redazione il torinese

La festa del Piccolo Teatro Operti

Sabato 16 settembre dalle ore 20 si terrà la Festa di Inaugurazione Rassegna 2017/18 del Piccolo Teatro Operti. Buffet libero aperto a tutti gli ospiti e dalle ore 21 inizio della serata di spettacolo con tutti gli artisti presenti in rassegna. Divertimento, arte, emozioni sul palcoscenico che intratterranno il pubblico fino alla mezzanotte circa. Gran finale con un grande artista presente alla serata: Alex Poli. In Corso Siracusa 213 bis a Torino.

“Pane fresco, dalla Regione urge impegno per tutela e valorizzazione”

 
“Il recente caso delle uova tossiche sottolinea l’urgenza di interventi sulla tracciabilità, sulla qualità e la tutela dei prodotti alimentari. Uno di questi e’ senza dubbio il pane fresco, sul quale le istituzioni devono dare un segnale di presenza e di impegno”.
E’ quanto sostiene Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte che aggiunge:  “Il pane e’ l’alimento  per eccellenza, sinonimo di cibo e frutto del lavoro di abili artigiani. E’ un prodotto che qui in Piemonte rappresenta tradizione e patrimonio del territorio. Spetta soprattutto alla Regione tutelarlo, promuoverlo e valorizzarlo, insieme con le altre eccellenze alimentari regionali,  eccellenze della nostra produzione e risorse per l’economia”
“Anche il patron di Slow Food e del Salone del Gusto, Carlin Petrini, sostiene che di fronte ai cibi a rischio ci troviamo impreparati. Chiedo dunque  ad incominciare dal  pane, – osserva la vicepresidente – interventi per la valorizzazione dei prodotti e per la tutela dei consumatori. Al  momento della vendita del pane  sia indicata l’origine del primo impasto che, per i panificatori, rappresenta la materia prima. Questa sarebbe  una garanzia per tutti”.
“Da parte mia, in più occasioni ho sollecitato attraverso interventi e ordini del giorno in aula la necessità di un confronto  con l’Unione Europea sulle  norme e sulle  azioni da intraprendere. Ma mi pare che dalla Giunta regionale – conclude Ruffino –   il silenzio sia l’unica risposta. I prodotti di qualità sono certamente uno dei motivi di rilancio economico e sociale anche in chiave occupazionale e turistica del Piemonte. Se la Regione è presente lo dimostri con i fatti”.

Dopo il dramma di piazza San Carlo: se la cena va in bianco

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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La cena in bianco a Torino quest’anno è quasi certo che non si faccia. Torino e’ la città dove e’ nata per iniziativa di  Antonella Bentivoglio d’Afflitto   che è riuscita a conciliare le esigenze dello svago e dell’amicizia  con le regole del vivere civile:  cena in bianco in piazza San Carlo per  decine di migliaia di  persone, nessun incidente e piazza pulita subito  dopo l’evento . Cosa rara, rarissima in Italia ed anche a Torino. Quando venne organizzata in una realtà ancora più difficile come i giardini della reggia di Venaria, accadde la stessa cosa. Sicuramente dietro la cena in bianco c’è una robusta organizzazione fatta di volontari. La promotrice chiese quest ‘anno  piazza Castello, piazza San Giovanni e piazzetta Reale prima dei fatti di piazza San Carlo, dove , per un evento assai meno impegnativo  come la proiezione di una partita  , accadde  il disastro. Il Comune, invocando la circolare Gabrielli, ha negato l’uso del suolo pubblico e non si è reso disponibile per un incontro volto ad approfondire il discorso. La reazione può anche essere comprensibile perché la figura del sindaco Appendino e’ uscita gravemente ammaccata .  Per altri versi, in linea di massima, anche in passato ,la Sindaca ha cercato sempre di non esporsi quando c’era da assumersi delle  responsabilità . L’allontanamento di Patrizia Asproni dalla Fondazione  Musei e ‘ emblematica.

 Ne discendono alcune riflessioni :
 Il Comune di Torino e’ ancora oggi   alla prese con la vicenda di Piazza San Carlo , pur essendo riuscito a gestire in piazza Vittorio la festa di San Giovanni, pur  con un calo molto forte di partecipazione ,in modo accettabile .  La circolare Gabrielli emanata con grande ritardo  rivela che solo con l’arrivo di Minniti al ministero degli Interni si sta cambiando registro non solo con gli immigrati .Almeno  dopo la strage di Nizza di un anno fa il ministero  avrebbe dovuto provvedere a richiamare la normativa vigente ed eventualmente a rafforzarla, senza lasciare ai sindaci una discrezionalità che si rivelava assai pericolosa, come ha dimostrato la vicenda torinese. Viene in mente il rogo  del cinema Statuto  del 1982 che è servita ,con un costo altissimo di vittime, a rendere sicuri i locali di pubblico incontro solo dopo quella tragedia. Prima nessuno pensava seriamente alla sicurezza. L ‘estate sta passando con eventi ridotti o comunque preparati con più cura ,anche se emergono qua e là improvvisazioni in tutta Italia che il pericolo,  attualmente silente ,del terrorismo non dovrebbe consentire. La non concessione  delle tre piazze per la cena in bianco può avere sicuramente delle ragioni. Soprattutto piazza San Giovanni e la stessa  piazzetta Reale  non hanno adeguate vie di fuga. La stessa piazza Castello non appare così sicura.  Basterebbe chiarire queste ragioni e  verificare  delle alternative percorribili , ammesso che ci siano .  La cena in bianco e’ un evento che e’ stato ripreso  in tante città e cittadine italiane, resta un orgoglio di Torino, ma non si può rischiare  un evento pericoloso .Qualsiasi  incidente sarebbe mortale per il futuro dell’iniziativa . Essa deve essere fatta secondo le regole richiamate nella circolare Gabrielli.  In questa occasione diventa difficile dissentire dalle decisioni assunte del Comune di Torino. I tempi sono cambiati e non è possibile derogare alle esigenze della sicurezza neppure per manifestazioni più importanti della cena in bianco ,verso cui non si può non avere simpatia, non foss’altro perche’ nasce da esigenze genuine che nulla hanno a che fare  con la politica. Oggi la sicurezza deve prevalere su ogni altra valutazione. Sono tempi di ferro e di fuoco che non consentono eccezioni. 

quaglieni@gmail.com

Truffe agli anziani: il Piemonte le contrasta

Quando si parla di microcriminalità sovente il pensiero corre immediatamente ai furti, in particolare quelli nelle abitazioni. Ma c’è un altro tipo di reato, ancora più odioso, soprattutto se perpetrato nei confronti degli anziani, ovvero le truffe. Non sono infrequenti i tentativi, molti dei quali per fortuna vanno a vuoto, ma sono sempre troppo numerosi quelli che vanno invece a segno. I truffatori, persone che non hanno scrupoli a mettere in atto gli artifici e i raggiri necessari a configurare la fattispecie del reato (che è punito dall’articolo 640 del Codice Penale), scelgono come loro vittime nella maggior parte dei casi persone anziane, magari che vivono da sole, le quali sono un bersaglio più facile. Anche il Piemonte, sia nelle città, sia nei centri di minore dimensione, urbani o rurali, non è immune da questo fenomeno, di cui sovente si trascura un fatto, non riportato, e del resto sarebbe difficilmente riportabile, dalle statistiche: quanta è l’aspettativa di vita di un anziano, vittima di una truffa. Quanto inciderà sul suo stato psico – fisico, l’aver subito un reato che, magari, gli ha sottratto i risparmi di una vita. A questo di aggiunga una sorta di “vergogna” (che tale non è, a vergognarsi profondamente dovrebbero essere i truffatori) nel comunicare a terzi di essere stato raggirato. Le forze dell’ordine compiono ogni anno, e capillarmente, un’opera di informazione nei confronti degli anziani, anche con incontri pubblici, diffusione di pubblicazioni, oltre naturalmente a tutta l’attività di indagine sul territorio e di intervento, Anche il mondo delle associazioni di categoria e delle associazioni si muove in questa direzione. Confartigianato Imprese, insieme a Ministero degli Interni e forze dell’ordine, ha preso parte, ad esempio, tre anni fa, ad una campagna nazionale contro le truffe agli anziani. L’Associazione Controllo del Vicinato, in tutta Italia e nello specifico in Piemonte, in tutti gli incontri lo ha sempre ricordato. Adesso qualcosa si muove: Al vaglio del Parlamento c’è una proposta di legge di quattro articoli (relatore è David Ermini) che prevede l’arresto obbligatorio per chi truffa un anziano se il danno è stato commesso ai danni di un ultrasessantacinquenne e limita i casi di concessione della sospensione condizionale della pena, subordinandola all’adempimento dell’obbligo delle restituzioni e al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento del danno o provvisoriamente assegnata sull’ammontare di esso, oltre che all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato. Inoltre, il reato prevede un’importante aggravante. La pena è aumentata di un terzo “se il fatto di cui al primo comma è commesso con l’utilizzo di strumenti telefonici, informatici o telematici ovvero avvalendosi di dati della vita privata della persona offesa acquisiti fraudolentemente o senza il suo consenso”. Sull’argomento interviene Giuseppe Ambrosoli, presidente Anao di Confartigianato Piemonte: “Con la campagna contro le truffe agli anziani Confartigianato intende svolgere un’azione di prevenzione, basata principalmente sull’informazione attraverso riunioni e convegni su tutto il territorio. Il vademecum è stato, fin dall’inizio, il nostro materiale informativo per eccellenza, con consigli utili e modelli di comportamento in caso di truffe. Siamo stati sempre sensibili nei confronti di un fenomeno che purtroppo si diffonde assumendo forme sempre nuove e che colpisce, anche sul piano psicologico, la categoria più fragile della società: gli anziani”.

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

Operazione decoro urbano: quattro multe per i disobbedienti del barbecue nei parchi

E’ il periodo di  Ferragosto e i tanti torinesi  rimasti in città, spesso improvvisano barbecue nei parchi. Almeno così è avvenuto in passato. Con le nuove regole di decoro e sicurezza non è più possibile. La polizia municipale, nel corso dei controlli ha già fatto quattro contravvenzioni per pic-nic abusivi. Sono inoltre stati sanzionati dieci automobilisti che hanno circolato in macchina nelle aree verdi. Alcune settimane fa la sindaca Chiara Appendino aveva scritto su Facebook: ” Tra le lamentele che arrivano in Comune c’è la vivibilità dei parchi e molti dei disagi non derivano (solo) da mancata manutenzione ordinaria, ma dai comportamenti e dalle cattive abitudini di alcuni cittadini.  Sto parlando di accensione di barbecue fuori dalle aree attrezzate, dispersione di rifiuti, vendite abusive e disturbo alla pubblica quiete”. I controlli da parte della polizia municipale dureranno tutta l’estate in collaborazione con l’Amiat che provvede a rimuovere i rifiuti abbandonati.

 

(foto: il Torinese)

 

Piccinelli in mostra

E’ in corso al Castello di Casale Monferrato la mostra dedicata a Pit Piccinelli, artista torinese di nascita (morto nel 2002), «The Beautiful Trail», suddivisa in otto «isole» monotematiche, visitabile nei weekend fino al 24 settembre. L’esposizione  è curata dalla vedova Bona Tolotti  con la collaborazione di Matteo Barbieri.

Rifiuti, il 15 sospesa la raccolta

In occasione della festività di Ferragosto, il servizio di raccolta rifiuti non verrà effettuato.I cittadini dei quartieri in cui è attivo il porta a porta sono pertanto invitati a non esporre i contenitori.I servizi di raccolta saranno così recuperati per le diverse frazioni:

– Carta e cartone, rifiuti organici, imballaggi in plastica, vetro e imballaggi in metallo: passaggio posticipato a quello successivo in calendario.

– Rifiuti non recuperabili: passaggio posticipato a mercoledì 16 agosto.

Il servizio di Contact Center Ambiente sarà sospeso il 14 e il 15 agosto e riprenderà la sua normale attività da mercoledì 16 agosto. Sarà comunque possibile inoltrare le richieste di ritiro rifiuti ingombranti a domicilio attraverso l’apposito modulo presente sul sito di Amiat (www.amiat.it).

(foto: il Torinese)

 

La ragazza voleva lasciarlo, lui le spara e si uccide

Questa mattina verso le 6,30 un uomo ha sparato a una donna in corso Galileo Ferraris all’angolo con Corso Vittorio Emanuele a Torino. Credeva probabilmente di averla uccisa e quando le volanti della squadra mobile lo hanno raggiunto si e’ sparato al collo con la stessa pistola usata poco prima, uccidendosi. Lui aveva 45 anni, imprenditore di Grugliasco, la donna, una ballerina di un locale notturno, e’ ricoverata al CTO e non pare essere in pericolo di vita. Il motivo della tragedia potrebbe essere passionale. Dai primi riscontri sembra che la ragazza volesse lasciare l’uomo.

Tav, con i fondi via ai lavori definitivi

Al via i primi due lotti della tratta transnazionale della linea Torino-Lione, ora sono disponibili i fondi per l’inizio dei lavori definitivi in Italia e in Francia. Lo ha deciso il Cipe e ora il  progetto va avanti, dopo una sosta da parte francese per motivi di riorganizzazione.  La decisione del Cipe, ricorda Mario Virano, direttore generale di Telt, la società che ha il compito di realizzare e successivamente di gestire la linea ferroviaria, sottolinea ” l’impegno e le sinergie messe in campo a tutti i livelli, dal governo, a partire dal ministero delle Infrastrutture e a quello dell’Economia, al commissario di governo e alla Regione Piemonte”. Il parere positivo del Cipe consente la partenza delle gare e  l’inizio dei lavori  nel rispetto dei tempi stabiliti  e degli impegni transnazionali. . Nella riunione a Roma sono  stati stanziati altri 57,26 milioni di euro, portando a 100 milioni di euro i fondi già destinati  alle opere compensative per i territori interessati dai cantieri.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Liceo breve, laurea breve, ignoranza lunga – Estate e la gioia di vivere – Vita e tradizione torinese – Una ricetta per il Ferragosto: spaghetti alla gricia

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Liceo breve, laurea breve, ignoranza lunga  

In  pieno periodo di vacanza scolastica il ministro dell’istruzione Fedeli che dovrebbe traghettare la “buona scuola ” di Renzi verso  lidi meno agitati, lancia a livello sperimentale la scuola media superiore breve, di appena quattro anni,tornando allo schema  degli istituti magistrali e dei licei artistici modulati sui quattro anni di corso. Questo schema si rivelò del tutto insufficiente perché non preparava in modo adeguato,riducendo i programmi scolastici a cenni  e impedendo un qualunque approfondimento. Per definire una cultura superficiale,si parlava  infatti di maestrine elementari alle quali era consentito il percorso universitario solo al Magistero,una università di serie b. Anche gli allievi dell’artistico potevano proseguire solo all’Accademia di Belle Arti che si insiste ad equiparare  immotivatamente ad Università . Altrimenti maestri ed artisti, per proseguire ,dovevano frequentare un anno in più definito  propedeutico alla frequenza universitaria . Ora sembra che di voglia tornare al vecchio,mentre la scuola del facilismo si è rivelata del tutto fallimentare. Si tratta di un esperimento che è facile prevedere fallimentare. La scuola necessita di interventi seri e non improvvisati. Il liceo breve farà coppia con l’università breve di tre anni dove  si consente ad infermieri,massaggiatrici,igienisti dentali di farsi chiamare dottore . Un’aberrazione voluta dal ministro Luigi Berlinguer  che ha provocato il degrado dell’Università ridotta a liceo . Dal 2018/19 avremo anche il liceo ridotto a scuola media . Non c’era in effetti bisogno  del ministro Fedeli per raggiungere questo obiettivo perché la scuola superiore si era già  ridimensionata e abbassata di livello dal ’68 in poi con la desertificazione degli studi  e il diritto al titolo di studio confuso con quello allo studio che è tutt’altra cosa.Berlinguer propose  di centrare almeno  l’obiettivo dei”saperi minimi “, una vera e propria follia perché a minimizzare i saperi ci pensa autonomamente il fluire del tempo e il logorio della memoria. Da molti anni sforniamo giovani ignoranti che non sanno parlare e scrivere in modo adeguato e sono profondamente incolti. Con l’idea balzana  del ministro Fedeli finiremo nell’abisso. E avremo magari il primato di dottorini  ventenni . Forse nessuno ricorda più Ivan Illich che animo’ il dibattito sulle descolarizzazione degli Anni ’70 del secolo scorso.Le sue tesi vedevano nella scuola un male,voleva una società descolarizzata,un vera utopia  velleitaria che,se realizzata,avrebbe ricacciato indietro il vivere civile. Il ”68 provoco ‘  effetti distruttivi che crearono la crisi delle istituzioni scolastiche e ne provocarono l’inefficacia. Che la Fedeli abbia letto, in qualche ritaglio di tempo libero dall’attività sindacale e politica ,la voce relativa ad Illich  su Wikipedia?

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Estate e la gioia di vivere   
C’ è chi fa sesso vicino al ponte di Rialto a Venezia, chi si butta nudo nella fontana di Trevi ,il 31 luglio si è festeggiata la giornata internazionale dell’orgasmo che ha oscurato l’obsoleta  e sessista festa degli uomini del 2 agosto. L’estate è un inno al sesso e il nudo abbronzato e riscaldato dal sole ne fa parte. Sulla spiaggia non si legge più. Pochi i libri,pochissimi i giornali,al massimo i tablet e tanti ,tanti messaggini.C’è gente che sta incollata ai cellulari per ore anche in spiaggia. Una signora che usa il cellulare solo per telefonare, poco distante, fuma in continuazione perché-dice- in spiaggia si annoia. Sua figlia si arrotola le sigarette con le cartine ,come facevano i contadini  70 anni fa.
Ambedue non usano il portacenere che da quest’anno finalmente appare vicino all’ombrellone.   Il topless ormai si incontra poco,i naturisti non rischiano sanzioni e si rifugiano nelle loro oasi protette.Spesso non è un bel vedere e fanno bene ad evitare si esibirsi in pubblico, come succedeva in una spiaggia di Varigotti.  Sul “Mondo” che era un giornale liberale ,ma non era” libertino”,nel 1966,all’annuncio del topless negli Stati Uniti(la Francia venne dopo) il filosofo Guido Calogero ne scrisse,facendo una vera e propria lezione sulla nudità e sul pudore,dando il via libera al topless e al nudo. “Paese sera”giornale scandalistico di sinistra, ne fece una battaglia di liberazione sessuale della donna ante litteram. Alfredo Todisco ,sempre sul “Mondo”, mise in luce la futilità della discussione sul topless. E’ certo che oggi il pudore  inteso in un certo modo non esista più.Nessuno si rivolgerebbe ad una signora scollacciata, come fece il futuro presidente Scalfaro negli anni ’50 , definendola spudorata. Anzi, parte della seduzione viene spesso proprio dall’essere considerata spudorata,come rivela ,ad esempio, internet. Ci sono signore -bene che ,appena è loro consentito,perdono il controllo “pro forma” che tengono in città.A volte,in verità, non ce l’anno neppure in città. Un centimetro o un decimetro in più o in meno di pelle scoperta non fa ormai più  la differenza. Il linguaggio femminile è cambiato e la parità dei sessi ha sdoganato un linguaggio unisex all’insegna di una certa volgarità che non si coglie però neppure più. In una società involgarita anche le donne si incazzano senza problemi e lo dicono ad alta voce.In effetti anche i bambini si incazzano. Tutti si incazzano e almeno in parte hanno ragione da vendere. Tutto sommato, è un bene che l’epoca dell’ipocrisia di certo perbenismo sia finita . Con essa è finita da tempo anche la buona educazione. Vizi privati e pubbliche virtù appartengono al passato,forse anche perché i vizi sono rimasti,ma le virtù, pubbliche o private che siano,sono diventate rare e in vacanza  si pensa solo ai piaceri della vita e alla gioia di vivere.Al resto penseremo ,quando torneremo in città,se e quando riterremo.

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Vita e tradizione torinese 
La lettura del libro di Gabriella Mosso ” I miei ,i tuoi,i nostri ” edito da Araba Fenice ,rappresenta la storia individuale di una donna e di una famiglia torinese.Una storia qualunque,ma nel contempo irripetibile come e’ sempre la vita di ognuno di noi. L’ambiente in cui sono vissuto e vivo io,e’  molto diverso da quello dell’autrice  e mi fa riandare indietro di decenni a realtà  che credevo scomparse. Parlare il piemontese pensavo fosse un uso  ormai relegato al passato. Le grandi migrazioni dal Sud degli anni’ 60 pensavo avessero obbligato all’uso dell’italiano,non foss’altro per necessità comunicativa. Personalmente ho sempre pensato all’importanza dell’italiano ed a casa mia mi hanno invitato sempre a studiare le lingue ,insieme all’italiano , evitando” contaminazioni” dialettali  che mio padre detestava per i  suoi figli  , pur parlando il piemontese con persone non di famiglia .Invece la famiglia Mosso parla  normalmente il dialetto,ricalcando i detti piemontesi canonici ricostruiti con rigore e amore filologico dall’autrice. Sono frasi  e modi di dire che sentivo dai contadini dei miei nonni  e che  mi sono tornati in mente all’improvviso. Espressione di una semplicità di vita arcaica e sana che oggi non c’è più. La storia narrata rivela gioie e dolori,amori e delusioni,come forse accade in ogni famiglia.Una saga famigliare che non ha nulla di eclatante,nessun personaggio importante. E forse, proprio questa quotidianità strapaesana ,pur vissuta a Torino e nella sua cintura ,rende il libro unico nel suo genere. Ho subito pensato,leggendo il titolo ,a “I me'” di Davide Lajolo. Il libro della Mosso e’ diverso,ma ricalca l’elogio della vita semplice,faticosa,sobria,parsimoniosa,serena  della famiglia astigiana di Lajolo.Una storia che profuma di vecchio Piemonte come le linde pagine di Gabriella Mosso ,una donna che ha affrontato la vita molto seriamente,ma anche con una certa  gioia.Nel lavoro,nella famiglia,con gli altri con cui e’ venuta a contatto,praticando un’umanita’  e una semplicità oggi sempre più rara .

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Una ricetta per il Ferragosto: spaghetti alla gricia

Claudio Gargioli è il patron inimitabile dello storico “Armando al Pantheon” di Roma, luogo irrinunciabile di ritrovo per i cultori della cucina romana ,ormai apprezzato a livello internazionale a tal punto che diventa difficile ,senza prenotazione preventiva, riuscire a pranzarvi.Claudio è figlio di Armando che fondò nel 1961 la trattoria. Laureato in scienze politiche,è persona colta.Inevitabile che da “Armando” si ritrovino personaggi legati alla cultura. E’ anche scrittore che ha vinto importanti premi letterari.Il suo secondo libro ,tradotto in inglese, ha per titolo “La mia cucina romana” Atmosphere libri 2017. Sta diventando un vero e proprio successo letterario,presentato in molte librerie italiane Feltrinelli. Il   suo primo libro è stato “ Menu letterario tipico romano,stesso editore,uscito 2014. Anche il primo ha registrato un vasto indice di gradimento. Nei suoi libri Gargioli alterna ricette ,aneddoti e raccanti di incontri con personaggi famosi di cui negli anni è diventato amico. Ricette della cucina ,commentate amabilmente,come sapeva fare Mario Soldati. Eccone una che potrebbe essere realizzata per il Ferragosto. E’ meglio assaggiarla da lui,ma chissà che,seguendo le sue indicazioni,non venga fuori un piatto piacevole ? Proviamo. Buon Ferragosto! Ecco cosa scrive Claudio nel suo libro :

 

Spaghetti alla gricia

 

Scusate, ma prima di parlarvi della gricia, devo alzarmi in piedi e mettermi sull’attenti per renderle omaggio. Ragazzi, questa è una delle ricette più minimaliste, più geniali e gustose della cucina non solo romana ma mondiale. Esagero? Bene, venite a mangiarla all’”Armando al Pantheon” e poi mi direte. Allora, come recita lo slogan del mio caro amico Giuseppe Palmieri, sommelier della “Francescana” di Massimo Bottura: << Basso profilo, alte prestazioni!>> è la definizione esatta della gricia. Semplicità e virtù. Ma, attenti, gli ingredienti devono essere il non plus ultra di quello che si trova al mercato, quindi olio extravergine eccellente, guanciale (tante volte ho segnalato quello di Bassiano o Montefiascone o Norcia), pecorino romano d.o.c. (Lopez può essere un nome), pepe nero cambogiano (di Kampot), spaghettoni (io uso la pasta Martelli, ma anche altre paste come la del Campo, la Cavaliere e la Verrigni sono ottime).

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Ingredienti (per 6 persone)

600 gr. di spaghetti n. 7; 200 gr. di guanciale; 80 gr. di pecorino romano; 2 cucchiai di olio extravergine di oliva; mazzo bicchiere di vino bianco; sale e pere q.b.

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Fate soffriggere l’olio in una padella capiente e aggiungeteci il guanciale tagliato a listarelle o a dadini. Quando è croccante sfumatelo con un goccio di vino bianco e toglietelo dal fuoco. A parte mettete a cuocere la pasta al dente.Scolatela e versatela nella padella facendola amalgamare con una parte del pecorino romano. State attentissimi perché non appena apparirà cremosa, ci vuole un nonnulla perché diventi troppo oleosa. Cosa fare in questo caso? Aggiungete un goccio d’acqua di cottura e tutto torna a posto. Sporzionate nei piatti e sploverate sopra il pecorino restante e un bel pizzico di pepe nero macinato. I vostri invitati vi chiederanno più volte il bis!

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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E’ LA STAMPA, BELLEZZA

“La stampa “in Liguria e’ stata guidata  da un giornalista eccezionale come Sandro Chiaramonti ,oggi la fusione con il”Secolo XIX “ha eroso lettori e  ne diminuito il prestigio. Due giornali concorrenti si sono di fatto fusi con articoli identici. E la “Stampa” ha perso terreno rispetto allo scandalismo del vecchio concorrente  diventato alleato.Mette  in prima pagina la  balla  della fionda di Albenga, ma ignora che la ferrovia in Liguria non funziona e l’autostrada dei fiori e ‘ insufficiente e provoca code.Si perde dietro a storie insignificanti e non segue la cronaca . 

Gino Cegliutti 

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E’ un processo di concentrazione giornalistica inarrestabile iniziata col gruppo Monti e adesso con il gruppo De Benedetti – Agnelli. Uno dei pochi giornali non ancora troppo intruppati e’ il “Corriere della sera” che si appresta a sbarcare in Piemonte e in Liguria.Dara’ un segnale di pluralismo,portando i lettori a comprare  di nuovo i giornali ? Dipenderà molto da come verrà fatto il giornale .E’ certo che il giornale di carta e’ in crisi. Se poi i giornali non sono fatti bene,il risultato, non solo commerciale,  è prevedibile.I giornali on line sono il futuro.Lo pensava già il grande Giovanni Giovannini ,giornalista di talento e presidente della Federazione degli editori.Aveva viaggiato e vedeva cosa stava succedendo in Giappone e in America.

pfq

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ODISSEA METROPOLITANA

Caro Quaglieni, 
 I cinque stelle mettono in dubbio persino l’utilità della linea 2 della Metro . Dove andremo a finire con questi amministratori?                                  Gabriella Berrino 
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La Metro e’ stata ostica a tanti , non solo ai Cinque Stelle. Novelli e i comunisti andati al potere nel 1975 ,bloccarono la Metro che stava per decollare sotto la guida di un grande tecnico come il prof. Vittorino Zignoli ,progettista del traforo del Monte Bianco.Condannarono la città a ritardi paurosi. La linea 1 non ha posto rimedio ai ritardi nelle grandi opere.Una sola linea serve a poco. La Metro e’ utile se e’ fatta di molte linee che si intersecano e formano una griglia come  a Parigi,Londra ,Vienna ecc. Forse solo Milano, in Italia, ha una Metro relativamente efficiente.A Roma e’ un disastro. Torino e ‘ stata condannata da Novelli ad essere in ritardo su tutti,direi ultima.  Ha avuto una linea di Metro nel 2000 ,altre Metro ebbero inizio nell’800. In questo contesto c’è spazio anche per chi mette in dubbio l’utilità della metropolitana,preferendo le piste ciclabili. La non cultura del nulla che prevale. Una vera tristezza.

pfq