redazione il torinese

Occhio alla Stratorino: vie chiuse e variazioni delle linee di tram e bus

A seguito dello svolgimento della manifestazione podistica “Stratorino”, che determinerà la chiusura al traffico veicolare di numerose vie e corsi del centro Città nella mattinata di domenica 14 maggio,  Gtt comunica che varieranno le seguenti linee:

  • Linea 7. Da inizio servizio alle ore 13.10. Servizio sospeso.
  • Linea 9. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione corso Massimo d’Azeglio: da corso Vittorio Emanuele II prosegue per via XX Settembre, corso Matteotti, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II. Direzione piazza Stampalia: da corso Vittorio Emanuele II segue percorso normale (non raggiunge il Parco del Valentino).
  • Linea 13. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione piazza Gran Madre: da via Pietro Micca deviata per via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso Farini (capolinea provvisorio in comune con la linea 55). Direzione via Servais: dal capolinea provvisorio di corso Farini prosegue per corso Belgio, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca, percorso normale.
  • Linea 15. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione piazza Coriolano: da via XX Settembre prosegue per corso Regina Margherita, corso Tortona, corso Belgio, percorso normale. Direzione via Brissogne: da corso Belgio deviata per corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, percorso normale.
  • Linea 16 c.s. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Da corso Einaudi deviata per corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, corso Regina Margherita, percorso normale.
  • Linea 16 c.d. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Da corso Regina Margherita deviata per via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, percorso normale.
  • Linea 18. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione piazza Sofia: da via Madama Cristina deviata in corso Vittorio Emanuele II, corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, corso XI Febbraio, percorso normale. Direzione piazzale Caio Mario: da corso XI Febbraio deviata per corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, via via Madama Cristina, percorso normale.
  • Linea 30. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Solo in direzione Torino: da via Vanchiglia deviata in corso San Maurizio (capolinea). Non transita per piazza Vittorio Veneto.
  • Linea 55. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Torino: da via XX Settembre angolo via Pietro Micca prosegue per via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso Farini (capolinea). Direzione Grugliasco: da corso deviata in corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca, percorso normale.
  • Linea 56. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione largo Tabacchi: da via Pietro Micca deviata per via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso Gabetti, corso Quintino Sella, percorso normale. Direzione Grugliasco: da corso Quintino Sella deviata per corso Gabetti, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca, percorso normale.
  • Linea 61. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Torino: limitata in piazza Gran Madre (capolinea provvisorio in comune con la linea 13). Direzione San Mauro: dal capolinea provvisorio di piazza Gran Madre prosegue per corso Casale, percorso normale.
  • Linea 64. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Torino: limitata in piazza Carlo Felice (capolinea provvisorio del 64 feriale). Direzione Grugliasco: dal capolinea provvisorio di piazza Carlo Felice prosegue per corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.
  • Linea 67. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Torino: da corso Massimo d’Azeglio deviata in corso Dante, via Madama Cristina, percorso normale. Direzione Moncalieri: da via Madama Cristina angolo corso Raffaello prosegue per via Madama Cristina, corso Dante, corso Massimo d’Azeglio, percorso normale.
  • Linea 68. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione via Frejus: da via Rossini deviata in corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale. Direzione via Cafasso: da corso Vittorio Emanuele II prosegue per via XX Settembre, corso Regina Margherita, via Rossini, percorso normale.
  • Linea 70. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Torino: da viale Thovez deviata per corso Lanza, via Villa della Regina, piazza Gran Madre (capolinea provvisorio in comune con la linea 13). Direzione Moncalieri: dal capolinea provvisorio di piazza Gran Madre prosegue per corso Moncalieri, via Lanfranchi, via Biamonti, via Villa della Regina, corso Lanza, viale Thovez, percorso normale.
  • Linea 73. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione via Bonsignore: da viale Curreno deviata in corso Lanza, via Villa della Regina, corso Casale, piazza Gran Madre (capolinea provvisorio). Direzione piazza Zara: dal capolinea provvisorio di piazza Gran Madre prosegue per via Lanfranchi, via Biamonti, via Villa della Regina, corso Lanza, viale Curreno, percorso normale.
  • Venaria Express. Dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Direzione Venaria: dal capolinea presso l’autostazione di via Fiochetto prosegue per lungo Dora Savona, corso XI Febbraio, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca, percorso normale. Direzione Torino: da via Pietro Micca deviata per via XX Settembre, corso XI Febbraio, lungo Dora Savona, via Fiochetto (capolinea).
  • Rivoli Express. Direzione Torino: la corsa in partenza alle 10.30 dal Castello di Rivoli segue il normale percorso fino in via Pietro Micca da cui è deviata in via Bertola (capolinea provvisorio angolo via XX Settembre in comune con la linea 72). Direzione Rivoli: le corsa delle ore 12.00 effettua la partenza dal capolinea provvisorio di via Bertola angolo via XX Settembre (in comune con la linea 72).

Qualche considerazione sull’attacco informatico globale

Dei rischi legati agli attacchi informatici si è parlato  anche al G7 delle Finanze a Bari.“Siamo d’accordo su molte cose, come sulla lotta al cyber crime, che è molto attuale”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

NE PARLIAMO CON UN ESPERTO TORINESE

Contro l’assalto hacker è in azione la tecnologia italiana, secondo la dichiarazione dell’amministratore delegato della Cyber Intuition,Stefania Ranzato. L’assalto è mondiale e sono saliti a 99 i paesi colpiti dall’attacco pirata: tra essi ci sono anche la Russia e la Cina, ha riferito la BBC online, sottolineando come tra i siti più colpiti ci sia quello del sistema nazionale britannico della Sanità. La società di sicurezza informatica Avast parla di circa 75 mila casi di siti infestati in tutto il mondo.

La situazione è grave. Quello che è certo è che per la sanità della Gran Bretagna si preannuncia un weekend di caos. Migliaia di operazioni sono state annullate, i servizi sono stati sospesi, le ambulanze dirottate verso indirizzi sbagliati. Ai pazienti non gravi è stato chiesto di tenersi lontani dagli ospedali; quelli con necessità più serie vengono dirottati verso ospedali i cui computer funzionano ancora.

È stato colpito anche lo stabilimento di produzione della Nissan a Sunderland, nel nordest dell’Inghilterra e la produzione del sito sarebbe stata fermata considerando che vi lavorano 7mila persone. Inoltre per evitare la propagazione del virus informatico il primo costruttore automobilistico francese Renault, è stato costretto a fermare alcuni impianti di produzione. Fra questi, secondo quanto si apprende, la fabbrica di Sandouville, in Normandia, che riaprirà lunedì. Sono stati colpiti anche i sistemi informatici di Deutsche Bahn, la società ferroviaria della Germania.

L’Italia a detta di Tiberio Graziani, presidente dell’Istituto di Alti Studi di Geopolitica, è tra i paesi meno colpiti perché sostanzialmente è un paese che può rappresentare una base logistica per tutti gli atti di terrorismo inclusi quelli della cibernetica legati alla tecnologia dell’informazione, inoltre è un paese che per quanto riguarda la diffusione del digitale è ancora molto indietro rispetto agli altri paesi europei, come ha riferito al TG2.

A tal proposito abbiamo ascoltato l’ingegnere dell’informazione Enrico Bettini  (nella foto) presidente dell’associazione nazionale A3I, con sede a Torino (www.a3i.it ) .“Noi di A3I lo diciamo inascoltati ormai quasi da dieci anni: il mondo ICT è trascurato e sottovalutato, non lo si vuole affrontare seriamente. Purtroppo in Italia, ma non solo, i problemi si considerano solo a posteriori, ovvero quando la realtà si manifesta in tutta la sua crudeltà ed evidenza” – ci riferisce Enrico Bettini . Come non dargli ragione ? Quelle che seguono sono le sue osservazioni .Ci vuole la catastrofe, ci vogliono i morti, solo allora qualcuno si darà da fare per far sì che ciò non accada più. Quest’ultimo massiccio attacco informatico ha provocato, se non una vera e propria catastrofe, qualcosa che le si avvicina molto. Numerosi sono stati i soggetti coinvolti, rilevanti per la salute e la sicurezza: una novantina di ospedali in Gran Bretagna. Chissà quanti pazienti saranno morti o si saranno aggravati per le conseguenze indirette dell’attacco? Mai lo sapremo. In Italia però abbiamo limitato i danni, “solo” due università sono state attaccate: lo stellone ci salva sempre, o siamo proprio più bravi, come del resto succede per gli attacchi terroristici? Comunque stiano le cose occorre convincersi che un sistema informatico sicuro, che protegga la privacy, sia di buona qualità e facilmente gestibile, non può prescindere dall’essere ben progettato, ben realizzato, ben collaudato e ben gestito. Ovvero non può non essere sottoposto obbligatoriamente alla procedura ingegneristica classica, come del resto accade per i lavori di ingegneria civile. Essa, al momento, è infatti l’unica procedura che può fornire le condizioni minime di sicurezza, che coinvolge personalmente e penalmente i professionisti, che quindi li stimola a dare il massimo su tutte le fasi del lavoro. In altre parole, i lavori ICT devono essere considerati “lavori pubblici”, al pari di ponti, strade ed edifici, non semplici “forniture di beni e servizi” al pari della fornitura di matite e carta o del servizio pulizia locali. “Quanto prima questo avverrà, tanto prima ci sentiremo sicuri e protetti sul web e sui nostri PC” ha concluso Bettini.

Vito Piepoli

 

Gramsci “dimenticato”. Chi non conosce la storia non progetta il futuro

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

I Quaderni dal Carcere  di Antonio Gramsci vennero pubblicati per la prima volta interamente da Laterza, per volontà di Palmiro Togliatti. Il segretario del PCI fu accusato di aver politicamente manipolato alcuni atti politici di Gramsci, in particolare le lettere omesse dal Migliore di critica a Stalin.  Davide Lajolo ripetutamente chiese a Togliatti se fosse  vero o falso. Dopo alcuni dinieghi arrivo l’infastidita risposta: io so una cosa, se Gramsci fosse vissuto in URSS non sarebbe ritornato vivo in Italia. Ucciso dai fascisti aveva molti nemici anche nei comunisti per il suo innovativo pensiero. Questo è stato il Novecento.  Secolo di innovazioni, di rivoluzioni e di grandi tragedie.  Con Gramsci, la sua città, Torino.  Torino che gli dava l’ orizzonte per il suo agire politico ed il suo pensiero.  Come mai solo il 9 maggio è stato ricordato? Tutta l’Italia e tutto il mondo l’ha commemorato nell’ottantesimo anniversario della morte: 27 Aprile 1937. Perché nessun esponente della maggioranza pentastellata era presente? Con la fascia tricolore solo Eleonora Artesio. Semplicemente perché lei ha sollecitato e voluto questa annuale ricorrenza.  E perché, forse, la Sindaca e il Presidente del Consiglio manco sapevano dell’evento. Scandalizzato?. Un po’ me lo concederete. Perché? E’ un dovere per un amministratore della nostra città conoscere la Storia di Torino. Se non ci fosse Eleonora Artesio abbiamo il sospetto che neanche ci sarebbe stata la commemorazione.  Meglio tardi che mai. ma ammettiamo di non accettare la logica del meno peggio, ricordando che come non c’è limite al meglio, non c’ è limite al peggio. Ad oggi, dai tempi di Fassino o di Chiamparino le cose sono peggiorate. Non c’è tanto da essere preoccupati per la dimenticanza del passato. Ma per le occasioni per  il futuro, perché conoscenza e sapere sono il futuro  nostro e dei nostri figli. 

Il Salone del Libro ha già vinto con le scuole: prenotati oltre 20 mila studenti, altri in arrivo

Ha superato in queste ore la soglia delle ventimila unità – ma altre se ne stanno ancora aggiungendo – il numero delle prenotazioni effettuate dalle scuole per i cinque giorni del trentesimo Salone del Libro di Torino. Scolaresche in arrivo da tutta Italia che affolleranno il padiglione 5 del Lingotto, sede del Bookstock realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Cinquemila metri quadrati dedicati ai più giovani (nonché ai docenti e alle famiglie) dove l’Arena, lo Spazio Book e lo Spazio Stock, insieme alle otto sale tematiche fra laboratori e aule didattiche, propongono 120 ore di programmazione e 180 ore di attività laboratoriale su quattro temi: scienza e tecnologia, digitale, immagini e parole.

Oltre che dal Piemonte, giungeranno da tutta Italia circa un migliaio di classi per un totale di quasi 2500 studenti da fuori regione, provenienti da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto. Particolarmente nutrita, nello specifico, la pattuglia di ragazzi lombardi, che arriveranno a Torino in 600 in rappresentanza di una trentina di istituti, ma altrettanto significative sono ad esempio le 300 presenze campane o le oltre 250 dall’Emilia-Romagna e dalla Liguria. Fra le adesioni ricevute, anche quella di due gruppi scolastici stranieri, in arrivo dalla Svizzera (Lugano) e dalla Germania (Monaco).

 

Relativamente alle fasce d’età, un quarto delle prenotazioni riguarda bambini della scuola primaria, mentre i restanti 15 mila sono ragazzi delle medie e delle superiori. Fra queste ultime ricca la partecipazione dei licei scientifici (100 classi) e dei licei classici (85 classi), ma è da segnalare anche la presenza di una decina di gruppi di “piccolissimi” dei nidi d’infanzia.

Gli insegnanti hanno comunque la possibilità di prenotare ancora le visite con i propri allievi durante i giorni di apertura del Salone del Libro, accedendo all’apposita “area scuola” del sito www.salonelibro.it e acquistando poi direttamente i biglietti d’ingresso alle “casse scuole” presso la reception Professionali del Lingotto Fiere, dove si dovranno presentare con la ricevuta della registrazione. Il prezzo è di euro 2,50 a testa per la fascia d’età dai 3 ai 10 anni, mentre dagli 11 ai 18 il costo è di 6 euro a persona (per i disabili e i loro accompagnatori l’accesso è gratuito). Inoltre, per gli studenti degli istituti superiori del Piemonte è possibile procedere alla richiesta on-line del buono libro del valore di 15 euro con cui gli studenti potranno acquistare i volumi negli stand aderenti del Salone.

Piemonte, la campagna #salvailsuolo fa tappa in Consiglio Regionale

Presentato “Il suolo sopra tutto”, libro che racconta la storia emblematica del sindaco anti-cemento Matilde Casa. All’iniziativa di Legambiente ha preso parte anche l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero

 

E’ una mobilitazione senza sosta quella che vede impegnata Legambiente insieme ad altre 400 organizzazioni europee con l’obiettivo di raccogliere entro settembre 1 milione di firme per chiedere all’Unione Europea di introdurre una legislazione specifica sul suolo, riconoscendolo e tutelandolo come patrimonio comune. Ad oggi infatti manca un quadro legislativo vincolante per gli Stati membri, che riconosca tutele al suolo così come già avviene per l’aria e l’acqua. Se n’è parlato nei giorni scorsi  a Palazzo Lascaris a Torino, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, in occasione della presentazione del libro “Il suolo sopra tutto” di Matilde Casa e Paolo Pileri.

 

Un testo che nasce proprio dalla testimonianza della sindaca di Lauriano (To), incoronata Ambientalista dell’Anno 2016, che ha condotto sul proprio territorio una forte battaglia, a tratti decisamente difficile, contro il consumo di suolo. Matilde Casa ha infatti restituito all’uso agricolo, tramite una variante al Piano regolatore, un terreno sul quale si volevano costruire quaranta villette. Un atto che ha avuto tra le conseguenze una denuncia da parte di un privato per abuso d’ufficio per “avere provocato intenzionalmente un danno ingiusto”, avendo “trasformato un terreno edificabile in terreno agricolo”. Non un ricorso di tipo amministrativo quindi, ma un vero e proprio processo penale che ha portato dapprima ad un rinvio a giudizio e poi alla sentenza d’assoluzione piena da parte del Tribunale di Torino nei confronti del sindaco, del segretario e del tecnico comunale.

“Una storia emblematica –hanno detto Fabio Dovana e Flavia Bianchi, rispettivamente presidente e membro del consiglio di presidenza di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta- che fa emergere tutti gli ostacoli che incontrano quotidianamente gli amministratori più virtuosi che dovrebbero invece essere sostenuti con norme efficaci e incentivi per premiare comportamenti responsabili, come il riuso e la rigenerazione urbana, e sanzionare quelli speculativi. Per questo il suolo necessita di protezione a livello comunitario così come avvenuto in passato per la qualità dell’aria, dell’acqua o il rischio industriale, ma sono al tempo stesso importanti norme efficaci su scala nazionale e locale”.

 

Nel libro “Il suolo sopra tutto”, che porta la prefazione di Luca Mercalli ed è edito da Altreconomia, Matilde Casa racconta la propria difficile esperienza nel suo aspetto giudiziario e umano e la “solitudine amministrativa” che ha vissuto. Paolo Pileri, urbanista e militante del suolo, affronta il tema della cronica “disgiunzione” italiana tra politica e saperi esperti, la cui vittima designata è proprio il suolo. Per tentare infine una sintesi. Come ricongiungere l’elaborazione accademica sul tema alle scelte delle pubbliche amministrazioni? Le proposte finali che ne scaturiscono sono tanto radicali quanto chiare: forgiare una cultura ambientale e civica nelle scuole, all’università, nella formazione politica; invitare i piccoli Comuni a cooperare; restituire allo Stato -perché centrale- la responsabilità sui temi legati al suolo; pungolare il legislatore perché adotti gli strumenti più efficaci a difendere i terreni dal cemento.

 

 

L’Iniziativa dei Cittadini Europei People4Soil può essere sostenuta con una firma anche online su www.salvailsuolo.it

Al Regio il “Flauto magico” di Mozart

Approda al teatro Regio di Torino martedì 16 maggio prossimo alle ore 20 il mondo della “Zauberoper”, ovvero dell’opera magica, che pervade il “Flauto   Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart. Si tratta di un genere particolarmente amato dal pubblico tedesco e contraddistinto da una commistione dei temi magico, comico e tragico. La regia di Roberto Andò è ripresa da Riccardino Massa, direttore dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio sarà un esperto conoscitore del repertorio austro-tedesco, Asher Fisch.

Il cast è di primo ordine, da Ekaterina Bakanova nel ruolo di Pamina a Markus Werba in quello di Papageno, da Elisabeth Breuer nei panni di Papagena a Antonio Poli in quelli di Tamino e di Olga Pudova in quelli della Regina della Notte. Il Flauto Magico di Mozart nasce proprio come Zauberoper e molte sono le fonti che lo ispirano, tra cui la più accreditata è “Lulu, ovvero il flauto magico” di August Jacob Liebeskind. Mozart compose l’opera per l’amico massone Emanuel Schikaneder, attore e impresario teatrale che gestiva il Theater auf der Wieden di Vienna, in cui avvenne il suo debutto, e che ne compose il libretto. Egli fu anche il primo interprete di Papageno. L’opera andò in scena a Vienna per la prima volta il 30 settembre 1791, due giorni dopo la stesura finale da parte del compositore della partitura dell’ouverture, con il solenne triplice accordo iniziale,   e compendia in sé diversi generi, da quello drammatico, essendo un’opera seria con accenti drammatici, a quello buffo, essendo un’opera ricca di manifestazioni di gioia, leggerezza e ironia. Ma risulta anche un’opera sacra, proto-romantica, un turbinio di registri cui Mozart è riuscito a conferire un’unità compiuta. Un altro suo aspetto rilevante è quello della possibilità di una sua lettura su diversi livelli: l’approccio più immediato è quello della fiaba, dato dalla storia che tradizionalmente si dipana tra dame da salvare, prove, imprevisti e numerosi elementi fantastici. Letture più raffinate colgono i riferimenti della storia di ispirazione illuminista nella contrapposizione tra la luna e il sole, il bene e il male, il vero e il falso. Infine sono noti i rimandi al mondo della massoneria e ai suoi riti di iniziazione con il ritorno continuo del numero 3, sia musicalmente sia nei personaggi, i simboli, i richiami alla fratellanza e all’evoluzione dell’uomo nel superamento delle prove.

Si narra che Mozart in letto di morte avesse chiesto che gli venissero cantate le arie di Papageno. Eugenio Montale ha ritenuto il Flauto Magico il “capolavoro poetico dell’Illuminismo”.

 

Mara Martellotta

 

Inquinamento, un esposto al Palagiustizia attacca i rimedi antismog di Comune e Regione

La procura della Repubblica di Torino ha preso in carico un esposto inviato da un esperto in valutazioni di impatto ambientale, attraverso il quale si richiede l’apertura di un’indagine per accertare eventuali responsabilità di Comune e Regione in materia di smog. L’inquinamento atmosferico è preso di mira dal documento, nel quale si evidenzia che la Città di Torino si troverebbe in una “situazione di illegalità da almeno dieci anni” per il continuo sforamento dei valori Pm10 previsti da una direttiva comunitaria del 2008. I superamenti non dovrebbero  infatti superare i 35 giorni all’anno, ma nel 2016 sono stati 68 e nel  il 2017, fino al 3 marzo erano già 42. Poiché altre località del territorio italiano sono nella stessa  condizione la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia. Secondo il parere dell’esperto le misure adottate da Regione e Comune sono inadeguati.

 

(foto: il Torinese)

Mostra dell’artigianato a Bosconero

Il Comune di Bosconero, in collaborazione con le associazioni locali, organizza, domenica 14 giugno, la quattordicesima edizione della Mostra dell’artigianato. Sarà una giornata intera dedicata all’artigianato d’eccellenza ed alle arti, alla riscoperta delle diverse forme artistiche ed artigianali, compiendo un viaggio affascinante tra acqua, terra, aria e fuoco per conoscere le antiche e moderne tecniche di trasformazione della materia. Il programma, dalle 9 alle 19, prevede l’esposizione e la vendita di manufatti artigianali, “Cantieri delle sculture” e dimostrazioni dal vivo, “Cantieri dei sapori” e menù con prodotti tipici, “Cantieri dei suoni” e spettacoli musicali, spettacoli e mostre fotografiche, esposizione di auto, moto, trattori ed attrezzature d’epoca, animazione per bambini e spettacolo equestre ed una dimostrazione di scherma medioevale. Sabato 13 maggio, invece, c’è “Aspettando la mostra”. Alle 19, in piazza Martiri della Libertà, si cena con la pro loco, a seguire, dalle 21, spettacolo di musica, danza, teatro e gioco a cura della Filarmonica Bosconerese.

Massimo Iaretti

 

Amigurumi e candele portafortuna. Idee regalo scaramantiche e sfiziose

 

SETTIMA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

Sono passati otto anni da quando ha incominciato a girare i mercatini degli Operatori del proprio ingegno. All’inizio era un hobby, oggi è diventata una necessità. Al punto che quando a Torino non ci sono eventi va a cercar fortuna altrove, verso Verbania o in Liguria. “Si incomincia a marzo e si va avanti senza sosta fino a Natale. Gennaio e febbraio a casa, a curare l’influenza presa a dicembre, che è il mese peggiore perché fa freddo, ma è anche il periodo in cui si lavora di più, soprattutto nel mio settore: creo articoli regalo”, racconta Rosalba Stabile, 49 anni, che per promuovere i suoi prodotti si è creata una vetrina su Facebook, “Sfizipazzi”. A Rosalba fantasia e creatività non mancano. E’ partita con il découpage, per dar libero sfogo all’immaginazione e reinterpretare vecchi oggetti per farli rivivere attraverso un nuovo look. Poi è passata alla bigiotteria, che ora ha messo in liquidazione perché in lei sono nate nuove passioni: quella per l’uncinetto, attrezzo con cui realizza pupazzi “amigurumi”; e quella per la lavorazione della cera, elemento base delle sue candele con dedica. “Amigurumi è un passatempo molto popolare in Giappone, una tecnica che adesso sta prendendo piede anche in Europa”, spiega Rosalba. Il nome è il risultato della combinazione delle parole giapponesi “ami”, che significa lavorare all’uncinetto, e “nuigurumi”, che vuol dire peluche: giocattoli lavorati all’uncinetto, come pupazzi, bambole, piccoli animali. In perfetto stile giapponese, il tipico amigurumi ha corpo cilindrico e testa grande, come nei fumetti e nei cartoni animati nipponici.

Gli occidentali, importando la tecnica, hanno dato la loro impronta rendendo più sinuose le forme di oggetti che vengono creati e collezionati perché, come dicono i giapponesi, “kawaii”, letteralmente “carini”. “Lavorare all’uncinetto mi piace tantissimo, non smetterei mai: mentre incomincio un pupazzo penso già a come fare il prossimo”, dice Rosalba, che tra un amigurumi e l’altro trova anche il tempo di dedicarsi alla seconda passione del momento. “La candela – precisa – è un complemento d’arredo che trovo delizioso e che può essere posizionato in qualsiasi angolo della casa: scalda l’atmosfera e rende l’ambiente più accogliente quando è spenta; accesa riflette una luce tenue che ha uno straordinario potere rilassante”. Le materie prime si reperiscono con facilità: cera d’api, paraffina, stoppini, essenze profumate. “Una candela profumata è sempre un bel regalo. E poi – conclude Rosalba – quelle che faccio io sono diverse da tutte le altre, hanno qualcosa in più: un messaggio portafortuna, una dedica che inserisco nella cera mentre la fondo nello stampo e che rimane nel tempo, anche dopo che l’ultimo pezzetto di candela si è sciolto. Un particolare che le rende un dono molto apprezzato, d’effetto e soprattutto scaramantico”.

 

Paola Zanolli

Arrestata donna alla guida del camper che ha investito e ucciso un motociclista

La polizia ha rintracciato e arrestato  l’autista del camper che oggi, alla periferia di Torino, era fuggita dopo avere investito con un motociclista che è morto per l’urto. E’ una donna rom e il caravan su cui viaggiava è stato trovato a Borgaro, dove è stato sequestrato. Secondo la ricostruzione la  donna stava percorrendo strada dell’Aeroporto verso Torino quando ha fatto inversione improvvisamente, tagliando la strada alla moto, una Kymko Gran Dink. Il conducente non è riuscito a frenare. Per  i rilievi è stata chiusa la strada in uscita da Torino.