redazione il torinese

INFANZIA, IN COMMISSIONE L’ESPERIENZA DI SEA STAR PROJECT

Ripartire dalle fondamenta: dell’esperienza di una madre-ricercatrice sull’integrazione sensoriale e del progetto che ne è derivato per la riabilitazione di bambini e ragazzi con differenze neurologiche si è occupata la commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ascoltando- su invito della presidente, on. Michela Vittoria Brambilla – la dottoressa Giulia Ghibellini, consulente in materia di disabilità infantile e fondatrice dell’iniziativa The Sea Star Project, e la dott.ssa Lucia Mazzi, terapista della neuro psicomotricità dell’età evolutiva e logopedista presso la U.O.S. di Neuropsichiatria infantile della Ulss 22 Distretto Bussolengo-Verona. “La loro relazione – commenta l’on. Brambilla – per certi versi somiglia ad una favola, in realtà un è progetto di grande successo, dal quale il Servizio sanitario nazionale potrebbe trarre profitto”.

Quella di Giulia Ghibellini poteva esser una delle tante storie di genitori con un figlio portatore di differenze neurologiche che si accorgono tardi del problema, quando l’effetto-valanga dello sviluppo atipico ha già prodotto disfunzioni difficili da trattare. Invece, lavorando in Gran Bretagna, la dottoressa ha potuto beneficiare dell’attività di una lodevole istituzione britannica: l’health visitor, un’infermiera/e specializzata che segue fin dall’inizio, con visite periodiche, lo sviluppo del bambino. Nel caso specifico le anomalie segnalate hanno portato ad una prognosi sfavorevole, col rischio di un significativo ritardo nello sviluppo. Il background scientifico della madre, a questo punto, ha fatto la differenza. Giulia Ghibellini si è resa conto precocemente di due fatti. Primo: che le “differenze” della figlia dipendevano da disturbi dell’integrazione sensoriale (il processo attraverso cui il nostro cervello dà un senso agli stimoli esterni e interni e produce una risposta di complessità crescente con lo sviluppo). Secondo: che sulla base della “Piramide dello sviluppo”, tracciata da studi americani degli anni Novanta, solo intervenendo rapidamente sul mattone-base dell’integrazione sensoriale si poteva prevenire il crollo dei piani più alti della piramide, dove stanno le attività quotidiane e l’apprendimento ai più elevati livelli. La ricercatrice si è quindi trasferita negli Stati Uniti dove ha potuto sottoporre la figlia ad appropriate terapie riabilitative, fondate proprio sull’intuizione della “piramide”. Con successo. “Ora mia figlia è una ragazzina felice e potrà andare al college”, racconta con l’orgoglio di madre e di scienziata. “E’ possibile – assicura – ottenere risultati straordinari, purché l’intervento sia precoce e coinvolga tutti: terapeuti, genitori, scuola. The “Sea star project” è nato appunto per consentire al maggior numero possibile di genitori di connettersi e per diffondere l’approccio riabilitativo dal basso verso l’alto: salvaguardare prima le funzioni basiche e passare poi all’apprendimento di funzioni più complesse, come ad esempio la lettura”. Idee che hanno trovato piena applicazione a Verona, dove lavora la dottoressa Mazzi, della rete di “Sea star project”.

“Credo – afferma la presidente Brambilla – che il nostro sistema sanitario dovrebbe tenere in seria considerazione l’esperienza inglese dell’ “health visitor” ed il metodo impiegato da Sea star project, sia per quanto riguarda l’approccio riabilitativo che per la capacità di coinvolgere i genitori e di mettere in rete le conoscenze”.

100 MUSEI ITALIANI PER UN MODELLO DI ACCOGLIENZA “MADE IN TORINO”

Cento musei italiani per un nuovo modello di accoglienza “made in Torino” dedicato ai visitatori con disabilità o con specifiche necessità. La Fondazione CRT ha ospitato ieri i direttori e i rappresentanti di molte importanti istituzioni museali italiane – come la Pinacoteca di Brera e l’HangarBicocca di Milano, la Fondazione Musei civici di Venezia, le Gallerie dell’Accademia di Firenze, il Museo di Santa Giulia di Brescia, il Museo nazionale di Ravenna, il MACRO-Museo d’Arte Contemporanea di Roma, il MAGA di Gallarate – per un’intera giornata di lavoro sul tema “I Musei verso una cultura dell’accoglienza”.


L’iniziativa, organizzata da Fondazione CRT in partnership con Fondazione Paideia, con la presenza di psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, esperti di comunicazione, testimonianze di famiglie in difficoltà e presentazione di case history, ha evidenziato il giusto “mix di ingredienti” in grado di rendere una visita culturale pienamente appagante per tutti i visitatori: accoglienza, attenzione alla comunicazione cura della relazione sono i fattori-chiave al centro di nuovi modelli organizzativi e gestionali, ancor prima che strutturali, per rendere la cultura un’esperienza “per tutti” e “di tutti”.

Approda così su scala nazionale il progetto Operatori museali e disabilità” di Fondazione CRT e Fondazione Paideia Onlus: un’iniziativa unica in Italia, nata a Torino nel 2012 per diffondere e promuovere modelli organizzativi e gestionali capaci di rendere i musei italiani pienamente accessibili a tutti, in primis ai visitatori con bisogni particolari o con disabilità. Il progetto, che ha già formatooltre 600 operatori museali con corsi base e di secondo livello, punta a incrementare le conoscenze e le competenze relazionali di chi lavora a contatto con il pubblico, indipendentemente dal grado gerarchico e dalla funzione ricoperta: dagli addetti alla biglietteria alle guide, dal personale di sala ai referenti delle attività didattiche per bambini, fino ai ruoli di direzione.

“Abbattere le barriere culturali, che sono ingombranti tanto quanto quelle architettoniche, è un passo importante per aprire realmente i luoghi d’arte a tutti – spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. La Fondazione CRT, da sempre in prima linea per promuovere i valori della piena accessibilità e dell’inclusione sociale, ha sperimentato sul territorio locale un progetto innovativo di formazione del personale museale che può diventare una buona pratica a livello nazionale: attraverso un cambiamento diffuso di mentalità, tutti i musei possono farcela per accogliere al meglio i visitatori con disabilità”.

Il Direttore della Fondazione Paideia Fabrizio Serra commenta: “A cinque anni dal lancio di ‘Operatori museali e disabilità’, la partecipazione dei direttori di così tanti musei italiani ci rende molto soddisfatti dell’interesse suscitato a livello nazionale dal progetto, che ci auguriamo possa essere replicato anche in altre regioni italiane per favorire sempre di più l’inclusione attraverso la formazione degli operatori e garantire a tutti il diritto alla partecipazione alle attività museali e culturali in generale”.

Secondo i dati evidenziati in occasione del lancio di Bookingable.com, il primo portale italiano dedicato ai turisti con esigenze specifiche sostenuto da Fondazione CRT, le persone con disabilità sono la “terza nazione” al mondo e rappresentano oggi un significativo potenziale mercato. Nei Paesi europei le stime parlano di quasi 50 milioni di viaggiatori con disabilità, pari al 30% delle persone con disabilità. Se si considerano anche anziani, famiglie con bambini, persone con disabilità temporanea o particolari necessità alimentari, si arriva a 145 milioni di turisti con esigenze specifiche.

La nuova edizione 2017 del progetto “Operatori museali e disabilità” di Fondazione CRT e Fondazione Paideia si terrà da maggio a novembre. La sede di Fondazione Paideia, in via San Francesco d’Assisi 42/G a Torino, ospiterà quattro corsi base e intensivi rivolti a operatori provenienti da musei del Piemonte e di tutta Italia, seminari di approfondimento sulle tecniche di progettazione delle attività didattiche, percorsi laboratoriali di secondo livello per l’accoglienza di persone con disabilità.

È disponibile inoltre l’omonimo volume “Operatori museali e disabilità”, realizzato in collaborazione con Fondazione CRT, edito da Carocci Faber e firmato da Fabrizio Serra, Franco Tartaglia e Silvio Venuti, con postfazione di Roberta Caldin e il contributo di Gabriella Damilano. Il libro analizza i risultati e i contenuti del progetto, con uno spazio dedicato alla voce degli operatori dei musei protagonisti dell’esperienza formativa, per fornire un prezioso contributo a tutte le istituzioni museali sul piano dell’organizzazione interna e dell’immagine pubblica.

 

Granata e bianconeri uniti dalla solidarietà

I tifosi granata e bianconeri sostengono la ricerca sui tumori muscoloscheletrici. Si tratta di una sorta di derby della solidarietà non disputato sul campo ma dai benefici effetti, nato su iniziativa della Fondazione per la ricerca sui tumori dell’apparato muscoloscheletrico e rari Onlus con l’aiuto di Caffè Vergnano, del Museo del Grande Torino e dell’associazione Quelli di Via Filadelfia. C’è tempo fino al 7 maggio, giorno del derby tra Juve e Toro, per acquistare lattine di caffè Vergnano, una in versione  bianconero e una granata, con offerte da 5 euro. La vendita avviene anche sul sito dell’azienda torinese di caffè e in alcuni locali torinesi della catena Caffe Vergnano 1882. Il ricavato andrà alla Fondazione per realizzare un importante progetto di ricerca. Con Raimondo Piana, fondatore della Fondazione, ed Enrico Vergnano, alla presentazione del derby c’erano anche gli ex calciatori di Toro e Juve Natalino Fossati e Giuseppe Furino.

 

(foto: il Torinese)

Fiume Dora, il tratto delle ferriere torna a cielo aperto

Sarà nuovamente a cielo aperto, a Torino, il tratto del fiume Dora compreso tra via Livorno e corso Principe Oddone. I lavori stanno per iniziare e saranno pronti entro l’autunno. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Guido Montanari ha spiegato che l’operazione permetterà  di completare il recupero complessivo dell’ area industriale dismessa. “un risanamento ambientale di notevole importanza, – ha sottolineato – che cittadini e abitanti attendevano da tempo. Consentirà di attrezzare un’altra porzione di Parco Dora, estendendo la piena fruibilità del polmone verde sorto sul contesto dismesso e degradato delle ferriere novecentesche”.

(foto Drone Piemonte)

Sperona l’auto dell’ex moglie, poi accoltella la donna

Sperona la vettura dell’ex moglie, dopo averla aspettata fuori dal lavoro. La donna ha cercato di scappare a  piedi, lui  l’ha accoltellata ferendola in modo grave. L’aggressione è avvenuta a Borgo Vercelli. I carabinieri hanno fermato l’ex marito. Sembra che la coppia di italiani, separata , litigasse  da tempo. L’ex è stata colpita all’addome, e l’ambulanza l’ha trasportata all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli, dove i sanitari la stanno sottoponendo a  intervento chirurgico.

Pedone investito e ucciso

Aveva  72 anni il pedone che è stato investito e ucciso, questa mattina in corso Francia a Collegno. Stava attraversandola strada nei pressi del mercato di Santa Maria, ed è stato travolto da una Peugeot. Carabinieri e  polizia municipale stanno cercando di ricostruire i fatti per  capire se la vittima fosse o meno sulle strisce pedonali.

La città tra finanza islamica e tagli alle scuole cattoliche

Per il Sindaco Chiara  Appendino (il più amato d’Italia, da recenti statistiche) è giunto il momento di permettere una “colonizzazione” di banche islamiche per incoraggiare e incentivare i musulmani a comprare immobili sotto la Mole.

A dirlo, lei stessa ieri in un intervista rilasciata su Sky nella quale ha annunciato che “ è auspicabile a Torino la costituzione di banche islamiche che adottino una finanza conforme alla Sharia”.

Parole che per alcuni, tuonano come un serio e preoccupante segnale per il futuro perché adesso, davvero, non si comprende più quale sia il reale percorso che trama chi governa la nostra Città.

Mentre gli attentati terroristici rivendicati dall’Isis sono all’ordine del giorno, e proprio a Torino sabato scorso con provvedimento del Ministro dell’Interno Marco Minniti è stato espulso un cittadino marocchino per motivi di sicurezza dello Stato in quanto aveva intrapreso un percorso di radicalizzazione, considerando il nostro un Paese di miscredenti, arrivando persino nel 2012 a rifiutare il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana ritenendo che l’osservanza della nostra Costituzione avrebbe offeso la sua religione perché non rispetta i dettami della Sharia, l’amministrazione grillina torinese lavora proprio per favorire una finanza a misura di Sharia, la legge islamica che in materia di finanza prevede il divieto di chiedere interessi sui prestiti  poiché apportano profitto alla posizione più forte indebolendo ulteriormente chi contrae il debito, e investimenti responsabili senza speculazione.Se così fosse, è facilmente deducibile che ci sarebbe una disparità assoluta di vincoli di accesso al credito tra chi contrae mutui con le “nostre” banche e chi invece, per appartenenza religiosa si rivolge agli istituti islamici.

Non si tratta di generalizzare: certo che non tutto l’Islam è terrorismo, ma ci si chiede se le nostre regole e tradizioni cattoliche avrebbero la stessa benevola accoglienza nei Paesi Arabi.

 

L’ annuncio arriva dopo aver ospitato il Turin Islamic Economic Forum ad inizio marzo e obbligando la Città in quelle giornate ad assumere costumi leciti secondo il Corano, halal friendly, Chiara Appendino ha così deciso che per integrare meglio i musulmani e incoraggiarli ad acquistare immobili in Italia, è necessario avviare una colonizzazione islamica delle banche conformi ai principi della Sharia.

Se a questa manovra del sindaco Appendino seguono in parallelo i tagli alle scuole cattoliche (motivate da “prevedibili” ragioni di Bilancio) la riflessione d’obbligo, semplicemente stando al recepimento dei messaggi che ci pervengono dal mondo arabo-musulmano è che il loro piano di colonizzare l’Occidente attraverso l’acquisizione di capitale, dunque comprarci, ove non riescono a sottometterci o convertirci avanza.

E’ ormai noto, nonostante i tentativi di beatificazione del Sindaco Appendino come esempio virtuoso di amministrazione a Cinque Stelle, che il gioco di Chiara è molto lontano dai principi con i quali si era presentata a chi le ha dato fiducia, al di là del meglio o peggio sulla tenuta dell’asfalto in Città, oltre che sulla totale mancanza di attenzione ai problemi delle periferie e di chi le vive che neanche un popolo bue potrebbe accettare, figurarsi i Torinesi che con dignità ogni giorno affrontano rassegnati (forse) aumenti delle tasse, (ma gli assessori della Giunta Cinque Stelle continuano a viaggiare in auto blu e no, non c’è stato nessun taglio di stipendio della Sindaca, come aveva ipotizzato di fare) la sicurezza che non c’è come dovrebbe, e le corsie preferenziali su sanità, asili, case popolari a cui gli immigrati continuano ad avere accesso. Se poi questo modello di governo dovesse venire promosso su base nazionale, dato che non viene taciuta l’ipotesi di candidare a Premier Chiara Appendino, forse è giunto il momento di soffermarsi a valutare, prima di votare, con chi si ha poi a che fare nella realtà.

 

CV

(foto: il Torinese)

 

Esercito, Carabinieri e Università insieme per i diritti umani

84 Sottotenenti dell’Esercito, 77 dell’Arma dei Carabinieri e 9 ufficiali stranieri provenienti da Afghanistan, Armenia, Marocco, Niger, Senegal e Thailandia hanno completato presso il Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia di Stabilità (COESPU) di Vicenza un modulo formativo sulla tutela dei diritti umani e sull’applicazione del diritto internazionale umanitario nelle crisi internazionali. L’attività didattica è stata organizzata dalla Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma in collaborazione con il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e le Università di Padova e John Hopkins di Bologna. Attraverso l’alternanza di lezioni frontali ed esercitazioni pratiche condotte esclusivamente in lingua inglese, nei quattro giorni di formazione gli allievi hanno potuto familiarizzare con le principali problematiche che insorgono nelle situazioni operative in cui all’uso della forza deve corrispondere la tutela dei diritti umani. Sia i giovani ufficiali che gli studenti universitari si sono confrontati con scenari nei quali è stata simulata la salvaguardia o la violazione delle principali norme di diritto umanitario. Fra le tematiche affrontate si sono rivelati di particolare interesse l’uso dei droni, le ostilità in ambiente urbano, i rastrellamenti e i check-point, la messa in sicurezza di una fossa comune. Suddivisi in gruppi di lavoro misti, i frequentatori hanno esaminato i lineamenti storici e teorici di un ambito disciplinare indubbiamente complesso guidati da insegnanti militari e docenti universitari. Le nozioni apprese in aula sono state quindi messe in pratica sul terreno durante l’esercitazione finale svolta con il supporto di unità della I e II Brigata Mobile Carabinieri e del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. L’analisi in sede di debriefing dei risultati conseguiti ha suggellato la conclusione di un modulo che vede operare in stretta sinergia Esercito, Arma dei Carabinieri, mondo accademico e agenzie internazionali con il fine di implementare la reciproca conoscenza fra i futuri protagonisti delle missioni internazionali, perfezionarne il profilo culturale e ampliare gli spazi per una sempre più efficace operatività interforze.     

Il Pd e il congresso che ci passa il convento

STORIE DI CITTA’  / di Patrizio Tosetto

Per commentare questa prima fase di congressi pd di Torino e della regione mi sono messo di buzzo buono e mi sono informato. Solita prassi tra  web e telefonate del caso. Poi mi riprometto di “metterci il naso” direttamente sabato . Altro giro, altra corsa e – forse – altro premio. 

Sono molte le domande che faccio ed una in particolare che mi faccio :  è davvero in corso il congresso del PD? Sono il solito  provocatore? Non penso …comunque, atteniamoci ai fatti racchiusi nei datii e soprattutto nel tempi.  Congressi sintetizzati dalle 10, 30 alle 16 quando si comincia nel votare.  Un’ oretta va via a chi presenta le tre mozioni. È ora di mangiare. Si riprende con il  dibattito di rito e dopo un’altra oretta si vota. Risicato.  Poi? Non durano molto gli spogli. In valore assoluto sono pochini coloro che votano. In alcuni casi  sono sufficienti le dita di una mano per contarli. 

Già erano pochi gli iscritti. Ma ecco trionfanti i renziani che anno orgogliosamente circolare i dati.

Le percentuali suonano diversamente :67 . 68 Renzi,  29. 72 Orlando e 2.61 Emiliano. 

Se il secondo giro confermerà la situazione si può sicuramente dire che il PD è saldamente in mano ai renziani. Per ora questo il dato: pochi votanti e se supererà il 70 percento il Renzismo avrà ancora vinto.  Forse una vittoria di Pirro…ma pur sempre una vittoria.  Non è tutto. Manca il voto popolare. 

Dopo l’elezione degli organi dirigenti, il voto ai cittadini. Basterà fare una dichiarazione di voto al PD e versare 2 euro. Anche qui peserà quanti voteranno per rendere compiuta o incompiuta la vittoria renziana. Forse mi sbagliavo.  C’ è stato e ci sarà il congresso, però  insufficiente dal mio punto di vista. Ma come mi hanno giustamente obbiettato cari amici è ciò che il convento ci passa per ora .

Innovation marketing

Offrire il prodotto giusto al cliente giusto, un must per tutte le aziende

di Antonio De Carolis

Le aziende moderne lavorano oggi su più fronti per acquisire e mantenere un posizionamento da leader sul mercato.La competizione non è più legata al solo prodotto e alla sua qualità, ma anche e soprattutto a una serie di altri fattori fondamentali, tra i quali la distribuzione, il prezzo, il package e la comunicazione.Quest’ultima, in particolare, è strategica per trasferire al più alto numero di consumatori possibili le reali caratteristiche del prodotto/servizio offerto ed i vantaggi che esse porteranno se decideremo di effettuare l’acquisto.Ci piace pensare che la comunicazione pubblicitaria rappresenti lo strumento con il quale l’azienda riesce a far vivere un’esperienza sensoriale, molto prossima a quella dell’utilizzo del bene proposto.Ma quali sono i canali che un’azienda può utilizzare? Tantissimi !!!

Una decina di anni fa avremmo sinteticamente detto:

TV, radio e cinema per la pubblicità sui media.

Giornali e riviste per la pubblicità sulla stampata

Insegne, vetrofanie, espositori per la pubblicità sul Punto Vendita

Biglietti da visita, cataloghi, flyer, gadget per la pubblicità diretta

.

Molti, ma comunque ristretti rispetto a quelli che oggi si vanno ad aggiungere attraverso internet.Il web infatti non sostituisce, ma affianca la pubblicità tradizionale con le sue innumerevoli possibilità. Il sito non è la sola possibilità, anzi molti sostengono che comunicare solo attraverso il sito sia come avere un negozio e non farlo sapere a nessuno.

 

Non è pensabile, se si vogliono raggiungere risultati concreti, non considerare attività come l’e-mail marketing, l’e-commerce, la pubblicità sui motori di ricerca, il SEO (Search Engine Optimization) per posizionarsi meglio degli altri competitor nei risultati di ricerca insieme a tutte le altre varianti connesse quali ad esempio SEM ( search engine marketing) e SEA (search engine advertising) oltre al video marketing (brevi video inseriti sul web) e i social network, sino ad arrivare al marketing virale per i più esperti. Come possiamo ben capire stiamo parlando di un mondo dove la competenza è indispensabile perché i budget che le aziende hanno a disposizione sono sempre più contenuti rispetto al passato. Al di sotto di un certo livello di investimento, però, è meglio non scendere perché, come affermava Henry Ford, fondatore dell’omonima casa automobilistica americana, “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Il marketing ideale, si sa, mira a fornire strumenti che consentano all’azienda di produrre ciò che il mercato ricerca, evitando investimenti inutili e magazzini pieni di merce invenduta e, recentemente, per cercare di avvicinarsi a quest’obiettivo ci si è affidati alle neuroscienze. Per definirle meglio, possiamo chiedere aiuto al premio Nobel Eric Kandel che, attraverso il libro “Principi di Neuroscienze”, edito da C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana – Divisione di Zanichelli Editore, aiuta a comprendere i processi mentali attraverso i quali le persone percepiscono, agiscono, imparano e ricordano. Questa nuova frontiera prende il nome di neuromarketing e studia i fenomeni psicologici che spingono una persona a fare certe scelte anziché altre quando ci trova, ad esempio, di fronte ad uno scaffale di un supermercato e si deve comprare un pacco di pasta.

 

Tutti noi siamo consumatori, e ogni nostra scelta identifica le nostre preferenze e i nostri “comportamenti tipo” quando siamo in fase d’acquisto, Se condividiamo queste informazioni con altri, non sarà difficile profilarci al meglio proponendoci solo prodotti che sono realmente di nostro interesse. Molto probabilmente non ce ne rendiamo sempre conto ma, quando affermiamo di conoscere i gusti di nostra moglie, nostro figlio o un nostro amico, stiamo facendo una profilazione. E’ un po’ la logica del barman che, quando ci vede entrare nel locale, ci riceve con un sorriso e ci dice: “Signore buongiorno! Le servo il solito?” Anche se, per alcuni di noi, tutto ciò potrà sembrare eccessivo, “invadente” e forse anche non sempre rispettoso del privato, ricordiamoci che quest’attività rappresenta “lo strumento” e di per sé ’ uno strumento è sempre “neutro” fino a quando non viene utilizzato in un modo o in un altro.. E’ l’utilizzo di queste informazioni o il loro abuso a rendere lo strumento asfissiante e poco gradito quando qualcuno vuole venderci qualcosa “a tutti i costi”. La preparazione professionale e la capacità di relazione di chi svolge attività di marketing o di vendita fanno la vera differenza e rendono uno strumento sofisticato un valido aiuto o un elemento negativo della negoziazione. Le aziende, per evitare comportamenti inadeguati e estremamente nocivi per la branding reputation, investono sempre di più nella preparazione delle proprie risorse anche perché il consumatore finale è sempre più esperto e ben conosce gli argomenti da utilizzare per tutelare la propria privacy e garantirsi la massima trasparenza. Dobbiamo sinceramente osservare che queste tecniche sono di grande supporto per arrivare prima possibile ad offrire “il prodotto giusto al cliente giusto” e limitano possibili acquisti inadeguati e inutili perdite di tempo. In chiusura però, ci piace pensare che la volubilità e la sensibilità di ognuno di noi siano tali da modificare ogni tipo di ricerca o di studio e questo serve a mantenere sempre vivo quell’alone di imprevedibilità che ci rende diversi uno dall’altro.

Buon lavoro a tutti e buoni acquisti .

 

 

Antonio DE CAROLIS

Presidente CDVM Club Dirigenti Vendite e Marketing

presso Unione Industriale di Torino

www.cdvm.it