, esteso a tutte le tematiche fiscali e catastali. Mentre nello spazio Incontra l’Esperto CasaClima, gestito dai Consulenti dell’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima, i visitatori hanno la possibilità di avere una consulenza gratuita sul tema del costruire sostenibile con un’attenzione particolare all’efficienza energetica, al comfort abitativo e alla tutela dell’ambiente. Inoltre è presente l’UPPI – Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, con consulenze mirate sulle molteplici problematiche riguardanti la casa. E ancora gli architetti professionisti della squadra di Expocasa oltre a quelli di Home Staging Specialist, studio di architettura che offre consulenze gratuite per progetti e soluzioni di Home Staging e Home Relooking. Anche Balcone fiorito non si ferma: sabato 4 alle 17,30 è prevista la dimostrazione di Quadri floreali, i fiori a parete a cura di David Zonta, floral designer, che domenica 5 marzo sempre alle 17,30 presenta Il bouquet su struttura. Sempre attivo il Baby parking destinato ai piccoli visitatori che potranno intrattenersi in giochi e laboratori mentre i grandi visitano la manifestazione. Expocasa è aperto: sabato 4 marzo dalle 10 alle 22; domenica 5 marzo dalle 10 alle 20.

 

(Foto: Daniele Bottallo)

Prepararsi all’ammaraggio

Da qui in poi non potrà, in effetti, che peggiorare. Quand’anche solo i tassi d’interesse raddoppiassero con l’inflazione, come tutti auspicano, il costo annuo del nostro debito pubblico salirebbe da 70 a 140 miliardi. Scacco (auto)matto da cui se ne uscirà, fra qualche anno o più in là ma non c’è altra prospettiva, purtroppo, solo col default (sperabilmente gestito) statale italiano, uno dei pochi Stati a non essere mai fallito prima. Brutta cosa, ovviamente, ma un haircut sullo stock del Debito pubblico (che riporterà sotto il 100% il rapporto Debito pubblico/Pil) del 30% non è da considerare la tragedia suprema, se si considera che immobili e Borsa quello e anche di più hanno già perso.

https://paoloturatitactica.wordpress.com/2017/03/03/prepararsi-allammaraggio/

Oggi al Cinema

Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Allied – Un’ombra nascosta – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Brad Pitt e Marion Cotillard. Nella Casablanca in pieno conflitto mondiale, già tanto cara a Ingrid Bergman e a Humphrey Bogart, s’incrociano Marianne Beausejour, legata alla resistenza francese e avvenente spia pronta a fare l’occhio dolce al perfido tedesco, e Max Vatan, comandante d’aviazione di origine canadese e al servizio

dell’Intelligence inglese. Avventure e amore tra i due, il trasferimento a Londra, un matrimonio e una bambina partorita sotto i bombardamenti. Ma ad un certo punto della storia iniziano gli indizi e i dubbi e forse non tutto è come sembra. Film perfetto, secondo i sacrosanti canoni dello spionaggio, tensioni e necessità di indagare (anche da parte dello spettatore), il Brad che comincia a far intravedere le rughe e gli anni, la Cotillard magnifica come sua abitudine. Durata 124 minuti. (Lux sala 3, Massimo sala 3 V.O.)

 

A united kingdomL’amore che ha cambiato la storia – Drammatico. Regia di Amma Asante, con David Eyelowo e Rosamund Pike. Già compagno di Nelson Mandela negli studi universitari compiuti a Johannesburg, poi proseguiti in Inghilterra, Seretse Khama, principe del futuro Botswana, incontrò sposò a Londra alcuni anni dopo la fine della guerra Ruth Williams, una donna bianca. In un periodo di dieci anni, dal ’47 al ’57, che vede la perdita dell’India e il Ghana diventare il primo stato indipendente dell’Africa britannica, è facile pensare come questa unione provocasse scandalo, quanto i disegni di un Regno Unito che non voleva inimicarsi un Sudafrica e una Rodhesia segregazionisti e chiaramente le opposizioni interne al giovane pretendente al trono abbiano fatto tutto quanto in loro possesso per far naufragare ogni cosa. Durata 111 minuti. (Romano sala 3)

 

Ballerina – Animazione. Regia di Eric Summer e Eric Warin. Félicie vive in un orfanotrofio in Bretagna. Un giorno fugge per raggiungere la Parigi della Belle Epoque, nella speranza di veder realizzato il suo sogni di diventare una étoile dell’Opera. Con lei l’amico Victor: il suo sogno è quello di diventare un famoso inventore. Durata 89 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, The Space, Uci)

 

Barriere – Drammatico. Regia di Denzel Washington, con Denzel Washington e Viola Davis. Premio Pulitzer per l’autore August Wilson, successo a Broadway nel 2010, già interpretato dagli stessi attori che si guadagnarono un bel Tony Award ciascuno, è la vicenda amara e sconnessa di Troy nella Pittsburg della fine anni Cinquanta. Anni di prigione, aspirazioni nel mondo del baseball interrotte dopo esser stato respinto dalla squadra perché afroamericano, un legame coniugale con Rose ferito dalle infedeltà, una vita familiare che si rivale su uno dei figli con velleità sportive, un lunario sbarcato grazie al lavoro di netturbino. Film di chiaro impianto teatrale, uno di quegli esempi di questa stagione cinematografica che vede in primo piano una rivincita del cinema all black. Viola Davis premiata meritatamente con l’Oscar, Denzel che come attore tende a strafare e come regista correttamente “inquadra” dialoghi e scene. Durata 139 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Harpo anche in V.O., Uci)

 

La Battaglia di Hacksaw Ridge – Drammatico. Regia di Mel Gibson, con Andrew Garfield, Sam Worthington e Vince Vaughn. Tornando dopo dieci anni dietro la macchina da presa dall’ultimo “Apocalypto”, Gibson narra la vicenda pacifista di Desmond Doss, cresciuto secondo la fede degli Avventisti del Settimo Giorno, che all’indomani di Pearl Harbor decise di arruolarsi, con il netto rifiutare di imbracciare le armi. Insultato e osteggiato e umiliato fisicamente e moralmente dall’opinione pubblica come dai propri compagni, Doss riuscì sulle scogliere di Okinawa a far prevalere le proprie convinzioni, mettendo in salvo in una sola notte 75 tra i suoi commilitoni. Grandi emozioni, un credo senza se e senza ma, guardando a Hawks e a Kubrick, a Eastwood e a Malick. Sei candidature agli Oscar, Gibson ha dovuto accontentarsi di due premi com miglior montaggio e sonoro. Durata 131 minuti. (Lux sala 1, Uci)

 

Beata ignoranza – Commedia. Regia di Massimiliano Bruno, con Alessandro Gassman e Marco Giallini. In una scuola italiana, Ernesto e Filippo, un professore di italiano e uno di matematica, il primo chiuso nelle proprie tradizioni e contrario a quanto l’uso della Rete gli possa offrire, il secondo è perennemente connesso al web, sempre a caccia di colleghe, adorato dagli alunni. Un passato non facile da dimenticare ha anche visto una donna indecisa tra i due. E se oggi il gioco delle parti cambiasse e le idee e gli interessi dell’uno diventassero quelli dell’altro? Durata 102 minuti. (Massaua, Greenwich sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

150 milligrammi – Drammatico. Regia di Emmanuelle Bercot, con Side Babett Knudsen e Benoit Magimel. Tratto da una storia vera. Nell’ospedale di Brest dove presta servizio, una pneumologia scopre che tra le morti sospette di alcuni pazienti e l’impiego di un farmaco commercializzato da oltre trent’anni ci sarebbero dei legami. È una lotta sempre più in crescita, da sostenere ogni giorno da parte di un gruppo di medici contro il Ministero della Salute francese e contro la casa farmaceutica che ha prodotto il farmaco. Durata 128 minuti. (Romano sala 3)

 

Cinquanta sfumature di nero – Erotico. Regia di James Fooley, con Jamie Dornan, Dakota Johnson e Kim Basinger. Sono cambiati sceneggiatore e regista per questo secondo capitolo della saga erotica inventata ad onor del proprio portafoglio dalla signora E.L. James, continua la ginnastica erotica di Christian e Anastasia, si preannuncia un nuovo grande successo grazie alle resse degli aficionados, tutto un gran mercato assai redditizio sulla scia dell’exploit dei 125 milioni di copie vendute del romanzo. In attesa delle sfumature di rosso. Durata 115 minuti. (Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gaston Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Salas i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Uno spunto interessante, uno svolgimento condotto con partecipazione: spiace per la grande povertà della forma, la regia scarna, i luoghi comuni, e il presepe di piccoli personaggi chiusi in macchiette in troppe occasioni. Coppa Volpi veneziana al protagonista (di certo sopravvalutata). Durata 118 minuti. (Classico)

 

Falchi – Drammatico. Regia di Toni D’Angelo, con Michele Riondino e Fortunato Cerlino. Due uomini, due poliziotti che fanno parte della Squadra Mobile napoletana, di poche parole e con metodi a volte spicci e spregiudicati, l’uno con l’ossessione dei cani, l’altro è un tossico, sempre in lotta contro la criminalità organizzata, a cavallo giorno e notte della loro moto a presidiare i quartieri più difficili. Ma anche errori nel lavoro di ogni giorno e sensi di colpa: qualcosa in entrambi cambia con il suicidio della figura paterna del loro commissario, accusato di rapporti con la camorra. Durata 98 minuti. (Uci)

 

Jackie – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Billy Crudup e John Hurt. I giorni che seguirono all’uccisione di Kennedy a Dallas, la ricostruzione dell’attentato, i ricordi e le immagini che invasero il mondo, il tailleur rosa di Chanel sporco di sangue, il ritorno a Washington e il trasloco dalla Casa Bianca, la lotta di una donna ormai sola contro l’establishment e la sua volontà indomita perché al presidente venissero fatti grandi, imponenti funerali di stato. Al centro della vicenda, di ogni inquadratura è la Jackie di Natalie Portman a raccontare quei giorni ad un giornalista di “Life Magazine”. Durata 99 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Blu, Reposi, Uci)

 

La La Land – Musical. Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling e Emma Stone. La storia di due ragazzi in cerca di sogni realizzati e di successo, lui, Sebastian, è un pianista jazz, lei, Mia, un’aspirante attrice che continua a fare provini. Si incontrano nella Mecca del Cinema e si innamorano. Musica e canzoni, uno sguardo al passato, al cinema di Stanley Donen e Vincent Minnelli senza tener fuori il francese Jacques Demy, troppo presto dimenticato. E’ già stato un grande successo ai Globe, sette nomination sette premi, due canzoni indimenticabili e due attori in stato di grazia, e adesso c’è la grande corsa agli Oscar, dove la storia fortemente voluta e inseguita dall’autore di “Whiplash” rischia di sbaragliare alla grande torri gli avversari: 14 candidature. Durata128 minuti. (Ambrosio sala 3, Centrale (V.O.), Eliseo Blu, F.lli Marx sala Chico, Massimo sala 2, Reposi)

 

La legge della notte – Drammatico. Regia di Bey Affleck, con Ben Affleck, Sienna Miller, Brendan Gleeson e Elle Fanning. Joe Coughlin, reduce dalle crudeltà della Prima Guerra mondiale, decide di intraprendere la strada pericolosa del fuorilegge, costruendosi un impero tutto suo, rifiutando l’idea di dover sottostare a qualsiasi padrino, a nessuna famiglia. Solo contro tutti quindi, nella ricca Florida a rendere più che vantaggioso il contrabbando di rum con l’appoggio dei cubani. Anche amori contrastati, tradimenti e agguati in perfetto stile gangsteristico. All’origine il romanzo di Dennis Lehane (“Mystic River” a firma Eastwood e “Shutter Island” a firma Scorsese) che aveva già offerto a Affleck l’occasione di “Gone Baby gone” per il suo esordio alla regia. Durata 129 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Lego Batman – Il film – Animazione. Regia di Chris McKay. I mattoncini famosi in tutto il mondo si uniscono in questo film, tra citazioni cinematografiche e precisi riferimenti, da Robin al maggiordomo Alfred, da Batgirl al prode Batman che imparerà a valorizzare i rapporti affettivi cancellando il trauma che ha determinato la sua vita. Durata 104 minuti. (Uci)

 

Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, cercando di seguire il fratello più grande nel continuo tentativo di recuperare lungo le strade dell’India quel poco che aiuti alla sopravvivenza della sua famiglia, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Romano sala 1)

 

Logan – The Wolverine – Fantasy. Regia di James Mangold, con Hugh Jackman, Richard Grant e Patrick Stewart. Un film di congedo, un eroe che depone i propri artigli e vive quasi segregato in un luogo sperduto del Messico, accudendo al suo anziano mentore, il professor Xavier, con la compagnia di un mutante che di nome fa Calibano e vorrebbe uscire dalle pagine della “Tempesta” shakespeariana. Ma c’è un’ultima avventura da combattere, accanto ad una giovanissima Laura che ha gli stessi poteri di Logan. Durata 131 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Mamma o papà? – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Valeria, ingegnere, e Nicola, ginecologo, dopo tre lustri di matrimonio, hanno deciso di divorziare. Noia, arrivismo, nuovi compagni, le offerte di lavoro che arrivano dall’estero, tutto collabora a far naufragare l’unione. Anche i loro figli sono tre e di loro nessuno dei due ha intenzione di occuparsi. Durata 98 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Manchester by the sea – Drammatico. Regia di Kenneth Lonergan, con Casey Affleck, Michelle Williams e Lucas Hedges. Film in corsa per gli Oscar, sei candidature (miglior film e regista, sceneggiatura originale e attore protagonista, attrice e attore non protagonista), un film condotto tra passato e presente, ambientato in una piccola del Massachusetts, un film che ruota attorno ad un uomo, tra ciò che ieri lo ha annientato e quello che oggi potrebbe farlo risorgere. La storia di Lee, uomo tuttofare in vari immobili alla periferia di Boston, scontroso e taciturno, rissoso, richiamato nel paese dove è nato alla morte del fratello con il compito di accudire all’adolescenza del nipote. Scritto e diretto da Lonergan, già sceneggiatore tra gli altri di “Gangs of New York”. Durata 135 minuti. (Eliseo Rosso, Nazionale sala 2)

 

Moonlight – Drammatico. Regia di Barry Jenkins, con Naomi Harris, Mahershala Ali e Trevante Rhodes. Miglior film secondo il parere della giuria degli Oscar, film teso, crudo, irritante. La storia di Chiron – suddivisa in tre capitoli che delimitano infanzia adolescenza ed età adulta del protagonista – nella Miami povera, tra delinquenza e droga, prima solitario e impaurito dalla propria diversità colpita dai pregiudizi, infine spacciatore che non ha paura di nulla e che sa adeguarsi al terrificante e violento panorama che lo circonda. Attorno a lui una madre tossicomane, un adulto che tenta di proteggerlo, un giovane amico. Durata 111 minuti. (Centrale (V.O.), F.lli Marx sala Groucho, Nazionale sala 1)

 

Omicidio all’italiana – Commedia. Regia di Maccio Capatonda, con Capatonda, Herbert Ballerina, Nino Frassica e Sabrina Ferilli. Succede qualcosa di strano nel solitario paesano abruzzese di Acitrullo, dimenticato davvero da Dio e dagli uomini: un omicidio. Perché non sfruttare la situazione, si chiede il sindaco Piero Peluria, mentre arrivano folle di curiosi e soprattutto la televisione con la sua bella trasmissione “Chi l’acciso?”. Durata 99 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Rosso Istanbul – Drammatico. Regia di Ferzan Ozpeteck, con Halit Ergenç, Nejat Isler e Serra Yilmaz. Il regista turco torna a girare nella sua patria, a vent’anni di distanza dal “Bagno turco” e da “Harem Suaré”, ancora una volta avvolto nel suo realismo magico, con una storia che ha le proprie radici (rivisitate) nel romanzo omonimo, a cavallo dell’autobiografia, e che vede il ritorno a Istanbul da una Londra culla d’esilio dello scrittore Orhan richiamato dal regista Deniz al ruolo di editor per una sua nuova opera letteraria. Ma Deniz all’improvviso scompare e Ohran viene a contatto con il mondo di lui, con i suoi amici, con il suo passato. Malinconie, la realtà del quotidiano, i cambiamenti della Turchia, il passato e il presente che si guardano e si confrontano, le “madri del sabato” alla ricerca dei figli scomparsi. Durata120 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2, Uci)

 

Split – Thriller. Regia di M. Night Shyamalan, con James McAvoy. La storia di Kevin, uno psicopatico che unisce in sé 23 diverse personalità, che si alternano nella mente e nel corpo, in cura da una psicologa che non ha compreso come in lui stia sempre più prendendo importanza la ventiquattresima, la Bestia, la più pericolosa, che tende a sovrastare ogni altra. Un giorno Kevin rapisce tre ragazze. L’autore del “Sesto senso” e di “The village” gioca con i differenti generi, dal thriller al soprannaturale, dal dramma psicologico allo studio medico, non dimenticando Lynch o il viso e la risata del Nicholson di “Shining”. Durata 116 minuti. (Uci)

 

The Founder – Commedia. Regia di John Lee Hancock, con Michael Keaton e Laura Dern. Con un passato di commesso viaggiatore di scarso successo, nel 1954, di fronte alla ristretta attività dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California, un povero chiosco di hamburger confezionatore di spuntini veloci per altrettanto pubblico frettoloso e dal poco spendere, il signor Ray Kroc pensa di allargare, in qualità di socio, l’attività dei pionieri su scala nazionale. Sappiamo tutti com’è andata a finire, successo successo successo, unendo artigianato e voglia di sperimentazione unita a una fragorosa mania di grandezza. Un avventura americana, una sfida e il sogno sempre ricercato, un’altra bella prova per il resuscitato Keaton, già pedina vincente di titoli quali “Birdman” e “Il caso Spotlight”. Durata 115 minuti. (Classico)

 

The Great Wall – Avventuroso – Regia di Zhang Yimou, con Matt Damon, Tian Jing e Willem Dafoe. Banco di prova per coproduzioni cino-statunitensi, un gruppo di sceneggiatori hollywoodiani, un regista tra i più acclamati, un divo: ma sembra che il gioco non abbia funzionato. Una vicenda che gira intorno alla Grande Muraglia, costruita per mettere al riparo non soltanto il grande paese ma altresì il resto del mondo da orde di creature dall’aspetto animalesco in vena di enormi distruzioni. Stupisce che un regista come Yimou (“Lanterne rosse”) si sia addentrato in una simile avventura, tra kolossal e arti marziali. Durata 103 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci anche in 3D)

 

T2 Trainspotting – Drammatico. Regia di Danny Boyle, con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller e Ewen Bremmer. Il precedente “Trainpotting” aveva lasciato Mark Renton scappava con il malloppo, abbandonando i compagni in un un mare di rabbia, di droga e di sballo. Non tutti l’hanno digerita. La nuova puntata di quel film che è diventato un cult vede il nostro nel tentativo di riallacciare i contatti, e per quanto si può in vera pace, con loro rimettendo piede a Edinburgo. Quello che non ha proprio voglia di incontrare è Begbie (Carlyle), appena uscito di galera, il più legato al mondo di un tempo. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 2 e sala 3, Greenwich sala 3, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Tra ponente e levante – Documentario. Regia di Lorenzo Giordano. Un paese ligure, isola di terraferma tra le montagne e il mare, un luogo dove i ricordi si mischiano al presente, dove si varano navi enormi e si demoliscono cantieri densi di storia. Una visione poetica del passato e del presente vista con gli occhi di un raccoglitore di memorie. (Classico)

 

Vi presento Toni Erdman – Commedia. Regia di Marin Ade, con Peter Simonischek e Sandra Hüller. Un padre davvero sui generis che, abbandonando la sua vera identità di Winfried per assumere quella del titolo, compare all’improvviso a Bucarest dove la figlia, donna in carriera solitaria e senza uno straccio di relazione amorosa a farle da supporto in un’esistenza senza troppe luci e molte ombre, sta trattando un grosso affare. Un rapporto e una storia fatti di comicità e di tenerezza, un incontro che scombussola, un chiarimento di intenti e di futuro. Durata 162 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo sala 2)

 

Una domenica senza auto tra camminate in piazza, Carlevé e conferenze sull’ambiente

Il 5 marzo a Torino sarà la prima delle due domeniche ecologiche pianificate dalla Città. E’ previsto il  blocco della circolazione su tutto il territorio comunale dalle ore 10 alle ore 18. La seconda domenica  è programmata per il 2 aprile. L’iniziativa, negli intenti del Comune, punta a rendere la cittadinanza più consapevole dell’urgenza di cambiare comportamenti collettivi e stili di vita, attraverso “azioni di promozione del diritto alla salute individuale e bene comune”, spiega una nota di Palazzo Civico. “Tra gli obiettivi prioritari dell’Assessorato alle Politiche per l’Ambiente – dice  l’assessora Stefania Giannuzzi – rientrano la tutela della salute e dell’ambiente, per il miglioramento della qualità della vita dei torinesi, attraverso attività che promuovono stili di vita sani. La domenica ecologica consentirà ai cittadini di riappropriarsi per un giorno delle vie della Città”. La giornata sarà così interamente dedicata  all’ambiente ma anche allo sport ed alla solidarietà: in programma, con partenza alle ore 16 da piazza San Carlo, la manifestazione Just the Woman I Am 2017, la corsa e camminata non competitiva a sostegno della ricerca universitaria sul cancro. Lo scopo della manifestazione è quello di promuovere l’attività fisica come una vera e propria terapia, sia in termini di prevenzione e cura, sia di riabilitazione. Si giocherà il match tra il Torino e il Palermo; al Lingotto Fiere ultimo giorno di apertura di ExpoCasa, mentre al parco della Pellerina ci sarà la giornata conclusiva del Carlevè ed Turin.“Eco dalle città”, il notiziario dell’ambiente urbano, organizza due appuntamenti sul tema della mobilità: “Bentornata domenica a piedi” capannello civico in Piazza Castello alle ore 10.30 e “Attaccati al tram” conferenza a più voci su trasporto pubblico e mobilità sostenibile a bordo della linea storica numero 7 con partenza alle 11.15 sempre da Piazza Castello, durante la quale si confronteranno diversi esperti di mobilità del capoluogo piemontese.

 

I MEZZI PUBBLICI

Per rendere più agevoli gli spostamenti, il Comune di Torino insieme al Gruppo Trasporti Torinesi ha programmato per l’intera giornata un potenziamento del servizio dei mezzi pubblici, con passaggi più frequenti di bus e tram. La metropolitana sarà in servizio dalle 5.30 all’1 con incremento dei treni tra le 10 e le 19. Per sottolineare l’aspetto ecologico della giornata saranno utilizzati tram anche sulle linee che normalmente nei giorni festivi sono gestite con autobus (linee 10 e 13).

Dalle 10 alle 19 viaggeranno un maggior numero di mezzi sulle linee 2, 4, 10, 11, 13, 15, 18, 55, 61, 68 e 72. In particolare la linea 4 avrà passaggi alle fermate raddoppiati rispetto a una normale domenica.

Verranno utilizzati autobus da 18 metri al posto di quelli da 12 metri sulle linee 1, 14, 42, 46, 57 e 75.

Per la partita Torino-Palermo, che si svolgerà allo stadio Grande Torino, saranno raddoppiati i bus e tram del “servizio calcio”: linee 4, 10 e 17.

Nelle domeniche ecologiche sono valide le stesse deroghe previste durante i blocchi dei veicoli diesel.

 

www.comune.torino.it

Bilancio di metà mandato delle politiche di pari opportunità

L’8 marzo quest’anno è l’occasione per redigere un bilancio di metà mandato delle politiche di pari opportunità e avviare una consultazione delle donne piemontesi sia online sull’area tematica Diritti del sito della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it/diritti/web) sia con incontri pubblici, almeno uno per provincia, in modo da raccogliere suggerimenti, sollecitazioni e criticità ancora da affrontare.

 

Il tour delle province per parlare di politiche di genere partirà da Torino esattamente tra un mese, con il primo incontro che si terrà lunedì 3 aprile alle ore 16.30 presso la Sala multimediale di Corso Regina Margherita 174. Il tour durerà due mesi, aprile e maggio, e saranno invitate a parteciparvi tutte le associazioni femminili e le singole cittadine interessate.

 

Una delle prime e principali attività della Regione Piemonte a sostegno delle donne è stata l’approvazione della legge regionale 4 del 2016 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”. Anche la discriminazione è una forma di violenza e così, sempre nel 2016, la Regione Piemonte ha approvato una legge regionale contro ogni forma di discriminazione, la numero 5“Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento”.

 

Tante le azioni della Regione Piemonte in questi due anni e mezzo. Ci siamo occupati di contrasto alla tratta, di conciliazione dei tempi vita-lavoro, con il telelavoro e progetti per incentivare l’utilizzo dei congedi parentali da parte dei papà, di medicina di genere, di linguaggio di genere sottoscrivendo, tra le altre cose, anche la Carta d’Intenti “Io parlo e non discrimino”.

 

La parità di genere è ancora un obiettivo da raggiungere e la Regione Piemonte su questo fronte si è assunta la responsabilità di monitorare e sensibilizzare. L’assessorato alle Pari Opportunità ha portato avanti insieme all’AICCRE, l’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, un monitoraggio che ha analizzato la composizione delle Giunte di 240 Comuni piemontesi. Il risultato è che sul versante Statuti per l’87% (208 su 240) non sono ancora aggiornati o adeguati in maniera idonea mentre la situazione Giunte comunali è migliore, il 18% (43 su 240) deve adeguare i propri numeri per garantire il 40% della rappresentanza di genere.

 

Per tutte queste attività in due anni e mezzo abbiamo investito più di 7 milioni di euro, tra fondi regionali, fondi del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e fondi europei.

 

Monica Cerutti

Assessora alle Pari opportunità – Regione Piemonte

Medio Oriente: Israele- Palestina, pace più difficile

FOCUS / di Filippo Re

Se l’ipotesi dei due Stati vicini sembra impossibile, quella di uno Stato unico pare ugualmente irrealizzabile per la diffidenza reciproca e l’odio che divide i due popoli e che nasce già sui banchi di scuola. Non accadeva da oltre vent’anni che un presidente degli Stati Uniti affermasse di non considerare la soluzione dei due Stati come l’unica via percorribile per risolvere la crisi israelo-palestinese ma di essere disponibile a studiare altre possibilità come quella di uno Stato unico.

Qualsiasi idea va bene, sembra dire Trump, uno Stato, due Stati, come vogliono le parti interessate, l’obiettivo è la pace e siano loro a decidere. Le alternative per arrivare alla composizione della crisi non mancano e Nikki Haley, l’ambasciatrice americana all’Onu, ha detto che l’amministrazione statunitense sta cercando di capire se esistono altre strade da percorrere, dalla soluzione dei due Stati, sebbene congelata dopo l’incontro con Netanyahu alla Casa Bianca, a quella di uno Stato binazionale o a una Confederazione. Oppure riprendere il negoziato partendo dai Paesi arabi, come propone il capo della Casa Bianca, per tuffarsi poi nel cuore del problema, lasciando ai due attori principali la discussione sugli insediamenti e sui confini e non viceversa come è stato fatto fin qui. Provare quindi a lanciare la palla nel campo arabo moderato con il quale si è instaurato un clima più distensivo e i rapporti sono più stretti, soprattutto in chiave anti-terrorismo. Netanyahu va oltre e afferma che molti Paesi arabi non considerano più Israele un nemico ma un alleato su cui contare per lottare contro i terroristi islamici, per cui non bisogna perdere questa grande occasione per cambiare il corso della storia. Insomma, un rimescolamento delle carte che evidenzia la complessità di una questione che a sua volta si inserisce in un contesto mediorientale sconvolto dagli eventi degli ultimi anni e tutto da ricostruire.

Messi da parte, per il momento, i due Stati, avanza l’ipotesi di uno Stato unico per due popoli. A questo punto, sostiene Hanan Ashrawi, storica portavoce palestinese cristiana e veterana dei negoziati, l’alternativa ai due Stati è o uno Stato unico con eguali diritti per tutti oppure l’apartheid, cioè una discriminazione tra i cittadini di serie A, gli israeliani, e quelli di serie B, i palestinesi. L’idea di uno Stato binazionale preoccupa anche gli israeliani. Dare la cittadinanza a oltre 2.000.000 di palestinesi, dopo aver inglobato la Cisgiordania, stravolgerebbe, secondo gli esperti, gli equilibri demografici di Israele, essendo il tasso di natalità dei musulmani molto più alto di quello degli ebrei, mettendo così a repentaglio l’esistenza di Israele come Stato ebraico. Ma forse oggi non è più così perchè, almeno secondo le ultime statistiche, sono le donne israeliane a fare più figli delle donne musulmane palestinesi, facendo passare l’arma demografica dalla parte di Israele. Dal puzzle israelo-palestinese saltano fuori dati interessanti che confutano in modo clamoroso l’opinione diffusa secondo cui gli arabi palestinesi userebbero il tasso di natalità per superare gli ebrei a casa di questi ultimi. Dal nuovo Atlante geopolitico dello studioso francese Frederic Encel (“Israele in cento mappe”, Libreria editrice Goriziana) emerge che il rapporto tra gli israeliani ebrei e gli israeliani arabi sta crescendo a favore degli ebrei smentendo la possibilità di un crollo demografico e la scomparsa dello Stato ebraico in un futuro neanche tanto lontano.

Negli anni Settanta, osserva il politologo, gli arabi musulmani che vivevano in Israele avevano in media otto figli per coppia mentre gli ebrei ne avevano tre. Oltre quarant’anni dopo il tasso di natalità degli ebrei è rimasto uguale ma quello dei musulmani è precipitato da otto a tre. Nel 2015 i neonati ebrei sono stati il 74% mentre quelli musulmani il 20 per cento. Se questi dati verranno confermati l’esistenza di Israele non sarebbe più a rischio ma nascerebbero probabilmente altri problemi come la difficoltà di convivere in pace nello stesso territorio, gli uni insieme agli altri con il rischio di discriminazioni anche pesanti, potenziali scintille che potrebbero innescare un vasto incendio. Tra le altre proposte si guarda anche a una Confederazione formata da Israele e da un’entità palestinese autonoma (è l’idea del presidente israeliano Rivlin), con propri governi e istituzioni comuni, i cui confini verrebbero controllati dall’esercito di Tel Aviv oppure all’ipotesi di una Confederazione tra Israele, la Giordania e i palestinesi di cui si parla da decenni. La Confederazione risolverebbe forse il problema dei confini e di Gerusalemme ma lascerebbe intatta la questione dei profughi, altro nodo complicato da sciogliere. Nel settembre 2014 spuntò fuori un fantomatico piano segreto del presidente egiziano Al Sisi, che per sbloccare il negoziato, offrì ai palestinesi un pezzo del Sinai da affiancare alla Striscia di Gaza in cambio della rinuncia di Abu Mazen alla Cisgiordania e al ritorno dei profughi. Non se ne fece nulla.

C’è poi il drastico piano di Naftali Bennet, leader del partito religioso ultranazionalista “Focolare ebraico”, che chiede l’annessione per legge del 60% della Cisgiordania (la zona C dei Territori) e la creazione di zone autonome palestinesi nei territori restanti. Bennet auspica che la nuova amministrazione americana dia la spallata definitiva agli Accordi di Oslo. Ma bisogna fare i conti con il mondo arabo che, con il piano di pace saudita del 2002, prevede la normalizzazione delle relazioni con Israele ma solo dopo il ritiro dai territori conquistati nel giugno 1967, di cui ricorre quest’anno il 50esimo anniversario, e la nascita di uno Stato palestinese, già riconosciuto da 138 Paesi. E sono trascorsi 24 anni da quando Rabin, Arafat e Clinton firmarono nel 1993 gli accordi di Oslo che ordinavano a Israele di ritirarsi dai territori palestinesi. E sono passati 22 anni dall’assassinio di Rabin, ucciso da un estremista ebreo nel 1995, quando in Cisgiordania vivevano 150.000 coloni contro i 650.000 di oggi. L’obiettivo di Netanyahu è quello di arrivare a un milione di coloni nel 2020. Il piano approvato dalla Knesset il 6 febbraio scorso che prevede la legalizzazione di 4000 case edificate su terre palestinesi apre la strada all’annessione delle colonie, come dopo la guerra dei Sei Giorni nel ’67, e la sua adozione (l’ultima parola spetta alla Corte Suprema) seppellirebbe definitivamente Oslo ’93. Il fallimento del processo di pace, oltre alle evidenti responsabilità di Israele, chiama in causa anche gli stessi palestinesi che, incalzati dalle pressioni dei Paesi arabi, hanno spesso rifiutato le proposte di pace che vari governi israeliani hanno avanzato, giungendo a restituire perfino il 95% dei territori occupati con Gerusalemme est capitale di un futuro Stato palestinese. È anche vero che nessun pezzo di carta è mai stato firmato dalle parti e si trattava più che altro di offerte verbali ma dimostravano pur sempre la volontà politica di Gerusalemme di scendere a difficili compromessi e fare dolorose concessioni territoriali. Dal mondo accademico e intellettuale israeliano si commenta con un po’ di sarcasmo: resta pur sempre la soluzione dei tre Stati. Uno per noi, uno per i palestinesi, un altro per gli estremisti di entrambe le parti.

Filippo Re

 pubblicato da “La Voce e il Tempo “