redazione il torinese

Ferragosto a Racconigi tra arte, natura e storia

Apertura straordinaria del castello e del parco di Racconigi lunedì 14 e martedì 15 (ferragosto) in occasione del tradizionale picnic di Ferragosto. Riprendendo l’atmosfera spensierata delle villeggiature reali, si può trascorrere l’intera giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con gli amici in un’atmosfera romantica e suggestiva. Nella quiete del parco si possono fare riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, e poi picnic all’ombra degli alberi secolari, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata col proprio amico a quattro zampe osservando le maestose cicogne e le altre specie protette che abitano il parco. Visitando il castello si vive l’emozione di una amatissima dimora di villeggiatura, una casa che affianca agli ambienti aulici quelli più intimi e privati, nei quali tutto sembra sospeso ad attendere il ritorno dei principi. E nel parco del Castello di Racconigi sono benvenuti anche i cani (al guinzaglio per non disturbare la fauna selvatica): fino al prossimo autunno il parco aprirà alle 9,30 per consentire la passeggiata mattutina con temperature più fresche e in una cornice suggestiva come quella del parco del castello. Un’iniziativa che conferma l’attenzione da sempre riservata agli amici a quattro zampe dal castello di Racconigi, che conserva nel parco il monumento a Werter – amatissimo cagnolino di Josephine di Lorena Armagnac principessa di Carignano – ed accoglie ogni anno iniziative e passeggiate a favore dell’associazione Gli amici di Wolf.

 

Domenica 20 agosto alle ore 16,30 il castello propone PROFUMI DEL PARCO: in collaborazione col Mùses – Accademia Europea delle Essenze, una passeggiata alla scoperta dei profumi del tempo naturale, un viaggio sensoriale nel quale gli elementi vegetali diventano i protagonisti di un’opera artistica originale. Lungo il percorso si scopriranno caratteristiche, proprietà, storia e utilizzo di numerose essenze e aromatiche, utilizzate essiccate o in oli essenziali profumatissimi. Alla meraviglia del parco all’inglese coi suoi alberi monumentali, gli scorci suggestivi, il “percorso di delizie” progettato dal paesaggista Xavier Kurten, si aggiungeranno così le suggestioni olfattive offerte da fiori ed erbe aromatiche. Nel corso della passeggiata, ogni partecipante creerà il proprio “cestino delle essenze” dedicato a quelle più amate e utilizzate a corte: arancio, bergamotto, lavanda, menta, rosa. Al termine della passeggiata ci si potrà abbandonare al fascino evocativo delle suggestioni olfattive, avvicinandosi all’”organo dei profumi” per sfidare la propria capacità di riconoscere gli aromi. Al termine di questo vero e proprio viaggio sensoriale, le essenze raccolte diventeranno protagoniste di un’opera artistica collettiva da realizzare sulla terrazza nord del castello.

Attività in collaborazione con il Mùses – Accademia Europea delle Essenze. Partenza: h 16,30. Durata: 90 min. Ingresso: biglietto parco + € 7 (adulti), € 5 (bambini fino a 10 anni). Per info e prenotazioni: tel 0172375025 Mail marialaura.silano@leterredeisavoia.it. PROFUMI DEL PARCO replica domenica 20 agosto alle ore 16,30.

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Per una gita fuoriporta, il territorio offre inoltre interessanti piccoli centri, magnifiche campagne dominate dal Monviso, attività di equitazione, ciclismo, escursionismo, il nuovoMùses-Accademia Europea delle Essenze di Savigliano e, naturalmente, il Centro Lipu Cicogne e Anatidi che sorge presso le ex cascine reali, una volta appartenenti al Castello.

 

Scatta l’obbligo della Pec

Di Patrizia Polliotto*

 

 La PEC, novità introdotta da qualche anno, ma ancora per lo più scarsamente usata e diffusa, diventa a tutti gli effetti obbligatoria per diverse categorie di persone.

Il Decreto Legge n. 193/2016 ha stabilito che, a partire dal 1 luglio 2017 le aziende iscritte al Registro delle Imprese e i professionisti iscritti all’albo riceveranno le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate direttamente tramite l’indirizzo PEC presente sul sito dell’INI-PEC, ovvero l’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese.Ecco, in sintesi, chi è tenuto ad adeguarsi al più presto alla prescrizione normativa: i professionisti iscritti all’albo e le aziende iscritte al Registro delle imprese. I professionisti non iscritti all’albo e le società non iscritte al registro non hanno l’obbligo di creare un indirizzo di posta elettronica certificata, anche se è altamente consigliato. Se si è un professionista, anche non iscritto all’albo, che opera con altre aziende e utilizza l’email come strumento principale di comunicazione, è fondamentale avere un indirizzo di posta elettronica certificata. In primis si avrà la certezza che il messaggio inviato ha un valore legale e potrebbe essere utilizzato in un’eventuale denuncia o causa. Indicandovi all’interno il proprio indirizzo PEC si riceveranno immediatamente le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, come prevede il Decreto Legge n. 193/2016. Anche se la società non è presente sul Registro delle imprese è necessario avere un indirizzo PEC. I motivi per dotarsi di questo importante strumento sono infatti molteplici, e tutti ugualmente utili e vantaggiosi: le comunicazioni con le altre aziende sono più veloci rispetto a una normale raccomandata a/r e soprattutto sono molto più sicure. Infatti, le e-mail e i documenti inviati con la PEC non possono essere modificati e/o contraffatti, e per giunta possiedono anche a tutti gli effetti valore legale.

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*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

 

 

Auto si schianta contro camion: muore una donna, due feriti

Una donna morta e due feriti per un incidente stradale sulla direttissima della Mandria. Una Lancia Y, guidata da una 38enne, si è schiantata frontalmente contro un camion, sul quale viaggiavano due persone. La donna è morta sul colpo,gli occupanti del furgone, feriti,  sono stati trasportati all’ospedale di Ciriè.  I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente. La strada è interrotta in entrambe le direzioni.

 

(foto: archivio)

Striscione dei lavoratori Comital sul municipio di Volpiano

Uno striscione di protesta dei lavoratori Comital è appeso da oggi pomeriggio tra il palazzo comunale di Volpiano e la chiesa parrocchiale. Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «Abbiamo immediatamente accolto la richiesta delle organizzazioni sindacali per dare visibilità alla loro battaglia in seguito ai licenziamenti annunciati. Con questo gesto intendiamo sottolineare la solidarietà dell’Amministrazione comunale ai 138 lavoratori coinvolti in questa incredibile vicenda che offende la loro dignità».

Ruffino: “Iniziative di prevenzione per la siccità”

“Non possiamo permetterci che la siccità comprometta le colture in Piemonte. Un rischio che va contrastato nell’immediato, ma soprattutto nel lungo periodo, con interventi non di emergenza ma strutturali”. Lo sostiene la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI). “La proposta che giunge dalle associazioni agricole per collocare bacini di raccolta e di trattenimento delle acque, di media e piccola dimensione distribuendoli capillarmente sul territorio, laddove ci sia necessità e nel rispetto dell’ambiente, potrebbe rappresentare una valida soluzione ad una problematica che si fa sempre più pressante”, aggiunge la vicepresidente. “Si tratterebbe anche di una buona risposta alla dispersione delle risorse idriche, molto forte anche nella nostra regione. Un confronto tra Regione, agricoltori e Comuni – conclude Ruffino – potrebbe dare corso alla realizzazione di un progetto di vitale importanza per l’agricoltura piemontese”

Operazione “Città sicure” Sotto la Mole sette arresti e centinaia di controlli

A Torino l’operazione “Città Sicure” coordinata a livello nazionale dalla polizia tra il 7 e il 9 agosto ha portato a sette arresti, undici denunce, controlli su centinaia di persone e 2.700 autoveicoli. in città, uno dei tredici centri interessati, sono stati impegnati centinaia di agenti degli  uffici investigativi della Squadra Mobile e dei Commissariati, oltre a equipaggi preposti all’attività di prevenzione generale come le squadre volanti e il Reparto prevenzione crimine. Tra le sette persone arrestate, di cui cinque per reati contro il patrimonio,  tre sono georgiani di età compresa fra i 25 e i 34 anni specializzati nei furti negli appartamenti. Avevano con sé una pistola rubata in un alloggio, arnesi da scasso e una modesta quantità di hashish e marijuana. Migliaia di agenti sono stati impegnati in tutta Italia  con controlli e posti di blocco: 50 arresti e 128 persone denunciate per vari reati.

 

(foto: il Torinese)

Benassi saluta il Torino

Benassi ringrazia  e giura che “il Toro è e sarà per sempre una parte di me.Ma sono scelte difficili, Scelte inevitabili”. Dopo tre stagioni il capitano Marco Benassi saluta il Torino, che lo ha ceduto alla Fiorentina.  “Sembra facile dire ciao – commenta il calciatore su Instagram -. Ma salutare è difficile. Lo è quando si è vestito con orgoglio e rispetto una maglia come quella granata, quando ci si è sentiti accolti da una straordinaria tifoseria, quando si respira aria di famiglia e di casa. Lo è ancora di più quando il tempo, la vita e le circostanze ti portano ad andare via”.

Fondi milionari confiscati al “re delle truffe”

Su disposizione del tribunale di Torino, la Guardia di finanza ha confiscato nei giorni scorsi alla sua convivente, una quarantenne russa , fondi azionari per 1,6 milioni. Lui è chiamato il “mago delle truffe”,  M.P., 60 anni, nato in Calabria, con precedenti per assegni a vuoto, estorsione, riciclaggio. La coppia, usufruendo della  normativa sullo scudo fiscale, aveva fatto rientrare da un conto in Svizzera una ingente somma di denaro, probabile frutto di attività delittuose, facendo scattare  così la  procedura prevista dal codice antimafia. Già nel 2015 alla coppia erano stati confiscati nove immobili, tra i quali un grande appartamento di via Garibaldi, un Suv e diamanti contenuti in una cassetta di sicurezza per un valore complessivo  di 2,2 milioni di euro.

Torino, muore donna travolta da furgone

Aveva 53 anni la donna di origine marocchina che è stata travolta e uccisa ieri sera  da un furgone mentre attraversava corso Giulio Cesare all’angolo con via Bra, Barriera di Milano. Alla guida del mezzo, un venticinquenne, anche lui marocchino, fermatosi per prestare i soccorsi. E’ risultato negativo all’alcoltest alcolemico. La donna deceduta dopo essere stata trasportata all’ospedale San Giovanni Bosco. La polizia municipale è alla ricerca di testimoni .

Torino e la giornata sudista contro il Risorgimento

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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Non è forse un fatto casuale che nella Torino che celebra Gramsci e Gobetti, gli autori della vulgata antirisorgimentale per eccellenza,la notizia della istituzione da parte della Regione Puglia di una giornata della memoria sudista sia passata nella totale e disinformata indifferenza. Eppure Torino fu anche la città- crogiuolo del Risorgimento dove il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia . Al Consiglio Regionale della Puglia i 5 Stelle hanno ripreso la proposta incredibile del loro padre- padrone di cui scrivemmo in altra occasione :istituire una giornata dedicata alle vittime meridionali dell’Unità nazionale ,criminalizzando l’atto fondativo della Nazione italiana e riscattando così il brigantaggio meridionale, per dirla con le parole dell’editore pugliese Alessandro Laterza che ha levato da Bari un grido di dolore che a Torino non è mai giunto e che nessuno finora ha ascoltato.Un revisionismo privo di qualsiasi significato storico,molto rancoroso quanto privo di fondamento reale.In sintesi, becero. La sindaca Appendino in marzo ,davanti al monumento torinese a Mazzini, tesse invece le lodi del Risorgimento,andando controcorrente. Fu una voce isolata.

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Che la proposta parta da Grillo non c’è motivo di stupirci,ma che quasi l’intento Consiglio Regionale – con il presidente Michele Emiliano in testa- la approvi ,crea disagio e incredulità . I voti contrari sono stati troppo pochi e questo fatto rivela la distrazione e l’ignoranza storica di consiglieri regionali a cui non doveva sfuggire l’aspetto miope,gretto,eversivo dell’iniziativa che ogni anno il 13 febbraio- data della caduta di Gaeta ,ultima trincea borbonica dopo la sconfitta al Volturno – ricordera’ i meridionali che perirono,diciamo così , a causa del Risorgimento. Il nuovo Regno nacque gracile e dovette difendersi da nemici interni ed esterni.Era un castello di sabbia che doveva essere difeso. Lo sforzo titanico di Cavour e dei suoi successori – certamente a lui non confrontabili -fu quello di creare dal nulla uno stato unitario dopo secoli di divisioni e dominazioni straniere. Per altri versi non va dimenticato che le provincie meridionali arrivarono al nuovo Regno per iniziativa di Garibaldi che ,partito con mille uomini da Quarto, giunse al Volturno con un esercito di volontari di circa 20-25 mila volontari.Il brigantaggio meridionale finanziato da Franceschiello -rifugiatosi presso il Papa a Roma- e appoggiato da una parte cospicua del clero fu una minaccia mortale a cui il nuovo Regno dovette rispondere con tutta la risolutezza necessaria. Furono gli “anni di piombo” dell’800 italiano e si dovette mobilitare l’Esercito per estirpare un cancro che avrebbe vanificato lo stesso moto risorgimentale .Ci fu sicuramente qualche eccesso,ma il quadro entro il quale agivano i briganti non era certo all’insegna di valori umanitari ad essi sconosciuti. Era gente sanguinaria e barbara che non meritava particolari pietà .

 

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La classe dirigente reagì, inviando la truppa perché l’emergenza lo richiedeva ed è storicamente insostenibile la tesi di chi la critico ‘ perché non seppe fare riforme sociali. In quel contesto emergenziale non c’era che la strada obbligata dell’uso della forza per ripristinare l’autorità dello Stato e il controllo del territorio.Il Piemonte sabaudo,se ebbe delle colpe,soprattutto ne ebbe una,quella di non aver saputo rendere più “piemontese” l’Italia,facendo superare la matrice levantina ed anche africana di parte del Mezzogiorno. Chi lo critico’ per aver piemontizzato l’Italia,non capì che il problema da risolvere era quello di portare il buongoverno subalpino nelle provincie meridionali .Dopo pochissimi anni dall’Unita’ capito’ invece il contrario ,cioè la contaminazione del sistema statale da parte di logiche perverse derivanti dal malgoverno borbonico,se non addirittura spagnolesco. La giornata della memoria pugliese destinata forse ad estendersi ad altre regioni del Sud rivela il livello in cui è caduta la classe politica e la sua totale mancanza del senso della storia e dello Stato. Può anche significare avallare i rigurgiti neo borbonici che lo storico napoletano Giuseppe Galasso ha severamente ed autorevolmente condannato. Il sostenere il fallimento del Risorgimento ,come scriveva il giovane Gobetti ,rivela una incapacità a comprendere il maggiore insegnamento che viene proprio dalla storiografia meridionale di Adolfo Omodeo e di Rosario Romeo. Omodeo  “In difesa del Risorgimento” aveva stroncato il “Risorgimento senza eroi” del giovane torinese,valutandolo come una “storiografia dei giornalisti”. Romeo aveva dimostrato con rigore storiografico che le tesi gramsciane della conquista regia e della rivoluzione fallita erano ideologiche e storicamente inconsistenti. Soprattutto anche un confronto con l’oggi dimostra in modo inoppugnabile come la scelta risorgimentale ed unitaria sia stata l’unica capace di garantire un graduale,inarrestabile miglioramento del Sud ,malgrado gli errori,le ruberie,le insufficienze delle sue classi dirigenti e la stessa presunta insensibilità dello Stato unitario verso il Mezzogiorno.

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La eliminazione delle cattedre universitarie di Storia del Risorgimento e la compressione nei programmi liceali dell’800 a favore del ‘900 voluta dal ministro Berlinguer,hanno fatto regredire non solo la ricerca,ma anche la semplice,elementare conoscenza storica. Il commissariamento dell’Istituto nazionale per la Storia del Risorgimento e’ anch’ esso un segnale allarmante ,anche se la sua lenta agonia in questi ultimi anni e’ stata umiliante .La concentrazione esclusiva sulla storia contemporanea rischia davvero di far perdere la capacità di leggere il passato senza lasciarsi influenzare dagli ignoranti e dagli improvvisatori che si dilettano di storia senza conoscere nulla. I consiglieri regionali pugliesi hanno dato retta non agli storici ,ma ad un comico portato in scena dalla consigliera grillina Antonella Laricchia con un intervento sgrammaticato che tradisce molta ignoranza. Se non si leggesse il resoconto stenografico del Consiglio regionale,si resterebbe increduli. Il magistrato -presidente Emiliano che esprime pieno assenso alla giornata ,resta un altro fatto incredibile: forse neppure Vendola avrebbe approvato che venissero aggredite la storia e la verità in modo così volgare e grossolano. Mentre a Torino i processi sommari al Risorgimento piacciono ai gramsciani nostrani che non hanno aperto bocca,la prof. Lea Durante, presidente della International Gramsci Society ,ha condannato la proposta imbastita a Bari ,anche con il supporto di citazioni gramsciane da lei considerate “improprie”, e considerata una riabilitazione di fatto del regime borbonico. Una strana eterogenesi dei fini in cui gli ignoranti ottengono effetti non voluti esattamente opposti da quelli che si erano proposti di raggiungere.

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