redazione il torinese

Baldissero: “Un buon vicino è il miglior antifurto”

Era un punto del nostro programma elettorale e ora abbiamo deciso di attuarlo, dopo esserci confrontati con l’Associazione Controllo del Vicinato ed in particolare il suo referente per la Città Metropolitana, Ferdinando Raffero”. Così il sindaco di Baldissero Torinese, Bruno Todesco ha introdotto una serata molto partecipata che si è svolta giovedì 2 marzo al Centro comunale Paluc. L’argomento era “Controllo del vicinato – Un buon vicino è il miglior antifurto – Sicurezza e sorveglianza a Baldissero”. Al primo cittadino, introdotti da Claudio Capone, assessore comunale alla sicurezza e territorio, si sono susseguiti di vari relatori, a partire proprio da Ferdinando Raffero, avvalendosi di slides è entrato nel merito del sistema e della filosofia che sta alla sua base (l’effetto di deterrenza verso i microcriminali attraverso il recupero del senso civico e della solidarietà sociale tra vicini). Poi sono seguiti i contributi del vice sindaco di Andezeno, Agostino Ambrassa, comune dove in pochi mesi sono nati, ben quattro gruppi di Controllo del Vicinato, del responsabile regionale dell’Associazione, Massimo Iaretti. Iaretti ha tracciato, nel suo intervento, una netta distinzione dalle ronde cui nulla le accomuna e sui gruppi di whatt’s app, spiegando che “questo è un ottimo strumento al servizio del controllo del vicinato, ma non è il controllo del vicinato e se gestito in modo autonomo e senza regole precise rischia di diventare un boomerang”. Molto applauditi, perché sono entrati nel concreto del problema furti e trffe, sono stati gli interventi di Carlo Delfino, vice comandante della Polizia municipale di Settimo Torinese e di Claudio Pettenuzzo, comandante la polizia municipale di Baldissero Torinese. Nelle prossime settimane il progetto prenderà avvio concretamente anche in questo comune.

 

 

 

 

 

La Sicilia del vino

Go Wine continua l’attività nella città di Torino con un evento dedicato alla regione Sicilia ed ai suoi vini. Una serata di approfondimento dal taglio monografico, con l’intento di presentare in sala espressioni di diverse aree della regione, valorizzando tanti vitigni, autoctoni e internazionali, e dando voce ai molti protagonisti che hanno contribuito in questi anni all’affermazione della viticoltura della siciliana.

 

Aderiscono alla degustazione le aziende:
Baglio di Pianetto – Santa Cristina Gela (Pa); Blundo – Siracusa;
Bruchicello – Salaparuta (Tp); Colosi – Messina;
Cva Canicattì – Canicattì (Ag); Daino – Caltagirone (Ct);
Donnafugata – Marsala (Tp); Duca di Salaparuta – Casteldaccia (Pa);
Fattorie Azzolino – Camporeale (Pa); Fausta Mansio – Siracusa (Sr); 
Fazio Wines – Fulgatore – Erice (Tp); Ferracane – Marsala (Tp); 
Fina – Marsala (Tp); Firriato – Paceco (Tp); Giasira – Rosolini (Sr); 
Gulfi – Chiaramonte Gulfi (Rg); Mortilla – Chiaramonte Gulfi (Rg).

E con la partecipazione:
Oleificio Lu Trappitu – Campobello di Licata (Ag)
Oleificio Tenuta Gallinella – Menfi (Ag)

Programma e orari:
Ore 16,30 – 19,00:
 Anteprima: degustazione riservata esclusivamente ad operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar); 

Ore 19,00: breve conferenza di presentazione dell’evento;
Ore 19,30 – 22,00: Apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati.


Il costo della degustazione per il pubblico è di € 17,00, riduzione soci Go Wine € 12,00, riduzione soci associazioni di settore € 15,00. L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valevole per i soci famigliari).  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2017. 

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 7/03 p.v..

StarHotel Majestic**** Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

Passare il segno: opere di studenti e artisti

Una settantina di opere compongono una mostra che ha la sua origine nel Corso di Tecniche dell’Incisione – Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ne sono autori ex studenti, molti dei quali oggi affermati artisti, formatisi nei laboratori della Scuola di Grafica, le cui profonde tradizioni e l’attuale vitalità le conferiscono un prestigio riconosciuto in ambito nazionale e internazionale.

“L’espressione grafica d’arte abbinata a tecniche dell’incisione”, scrive il curatore Franco Fanelli, docente del Corso, “ribadisce implicitamente la conservazione di un sapere come base su cui impostare lo sviluppo e l’innovazione; la futuribilità, in sostanza, di una scuola, di un metodo e di una disciplina. Contemporaneamente, la doppia definizione amplia dichiaratamente il campo delle opportunità di ricerca e dei linguaggi, laddove le tecniche tradizionali (calcografia, xilografia, litografia, serigrafia) si sviluppano in altre direzioni, ma ancora in base ai principi fondamentali della grafica d’arte: segno, riproducibilità, modularità. Qui sta la ragione del titolo di questa mostra: Passare il segno per osare, osare per conoscere, conoscere per creare. Ed è la ragione per cui il visitatore vedrà, insieme a molti fogli di grafica tradizionale, opere basate su più recenti procedimenti legati alla stampa; e s’imbatterà in libri d’artista, fotografie, sculture, installazioni, video e dipinti”.

Tre le sezioni. Nella scuola, raccoglie una quarantina di opere grafiche spazianti dalle tecniche tradizionali della calcografia (acquaforte, acquatinta, puntasecca, mezzotinto) alle tecniche di fotoincisione: è una panoramica sugli ultimi trent’anni di attività nei laboratori di tecniche dell’incisione dell’Accademia Albertina di Belle Arti, sede operativa ma anche “luogo dell’anima”, nel quale la conservazione di un sapere è continuamente abbinata alla sperimentazione e all’innovazione dei linguaggi.La sezione Altri segni riunisce gli esiti professionali di alcuni ex studenti (Stefano Marvulli e Stefano Farci) che dalla grafica tradizionale si sono spostati verso il digitale o verso la relazione con l’immagine in movimento, sino alla cinematografia. Qui trovano posto le opere su carta di Stefano Allisiardi, artista che ha mosso i primi passi nella scuola in un ambito prossimo all’illustrazione. È altresì documentata l’attuale o quanto meno una recente fase di ricerca di ex studenti che hanno mantenuto, come artisti, rapporti stretti con lo specifico della grafica, come Beatrice Piva, Simone Pizzinga, Anna Guazzotti, Paolo Venice e Valentina Biga.La terza sezione, Oltre il segno, è infine una sorta di “mostra nella mostra”, composta da artisti oggi affermati e altri nella loro prima maturità. Si tratta di Botto & Bruno e Francesco Barocco, che hanno lavorato in dialogo con le opere della Pinacoteca Albertina, Laura Pugno, che traspone l’incisione in ambito installativo,  Manuele Cerutti, Cornelia Badelita, che “disegna” utilizzando timbri, Nadir Valente, Fatma Bucak e i più giovani Macchieraldo e Palasciano, Anna Canale, Aurora Paolillo e Chiara Pigoni.

 

Il catalogo, edito da Albertina Press, oltre al contributo del curatore contiene testi degli artisti invitati.

Fisioterapia e Osteopatia a domicilio a portata di click!

L’idea, di 3 ragazzi torinesi, è diventata realtà. AroundCare nasce per venire incontro alle persone che per mancanza di tempo o impossibilità a muoversi rimandano o addirittura non iniziano il percorso di cura dal fisioterapista o dall’osteopata. Il servizio è costruito su misura del paziente, niente attese in sala d’aspetto o lunghe procedure di prenotazione: basta compilare il breve form sul sito o chiamare il numero indicato, sarà il professionista a venire a casa o in ufficio all’orario concordato.

Puntiamo su trasparenza e personalizzazione: tutti gli specialisti hanno una pagina dedicata sul sito dove l’utente può vedere foto, esperienze lavorative e specializzazioni. Una volta scelto il professionista è possibile prenotarlo per un trattamento domiciliare, anche in orari serali e nei weekend.  Al momento abbiamo 7 professionisti già operativi, 4 fisioterapisti e 3 osteopati e abbiamo già trattato i primi clienti che hanno dato riscontri molto positivi. Gli ambiti di intervento sono molteplici, abbiamo professionisti specializzati in ambito neurologico, sportivo e muscolo scheletrico e ci occupiamo anche di fisioterapia pediatrica e geriatrica.

A masseur is stretching a woman’s arm

Abbiamo inoltre osteopati specializzati nel trattamento di patologie dell’apparato otorinolaringoiatrico. Dopo un percorso di accelerazione di due mesi presso University College London, siamo stati selezionati da BioUpper, l’acceleratore di start up del Politecnico di Milano, tra i 20 migliori progetti italiani del settore healthcare e life sciences e da febbraio il servizio è stato lanciato a Torino, la nostra città e anche il nostro banco di prova.

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Per ulteriori informazioni l’indirizzo del sito internet è http://www.aroundcare.it/

“Mangiare felici”

Il cibo ci pone in relazione con l’ambiente che ci circonda e “mangiare è un atto agricolo”, ovvero il processo di produzione agricola si conclude quando mettiamo nel piatto il nostro cibo quotidiano, come ci ricordano Wendell Berry, poeta e contadino americano, e Carlin Petrini di Slow Food .

Il nostro cibo quotidiano merita maggiore considerazione e le nostre scelte alimentari sono un atto di responsabilità verso noi stessi e verso l’ambiente che ci circonda, perché le nostre preferenze condizionano la nostra salute e quella del nostro ecosistema. Per questo vogliamo sollecitare tutti a porre maggiore attenzione alla necessità di ricostruire un corretto rapporto con il nostro cibo quotidiano, dato che siamo lentamente scivolati in una condizione in cui subiamo passivamente le scelte di altri circa la qualità della nostra alimentazione, con pochi strumenti per capire, conoscere e decidere in piena consapevolezza. La preparazione dei piatti è delegata agli chef nella ristorazione collettiva e commerciale, o all’industria alimentare e alla Grande Distribuzione per la ristorazione domestica: ci siamo estraniati dalla conoscenza e dalla scelta del nostro cibo. I negozi della rete di Italiabio sono la proposta per conoscere e relazionarsi con chi ci fornisce il nostro cibo quotidiano, con gli agritutori, con coloro, gli agricoltori biologici, che hanno il compito di conservare il nostro ambiente agricolo e di fornirci cibi sani e buoni.

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Oggi vi presentiamo il punto vendita Superpolo Bio di Collegno (TO).


L’insegna Superpolo nasce a Milano per iniziativa della famiglia Bormetti, attiva da oltre 50 anni nel settore della distribuzione alimentare specializzata, con 3 punti vendita dedicati ai prodotti da agricoltura biologica aperti nel centro del capoluogo lombardo. Partendo dall’esperienza milanese, nell’ottobre 2015 Francesco e Alessandro inaugurano a Collegno (TO) un nuovo negozio con insegna SUPERPOLO BIO, creando una realtà, un polo appunto, tutta dedicata alla salute e al benessere delle persone, a partire dal cibo quotidiano. 
Nell’apposito studio realizzato all’interno del negozio, dove una Biologa Nutrizionista e una Naturopata svolgono attività di consulenza per i clienti del punto vendita, l’insegnamento di Ippocrate “Il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo” è scritto a caratteri cubitali sulla parete, per ricordare a tutti da dove occorre partire per garantire il nostro benessere. Nel 2016 Francesco e Alessandro decidono di condividere la proposta di Italiabio, che propone di creare una rete di punti vendita direttamente collegati con la produzione agricola, e scelgono di dare vita alla cooperativa Bio Paradiso, che prende nome dal quartiere dove è aperto il negozio,  a cui demandano la gestione delle attività a partire dal 1 dicembre 2016. Il negozio Superpolo Bio è, dunque, collocato in Borgata Paradiso, comune di Collegno, nella zona ovest di Torino, dispone di una superficie complessiva di 310 mq. ed è inserito in un Parco Commerciale adiacente a una zona residenziale di nuova realizzazione. E’ facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, si trova infatti a pochi minuti dal corso Francia (un importante asse viario che collega Torino alla città di Rivoli), è ben collegato con la tangenziale, é a pochi passi dal capolinea della metropolitana (Stazione Fermi) e dispone di ampi parcheggi in grado di accogliere oltre 2.000 autovetture.  Al negozio arrivano clienti da tutte le città confinanti, compresa Torino, dato che la Metro consente di arrivare in pochi minuti. L’offerta è ampia e, oltre a tutti i prodotti trasformati, c’è un reparto ortofrutta rifornito da aziende agricole collegate all’associazione Italiabio più volte durante la settimana. Di nuova realizzazione c’è il reparto gastronomia, che consente di dare dimostrazione dei possibili utilizzi in cucina dei prodotti proposti dal negozio: ogni giorno offre nuovi suggerimenti e idee per l’alimentazione quotidiana. Nei prossimi giorni verrà inserito anche un ricco assortimento di formaggi vegani, che sono stati una vera, piacevole sorpresa per quanti hanno avuto occasione di assaggiarli, scoprendo una cucina vegana che abbraccia e sperimenta nuove soluzioni per offrire a tutti i palati la possibilità di un cibo sano, gustoso e non punitivo. Fatevi tentare dalle proposte vegan di Superpolo Bio!  Non dimenticate di curiosare nel reparto latticini e chiedete di conoscere le interessanti offerta del reparto vini.

 

Ignazio Garau

Presidente Italiabio


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I recapiti del negozio
Superpolo Bio, Via Fermi 6/1 – Collegno   tel 011 403 1427  

email info@superpolobio.it 

 

 

 

Appendino firma il bando periferie. Ecco i 18 milioni per “rifare” la città

La sindaca Chiara Appendino lunedì mattina a Roma sottoscriverà il bando periferie. Appuntamento alle 11.30 con il premier Paolo Gentiloni  a Palazzo Chigi, dove saranno presenti i primi cittadini delle Città e Città Metropolitane alle quali è stato concesso il finanziamento, per firmare le convenzioni relative ai progetti di riqualificazione delle periferie. Lo stanziamento che interessa Torino è di 18 mln di euro per il progetto AxTO. Questo prevede 44 azioni di riqualificazione e rilancio delle periferie (fisiche ed esistenziali).Le azioni sono ripartite in 5 assi: spazio pubblico,casa,lavoro e commercio,scuola e cultura, comunità e partecipazione. Il piano subalpino è classificato all’ottavo posto su 121 partecipanti. E sarà proprio un luogo in periferia la sede dell’incontro pubblico in cui la sindaca presenterà ai torinesi il bilancio di previsione 2017, nella seconda metà di marzo.

 

(foto: il Torinese)

Soccorrono ragazza e trovano un feto nella borsa

 Nel soccorrere  una giovane, svenuta in strada a Candelo, nel Biellese, i sanitari hanno  scoperto un feto nella sua borsa mentre cercavano i documenti. La donna, nigeriana,  non parla italiano, ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale  nel reparto di ginecologia.I medici pensano che si sia trattato di un aborto spontaneo. Le sue condizioni sono in miglioramento e non destano preoccupazione. E’ stato un passante a dare l’allarme. La donna, che potrebbe essere vittima della tratta di prostitute,  sarebbe irregolare in Italia.

 

Linea di confine, spigolature di vita e storie torinesi

“Il grillismo ecologico in salsa torinese e’ davvero poca cosa e i suoi ispiratori molto modesti. Lor signori ragionano con l’idea fissa di bloccare tutto,  baloccandosi con l’ideuzza della ” decrescita felice”

 

di Pier Franco Quaglieni *

TORINO A PIEDI 

Oggi domenica a piedi ,in marzo ,dopo due giorni di pioggia. Forme di demagogia  verde un po’ retro’?  L’educazione ecologica di un giorno che valore ha ? Forse stamattina, scrivendo, sono stato troppo severo e in qualche modo, sia pure inconsciamente ideologico, ma già la parola educazione, riferita ad un Comune , stride alle orecchie di un liberale, perché un Comune dovrebbe fornire soprattutto servizi, non essendo tra i suoi compiti quello di educare i cittadini. La domenica senz’auto è comunque  un’occasione per verificare  se le iniziative comunali di blocco, messe in atto in febbraio,  siano  state utili  a migliorare l’aria o ad illudere il popolino(si sarebbe detto un tempo) che la sindaca pensi e provveda alla salute dei suoi cittadini. Non c’è mai stata una parola sugli impianti di riscaldamento e sui mezzi pubblici che inquinano. Stiamo tornando a Chiamparino o addirittura all’assessore Hutter emigrato da tempo a Milano  ? Spero proprio di no! Le  sparate propagandistiche  bloccano sicuramente  la città senza dare effetti utili documentati ,come pare abbia messo in evidenza il blocco dei diesel. Il grillismo ecologico in salsa torinese e’ davvero poca cosa e i suoi ispiratori molto modesti. Lor signori sembrano prigionieri dell’idea fissa di bloccare tutto,  baloccandosi con l’ideuzza della ” decrescita felice” di una città che non si  rivelano purtroppo finora  in grado di amministrare,se non ricorrendo a metodi vecchi ed obsoleti. Questa favola di una Appendino brava rispetto ad una Raggi pessima, si sta ridimensionando,non tanto perché la Raggi migliori,ma perché la sindaca torinese rivela una squadra di assessori  carente ,al di là dei miti giornalistici che le hanno cucito addosso troppo in fretta. Certo Appendino è meglio di Raggi,ma ,di per sé ,non appare un grande complimento.

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IL MORALISMO GIACOBINO TORINESE
E’ uscito in libreria il libro di Salvatore Vullo “Gli ultimi frutti dell’estate”  edito da Nerosubianco. Un romanzo che parte dalla disastrosa alluvione del 1994 in Piemonte per poi delineare “le ombre cupe e grevi di Tangentopoli”. Il racconto si intreccia tra Piemonte e la natia Sicilia .  Al di là della vicenda,raccontata con stile incisivo e molto efficace, risulta interessante la ricostruzione delle vicende di “Tangentopoli” , il giacobinismo violento di parte della magistratura politicizzata che archiviò l’intera classe dirigente della I Repubblica, la migliore che ebbe questo Paese, per via giudiziaria. Due passi meritano ,tra i tanti significativi, di essere citati. Uno riguarda Torino : ”Questa città e i suoi centri di potere , così rigidamente sabaudi ,moralistici, giacobini ,hanno sempre mal tollerato le altre espressioni laiche, riformiste , liberalsocialiste “. Un altro passo rivela la tempra di scrittore vero di Salvatore Vullo, amico di Leonardo Sciascia e il suo spirito libero:” Nella società occorre permanentemente moltiplicare le idee per fare in modo che non ci possano essere guardiani sufficienti per controllarle”. Il libro di Vullo merita di essere letto.

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BONA ALTEROCCA GIORNALISTA AMICA DI PAVESE

Bona è stata una giornalista torinese  di orientamento cattolico-laico,nata a Brescia nel 1916 e morta a Torino 1989. Responsabile della terza pagina del “Popolo nuovo”,il  bel quotidiano di Gioachino Quarello,dal 1959 fino al pensionamento,ha lavorato alla “Stampa” negli anni eroici di Ferruccio Borio e di Gabriella Poli.Nel 1968 pubblicò “Il romanzo del giornalismo”,un testo oggi dimenticato che andrebbe riletto.  Fu amica di  Cesare Pavese:su di lui scrisse,edito dalla Sei, un libro di ricordi e testimonianze “Pavese dopo un quarto di secolo” uscito nel 1974. Un libro che fa vivere un Pavese molto diverso dalla “vulgata” di Davide Lajolo,scritto con il distacco necessario a chi voleva indagare lo scrittore piemontese,senza cadere nella retorica ,spesso,della non-retorica.   Emblematico un giudizio di Pavese,citato da Alterocca, sulle poesie di  Edoardo Sanguineti,celebrato intellettuale dell’avanguardia e della sinistra marxista :”Questa non è poesia,e nemmeno stile:sono giochi di prestigio”. Ho conosciuto Sanguineti all’Università e mi parlò di lui con parole molto sanguigne Carol Rama,la pittrice che ebbe con lui una storia sentimentale. In effetti Sanguineti era contorto,  come aveva intravisto Pavese. Bona Alterocca per tanti anni fece la cronista de “La stampa” presso il Consiglio comunale di Torino,sempre presente in tribuna stampa. Ogni  tanto arrivava il fattorino della “Stampa” a ritirare le sue cronache  sempre precise,obiettive,senza retroscena.La conobbi in Consiglio Comunale nel 1970 e nacque subito un’amicizia sincera,destinata a rimanere negli anni. Era rispettata da tutti i  consiglieri di ogni parte politica per questa sua capacità di essere imparziale. Viveva con la sorella Letizia,professoressa di lettere alle scuole medie statali. Con lei feci un dibattito ,quando abolirono il Latino in modo definitivo dalla scuola media.C’era anche Italo Lana. Le nostre parole,ovviamente,caddero nel vuoto.E il Latino,ma successivamente  anche l’Italiano,scomparvero dalla scuola.

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 IL POLO UNICO DEL ‘900 ?
Il bando per la nomina del Direttore del Polo del ‘900 è passato quasi inosservato.
C’ è stato chi mi ha esortato a presentare la mia candidatura,ma io non ci ho mai pensato neppure un attimo perché ,così come è ,il Polo non mi piace. L’ho scritto in più occasioni e ribadisco le critiche. E’ un polo a senso unico,se si eccettua la Fondazione “Donat Cattin”;la cultura liberale piemontese è stata esclusa aprioristicamente.La nomina del direttore rivela,leggendo con attenzione il bando, una vocazione ulteriormente  volta a coordinare gli stessi ospitati.Alla fine verrà fuori un leviatano in cui gli stessi enti che compongono il Polo non saranno più dei soggetti pienamente autonomi. Per altri versi,ci sono anomalie da sanare come la doppia sede del centro Gobetti e dell’Unione culturale Antonicelli che trovano ospitalità nei palazzi juvarriani del Polo e mantengono le loro sedi originarie. Andrebbe anche fatta chiarezza sui finanziamenti che gli enti ospitati ricevono dalle diverse amministrazioni,a prescindere dal fatto di aver ottenuto  a titolo gratuito  i locali del Polo.  Tra le funzioni  del futuro direttore  c’è anche il fundraising  che, tradotto, significa il reperimento di fondi,facendo così terra bruciata ad ogni altra realtà non riconducibile al Polo medesimo. E questo forse è il tasto più dolente. Ma forse occorre davvero  un direttore scelto attraverso un bando per chiarire cosa sia o debba essere il Polo ,al di là dei primi passi. Anche dal nome della persona scelta  si avrà chiaro l’indirizzo che vogliono imprimere. Le voci sui candidati che circolano e che ovviamente sono banali pettegolezzi, non portano a “star sereni”. Imbarazzante appare la posizione del Comune di Torino con amministrazione grillina che si trova ad appoggiare ,senza aprire bocca, un pezzo emblematico del “Sistema Torino” ,tanto aborrito prima delle elezioni

*Direttore del Centro Pannunzio

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LETTERE

(Le lettere vanno indirizzate a quaglieni@gmail.com)
Lei ha scritto di ristoranti,di pasticcerie,di  locali storici della città. Perché non parlare  anche dei caffè? Anch’essi sono in crisi d’identità.
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La storia dei caffè torinesi mi sembra una pagina conclusa da tempo. Erano luoghi di ritrovo anche intellettuale e di promozione culturale. Restano i nomi :il caffè San Carlo , il Fiorio,ilTorino,il Platti. Vi andavano personalità importanti da Tomasi di Lampedusa a Giovanni Arpino.Esistono bei ricordi del passato,ma è cambiato il modo di vivere e la frequentazione dei caffè è legata alla fretta quotidiana. Anche a Roma il Rosati,il Greco hanno perso le caratteristiche di un tempo. Lo stesso Florian di Venezia è cosa molto diversa da com’era anche solo 30 anni fa. Oggi ci vanno soprattutto i turisti. Massimo Segre ,proprietario del Caffè San Carlo negli anni 80,cercò di rilanciare l’idea di caffè come punto di incontro culturale.Fu una generoso progetto che gli costò molti soldi e gli diede magre soddisfazioni. Accontentiamoci di bere ,alla svelta, un buon caffè,senza pretendere molto di più.Io debbo accontentarmi di quello all’orzo…Un disastro.  
pfq

Turin Islamic Economic Forum, la finanza islamica sotto la Mole: inclusione sociale e business

Due giornate di attività, dieci sessioni con approfondimenti e dibattiti, cinquanta relatori tra amministratori pubblici, ricercatori e docenti universitari, imprenditori ed esperti di finanza: un denso programma di incontri e momenti di confronto pensato per creare, a Torino e in Piemonte, le condizioni affinché la finanza islamica possa fungere da catalizzatore di sviluppo economico e, al tempo stesso, risultare concreto fattore di inclusione per migliaia di musulmani che oggi vivono e lavorano nella città della Mole.

E’ il Turin Islamic Economic Forum 2017 che , lunedì 6 martedì 7 marzo, porterà nel capoluogo piemontese, al Centro congressi Torino Incontra,  alcuni tra i più importanti protagonisti e conoscitori dell’economia e della finanza dei paesi arabo-islamici.

Giunto alla terza edizione, il forum organizzato da Città di Torino, Università degli Studi, Camera di Commercio di Torino e Assaif (Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria), si propone di fornire a rappresentanti di istituzioni e a imprese piemontesi, italiane, europee e del mondo islamico, la possibilità di approfondire la conoscenza delle potenzialità e delle opportunità offerte, a Torino e in Piemonte, da settori dell’economia importanti e in espansione, al fine di favorire investimenti e sviluppo del territorio.

Il Turin Islamic Economic Forum – sottolinea la Sindaca Chiara Appendino – ci darà una nuova occasione per mostrare quanto – in termini di progetti, know-how e opportunità per investitori pubblici e privati – è offerto dai settori aerospazio, biomedicale, automotive, delle energie rinnovabili e negli altri ambiti segnalati dal nostro programma “Open for Business”.

Durante la “due giorni” al Centro congressi Torino Incontra – aggiunge la prima cittadina –si discuterà anche di finanza islamica e di inclusione: una scelta importante perché noi guardiamo con attenzione anche a chi è venuto da quella parte del mondo e ha scelto di lavorare e vivere con la propria famiglia a Torino, diventandone cittadino a tutti gli effetti. Nella nostra città – ricorda Chiara Appendino – vivono oggi più di 50mila cittadini musulmani. Se si offre loro la possibilità di accedere al credito senza violare le prescrizioni del Corano, permettendogli, ad esempio, di acquistare una casa o di aprire un’attività commerciale, si può compiere un passo molto grande nella direzione dell’inclusione sociale sua e dei suoi familiari, con vantaggi per la comunità cittadina nel suo complesso. Insomma, l’inclusione consiste anche nel rendere concretamente realizzabili progetti di vita”.  

“L’evento – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani – è frutto di un lungo e intenso lavoro di ricerca in cui il nostro Ateneo si sta impegnando anche a vantaggio del territorio. Uno degli obiettivi della attività di docenti e ricercatori è la divulgazione delle ricerche al fine di promuovere iniziative di sviluppo. Il Tief è un esempio del nostro successo in questo ambito, che viene definito Terza Missione. L’Ateneo continuerà a favorire studi sul tema della finanza islamica che si conferma un’opportunità per la nostra Regione e per il nostro Paese”.

“L’obiettivo del Tief – afferma Paolo Pietro Biancone, responsabile dell’Osservatorio sulla Finanza Islamica dell’Università di Torino – è un evento di sistema per attrarre investimenti dei Paesi Musulmani e nello stesso tempo verificare la possibilità di finanza inclusiva per la popolazione musulmana residente in Italia. Al Tief 2017 parteciperanno tutti gli attori del territorio per presentare le migliori iniziative locali e favorire il contatto con fondi islamici, auspicando che si possano avviare nuove opportunità di sviluppo.”

Il Piemonte nel 2015 ha esportato nei primi 10 Paesi di finanza islamica beni e servizi per oltre 2,6 miliardi di euro, con una crescita del +16,2% rispetto al 2014. Non solo: nei primi 9 mesi del 2016 l’ammontare dell’export ha raggiunto i 2 miliardi di euro, con un +7,3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Solo in provincia di Torino, poi, operano oltre 12.500 imprenditori di origine islamica, una comunità ampia impegnata in numerosi settori, dal commercio all’edilizia, dal turismo ai servizi –  spiega Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio di Torino. – Sono questi i numeri che spiegano l’importanza del Tief a Torino, un’opportunità unica per approfondire i temi che riguardano da un lato gli strumenti per attrarre gli investimenti e sviluppare i rapporti di interscambio con questi Paesi, dall’altro le necessità, in termini di credito e finanza, per gli imprenditori musulmani che hanno scelto di operare sul nostro territorio”.

Tra gli obiettivi del Tief – spiega Alberto Brugnoni, Direttore generale di Assaif – vi sono quelli di far conoscere e farsi conoscere, cioè di mostrare le opportunità di investimento che Torino e il Piemonte offrono in diversi settori dell’economia e, al tempo stesso, di presentare quegli strumenti della finanza islamica che possono fattivamente favorire l’introduzione e lo sviluppo di nuove forme di intermediazione finanziaria, portando vantaggi non solo al sistema economico del territorio. Le modalità halal di accesso al credito, infatti, possono rappresentare anche uno strumento molto forte di coesione sociale. Con le due giornate della terza edizione Tief, ci proponiamo di compiere un altro passo avanti verso una maggiore apertura alla finanza islamica della nostra economia e della nostra società.”

“Il Tief – conclude la Sindaca Appendino – nasce, come numerose altre importanti iniziative torinesi e piemontesi, grazie all’impegno comune di amministrazioni pubbliche, aziende del territorio, sistema universitario, istituzioni e associazioni legate al mondo delle imprese e delle relazioni internazionali. Volere e sapere lavorare insieme dà forza alle nostre idee e alle nostre proposte. Per questo motivo desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con noi alla preparazione e alla realizzazione di questo importante appuntamento internazionale”.

Il Turin Islamic Economic Forum 2017 è organizzato da Città di Torino, Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Torino, Università degli Studi di Torino e Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria (Assaif), con il supporto di Fondazione CRT. Turismo Torino e provincia è partner organizzativo, Thomson Reuters knowledge partner, La Finanza Islamica media partner. Sponsor Tief sono Iren, Bosca, Cavourese, Quercus e Turkish Airlines.

Passa lo straniero? Sotto la Mole arriva Alfano

Martedi’ 7 marzo, alle h 15, presso il Centro italo arabo Daar al Hikma, Via Fiocchetto, 15, il Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, terrà una conferenza stampa per presentare il convegno intitolato “Lo Straniero” che si terrà mercoledì 22 marzo presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte.

Alla conferenza stampa illustreranno l’iniziativa: il Presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus, in particolare nella sua veste di Presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte, il Ministro degli Esteri Angelino Alfano, il portavoce del movimento “Noi siamo con voi” Giampiero Leo.

L’iniziativa del 22 marzo, avente come titolo “Lo Straniero”, nasce da un lavoro di studio, riflessione, indagine, ascolto e dialogo, che il Coordinamento interconfessionale porta avanti da oltre un anno, sui temi dell’immigrazione, della emigrazione, della accoglienza, della cooperazione internazionale, della giustizia e dello sviluppo dei popoli. Il lavoro su queste problematiche, e le analisi e le proposte che saranno presentate il 22 marzo, hanno cercato e cercheranno di uscire dalla tenaglia perversa di “demagogia buonismo da una parte e di “populismo razzismo” dall’altra. Consci, infatti, dell’estrema complessità della situazione mondiale attuale, sappiamo che non esistono soluzioni né facili, né indolori, né possibili al di fuori di una seria cooperazione e solidarietà internazionale.

Vorremmo, quindi, trattare queste problematiche, sia dal punto di vista storico-politico, che da quello antropologico-sociale. Dunque: il perché di questa situazione, i possibili rimedi, i necessari accordi fra Stati e l’opera degli organismi internazionali, la cultura dell’accoglienza e le regole per un’accoglienza giusta e non controproducente, l’importanza di evitare speculazioni politiche o mass-mediatiche su questi drammi.

Questi argomenti saranno trattati da illustri esperti e conoscitori del settore.

Desideriamo ringraziare sinceramente il Presidente Mauro Laus, per avere ricostituito e fortemente rinnovato il Comitato per i diritti umani in questa legislatura, e per aver inserito (con il consenso unanime dei membri) il convegno del 22 marzo nel calendario dei principali eventi dell’anno del comitato stesso. Importantissima la presenza e l’attenzione fattiva del Ministro Alfano, perché proprio al suo ministero, attribuiamo un importanza strategica.

Vogliamo ringraziare ancora Valentino Castellani e il Comitato Interfedi, e tutti quei gruppi e quelle realtà, che lavorano nella nostra Regione, senza unilateralismi, a favore del dialogo, della solidarietà, della giustizia, della pace.

Alla conferenza stampa saranno presenti, e potranno intervenire, anche molti esponenti del Coordinamento interconfessionale, a partire dal prof. Younis Tawfik che, anche nella sua qualità di ospitale padrone di casa, aprirà la conferenza con un suo saluto.

A nome del Coordinamento “Noi siamo con voi”

Giampiero Leo (portavoce).