redazione il torinese

L’ “Artusi” in terra d’Austria

Istruzione e svago e la conoscenza per molti di luoghi caratteristici della “Vecchia Europa”, sono stati al centro di un viaggio effettuato dalle allieve e dagli allievi dell’Istituto alberghiero Artusi di Casale Monferrato da lunedì 3 a venerdì 7 aprile in terra d’Austria, accompagnati dai loro docenti con il coordinamento della vice preside Maria Grazia D’Acunzo. Il viaggio, del resto, ha avuto come mete alcune delle più caratteristiche città del Paese d’Oltralpe, a partire da Strasburgo, città conosciuta nel mondo per la sua architettura italianeggiante e culla dei natali di Wolfgang Amadeus Mozart e e Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

 

Il secondo momento è stata la visita al campo di lavoro (e di concentramento) di Mauthausen dove, dopo l’Anschluss trovarono la morte o sopravvissero in condizioni di estrema durezza migliaia di prigionieri di moltissime nazionalità. La visita è stata per i ragazzi un’occasione di riflessione e di approfondimento su quanto accaduto negli anni Trenta e Quaranta nei territori del Reich tedesco ed ha destato notevole impressione e verrà ripresa nelle prossime settimane in classe. Il terzo momento di visita è stata Vienna con i suoi monumenti, le sue piazze, il Ring, il Belvedere, proprietà di Eugenio di Savoia che salvò la città dai turchi e Schoenbrunn. Ma la capitale austriaca è stata anche occasione per approfondire alcune tipicità delle prelibatezza della gastronomia austriaca. Particolarmente “gettonata” è stata la visita al luogo dove viene somministrata una tipicità tutta viennese, il Sacher Cafè ed il Sacher Stube. A Schoenbrunn, invece, suddivisi in due gruppi, nello spazio dello Strudel Show hanno potuto assistere alla preparazione dallo Strudel da parte di due cuochi (uno italiano, ormai trapiantato in Austria, a dimostrazione di come la cucina d’elite non abbia davvero confini) che hanno dimostrato ai ragazzi la preparazione e la lavorazione del dolce. Non è mancato spazio per il divertimento con una serata al parco del Prater, con tanto di giro sulla storica ruota panoramica dall’alto della quale si vede un indimenticabile e suggestivo panorama della città, ed una presenza in pista sui go – kart nella quale si sono cimentati anche i docenti con alterna fortune (una ha vinto, uno è arrivato ultimo, tamponato da un allievo poco prima del traguardo). Infine l’ultimo “quarto di miglio” è stato il viaggio di ritorno con tappa ad Innsbruck, capitale del Tirolo, dove è stata effettuata una visita al centro della città, che si prepara ai festeggiamenti della Pasqua nei suoi angoli suggestivi.

Massimo Iaretti

 

 

 

 

 

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

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1. Quando vuoi bene ad una persona e ne perdi un “pezzo”, una parte di
te vola via.

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2. Quando non sei felice anche la tua salute è a rischio e coinvolgi
anche gli altri: non lasciarla mai scappare.

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3. La paura celebra la mancanza di coraggio.

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4. Il “branco” produce il massimo della deresponsabilizzazione,
favorisce la violenza sia fisica che verbale, agisce con efferatezza
inaudita: quando ti trovi in questa situazione non esaltarlo e evita
di farne parte.

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5. In certi momenti della vita l’unico vero rifugio è” il coraggio di
avere coraggio” di stare in silenzio.

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6. Quando si è in coppia vale il detto: “Io penso a te, tu pensi a me”.
La parola chiave è fiducia.

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7. In certe situazioni tutto può cambiare: ciò che vieni a conoscere
può diventare dolore. Non lasciamoci mai travolgere dal dramma e
agiamo con responsabilità, è un modo per rispettare ciò che accade.

 

Davvero una grande Juve!

Che il sogno abbia inizio… una Juve davvero bella si regala una vera notte da Champion’s!

di Claudio Benedetto

LA GALLERIA FOTOGRAFICA COMPLETA SU: WWW.FOTOEGRAFICO.NET

L’andata dei quarti di Champion’s finisce 3-0 e la Juve si regala una serata indimenticabile, gloriosa, dove il risultato, per assurdo, non rende neanche in pieno la differenza di valori vista stasera in campo: tattica perfetta, grande forma fisica, nessun errore in difesa e soprattutto un Dybala monumentale che segna due bellissimi gol e che, lui che all’epoca ancora non c’era, regala una bella rivincita ai bianconeri dopo la delusione di Berlino. Stadium al gran completo, 41 mila spettatori, una gran coreografia di sciarpe e bandiere ma soprattutto un tifo infernale che, come sempre, da un lato esalta la squadra di casa e dall’altro annichilisce ogni avversario, anche quelli che sembrano davvero più forti. 

I bianconeri partono con l’ormai collaudato 4-2-3-1 di stampo molto europeo e spingono fin da subito, è solo il 7′ quando Dybala, innescato bene da un imprendibile Cuadrado, la piazza a giro sul palo lungo, Juve 1 – Barcellona 0!Reazione sterile del Barça che però sfiora il pari con Iniesta, Buffon, molto reattivo, fa un mezzo miracolo e il pericolo è scampato. Passa appena un minuto e, al 22′, la Juve raddoppia: azione travolgente di Mandzukic che serve Dybala, gran tiro nell’angolo e 2-0.Nella ripresa Luis Enrique prova a fare qualche aggiustamento tattico ma il Barcellona continua a tenere possesso della palla molto sterile, anonimo. E’ sempre la Juve che si fa pericolosa: Higuain, nel giro di un minuto, ha due occasioni enormi per arrotondare il punteggio ma le sbaglia entrambe tirando prima troppo debolmente e poi, tutto solo davanti al portiere, facendosi respingere il tiro da Ter Stegen. Poco dopo Chiellini, su corner di Pjanic, approfitta ancora una volta delle debolezze difensive dei blaugrana e triplica di testa dopo aver anche colpito il palo, Juve 3 – Barça 0.Il 3-0 finale scatena la festa dello Stadium e dà un bel vantaggio, anche psicologico visto come è maturato sul campo, ai bianconeri. Mercoledì prossimo, dunque, ritorno al Camp Nou con il Barcellona che, dopo aver ribaltato 4 gol al Paris Saint Germain, cercherà una nuova remuntada. Ci sarà ancora da sudare, le grandi stelle blaugrana viste stasera non sembrano poter impensierire più di tanto l’attenta difesa bianconera che stasera con Chiellini e Bonucci ha davvero dato prova di grande solidità, ma si sa… il pallone è rotondo e i catalani fanno sempre paura, da stasera un po’ meno, ma comunque fanno sempre paura!

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Tutte le foto di Claudio Benedetto su: www.fotoegrafico.net

VIGNALE (MNS) : NUOVA TASSA SUI MEZZI AEREI A MOTORE. IL PARTITO DELLE TASSE PD-5 STELLE

“Maggioranza e Movimento 5 Stelle si alleano per aumentare le tasse ai cittadini e salvare le partecipate amiche” lo denuncia il consigliere regionale Gian Luca Vignale, capogruppo in Regione del Movimento nazionale per la Sovranità.

” Da domani – infatti – su proposta del Movimento 5 Stelle e con voto favorevole della maggioranza di centro sinistra anche in Piemonte arriverà la tassa per le emissioni sonore degli aeromobili”.

Vignale fa riferimento all’emendamento n. 197 al ddl 237 “Bilancio di previsione finanziario 2017-2019” che porta anche in Piemonte l’Iresa ovvero l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

” Si tratta  – prosegue il consigliere – di una tassa assurda che le compagnie aeree “scaricheranno” sui passeggeri e che porterà beneficio principalmente alle casse regionali e a Sagat. La riscossione dell’imposta avverrà necessariamente tramite le società di gestione aeroportuale, che casualmente è una società partecipata  dal Comune di Torino e dalla Città metropolitana, entrambe amministrate dal Movimento 5 Stelle”. 

“Ormai siamo arrivati, nel nuovo patto PD-5 Stelle, ad introdurre le tasse per chiudere i buchi di bilancio dalle amministrazioni “amiche” “.

ACCORDO TRA COMUNE, CONAI E AMIAT PER LA RACCOLTA RIFIUTI

La Sindaca di Torino Chiara Appendino ha firmato  un Protocollo d’intesa insieme a Roberto De Santis, Presidente di CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi e Gianluca Riu, Amministratore Delegato di Amiat, per incrementare la raccolta differenziata sul territorio cittadino e favorire l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.

 

Due sono gli obiettivi principali che il protocollo siglato oggi mira a raggiungere:

 

l’avvio di iniziative di carattere immediato per rafforzare l’attenzione della cittadinanza sulla raccolta differenziata;

 

la redazione di un piano pluriennale per la valorizzazione dei rifiuti urbani, che verrà elaborato dopo una ricognizione della situazione esistente portata a termine da un gruppo di lavoro misto composto da Amiat, Città di Torino e CONAI.

 

Entrambe le iniziative sono finalizzate a dare un nuovo impulso alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, con particolare attenzione ai rifiuti di imballaggio. Si valuterà anche l’opportunità di predisporre una campagna informativa e di sensibilizzazione sulla corretta raccolta differenziata rivolta ai cittadini del Comune di Torino, che sarà cofinanziata da CONAI.

“Questa Amministrazione ha la coraggiosa ambizione di incrementare la raccolta differenziata fino a raggiungere la quota del 65% entro il 2020, che per altro è l’obiettivo indicato dall’Unione europea – spiega la sindaca di Torino, Chiara Appendino -. Per questo motivo, già dal 2017 tre nuovi quartieri saranno serviti con la raccolta porta a porta e stiamo lavorando per estendere tale servizio in tutta la città entro il 2020. Con l’aiuto di Conai redigeremo il Piano Pluriennale di sviluppo della raccolta e valorizzazione dei rifiuti urbani e rafforzeremo la comunicazione al cittadino per far crescere l’attenzione verso l’ambiente urbano: sappiamo che dalla sua salute dipende la nostra salute e che evitare lo spreco di materiali riciclabili è una questione di civiltà.”

“La giornata di oggi costituisce un momento importante per la nostra città – ha detto Lorenzo Bagnacani, Presidente Amiat – e rappresenta una piccola-grande soddisfazione personale, essendomi speso in prima persona da subito, appena nominato, per arrivare alla definizione di questo accordo. Il Protocollo d’Intesa firmato oggi consente di dare nuova energia alla raccolta differenziata sulla città di Torino. Il nostro obiettivo è farla crescere in termini quantitativi e qualitativi nel più breve tempo possibile, affiancando alle azioni di natura industriale, come il continuo miglioramento tecnico e logistico della fase progettuale e di esecuzione dei servizi di raccolta, anche significative attività di comunicazione e di sensibilizzazione rivolte ai cittadini torinesi e ai molti ospiti che quotidianamente vivono la nostra città”.

“Con la firma di questo accordo, confermiamo una volta di più la nostra attenzione nei confronti dei Comuni, per far crescere non solo la quantità ma anche la qualità dei rifiuti di imballaggio raccolti in modo differenziato, così da poterli successivamente avviare a riciclo” dichiara Roberto De Santis, Presidente di Conai. “L’impegno che assumiamo oggi con il Comune di Torino e con Amiat mira a realizzare un piano pluriennale di sviluppo della raccolta differenziata e a mettere a punto iniziative di sensibilizzazione per rafforzare l’attenzione della cittadinanza sui temi della differenziata con particolare riguardo ai rifiuti di imballaggio”.

(Foto: il Torinese)

 

Carabinieri, Pasqua più sicura: intensificati i controlli con pattuglie in divisa e in borghese

Il consiglio arriva dai carabinieri: evitate di scrivere su Facebook o sugli altri social network il giorno della vostra partenza per le ferie, al rientro a casa potreste avere brutte sorprese. C’è anche il rischio multimediale, infatti,  nella serie di consigli dei carabinieri di Torino, che hanno dato il via a un piano di controllo straordinario per garantire una Pasqua più  sicura ai torinesi e ai molti turisti che arriveranno in città. E’ prevista l’esecuzione numerose attività di controllo su tutte le aree provinciali. Verranno  intensificati i controlli nei pressi di banche, uffici postali, supermercati, mercati, luoghi di culto e obiettivi sensibili. Più pattuglie dislocate sul territorio, in borghese e in divisa, contro furti, scippi e rapine.

 

 

(foto: il Torinese)

Trent’anni fa, la scomparsa di Primo Levi

Trent’anni fa, l’11 aprile 1987 moriva suicida a Torino Primo Levi, autore de “La tregua” e di “Se questo è un uomo”. Nato a Torino nel 1919 da famiglia ebrea, terminò a fatica gli studi a causa dell’introduzione delle leggi razziali. Riescì comunque a laurearsi e nel 1943 entrò in contatto con un gruppo di partigiani operante in Val d’Aosta. Nel dicembre dello stesso anno, venne arrestato dalla milizia fascista. Con altri 650 ebrei, fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo romanzo “Se questo è un uomo”, racconta le sue drammatiche esperienze nel lager nazista, diventando un classico della letteratura mondiale. Primo Levi è tra i pochissimi a far ritorno dai campi di concentramento e , come testimone di tanto dolore e atrocità, sentì il dovere di raccontare. Con “La tregua”, vinse la prima edizione del Premio Campiello e, nel 1986, pubblicò “I sommersi e i salvati”.

 

Librolandia, scrittori e aule del futuro per i lettori di ogni età

 

Il Prix Goncourt Mathias Enard, l’argentina Premio Andersen Marìa Teresa Andruetto, gli illustratori Aaron Becker e Suzy Lee, l’eredità di Tullio De Mauro 

 

Cinquemila metri quadrati espressamente dedicati al pubblico dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti, delle scuole e delle famiglie, ma pronti ad accogliere tutti i visitatorisemplicemente curiosi.

È il Bookstock Village, l’area del 30° Salone Internazionale del Libro di Torino pensata per i più giovani e per chi con loro si confronta quotidianamente. Realizzata grazie al sostegno dellaCompagnia di San Paolo, propone 120 ore di programmazione negli spazi destinati agli incontri del Padiglione 5 di Lingotto Fiere – Arena, Spazio Book e Spazio Stock – e 180 ore di attività laboratoriale suddivise fra otto sale e quattro temi: Scienza e tecnologia, Digitale, Immagini eParole.

Il programma è ricco di grandi autori internazionali e celebri illustratori provenienti da ogni angolo del mondo – dalla Corea agli Usa al Sudamerica – e prevede anche una lunga serie di spettacoli, incontri, laboratori digitali, d’arte e illustrazione, workshop di fumetto.

Ecco alcuni fra gli ospiti del Bookstock Village 2017. Il Prix Goncourt 2015 Mathias Énardragionerà con gli studenti sulla storia e il presente delle culture del Mediterraneo, in un appassionante viaggio tra Europa e Medio Oriente. Brian Turner racconterà la sua esperienza di soldato in Bosnia e Iraq, e di cosa resta della guerra quando questa finisce. La scrittrice argentinaMarìa Teresa Andruetto nel 2012 ha vinto l’Andersen Awards: il più prestigioso riconoscimento internazionale per autori di letteratura giovanile, in pratica il «Nobel dei ragazzi». Robert Domesporta al Salone una storia di eugenetica ambientata nella Germania nazista, di recente trasposta anche sugli schermi cinematografici. Ospiti alcuni fra gli illustratori più celebri del mondo, come l’americano Aaron Becker o Suzy Lee (Corea del Sud), prestigiosa autrice di silent book (libri senza parole). E cosa ne dite di passare un’ora buca con Andrea Marcolongo, Piergiorgio Odifreddi, Giuseppe Antonelli, Alessandro Barbero e Marco Malvaldi?

Giovedì 18 maggio il Salone dedica al grande Tullio De Mauro la tavola rotonda Le parole della scuola. L’eredità di Tullio De Mauro, con la Ministra per l’Istruzione Valeria Fedeli. E sabato è il cuore delle celebrazioni di Primo Levi a trent’anni dalla scomparsa, con la presentazione delle Opere complete in Italia e negli Stati Uniti ad opera di Marco Belpoliti, Anna Bravo, Fabio Levi,Domenico Scarpa ed Ernesto Ferrero.

Il Bookstock Village ospita al suo interno anche una grande libreria specializzata, comprensiva di una vasta selezione di titoli in lingua straniera. E poi c’è la redazione del Bookblog, giornale per i ragazzi realizzato dai ragazzi. Vi sono allestite tre mostre. Con l’Aula 2030 e la Biblioteca digitale si potrà dare un’occhiata alla scuola del futuro. E allo Spazio famiglie saranno disponibili baby parking multilingue, prestito fasce per trasporto bimbi, area poppata e cambio pannolini.

«L’esperienza del Bookstock – spiega il Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Mario Montalcini  è molto altro ancora. Anzitutto è il luogo del Salone dove si possono ammirare i primi risultati dell’alleanza stretta con la Bologna Children’s Book Fair, come le mostre internazionali dedicate all’illustrazione per l’infanzia. E poi Bookstock è una finestra aperta sul rapporto fra l’infanzia e la lettura, è un campo dove gettare il seme della lettura affinché ne colgano i frutti gli adulti di domani, è un’occasione d’incontro, approfondimento e confronto per chi si occupa di didattica e pedagogia, è un momento in cui genitori e figli dialogano attraverso i libri e scelgono insieme le prossime letture, è una dimensione in cui anche i grandi possono tornare, per qualche ora almeno, un po’ bambini».

Afferma Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo: «La Compagnia di San Paolo si conferma anche per l’edizione 2017 il maggior sostenitore del Salone Internazionale del Libro, e in particolare del Bookstock Village. Riconoscendo come fondamentale la responsabilità collettiva di formare i cittadini di domani, la Compagnia propone quest’anno un modello di scuola innovativa, promuovendo  l’innovazione come strumento di inclusione sociale.  Per sviluppare le competenze utili ai giovani che saranno cittadini  attivi del 2030 occorre pensare ad un nuovo modello pedagogico che prevede  il ruolo dell’insegnante come coordinatore di un sistema formativo allargato, che mette la scuola al centro  ma affiancata da altre agenzie quali enti di ricerca, imprese e organizzazioni del terzo settore. La scuola dovrà essere ancora più formativa, ripensando le strategie di apprendimento, ridefinendo i saperi tradizionali, sviluppando le capacità trasversali di carattere comunicativo relazionale, promuovendo l’uso consapevole e attento delle ICT, prevedendo spazi flessibili e diversificati per le attività degli studenti ma anche aperti e usufruibili dal territorio in cui la scuola è inserita. Per fare tutto questo la scuola si dovrà dotare di infrastrutture efficienti e d’avanguardia in modo da essere davvero “connessa”. La Compagnia intende disegnare una scuola innovativa per educare al futuro».

 

(foto:  il Torinese)

Lavoratori stagionali in agricoltura: dati e prospettive in Piemonte

Il Gruppo consiliare Partito Democratico ha organizzato un convegno per affrontare la tematica dei lavoratori stagionali nel settore dell’agricoltura, alla luce delle novità introdotte dalla L.r. 12/2016 “Disposizioni per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali nelle aziende   agricole piemontesi. Modifica della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)”, primo firmatario il Consigliere Paolo Allemano, e dei dati raccolti durante la stagione 2016. La legge stabilisce che “ai fini del supporto all’attività lavorativa stagionale in agricoltura, […] è data facoltà ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di accogliere temporaneamente salariati agricoli stagionali nei periodi di raccolta della frutta e di attività correlate alla coltivazione”. “Il provvedimento – spiega Allemano – ha modificato la legge urbanistica regionale, consentendo agli imprenditori agricoli di recuperare strutture inutilizzate all’interno delle aziende agricole, fino ad un massimo di 200 metri quadri, per la sistemazione temporanea di salariati stagionali. La superficie è ricavabile da manufatti esistenti anche non residenziali, oppure, in caso di insufficienza o inesistenza degli stessi, da prefabbricati. Anche le piccole e medie aziende agricole, singole o associate, o con la mediazione delle loro categorie professionali, sono state messe in condizione di alloggiare dignitosamente i salariati agricoli stagionali, alla luce del sole e con vantaggi per tutti, senza appesantimenti burocratici. Grazie a questa legge nel caso in cui il picco di migranti stagionali, in coincidenza con la raccolta della frutta, sia superiore alla possibilità di alloggiamento presso aziende, enti pubblici o associazioni convenzionate con gli stessi, potranno essere allestiti dei campi di accoglienza fino a 2 mila metri quadri, interventi per i quali la Regione potrà concedere, a bando, contributi fino ad un massimo di 25 mila euro”.

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Martedì 18 aprile 2017, alle ore 11.00, Consiglio regionale del Piemonte – Sala Viglione – Via Alfieri 15 – TORINO

 Interverranno: 

                Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte

                Giovanni Paludi, Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

                Delia Revelli, Presidente Coldiretti Piemonte, promotrice aree accoglienza lavoratori

                Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzo

                Luigi Gallareto, Presidente Cisa Asti-sud

                Alessandro Armando, referente progetto “Saluzzo Migrante”, Caritas Saluzzo

            Introdurrà: Paolo Allemano, Consigliere regionale, primo firmatario L. r. 12/2016.

Ha confermato la presenza il Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero.

Cosa succede agli animali in caso di divorzio?

Quasi una famiglia su due in Italia vive con un animale da compagnia e sono sempre più frequenti i casi in cui, nel momento della crisi di coppia, cani e gatti diventano oggetto del contendere nei Tribunali per stabilire a chi debbano essere definitivamente affidati.

Alcune statistiche hanno addirittura evidenziato che i litigi a causa di un animale costituirebbero la quinta causa di separazione tra coniugi. Ciò nonostante, in materia non esiste una normativa specifica; pertanto per molto tempo è prevalsa la consuetudine di indicare come proprietario colui a cui era riconducibile il microchip o il tatuaggio a prescindere da altre valutazioni. Negli ultimi anni, invece, i Tribunali stanno sempre più prestando attenzione ai forti legami affettivi che l’animale è in grado di sviluppare tra tutti i membri della famiglia. L’animale, dunque, non viene più assimilato a un semplice bene-oggetto della coppia, ma sta diventando un essere titolare di diritti autonomi, anche dopo lo scioglimento del matrimonio e/o convivenza dei proprietari.

Partendo da questa impostazione alcuni Tribunali stanno sempre più applicando per analogia agli animali domestici la disciplina sull’affido condiviso dei figli, ponendo quindi l’attenzione sull’interesse materiale, spirituale e affettivo degli animali e della coppia nei confronti degli animali. La prima sentenza in questo senso è stata emessa dal Tribunale di Cremona e si tratta per molti versi di una sentenza rivoluzionaria in quanto, giudicando una separazione di due coniugi, decise di equiparare gli animali alla prole, con l’applicazione di tutte le garanzie previste per l’affido condiviso dei figli minorenni. Invitò, pertanto, i coniugi a trovare un accordo che garantisse la possibilità per entrambi di prendersi cura congiuntamente dei loro animali, con l’obbligo di ripartizione al 50% delle spese necessarie per il loro mantenimento.

Negli ultimi anni sono state presentate diverse proposte di legge per colmare le lacune del nostro ordinamento e disciplinare con chiarezza la questione degli affidi degli animali dopo una separazione. In particolare nelle proposte è contenuto il principio secondo cui la proprietà dell’animale è solo un criterio orientativo per il giudice che deve attribuire l’affido esclusivo o condiviso dell’animale domestico alla parte con cui questo ha sviluppato una maggiore relazione affettiva e che, dunque, è in grado di garantirne il maggior benessere, indipendentemente dal fatto che ne sia l’intestatario.Le proposte di legge sono ancora ferme in Parlamento ove, una volta approvate, disciplinerebbero con chiarezza la materia degli affidi degli animali, dopo un’interpretazione fino ad ora affidata alla sola giurisprudenza formatasi in questi anni.

Redazione Vizialo.it