redazione il torinese

Grande caldo addio? In arrivo sul Piemonte a metà settimana la perturbazione atlantica

Forse l’insopportabile  l’ondata di caldo africano di queste settimane di agosto finirà già questa settimana, a Torino e in Piemonte a partire da giovedì-venerdì. Le  previsioni meteo delle ultime ore  riducono la fase  di pieno vigore dell’anticiclone facendo presagire  rovesci e temporali diffusi dal mattino di giovedì, quando avverrà – prevede Arpa (Agenzia Regionale per la protezione ambientale) –  un cambio di circolazione atmosferica con l’arrivo nel Mediterraneo di una profonda perturbazione atlantica. Lo zero termico, oggi a 4.400 metri, dovrebbe scendere fino a 3.700 metri. 3bmeteo.com segnala un possibile calo termico di 8-10 gradi.

 

(foto: il Torinese)

Lucrezia Beccari, tecnica e arte sui pattini

La recente convocazione da parte della FISG alla tappa di Minks del prestigioso Grand Prix Junior che comprende una serie di competizioni internazionali organizzate dall’International Skating Union (ISU) ha rappresentato un’ulteriore conferma del talento della pattinatrice di Rivoli, Lucrezia Beccari che, al Test Event Junior di Alleghe del 29 e 30 luglio scorsi, (finalizzato a selezionare i migliori pattinatori italiani) si è imposta sia nello short che nel free program, ottenendo un punteggio totale di 154.30 (quasi 12 punti in più della seconda classificata), ed è stata apprezzata dai giudici sia per l’aspetto tecnico con l’inserimento di salti tripli, tra i quali il triplo lutz, che per le componenti del programma e la parte artistica. La Beccari, che compirà 14 anni a dicembre, indossa i colori dell’Ice Club Torino asd ed è allenata da Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero e coreografata dallo stesso De Bernardis. L’atleta piemontese, nonostante sia stata fermata da un grave infortunio all’inizio della scorsa stagione, è tornata prepotentemente alla ribalta nel 2017, laureandosi campionessa italiana nella categoria Novice Advanced Elite e distinguendosi per le capacità tecniche, l’esecuzione di salti tripli e le sue doti di grande interprete. Al di là di paragoni che potrebbero sembrare semplicistici e persino banali con grandi pattinatrici come Carolina Kostner, la Beccari sta regalando a giudici e spettatori un pattinaggio tutto suo, lieve ed intenso al tempo stesso, nel quale elementi tecnici e componenti artistiche sembrano convivere e compenetrarsi naturalmente. Nella nuova stagione che avrà inizio tra poco assisteremo all’esordio di Lucrezia Beccari nella categoria junior.Conosciamo meglio la pattinatrice piemontese, riproponendo alcune parti di una recente intervista da lei rilasciata.

 

  • Lucrezia, ti alleni con l’Ice Club Torino, al Palatazzoli. Come è iniziata questa esperienza?
  • – Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio quasi casualmente, grazie ad una pista che avevano montato nella mia città, Rivoli, durante il periodo natalizio. A sei anni ho iniziato a pattinare al Tazzoli. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire le mie passioni e il pattinaggio è stata subito una di queste. Nel 2014 ho cominciato ad allenarmi con l’Ice Club Torino, una squadra fantastica. Ho instaurato un rapporto di fiducia con il mio allenatore e coreografo, Edoardo De Bernardis che è attento ad ogni particolare e mi stimola a fare sempre meglio. Edoardo è anche il mio coreografo e riesce a creare per me programmi davvero straordinari.

 

 

  • Ci parli dei programmi della prossima stagione?
  • – Edoardo De Bernardis, il mio allenatore e coreografo, è estremamente creativo e riesce proporre coreografie che si adattano perfettamente alle caratteristiche delle atlete che segue. Corto e lungo saranno decisamente diversi l’uno dall’altro. Nel primo, un programma moderno, pattinerò sulle musiche di “Alien” e su un brano dei Chemichal Brothers. Nel lungo, invece, renderò omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita nei lager, alle vittime dell’Olocausto. Voglio ricordare tutti i bambini e gli adolescenti che sono stati sterminati nei campi di concentramento, nei ghetti, voglio onorarne la memoria attraverso il mio pattinaggio.

 

  • La scorsa stagione è stata difficile per te. Hai subito un infortunio molto grave che ti ha tenuta a lungo lontana dagli allenamenti e dal ghiaccio. Ma sei riuscita a tornare e a vincere appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite e a classificarti seconda alla Rooster Cup di Parigi, realizzando il libero migliore. 
  • – La frattura multipla alla rotula mi ha fermata per 3 mesi e mi ha costretta a portare il gesso. Grazie alla mia determinazione ho trovato in me stessa la forza per reagire e sono riuscita a riprendermi prima del previsto. La mia famiglia, Edoardo de Bernardis e Claudia Masoero sono stati importantissimi e mi hanno sempre sostenuta. Amare qualcosa come io amo il pattinaggio ti aiuta a lottare e a credere fino in fondo anche nei momenti più bui. Quando ho ripreso a gareggiare ho provato una gioia indescrivibile. Ho potuto prendere parte ai Campionati Nazionali Novice Advanced Elite di Aosta e vincere il titolo di Campionessa nazionale. Successivamente ho conquistato il secondo posto alla Rooster Cup di Parigi. Attualmente mi sto allenando per perfezionare la combinazione di salti triplo-triplo e cerco di migliorare tutti gli elementi. Pretendo molto da me stessa. Non mi accontento mai e sono una lottatrice.

 

  • Sei considerata uno dei giovani talenti italiani e fai parte della Nazionale azzurra
  • – Sono stata inserita nel progetto “Talenti” della Nazionale italiana e sono entrata in Nazionale, nel singolo femminile, a 11 anni. In passato ho praticato anche la danza sul ghiaccio con Pietro Turbiglio e, con lui, ho vinto il Trofeo delle Regioni e ho realizzato il punteggio per entrare nella squadra azzurra. Quando Pietro ha smesso, ho pattinato nell’artistico di coppia con Paolo Balestri e anche con lui sono entrata in Nazionale… Adoro tutte le discipline del pattinaggio, ma gli impegni non mi consentono di conciliarne due a livello agonistico…
  • Chi è Lucrezia Beccari?
  • – Una ragazza normale che ha terminando le scuole medie inferiori presso l’Istituto paritario “Salotto Fiorito” di Rivoli, che ama stare con la propria famiglia e cucinare. Lucrezia è una pattinatrice con grandi sogni: il podio Olimpico è il primo fra tutti!

     

     Barbara Castellaro

E’ morto Renzo Ozzano, volto amato di cinema e tv

E’ morto in città,  a 83 anni, Renzo Ozzano, attore e giornalista pubblicista, già consigliere dell’Ordine dei giornalisti di Torino. “Non sarà dimenticato nella storia del cinema – dice Ezio Ercole, vicepresidente dei giornalisti piemontesi – e nella storia del giornalismo, nel quale ha condiviso battaglie per una professione corretta, pulita, al passo con tempi”.  Fu caratterista in molti film comici degli anni ’70 e ’80, per la regia di Steno, Corbucci, Vanzina e volto noto di tanti spot televisivi. Debuttò in ‘Torino nera’, lungometraggio poliziesco del ’72, regista Carlo Lizzani. Ha poi  recitato in numerosi film, anche nella parte  del fantino francese Rossini in ‘Febbre da cavallo’, con la regia di Steno. Il suo volto comparve in altre pellicole come ‘La stanza del vescovo’ di Dino Risi ed ‘Eccezzziunale veramente’ dell’82 con Diego Abatantuono. In tv ha avuto ruoli in ‘Piccolo mondo antico’ e nella serie  ‘Casa Vianello’. Amava frequentare Bardonecchia e Sanremo, dove partecipava sempre al Festival come giornalista.

Women in Bali, la sacralità è donna

Aprire il cuore e la mente nell’approcciarsi ad una cultura diversa dalla propria, con la giusta curiosità e senza pregiudizi, è la chiave per comprenderne il suo senso profondo. Come farlo dipende solo da noi

“Women in Bali” è l’ultimo progetto fotografico di Bruna Rotunno visibile presso il MAO (Museo d’Arte Orientale) di Torino fino al 10 settembre 2017. La fotografa italiana, dopo aver conosciuto l’isola di Bali circa 20 anni fa, ha tradotto in immagini la sua visione personale delle donne e della cultura balinesi. Come si apprende visitando la mostra, il lavoro della Rotunno è durato 8 anni ed ha portato agli scatti vividi e fortemente suggestivi esposti al MAO.Introdotta da un video sulla società balinese, l’esposizione torinese consta di 55 fotografie suddivise nei diversi spazi del piano terra del museo in modo da creare un percorso che guida lo spettatore all’interno dell’isola indonesiana, nella sua quotidianità fatta di credenze e tradizioni.La spiritualità dell’isola e il rispetto per la natura sono evidenti sin dalle prime fotografie; i chicchi di riso portati sulla fronte e sul petto di alcune donne, simbolo della dea del riso Dewi Sri, hanno un alto valore religioso perchè servono per ringraziare gli dei ma anche per fare delle richieste agli spiriti.

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Anche le offerte balinesi che consistono in frutta, fiori, riso e foglie di palma intrecciate e che vengono raccolte durante le cerimonie rappresentano un vero e proprio atto religioso.Uno degli elementi centrali della società balinese è sicuramente la donna, alla quale la fotografa dedica moltissimi scatti: ritratti di donne in diverse fasi della vita, truccate con colori brillanti e vestite con gli abiti tradizionali impreziositi da gioielli stupendi ma anche riprese durante il lavoro e   le abitudini quotidiane.L’ importanza dell’universo femminile è raccontata dalla mostra non soltanto attraverso le immagini ma anche attraverso la presenza di alcune statuette di legno raffiguranti donne che celebrano con le loro forme la fertilità. In molte di queste statuette si può notare l’influenza dell’Art Déco, infatti negli anni 30′ si verificò una vera rivoluzione nella cultura balinese che si aprì alle influenze artistiche dell’Occidente.Diversamente dalla società occidentale dove il valore dell’acqua è spesso trascurato e dove questa risorsa continua ad essere sprecata, a Bali l’acqua è al centro di tutto ed è quindi parte importante del lavoro della Rotunno: è la sacra origine della vita, è considerata importante nell’arginare le forze maligne del Niskala (il male) a vantaggio del Sekala (il bene), simboleggia la forza dell’energia femminile.

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Questa forza è la stessa che si ritrova nella natura con la sua potenza creatrice. «Bali è un’isola viva. Un luogo che ha sempre suscitato in me emozioni contrastanti, stimolate dalla sua luce fluida e mutevole, da una ritualità fatta di gesti che rendono visibile l’invisibile e soprattutto da una bellezza diffusa che riflette un’armonia in continuo divenire».Sono queste le parole usate da Bruna Rotunno per descrivere quello che Bali le ha trasmesso in seguito al suo stimolante viaggio. L’isola di Bali è infatti una società che vive anche di profondi contrasti: la donna pur avendo un ruolo fondamentale a livello sociale è purtroppo ancora soggetta alle restrizioni castali. Un ultimo aspetto che emerge dal progetto è il ruolo della danza; le danze tradizionali balinesi infatti servono spesso come mezzo per raccontare storie, leggende e miti. Anche per questo motivo Bali è stata definita ‘isola teatro’. La mostra è la prova che attraverso la ricerca fotografica è possibile far rivivere le atmosfere di luoghi lontani, portando l’uomo occidentale a confrontarsi con usanze e tradizioni spesso difficilmente decifrabili. Aprire il cuore e la mente nell’approcciarsi ad una cultura diversa dalla propria, con la giusta curiosità e senza pregiudizi, è la chiave per comprenderne il suo senso profondo. Come farlo dipende solo da noi.

Cristina De Ceglie

Attenzione: questa notizia è una bufala, non leggetela!

In un annuncio su Facebook una studentessa di Torino offre una stanza singola ma “solo per studenti del Politecnico con una  media maggiore o uguale a 26, o 25 per le ragazze, o matricole con voto di maturità maggiore o uguale a 85 o 95 per studenti del sud” a 365 euro. Tutti i giornali, le agenzie stampa e i siti web hanno dato questa notizia, facendo capire – chi più, chi meno velatamente – che si tratta di una fake news (tanto è vero che le foto del presunto monolocale si riferiscono a un residence di lusso). Lo scalpore suscitato nei creduloni sta nel fatto che l’annuncio è antimeridionale, poiché richiedere una media più alta agli studenti del sud implicherebbe che sono meno intelligenti o che negli atenei meridionali vengono dati voti più elevati. Ma perché dare la notizia, se si sa in partenza che è falsa? Solo per il gusto di creare scandalo gratuito, è naturale. Se i rigurgiti di razzismo esistono, ed esistono, perché alimentarli ulteriormente con notizie bufala?

Sempre più studenti scelgono il Politecnico

Negli ultimi cinque anni i preimmatricolati sono cresciuti del 50%Più del 60% del totale dei preimmatricolati ai corsi di Ingegneria provengono da fuori Regione e dall’estero; in particolare, grande incremento per gli studenti stranieri, grazie anche ai test organizzati in Cina e Sud America

 

Sempre più studenti scelgono il Politecnico di Torino per il proprio percorso di studio, confermando un trend ormai pluriennale; per il 2017/2018 è stata superata la quota di 12.000 iscritti ai test per i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione dell’Ateneo, con un incremento del +10% rispetto allo scorso anno.

 

Per quanto riguarda gli aspiranti ingegneri, il numero dei preimmatricolati provenienti da Regioni italiane diverse dal Piemonte e dall’estero continua a essere superiore rispetto a quello dei residenti in Piemonte: sono il 60% e arrivano dalle Regioni storicamente più legate all’Ateneo come Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria, Sardegna, Campania. Il Paese straniero più rappresentato si conferma essere la Cina, dove per il secondo anno consecutivo sono state organizzate sessioni in loco del test di ammissione; un’azione mirata a incentivare la partecipazione ai test d’ingresso da parte degli studenti stranieri che risiedono in Paesi geograficamente più lontani, che per l’anno accademico 2017/2018 è stata estesa anche a Cile e Argentina con buoni risultati. Nonostante l’introduzione della soglia minima e del test obbligatorio anche per chi ha studiato all’estero, quest’anno gli studenti stranieri che intendono iscriversi al Politecnico sono in grande crescita: + 40%.Per accogliere al meglio gli studenti internazionali e anche gli italiani che non conoscono bene la città, anche quest’anno è stato allestito un punto informativo in collaborazione con il CUS Torinoall’aeroporto di Caselle, che fornirà le prime indicazioni.

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Si è registrato un forte incremento degli studenti che hanno sostenuto il test per i corsi dell’area dell’ingegneria nelle sessioni anticipate: sono  7.300 e quasi il 40% di loro ha raggiunto il 50% del punteggio complessivo del test, mentre il 23% ha conseguito il 60% del punteggio; soglie che hanno consentito a quasi 1.300 ragazzi di immatricolarsi in anticipo rispetto alla chiusura dell’ultima sessione di test di settembre e di usufruire, anche quest’anno, della riduzione delle tasse offerta dall’Ateneo come segno tangibile del riconoscimento del loro merito. Sempre in riferimento alla qualità degli studenti che aspirano ad accedere al Politecnico, è da segnalare il fatto che quasi il 25% dei preimmatricolati ha conseguito il diploma di maturità con una votazione di 100/100 o 100/100 lode.Fra i corsi di laurea dell’area dell’ingegneria che superano le 800 e in alcuni casi le 1000 preiscrizioni si evidenziano Ingegneria Biomedica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Meccanica, Gestionale e Aerospaziale. I corsi che hanno registrato un incremento maggiore di preferenze rispetto allo scorso anno sono Electronic and Computer Engineering e Ingegneria per l’ambiente e il territorio.

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Per l’area dell’architettura, è sempre molto elevato il numero di studenti che scelgono il corso di Design e comunicazione visiva, che anche quest’anno ottiene più di 1000 preimmatricolazioni, a fronte di 250 posti disponibili.  Restano stabili i preiscritti ai corsi di laurea in Architettura e Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale. Continua poi l’investimento dell’Ateneo e della Fondazione CRT sui giovani meritevoli e di talento, a partire dalla laurea triennale, con il progetto “Qualità e Impegno”, che premia con una riduzione delle tasse e un percorso formativo aggiuntivo i 200 studenti con il miglior punteggio ai test nell’area dell’ingegneria e che dal secondo anno di studi coinvolge anche gli iscritti ai corsi dell’aera dell’architettura. Più di 400 studenti hanno già formalmente espresso il proprio interesse a partecipare al progetto, ancor prima dell’uscita del bando, nonostante oltre 2.700 studenti debbano ancora sostenere il test previsto a settembre. Inoltre, quest’anno, grazie ad una convenzione tra l’Ateneo e l’Associazione Abbonamento Musei.it, tutti i nuovi immatricolati riceveranno l’abbonamento musei Torino e Piemonte per accedere a mostre e esposizioni che rientrano nel circuito; sono inoltre previste agevolazioni per l’abbonamento ai mezzi pubblici GTT per tutti gli studenti con un’ISEE inferiore a 30.500 euro. L’investimento del Politecnico per queste iniziative è pari a 2 milioni e 300 mila euro.

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“Negli ultimi cinque anni il numero degli studenti che hanno scelto di sostenere il test di accesso al nostro Ateneo è aumentato del 50 per cento”,  commenta il Rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, che prosegue: “E’ significativamente migliorata la qualità degli studenti italiani ed in modo ancor più marcato quella degli studenti stranieri e sono sensibilmente diminuiti gli abbandoni. L’esigenza di garantire una formazione di elevata qualità  in linea con gli standard ed i servizi offerti dalle migliori università tecniche europee, ha comportato negli anni scorsi l’introduzione del numero programmato per i corsi di ingegneria: quest’anno, a fronte di circa 9.500 domande di preimmatricolazione, potremo accogliere soltanto 4.500 studenti, quindi meno della metà di quanti hanno presentato domanda di ammissione. In un Paese che presenta una delle percentuali di laureati più bassa a livello OCSE, l’Ateneo sta compiendo uno sforzo straordinario per accogliere più studenti nei prossimi anni, con ingenti risorse destinate al personale docente (più di 800 posizioni aperte negli anni 2013-2020) e la predisposizione di un ambizioso Master Plan, che prevede circa 80 milioni di investimenti. Lo dobbiamo  ai giovani e alle loro famiglie, che nonostante il periodo di difficoltà economica dal quale il Paese sta cominciando a riemergere solo ora, hanno continuato a investire in formazione e si attendono un elevato standard di qualità, che consenta un accesso al mondo del lavoro, garantito da un percorso di studi internazionalmente riconosciuto e apprezzato dalle aziende”.  Il 30 e 31 agosto si svolgerà l’ultima sessione dei test per Ingegneria, Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale e Design e Comunicazione visiva; il 7 settembre, toccherà invece agli aspiranti architetti sostenere la prova di accesso regolata dal Ministero. Come di consueto i risultati dei test saranno pubblicati sulla pagina personale degli studenti e sarà data comunicazione del risultato via sms.

 

(foto: il Torinese)

Arrestato mentre aspetta il bus: evaso dai domiciliari aveva rapinato supermercato

I carabinieri hanno arrestato E.A., di 37 anni, l’uomo uomo che aveva  rapinato di 400 euro  il supermercato ‘Presto Fresco’ di Collegno lo scorso 24 agosto.  E’ un  tossicomane  noto alle forze dell’ordine, è  stato rintracciato vicino a casa  sua, dove si sarebbe dovuto trovare essendo  agli arresti domiciliari, mentre aspettava il bus. Era  ubriaco e alla vista dei militari ha reagito violentemente. Con l’arrivo di un’altra pattuglia è stato possibile procedere al fermo. Testimonianze e video hanno permesso ai carabinieri di risalire a lui.

Barriere “artistiche”, Appendino: “Non paura ma voglia di guardare avanti”

A proposito delle barriere anti-sfondamento installate nel centro di Torino, con un post su Facebook  la sindaca Chiara Appendino interviene, facendo riferimento all’iniziativa di abbellire i dissuasori attraverso l’opera di artisti.”Posto che la sicurezza viene prima di tutto, anche l’impatto visivo merita attenzione, – afferma la prima cittadina – specie in una Città che ad agosto ha fatto segnare record di visitatori, nei prossimi giorni verrà dunque promossa un’iniziativa volta a coinvolgere writers e allievi dell’Accademia per dimostrare come la risposta della Città di Torino al terrorismo non sia la paura ma l’arte, i colori e la voglia di guardare avanti. In questi giorni in alcune delle zone più frequentate di Torino sono comparsi diversi dissuasori per il traffico come fioriere, piramidi e barriere jersey, che hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza di chi frequenta quei luoghi”.

 

(foto: il Torinese)

Europa e terrorismo

Le Ramblas, i famosi viali della bella Barcellona, non saranno più piacevoli e spensierati ricordi di tutti noi, appassionati turisti della Spagna del Sud, alla ricerca di quel profumo di “fiesta” tanto celebrato dai più importanti scrittori del Novecento, a partire da Hemingway, cronista dei principali quotidiani statunitensi ai tempi della guerra civile vinta da Francisco Franco e immortalata nella sua più totale drammaticità dal quadro di Pablo Picasso “Guernica” ,distrutta dal bombardamento a tappeto da parte della Luftwaffe tedesca al suo collaudo generale, in prospettiva della imminente seconda guerra mondiale.Ora inevitabilmente, ogni qualvolta ricorderemo il capoluogo della Catalogna, avremo ben in mente le immagini dei terroristi islamici e del camion sulla folla travolta, indifesa nella propria sorpresa durante un momento di svago insieme a parenti e amici in una giornata di agosto.Al telegiornale sembra purtroppo di rivedere il drammatico attentato di Nizza dell’anno scorso sulla Promenade des Anglais, percorso pedonale della Costa Azzurra, affascinante ed emozionante quanto quello oggetto del tragedia odierna.Certamente non si può rimanere che attoniti e perplessi di fronte a queste mostruosità partorite dalla mente dei terroristi, oggi islamici, dove trovano la morte centinaia di innocenti di tutte le età, le nazionalità e anche indistintamente di tutte le confessioni religiose, ma è altrettanto evidente nella ripetitività di queste sciagure una certa dicotomia rispetto a quanto successo nei cosiddetti “anni di piombo”: in primis questi islamici sono simili, più che a dei militanti politici impegnati a destabilizzare l’ordine costituito per facilitare l’ascesa di una fazione partitica per la quale protendono, piuttosto a dei “kamikaze” giapponesi, soldati della aviazione dell’Impero del Sol Levante dell’ultimo conflitto mondiale che, spinti da “un vento divino”, si immolavano contro le portaerei americane nel tentativo estremo di difendere la propria nazione.

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Sarebbe, però, estremamente superficiale classificare questi criminali islamici quali fanatici; infatti, così come si è superata da tempo l’attribuzione di questa accezione nei confronti degli aviatori nippoci sopra ricordati, sconfinare nel fanatismo significa, indirettamente, celebrare l’eroismo, visto che il confine tra i due termini è davvero sottile e oggetto di interpretazioni faziose; in fondo i trecento spartani guidati al massacro dal re Leonida alle Termopili contro i Persiani non erano tali? I santi della Chiesa Cattolica, senza il deliberato e consapevole martirio dei quali la principale religione del mondo occidentale sarebbe rimasta un culto settario mediorientale, non possono affiancarsi nello spirito di abbracciare la fede nell’accettare la propria morte a questi magrebini? Certamente no, anche perché gli spartani così come i giapponesi sceglievano di combattere, uccidere e consapevolmente di immolarsi per difendere la patria dall’invasione di un nemico belligerante; i discepoli e i loro seguaci predicavano la vita eterna, aspetto che rivoluzionò il mondo antico, a tal punto da essere perseguitati e condannati a morte dai governatori romani perché, direttamente o indirettamente, attaccati dai predicatori provenienti dalla Palestina nella loro corruzione o nella violazione dei diritti umani anti-litteram. Ma attualmente nessuno vuole convertire l’Europa alla fede di Allah.Gli stessi carbonari di fine Ottocento e gli anarchici di inizio Novecento, con le loro bombe e con le loro pistole, prendevano di mira gli imperatori di Francia e di Austria o il re d’Italia sapendo di essere arrestati e ghigliottinati o fucilati, ma anche in quella fattispecie il bersaglio politico era chiaro e comunque istituzionale.

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Attualmente si parla di ragazzi, tendenzialmente giovani, di origine magrebina, nati o cresciuti in Europa e, in molti casi, nei Paesi dove effettuano gli attentati, senza mai prendere di mira bersagli politici o istituzionali, ma sempre e comunque civili, solitamente in luoghi di svago. Dal 2001 a oggi le modalità degli attacchi sono mutate, si era partiti con le bombe sugli aerei, nella prima decade del nuovo millennio si è passati ad azioni maggiormente orientate all’uso di armi da fuoco, quali mitra e fucili di grosso calibro, da qualche anno, infine, si predilige l’uso improprio di furgoni a tutta velocità sulla folla nei principali punti di aggregazione sociale. Qualcuno potrebbe obiettare che difendono in termini reazionari i loro Paesi, quali Libia, Iraq e Afghanistan, dall’invasione anglo-franco-americana, impossibilitati dal fronteggiare eserciti regolari, nella speranza forse di creare, attraverso il disordine nei principali centri stranieri, i presupposti per il ritiro delle truppe. Ricorrere sempre poi alla classificazione di questi giovani quali disturbati mentali, o disagiati sociali o ancora ex-detenuti, sa tanto di totalitarismo dell’informazione, in cui ogni avvenimento contrario al regime, così perfetto nella sua organizzazione democratica e di rappresentanza popolare, non possa che essere espressione di squilibrati. La verità è che, dichiarata la morte di un presunto Bin Laden e di un altro presunto Califfo, il terrorismo contemporaneo sembra non vedere la propria fine con il sollievo di tutti, ma la sporadicità degli attentati, mai legati tra di loro da una forma di continuità spazio-temporale, al momento non fa emergere un quadro ben delineato di attacco all’Occidente quale forma nuova di conflitto politico-militare. Negli anni Settanta molti, dietro alle bombe esplose in Germania, in particolar modo durante l’Oktober Fest, e in Italia, con le stragi nere a Brescia e a Bologna, videro la mano lunga della CIA; oggi i quadri internazionali, rispetto a quell’epoca, sono radicalmente mutati ma il controllo della società civile da parte delle Istituzioni si è affinata in nuovi linguaggi non ancora decifrati, dove il controllo delle masse ha sempre più direzioni ondivaghe, poco chiare, tanto da aver portato i filosofi contemporanei a teorizzare la “post-verità”, in un mondo dove tutto pare, ma nulla è certo. Evidentemente, come nel mito della caverna di Platone, qualcuno non ci dice la verità fino in fondo, pensando di tenerci prigionieri con il volto fisso sulla parete della grotta dove proietta, come in uno schermo cinematografico, quanto di suo interesse.

 

 

 

Bimbi di 2 e 3 anni feriti nello schianto tra due auto

In un incidente stradale avvenuto ieri a Caluso un bimbo di 2 anni e uno di 3 sono rimasti feriti. Viaggiavano su una Fiat Seicento con la mamma di 24 anni e un’amica, quando la loro macchina si è scontrata con una Punto guidata da una donna di 28 anni. Sono intervenuti i vigili del fuoco per estrarre i feriti dalle lamiere. I bambini sono stati trasportati in elisoccorso al Regina Margherita. Ferita anche la madre che si trova al Cto.

(foto archivio)