redazione il torinese

Nostradamus e l’elezione di Donald Trump

I sondaggi si sono sbagliati davano vincente la Clinton ma invece ad essere eletto è stato proprio il suo rivale…

In realtà qualcuno aveva già predetto la sua elezione. Si tratta di Nostradamus, astrologo, farmacista e speziale francese, vissuto nel 500, noto in tutto il mondo per le sue profezie. Secondo un articolo pubblicato su Buzzfeed a luglio 2016 dietro l’elezione di Donald Trump, ci sarebbe una popolare teoria apocalittica, ovvero Trump sarebbe il “Terzo Anticristo”I riferimenti sarebbero numerosi: Trump in campagna elettorale aveva addirittura promesso di marchiare i musulmani per combattere il terrorismo, questo per molti è sembrato un segno, ovvero il marchio della bestia (ovvero Satana). E poi sono anche molti i riferimenti al numero satanico 666. Il nuovo presidente degli Stati Uniti è alto sei piedi (1.80 cm) e il suo ufficio è al 66°piano dunque se Trump sta in piedi nel suo ufficio compare il numero della bestia. Un altro riferimento si troverebbe nella data di inizio della candidatura avvenuta il 16 giugno 2015 e, leggendo la data secondo il modo americano, giugno 16 2015, si avrebbe ciò 6 + (1 x 6) + (1 + 5) = 6–6–6Ritornando alla profezia di Nostradamus sembrerebbe che nella quartina 40 del libro “Le Profezie” ci sarebbe il riferimento diretto a “False Trump” e non sarebbe l’unico. Secondo quanto scritto da Libero la Quartina 50 riporterebbe questo riferimento: “la Repubblica della grande città“, intesa come Stati Uniti d’America, sarà portata “by trumpet” a impegnarsi in” costose operazioni militari. E se ne pentirà (the city will repent). Insomma anche le stesse quartine e gli stessi passaggi della Bibbia servirono per spiegare che Obama era l’Anticristo. Se siamo sopravvissuti ad Obama …speriamo accadrà lo stesso con Trump.

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a cura di   Maurizio Platone

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In Consiglio regionale il Piano Paesaggistico

Oltre 2060 fra cascate, ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio come le residenze sabaude, i Sacri monti, i palazzi e i castelli. E ancora 370 singoli beni paesaggistici e numerose aree tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio. Sono solo alcuni numeri del Piano paesaggistico regionale (Ppr) del Piemonte, giunto martedì 1 agosto all’esame del Consiglio regionale. Un accordo firmato lo scorso marzo dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e dal ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo (Mibact), Dario Franceschini, aveva sancito il prosieguo della fase attuativa del Piano, che dovrà essere ora essere approvato dal Consiglio regionale. Il Piano fornisce la “fotografia” di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, perimetrati, catalogati e digitalizzati. Un lavoro enciclopedico – come ha sottolineato l’assessore alla Programmazione territoriale e paesaggistica Alberto Valmaggia – che ha visto impegnati per dieci anni gli uffici del Settore territorio e paesaggio della Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio della Regione Piemonte in sinergia con il Mibact. È stato redatto uno strumento di conoscenza e di lettura del paesaggio piemontese, mediante lo studio delle sue componenti naturali, storiche, insediative e sceniche, mutuate dal riconoscimento delle principali identità che le comunità locali attribuiscono ai propri luoghi. Il Piemonte è la terza regione italiana a dotarsi di un Piano paesaggistico condiviso con il Ministero. Una molteplicità di luoghi riconosciuti per il loro particolare significato iconografico e culturale, come ad esempio il sito Unesco dei Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, che rappresenta uno dei primi risultati in attuazione delle previsioni del Ppr.. Lo stesso Piano è stato elaborato mediante indagini realizzate a scale diverse ed è composto da una cospicua parte conoscitiva delle componenti paesaggistiche che coprono tutto il territorio regionale, articolato in 76 ambiti di paesaggio come richiesto dal Codice, per ognuno dei quali sono stati individuati i principali fattori strutturanti e stabiliti specifici obiettivi di qualità paesaggistica. La ricognizione di tutti i Beni paesaggistici del Piemonte, definiti a scala di dettaglio, è contenuta nell’omonimo Catalogo. Il Ppr, quindi, garantisce la certezza dell’individuazione dei Beni e regole chiare per semplificare le valutazioni nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica. Le regole e i limiti per le trasformazioni sono contenuti nel Catalogo e nel fascicolo delle Norme di Attuazione articolate per indirizzi, direttive e prescrizioni.Il Piano paesaggistico – ha concluso Valmaggia – completa il quadro della pianificazione, affiancandosi al Piano territoriale regionale (Ptr), in vigore dal 2011, con il quale condivide strategie e obiettivi. Si tratta infatti di strumenti complementari, basati sulla definizione e ottimizzazione delle strategie che individuano le vocazioni dei singoli territori e le regole per assicurare loro uno sviluppo sostenibile delle risorse economiche, paesaggistiche e ambientali.

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In attesa dell’esame completo del testo, in Aula si è provveduto alla discussione generale.

Per Paolo Mighetti (M5S) “sicuramente il Piano avrebbe potuto contenere provvedimenti più incisivi per la salvaguardia del suolo agricolo e l’ottimizzazione delle aree degradate e sottoutilizzate. Il passaggio dei contenuti nei nuovi Piani comunali non sarà immediato, ma ragionare in termini di Piani regolatori intercomunali potrebbe essere la risposta adeguata per ottenere da un lato la riduzione dei costi di adeguamento e, dall’altro, un ambito di lavoro più ampio e adatto alla logica della tutela paesaggistica su area vasta. La versione che ci troviamo oggi ad analizzare è quella del 2015; è un Piano complesso, ci sentiamo in primo luogo di fare alcune precisazioni in merito alla valenza. Il consumo di suolo 0 previsto nel 2050, per noi dovrebbe essere più ravvicinato. Un’altra questione è legata al vincolo sui crinali montani: i crinali sono una parte importante del paesaggio, quindi dovrebbero essere considerati anche quelli collinari. Come M5S abbiamo contribuito proponendo modifiche in Commissione, dettate dal buon senso, che in parte sono state accolte. Abbiamo voluto sottolineare tra l’altro il concetto della tessitura degli involucri, ovvero le caratteristiche delle superfici, e della morfologia insediativa”.Per il Gruppo di Forza Italia sono intervenuti nell’ordine Diego Sozzani, Claudia Porchietto, Gilberto Pichetto e Daniela Ruffino, che hanno sottolineato come il lavoro svolto in ambito urbanistico dai singoli Comuni in termini di varianti rischi di essere vanificato dall’adozione di questo nuovo Piano. Hanno inoltre voluto evidenziare la mancata semplificazione e come il consumo del suolo debba essere un argomento prioritario da gestire con equilibrio. “Con questo Piano di fatto sindaci e amministratori locali perdono di autonomia e c’è il concreto rischio di un blocco per l’edilizia a fronte delle troppe complessità” hanno concluso.Per Silvana Accossato (Articolo1) “il Piano paesaggistico si pone come strumento di conoscenza, descrivendo complessivamente il territorio piemontese e riconoscendone le principali peculiarità come valore. Contiene poi le linee strategiche per la tutela del paesaggio e il miglior utilizzo delle aree geografiche, oltre a rappresentare il riferimento per il sistema di pianificazione provinciale, della città metropolitana e dei Comuni. Il Piano costituisce poi il giusto strumento per coniugare la tutela del territorio con le attività dell’uomo Voglio infine dare atto al ruolo attivo degli Osservatori del paesaggio, iniziative spontanee di cittadini, sempre più numerosi”.Infine, per il Gruppo del Pd hanno chiesto la parola Elvio Rostagno, Vittorio Barazzotto, Andrea Appiano e Antonio Ferrentino. “Nel 1939 vennero promulgate le prime leggi a tutela del patrimonio, mentre  nel 2000 è stata firmata la Convenzione europea del paesaggio proprio per sviluppare anche una nuova cultura del territorio. Questo non è l’ unico strumento, ma piuttosto un ottimo ausilio” ha ricordato Rostagno.Per Barazzotto “bisogna superare una volta per tutte la burocrazia, non si può sempre fare come lo struzzo. Basta commemorare le vittime delle disgrazie dovute al cattivo uso del suolo, per cui è necessario darci il senso della cultura del limite: questo è il messaggio chiaro che giunge da questo Piano”.Appiano e Ferrentino si sono invece soffermati sull’importanza di avere finalmente un Piano paesaggistico regionale che valorizzi i luoghi e faccia in modo che anche i Comuni lavorino per raggiungere lo stesso scopo. “Gli strumenti di pianificazione non possono essere assunti a macchia di leopardo. Il settore dell’edilizia danneggiato? A nostro avviso l’edilizia ha ampi spazi di azione, se pensiamo a tutte quegli edifici dismessi da riqualificare” hanno detto.

VOLONTARIATO: LA VIA DELLA FELICITA’ DISTRIBUITA IN OMAGGIO PER MIGLIORARE IL CLIMA SOCIALE

Prosegue la distribuzione gratuita della guida al buon senso intitolata La Via della Felicità. Volontari consegnano il libretto scritto da L. Ron Hubbard all’inizio degli anni ’80 presso i mercati o gli esercizi commerciali maggiormente frequentati. 

 

    Scopo dell’iniziativa è quello di divulgare principi universali di buona convivenza per migliorare il clima sociale promuovendo la legalità, il rispetto degli altri, dell’ambiente e altri valori fondamentali per una vita sana e prospera.

 

    Giovedì 10 agosto verranno distribuiti a Leinì nei pressi del mercato, mentre nei giorni precendenti ne sono state consegnate copie anche a Torino in corso Belgio e zona Vanchiglietta

 

    I volontari prestano particolare attenzione anche all’immigrazione facendo omaggio del libretto tradotto nella lingua d’origine in segno di ospitalità e accoglienza. La lettura e la diffusione de “La Via della Felicità” contribuisce infatti a migliorare l’integrazione fornendo principi universali applicabili da persone di qualsiasi nazionalità, ambito sociale o credo. 

L’estate ragazzi della Casa del Teatro

Con la fine della scuola, per molti giovani e giovanissimi comincia Estate Ragazzi: un intero catalogo di proposte di intrattenimento, formazione, sport, finalizzate al divertimento e all’incontro con gli altri. Fra le tante proposte, una delle più originali e divertenti è Estate in Scena, l’Estate Ragazzi ideata e organizzata dalla Casa del Teatro di corso Galileo Ferraris 266 a Torino. Che cos’è Estate in scena? In poche parole, è un’esperienza in cui divertendosi si impara a fare teatro, costruendo un vero spettacolo e conoscendo da vicino il mondo del palcoscenico: i costumi, le scenografie, il lavoro che si fa dietro le quinte. Maestri d’eccezione, gli attori della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus.

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I percorsi offerti da Estate in scena sono due:
Spettacolando, dedicato ai ragazzi dai 6 ai 13 anni,
Teatralmente, proposto ai giovani dai 14 ai 17 anni.

I due percorsi vengono offerti in più turni, tra la metà di giugno e il mese di settembre. Ogni sessione dura cinque giorni, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle 17.30. Al termine della settimana i ragazzi potranno offrire ad amici e famiglie lo spettacolo che hanno costruito nei giorni precedenti. Alle attività teatrali, inoltre, si alterneranno momenti di gioco e attività in piscina. L’obiettivo di Teatralmente è fornire ai ragazzi gli strumenti che consentono di analizzare un testo teatrale e di trasformare la parola scritta in azione scenica: comunicando con la voce e con il corpo, affrontando le proprie timidezze e i propri limiti, imparando a sentirsi liberi da giudizi e pregiudizi e valorizzando le capacità di relazione che ognuno possiede in profondità. Sarà l’occasione per muovere i primi passi dentro il mondo del teatro: un mondo meraviglioso e vastissimo, in cui, tramite il gioco attoriale di immedesimarsi nell’altro, diventa possibile superare le barriere che ci dividono dalle persone. E chissà che qualcuno non si innamori davvero del teatro, e decida di non abbandonarlo più…Il percorso dedicato ai più piccoli, Spettacolando, è aperto a chiunque sia curioso di entrare in un mondo nuovo e misterioso: un laboratorio giocoso e divertente, progettato per guidare i piccoli alla conoscenza di tutti gli aspetti del teatro. Ogni bambino potrà essere attore, scenografo, drammaturgo, costumista, vivendo il teatro a 360 gradi, tanto sul palco che dietro le quinte. I partecipanti avranno la possibilità di sviluppare le loro capacità di attenzione, relazione e integrazione, divertendosi in modo creativo e intelligente in un clima non competitivo.

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INFO E PRENOTAZIONI
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani – c.so Galileo Ferraris, 266 – 10134 Torino
tel. 011/19740280/287 – laboratori@casateatroragazzi.it – casateatroragazzi.it

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Informazione commerciale

Quei sabati in tram da “Maschio”. Musica e ricordi in vinile

Io sono stata una bambina rock, sono nata in una casa piena di amore e di musica, Elvis e Santana hanno accompagnato i miei primissimi anni di vita. Non ho mai ascoltato dischi per bambini e i primi due dischi che acquistai da sola in terza elementare furono i 45 giri di ” Video killed the radio star” dei Buggles e “My Sharona” di The Knack. Chi ha avuto 14 anni nella metà degli anni 80 come me, (parlo delle ragazze soprattutto), probabilmente sarà stata coinvolta dall’onda emotiva duraniana. I Duran Duran erano ovunque, nell’etere, sui poster nelle vetrine davanti la cartoleria della scuola media, nello schermo del televisore puntuale alle 14.00 in DJ Television e nelle interviste di Red Ronnie. Ma c’era un posto speciale dove ci incontravamo noi duraniane folli e incallite per parlare di Simon, di John e di Nick… questo luogo era MASCHIO.  Eh sì, il sabato pomeriggio io e le mie compagne di passione prendevamo il tram, il 15 e, con una piacevole frenesia, scendevamo in Piazza Castello per entrare da Maschio a vedere le ultime novità e tornare a casa col nostro sacchetto di trofei. Tutti i sabati speravamo in qualche foto nuova o in qualche bootleg, ricordo ancora che da Maschio trovai un bootleg rarissimo proveniente dall’Olanda di un loro concerto, un 33 giri rarissimo che mi consacrava come ” autentica fan”. MASCHIO non era solo un negozio di dischi, chiamarlo così era riduttivo. MASCHIO era un luogo di ascolto, di incontro, di scambio culturale. Adesso ci sono i music bar, i locali che mixano musica, libri e aperitivi a tema, una volta c’era MASCHIO, ci si incontrava davanti al negozio e si trascorreva metà pomeriggio a curiosare tra i vinili, libri musicali, strumenti musicali e musica in sottofondo. E poi lí si poteva stare anche per due ore di seguito, anzi il tempo volava tra chiacchiere e musica, senza per forza comprare qualcosa. È stato un negozio precursore della Community, un luogo che ci portiamo nel cuore, che ci fa ricordare momenti di leggera e spensierata allegria, che ci porta alla luce aneddoti di amicizie e risate e di quella cosa incomparabile e bellissima che si chiama giovinezza.

Sabina Carboni

Grande caldo addio? Aria fredda dalla Francia: grandine e temporali a Torino e in Piemonte

Grandinate e temporali anche nelle prossime ore sul Piemonte, dove permane l’allerta gialla. Intensa grandinata a Torino, mentre l’Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale, annuncia che una circolazione depressionaria si sta  spostando dalla Francia verso Est, portando aria fredda e instabile. In calo lo zero termico: dai 4.000 metri attuali venerdì mattina si fermerà sui 2.800 metri.

Giovane commessa rifiutata: “Esci con un africano, non ti affido la cassa del mio negozio”

Chiara è la 18enne alla quale è stato rifiutato un posto da commessa in un negozio torinese di musica, poiché fidanzata con Olivier, un ragazzo 19enne nigeriano. “È una cosa vergognosa. Sono senza parole. Una cosa del genere non mi era mai capitata e non è degna di un paese civile”, dice. “Siamo insieme da un anno e un mese e io voglio stare solo con lui. È un ragazzo splendido”. “Per me puoi uscire anche con il mostro di Firenze, ma permettimi di non affidare la cassa di un negozio a chi divide la sua vita con un africano”, aveva scritto a Chiara la negoziante che l’ha rifiutata. C’è anche chi – non politically correct – sostiene: “Ognuno del proprio negozio fa ciò che gli pare”

Tav, pioggia di euro: altri 57 milioni in arrivo

Il Cipe ha stanziato altri 57,26 milioni di euro da destinare alle opere compensative per i territori interessati dai lavori della linea ferroviaria Torino-Lione. La notizia giunge attraverso un comunicato congiunto, del commissario di governo per l’infrastruttura in Valsusa, Paolo Foietta, e l’assessore ai Trasporti della Regione, Francesco Balocco. Salgono ora a 100 milioni  le risorse complessive per le misure di accompagnamento alla nuova linea Alta Velocità. Gli ulteriori  stanziamenti si aggiungono ai 9,56 milioni già approvati e ai 32,31 già inclusi nel costo certificato. Il ministero delle Infrastrutture trasmetterà al Cipe un  programma iniziale di attuazione delle misure di accompagnamento quando sarà concluso il processo di condivisione con i soggetti che partecipano all’Osservatorio sulla Torino-Lione.

Universo donna tra passato e futuro

Prosegue, fino al 13 settembre, nella Sala espositiva dell’Urp del Consiglio regionale del Piemonte, in via Arsenale 14/G, a Torino, la mostra “Universo donna – Tra passato e futuro”

L’allestimento, curato dalla Compagnia Artisti e Autori e inaugurato lunedì 31 luglio, è costituito da ventiquattro opere d’arte varia, dal figurativo all’astratto, sul variegato mondo femminile. Dodici di esse verranno giudicate da un’apposita commissione e le migliori premiate, sempre all’Urp, mercoledì 13 settembre. Moderate dal dirigente del settore Informazione dell’Assemblea Cosimo Poppa, sono intervenute la presidente della Compagnia Giusy Patti e la regista Annarita Soddu, autrice del cortometraggio “Di Rosa e d’Azzurro: storia di donna”, sul tema dello stalking, che è stato proiettato nel corso dell’incontro. “La nostra intenzione – ha dichairato Giusy Patti – è ampliare di anno in anno l’angolo visuale sul mondo delle donne utilizzando l’arte come strumento educativo. A tal fine abbiamo siglato un accordo con l’Istituto professionale per i Servizi pubblicitari Albe Steiner di Torino per la realizzazione di dieci progetti di comunicazione che verranno presentati a novembre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne”.  La mostra è visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30 e il venerdì dalle 9 alle 12.30.

Astronomi per una notte

Venerdì 11 e 18 agosto 2017 al Castello della Manta (CN) Gli appuntamenti di “Astronomi per una notte”, organizzati dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, si arricchiscono di nuovi beni. Ad agosto, a partire dalla Notte di San Lorenzo, legata al passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi, le osservazioni del cielo notturno saranno in programma per la prima volta anche in Piemonte al Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) e al Castello della Manta, Manta (CN).

Al Castello e Parco di Masino giovedì 10 e domenica 13 agosto dalle ore 21.30, grazie al supporto dell’APP FAI, una voce narrante, accompagnata da un sottofondo sonoro, racconterà ai visitatori la volta stellata. I giardini e le terrazze si trasformeranno in veri e propri punti di osservazione della volta celeste affacciati sull’anfiteatro morenico di Ivrea. Durante la serata sarà possibile non solo accedere ai giardini storici ma anche alla terrazza dei limoni, alla torre dei venti, alla terrazza delle meridiane e agli interni: il salone degli stemmi, la cappella San Carlo e le sale della comunicazione.La caffetteria sarà aperta con servizio bar e spuntini in terrazza. Il Castello della Manta (CN), venerdì 11 e 18 agosto dalle ore 20 offre la possibilità di gustare un picnic nel giardino prima di abbandonarsi ad ammirare il cielo stellato d’agosto. Sul far della sera una coperta e un cestino con i prodotti del territorio permetteranno ai visitatori di godere di una cena insolita nella splendida cornice del bene. Alle 21.30 visite guidate permetteranno di scoprire in notturna gli interni del castello e della chiesa di Santa Maria del Rosario con i preziosissimi affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi. Grazie al supporto dell’APP FAI, una voce narrante, accompagnata da un sottofondo sonoro, racconterà ai visitatori la volta stellata. L’acquisto del cestino è su prenotazione al numero 0175/87822 L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto Astrofisica sotto le stelle grazie al determinante contributo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Provincia di Cuneo, Comune di Caravino, Comune di Manta e Città di Ivrea.

 

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CASTELLO E PARCO DI MASINO, CARAVINO (TO)

Giorni e orari: giovedì 10 agosto e domenica 13 agosto, dalle ore 21.30 alle 23

Ingresso al parco: Intero € 6; Bambini (da 4 a 14 anni) € 3; Iscritti FAI gratuito; biglietto famiglia (2 adulti e fino a 4 bambini 4-14 anni) € 15.

Non sono previste visite guidate salvo per i gruppi che prenotano in anticipo la guida allo 0125/778100.

Per informazioni: Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasinofondoambiente.it; www.castellodimasino.it

 

CASTELLO DELLA MANTA (CN)

Giorni e orari: venerdì 11 e 18 agosto, dalle ore 20 alle 23. Ingresso entro le 20.30 per il picnic o entro le 21.30 per la sola visita.

Ingressi: Intero: € 12; Bambini (da 4 a 14 anni): € 6; Iscritti FAI e residenti nel Comune di Manta: € 6

Costo cestino: Intero: € 15; Bambini (da 4 a 14 anni): € 10; Iscritti FAI: € 13 (L’acquisto del cestino è su prenotazione al numero 0175/87822).

Per informazioni: Castello della Manta (CN) tel. 0175/87822; faimanta@fondoambiente.it; www.castellodellamanta.it

 

www.fondoambiente.it