redazione il torinese

Gramsci “dimenticato”. Chi non conosce la storia non progetta il futuro

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

I Quaderni dal Carcere  di Antonio Gramsci vennero pubblicati per la prima volta interamente da Laterza, per volontà di Palmiro Togliatti. Il segretario del PCI fu accusato di aver politicamente manipolato alcuni atti politici di Gramsci, in particolare le lettere omesse dal Migliore di critica a Stalin.  Davide Lajolo ripetutamente chiese a Togliatti se fosse  vero o falso. Dopo alcuni dinieghi arrivo l’infastidita risposta: io so una cosa, se Gramsci fosse vissuto in URSS non sarebbe ritornato vivo in Italia. Ucciso dai fascisti aveva molti nemici anche nei comunisti per il suo innovativo pensiero. Questo è stato il Novecento.  Secolo di innovazioni, di rivoluzioni e di grandi tragedie.  Con Gramsci, la sua città, Torino.  Torino che gli dava l’ orizzonte per il suo agire politico ed il suo pensiero.  Come mai solo il 9 maggio è stato ricordato? Tutta l’Italia e tutto il mondo l’ha commemorato nell’ottantesimo anniversario della morte: 27 Aprile 1937. Perché nessun esponente della maggioranza pentastellata era presente? Con la fascia tricolore solo Eleonora Artesio. Semplicemente perché lei ha sollecitato e voluto questa annuale ricorrenza.  E perché, forse, la Sindaca e il Presidente del Consiglio manco sapevano dell’evento. Scandalizzato?. Un po’ me lo concederete. Perché? E’ un dovere per un amministratore della nostra città conoscere la Storia di Torino. Se non ci fosse Eleonora Artesio abbiamo il sospetto che neanche ci sarebbe stata la commemorazione.  Meglio tardi che mai. ma ammettiamo di non accettare la logica del meno peggio, ricordando che come non c’è limite al meglio, non c’ è limite al peggio. Ad oggi, dai tempi di Fassino o di Chiamparino le cose sono peggiorate. Non c’è tanto da essere preoccupati per la dimenticanza del passato. Ma per le occasioni per  il futuro, perché conoscenza e sapere sono il futuro  nostro e dei nostri figli. 

Il Salone del Libro ha già vinto con le scuole: prenotati oltre 20 mila studenti, altri in arrivo

Ha superato in queste ore la soglia delle ventimila unità – ma altre se ne stanno ancora aggiungendo – il numero delle prenotazioni effettuate dalle scuole per i cinque giorni del trentesimo Salone del Libro di Torino. Scolaresche in arrivo da tutta Italia che affolleranno il padiglione 5 del Lingotto, sede del Bookstock realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Cinquemila metri quadrati dedicati ai più giovani (nonché ai docenti e alle famiglie) dove l’Arena, lo Spazio Book e lo Spazio Stock, insieme alle otto sale tematiche fra laboratori e aule didattiche, propongono 120 ore di programmazione e 180 ore di attività laboratoriale su quattro temi: scienza e tecnologia, digitale, immagini e parole.

Oltre che dal Piemonte, giungeranno da tutta Italia circa un migliaio di classi per un totale di quasi 2500 studenti da fuori regione, provenienti da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto. Particolarmente nutrita, nello specifico, la pattuglia di ragazzi lombardi, che arriveranno a Torino in 600 in rappresentanza di una trentina di istituti, ma altrettanto significative sono ad esempio le 300 presenze campane o le oltre 250 dall’Emilia-Romagna e dalla Liguria. Fra le adesioni ricevute, anche quella di due gruppi scolastici stranieri, in arrivo dalla Svizzera (Lugano) e dalla Germania (Monaco).

 

Relativamente alle fasce d’età, un quarto delle prenotazioni riguarda bambini della scuola primaria, mentre i restanti 15 mila sono ragazzi delle medie e delle superiori. Fra queste ultime ricca la partecipazione dei licei scientifici (100 classi) e dei licei classici (85 classi), ma è da segnalare anche la presenza di una decina di gruppi di “piccolissimi” dei nidi d’infanzia.

Gli insegnanti hanno comunque la possibilità di prenotare ancora le visite con i propri allievi durante i giorni di apertura del Salone del Libro, accedendo all’apposita “area scuola” del sito www.salonelibro.it e acquistando poi direttamente i biglietti d’ingresso alle “casse scuole” presso la reception Professionali del Lingotto Fiere, dove si dovranno presentare con la ricevuta della registrazione. Il prezzo è di euro 2,50 a testa per la fascia d’età dai 3 ai 10 anni, mentre dagli 11 ai 18 il costo è di 6 euro a persona (per i disabili e i loro accompagnatori l’accesso è gratuito). Inoltre, per gli studenti degli istituti superiori del Piemonte è possibile procedere alla richiesta on-line del buono libro del valore di 15 euro con cui gli studenti potranno acquistare i volumi negli stand aderenti del Salone.

Piemonte, la campagna #salvailsuolo fa tappa in Consiglio Regionale

Presentato “Il suolo sopra tutto”, libro che racconta la storia emblematica del sindaco anti-cemento Matilde Casa. All’iniziativa di Legambiente ha preso parte anche l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero

 

E’ una mobilitazione senza sosta quella che vede impegnata Legambiente insieme ad altre 400 organizzazioni europee con l’obiettivo di raccogliere entro settembre 1 milione di firme per chiedere all’Unione Europea di introdurre una legislazione specifica sul suolo, riconoscendolo e tutelandolo come patrimonio comune. Ad oggi infatti manca un quadro legislativo vincolante per gli Stati membri, che riconosca tutele al suolo così come già avviene per l’aria e l’acqua. Se n’è parlato nei giorni scorsi  a Palazzo Lascaris a Torino, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, in occasione della presentazione del libro “Il suolo sopra tutto” di Matilde Casa e Paolo Pileri.

 

Un testo che nasce proprio dalla testimonianza della sindaca di Lauriano (To), incoronata Ambientalista dell’Anno 2016, che ha condotto sul proprio territorio una forte battaglia, a tratti decisamente difficile, contro il consumo di suolo. Matilde Casa ha infatti restituito all’uso agricolo, tramite una variante al Piano regolatore, un terreno sul quale si volevano costruire quaranta villette. Un atto che ha avuto tra le conseguenze una denuncia da parte di un privato per abuso d’ufficio per “avere provocato intenzionalmente un danno ingiusto”, avendo “trasformato un terreno edificabile in terreno agricolo”. Non un ricorso di tipo amministrativo quindi, ma un vero e proprio processo penale che ha portato dapprima ad un rinvio a giudizio e poi alla sentenza d’assoluzione piena da parte del Tribunale di Torino nei confronti del sindaco, del segretario e del tecnico comunale.

“Una storia emblematica –hanno detto Fabio Dovana e Flavia Bianchi, rispettivamente presidente e membro del consiglio di presidenza di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta- che fa emergere tutti gli ostacoli che incontrano quotidianamente gli amministratori più virtuosi che dovrebbero invece essere sostenuti con norme efficaci e incentivi per premiare comportamenti responsabili, come il riuso e la rigenerazione urbana, e sanzionare quelli speculativi. Per questo il suolo necessita di protezione a livello comunitario così come avvenuto in passato per la qualità dell’aria, dell’acqua o il rischio industriale, ma sono al tempo stesso importanti norme efficaci su scala nazionale e locale”.

 

Nel libro “Il suolo sopra tutto”, che porta la prefazione di Luca Mercalli ed è edito da Altreconomia, Matilde Casa racconta la propria difficile esperienza nel suo aspetto giudiziario e umano e la “solitudine amministrativa” che ha vissuto. Paolo Pileri, urbanista e militante del suolo, affronta il tema della cronica “disgiunzione” italiana tra politica e saperi esperti, la cui vittima designata è proprio il suolo. Per tentare infine una sintesi. Come ricongiungere l’elaborazione accademica sul tema alle scelte delle pubbliche amministrazioni? Le proposte finali che ne scaturiscono sono tanto radicali quanto chiare: forgiare una cultura ambientale e civica nelle scuole, all’università, nella formazione politica; invitare i piccoli Comuni a cooperare; restituire allo Stato -perché centrale- la responsabilità sui temi legati al suolo; pungolare il legislatore perché adotti gli strumenti più efficaci a difendere i terreni dal cemento.

 

 

L’Iniziativa dei Cittadini Europei People4Soil può essere sostenuta con una firma anche online su www.salvailsuolo.it

Al Regio il “Flauto magico” di Mozart

Approda al teatro Regio di Torino martedì 16 maggio prossimo alle ore 20 il mondo della “Zauberoper”, ovvero dell’opera magica, che pervade il “Flauto   Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart. Si tratta di un genere particolarmente amato dal pubblico tedesco e contraddistinto da una commistione dei temi magico, comico e tragico. La regia di Roberto Andò è ripresa da Riccardino Massa, direttore dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio sarà un esperto conoscitore del repertorio austro-tedesco, Asher Fisch.

Il cast è di primo ordine, da Ekaterina Bakanova nel ruolo di Pamina a Markus Werba in quello di Papageno, da Elisabeth Breuer nei panni di Papagena a Antonio Poli in quelli di Tamino e di Olga Pudova in quelli della Regina della Notte. Il Flauto Magico di Mozart nasce proprio come Zauberoper e molte sono le fonti che lo ispirano, tra cui la più accreditata è “Lulu, ovvero il flauto magico” di August Jacob Liebeskind. Mozart compose l’opera per l’amico massone Emanuel Schikaneder, attore e impresario teatrale che gestiva il Theater auf der Wieden di Vienna, in cui avvenne il suo debutto, e che ne compose il libretto. Egli fu anche il primo interprete di Papageno. L’opera andò in scena a Vienna per la prima volta il 30 settembre 1791, due giorni dopo la stesura finale da parte del compositore della partitura dell’ouverture, con il solenne triplice accordo iniziale,   e compendia in sé diversi generi, da quello drammatico, essendo un’opera seria con accenti drammatici, a quello buffo, essendo un’opera ricca di manifestazioni di gioia, leggerezza e ironia. Ma risulta anche un’opera sacra, proto-romantica, un turbinio di registri cui Mozart è riuscito a conferire un’unità compiuta. Un altro suo aspetto rilevante è quello della possibilità di una sua lettura su diversi livelli: l’approccio più immediato è quello della fiaba, dato dalla storia che tradizionalmente si dipana tra dame da salvare, prove, imprevisti e numerosi elementi fantastici. Letture più raffinate colgono i riferimenti della storia di ispirazione illuminista nella contrapposizione tra la luna e il sole, il bene e il male, il vero e il falso. Infine sono noti i rimandi al mondo della massoneria e ai suoi riti di iniziazione con il ritorno continuo del numero 3, sia musicalmente sia nei personaggi, i simboli, i richiami alla fratellanza e all’evoluzione dell’uomo nel superamento delle prove.

Si narra che Mozart in letto di morte avesse chiesto che gli venissero cantate le arie di Papageno. Eugenio Montale ha ritenuto il Flauto Magico il “capolavoro poetico dell’Illuminismo”.

 

Mara Martellotta

 

Inquinamento, un esposto al Palagiustizia attacca i rimedi antismog di Comune e Regione

La procura della Repubblica di Torino ha preso in carico un esposto inviato da un esperto in valutazioni di impatto ambientale, attraverso il quale si richiede l’apertura di un’indagine per accertare eventuali responsabilità di Comune e Regione in materia di smog. L’inquinamento atmosferico è preso di mira dal documento, nel quale si evidenzia che la Città di Torino si troverebbe in una “situazione di illegalità da almeno dieci anni” per il continuo sforamento dei valori Pm10 previsti da una direttiva comunitaria del 2008. I superamenti non dovrebbero  infatti superare i 35 giorni all’anno, ma nel 2016 sono stati 68 e nel  il 2017, fino al 3 marzo erano già 42. Poiché altre località del territorio italiano sono nella stessa  condizione la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia. Secondo il parere dell’esperto le misure adottate da Regione e Comune sono inadeguati.

 

(foto: il Torinese)

Mostra dell’artigianato a Bosconero

Il Comune di Bosconero, in collaborazione con le associazioni locali, organizza, domenica 14 giugno, la quattordicesima edizione della Mostra dell’artigianato. Sarà una giornata intera dedicata all’artigianato d’eccellenza ed alle arti, alla riscoperta delle diverse forme artistiche ed artigianali, compiendo un viaggio affascinante tra acqua, terra, aria e fuoco per conoscere le antiche e moderne tecniche di trasformazione della materia. Il programma, dalle 9 alle 19, prevede l’esposizione e la vendita di manufatti artigianali, “Cantieri delle sculture” e dimostrazioni dal vivo, “Cantieri dei sapori” e menù con prodotti tipici, “Cantieri dei suoni” e spettacoli musicali, spettacoli e mostre fotografiche, esposizione di auto, moto, trattori ed attrezzature d’epoca, animazione per bambini e spettacolo equestre ed una dimostrazione di scherma medioevale. Sabato 13 maggio, invece, c’è “Aspettando la mostra”. Alle 19, in piazza Martiri della Libertà, si cena con la pro loco, a seguire, dalle 21, spettacolo di musica, danza, teatro e gioco a cura della Filarmonica Bosconerese.

Massimo Iaretti

 

Amigurumi e candele portafortuna. Idee regalo scaramantiche e sfiziose

 

SETTIMA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

Sono passati otto anni da quando ha incominciato a girare i mercatini degli Operatori del proprio ingegno. All’inizio era un hobby, oggi è diventata una necessità. Al punto che quando a Torino non ci sono eventi va a cercar fortuna altrove, verso Verbania o in Liguria. “Si incomincia a marzo e si va avanti senza sosta fino a Natale. Gennaio e febbraio a casa, a curare l’influenza presa a dicembre, che è il mese peggiore perché fa freddo, ma è anche il periodo in cui si lavora di più, soprattutto nel mio settore: creo articoli regalo”, racconta Rosalba Stabile, 49 anni, che per promuovere i suoi prodotti si è creata una vetrina su Facebook, “Sfizipazzi”. A Rosalba fantasia e creatività non mancano. E’ partita con il découpage, per dar libero sfogo all’immaginazione e reinterpretare vecchi oggetti per farli rivivere attraverso un nuovo look. Poi è passata alla bigiotteria, che ora ha messo in liquidazione perché in lei sono nate nuove passioni: quella per l’uncinetto, attrezzo con cui realizza pupazzi “amigurumi”; e quella per la lavorazione della cera, elemento base delle sue candele con dedica. “Amigurumi è un passatempo molto popolare in Giappone, una tecnica che adesso sta prendendo piede anche in Europa”, spiega Rosalba. Il nome è il risultato della combinazione delle parole giapponesi “ami”, che significa lavorare all’uncinetto, e “nuigurumi”, che vuol dire peluche: giocattoli lavorati all’uncinetto, come pupazzi, bambole, piccoli animali. In perfetto stile giapponese, il tipico amigurumi ha corpo cilindrico e testa grande, come nei fumetti e nei cartoni animati nipponici.

Gli occidentali, importando la tecnica, hanno dato la loro impronta rendendo più sinuose le forme di oggetti che vengono creati e collezionati perché, come dicono i giapponesi, “kawaii”, letteralmente “carini”. “Lavorare all’uncinetto mi piace tantissimo, non smetterei mai: mentre incomincio un pupazzo penso già a come fare il prossimo”, dice Rosalba, che tra un amigurumi e l’altro trova anche il tempo di dedicarsi alla seconda passione del momento. “La candela – precisa – è un complemento d’arredo che trovo delizioso e che può essere posizionato in qualsiasi angolo della casa: scalda l’atmosfera e rende l’ambiente più accogliente quando è spenta; accesa riflette una luce tenue che ha uno straordinario potere rilassante”. Le materie prime si reperiscono con facilità: cera d’api, paraffina, stoppini, essenze profumate. “Una candela profumata è sempre un bel regalo. E poi – conclude Rosalba – quelle che faccio io sono diverse da tutte le altre, hanno qualcosa in più: un messaggio portafortuna, una dedica che inserisco nella cera mentre la fondo nello stampo e che rimane nel tempo, anche dopo che l’ultimo pezzetto di candela si è sciolto. Un particolare che le rende un dono molto apprezzato, d’effetto e soprattutto scaramantico”.

 

Paola Zanolli

Arrestata donna alla guida del camper che ha investito e ucciso un motociclista

La polizia ha rintracciato e arrestato  l’autista del camper che oggi, alla periferia di Torino, era fuggita dopo avere investito con un motociclista che è morto per l’urto. E’ una donna rom e il caravan su cui viaggiava è stato trovato a Borgaro, dove è stato sequestrato. Secondo la ricostruzione la  donna stava percorrendo strada dell’Aeroporto verso Torino quando ha fatto inversione improvvisamente, tagliando la strada alla moto, una Kymko Gran Dink. Il conducente non è riuscito a frenare. Per  i rilievi è stata chiusa la strada in uscita da Torino.

POIRINO, PROGETTO BLUE ECONOMY PER IL RILANCIO DEL PIANALTO

Rilanciare l’area del Pianalto di Poirino  e le sue produzioni, grazie al progetto in collaborazione tra il Politecnico, associazioni e istituzioni locali, che verrà presentato il 15 maggio alla Sagra dell’Asparago e della Tinca di Poirino.

“Il cibo sano, i prodotti e la gastronomia di qualità – ha spiegato Daniela Ruffino, vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte – rappresentano un patrimonio unico fatto di tradizione e sacrifici. Poirino si propone come capofila del Pianalto per far nascere nuove opportunità legate al cibo, all’alimentazione, al gusto e al turismo e, grazie all’applicazione, dei princìpi innovativi della Blue Economy sarà possibile creare occasioni per il rilancio di un territorio nel suo complesso. Per fare fronte a una crisi che sembra non voler mollare la presa bisogna unire tutte le risorse, le professionalità e i saperi della nostra gente e delle nostre imprese. In questo modo – conclude Ruffino – sapremo essere competitivi grazie ai prodotti di qualità, ad una loro commercializzazione efficace in abbinamento al turismo culturale, del paesaggio e religioso”

Commissari dell’Esercito in visita alla Pininfarina

Importante esperienza formativa presso Pininfarina s.p.a., per sette ufficiali del Corpo di Commissariato dell’Esercito in servizio alla Scuola di Applicazione di Torino. I giovani tenenti del 195° corso “Impeto”, fra loro due donne, sono stati accolti a Cambiano, sede della design house di fama internazionale, ove hanno assistito alle fasi salienti dell’assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio 2016 e le decisioni sulla remunerazione del management. La disponibilità dei vertici aziendali di Pininfarina si è rivelata determinante per offrire ai futuri dirigenti dell’Esercito, destinati a ricoprire incarichi chiave nei settori del sostegno logistico e amministrativo della Forza Armata, una opportunità di notevole valore didattico formativo.

Accompagnati dal professor Stefano Cerrato, docente di diritto commerciale, gli ufficiali hanno avuto modo di confrontarsi con alcune interessanti dinamiche di governance societaria, verificando “sul campo” la valenza degli insegnamenti teorici ricevuti all’Istituto di studi militari e nelle aule dell’ateneo subalpino presso il quale conseguiranno la laurea specialistica in Scienze Strategiche a orientamento economico. A suscitare particolare interesse nei giovani commissari i contenuti delle relazioni degli amministratori, le modalità per porre quesiti e l’esercizio del diritto di voto. La permanenza a Cambiano si è conclusa con la visita al museo storico nel quale sono conservati alcuni dei modelli più significativi scelti fra le centinaia di vetture che hanno fatto la storia di una azienda, fondata nel 1930, e divenuta emblema dello stile italiano nel mondo.