redazione il torinese

Fascination of Plants Days 2019

E ci sarà pure una “Biciclettata” alla scoperta della Pinerolo che merita
Sabato 18 e domenica 19 maggio.  San Secondo di Pinerolo 

Giunta, quest’anno, alla sua quinta edizione la “Fascination of Plants Days” (“Giornata del Fascino delle Piante”), promossa a livello internazionale da EPSO – European Plant Science Organization (in collaborazione con l’Ateneo torinese, CNR , Società Italiana di Biologia Vegetale e Società Botanica Italiana onlus), torna a celebrarsi con una miriade di iniziative il prossimo sabato 18 maggio e con l’obiettivo di sempre: quello di “avvicinare quante più persone possibile all’affascinante mondo delle piante e di far conoscere quanto sia importante la ricerca in questo settore”. Fra i più convinti sostenitori dell’iniziativa, per quanto riguarda l’area torinese, vi è indubbiamente la Fondazione Cosso, che aderisce alla Giornata proponendo, il prossimo week end, nella propria sede al settecentesco Castello di Miradolo (in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo), alcune attività legate alla promozione della conoscenza delle piante e dei grandi alberi, con un occhio particolarmente attento alla natura del Parco e coinvolgendo riconosciuti esperti del settore. Si inizia sabato 18 maggio, alle ore 15,30, con una conversazione tenuta da Daniele Pecollo, Dottore Ambientale-Forestale, sul tema “La salute e la cura corretta dei grandi alberi”. L’incontro, sottolineano Maria Luisa Cosso e Paola Eynard, presidente e vicepresidente della Fondazione, “verterà principalmente sulla conoscenza dei giganti verdi, sulla comprensione dei loro segnali e sulle modalità con cui la Natura parla a chi si prende cura di lei, raccontando come si sente, cosa la rende vitale, di cosa ha bisogno per sopravvivere”. Un momento teorico, cui seguirà domenica 19 maggio, sempre alle 15,30, la “Passeggiata emozionale”, ovvero il percorso nel grande Parco, inserito nel 2000 (con i suoi sei ettari di estensione e gli oltre 1700 alberi di diversa dimensione per un totale di circa 70 varietà botaniche) nell’elenco dei “Giardini Storici” del Piemonte. La Passeggiata, fattibile per tutti, sarà una “camminata sensoriale ed emozionale, con l’accompagnamento di una guida botanica, per scoprire il giardino all’inglese e avvicinarsi più in generale alla natura che alla perfezione sa raccontarsi a chi ha occhi, cuore e orecchie per percepirla nella giusta maniera”. In occasione del “Fascination of Plants Days”, entrambe le attività sono comprese nel biglietto d’ingresso al Parco. Prenotazione obbligatoria allo 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it Biciclettata: “Pinerolo tra natura, cultura e ciclismo”
L’appuntamento, a firma ancora della Fondazione Cosso, in collaborazione con il team San Lazzaro-Ciabot, è sempre per domenica 19 maggio. Rivolto ai molti appassionati delle due ruote, l’evento propone una visita in sella alla bicicletta e con l’accompagnamento di una guida, alla scoperta delle bellezze e dei punti di maggiore interesse culturale e panoramico di una fra le storicamente più importanti cittadine della provincia torinese. La “biciclettata” è proposta in occasione del passaggio del Giro d’Italia (venerdì 24 maggio, tappa numero 13) a Pinerolo e rientra nel progetto più ampio “Visita Pinerolo” ideato dal Comune. La partenza è programmata per le 14,30 in piazza San Donato e il percorso si snoderà per circa 10 chilometri attraverso il territorio cittadino. A partire dalle vie del centro storico, ci si muoverà in direzione della collina di San Maurizio per poi arrivare a San Secondo di Pinerolo, con visita al Castello di MiradoloCosto: 15 Euro a partecipante, 10 Euro ridotto fino a14 anni. Prenotazione obbligatoria allo 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

g.m.

 

Nelle foto
– Castello di Miradolo
– Maria Luisa Cosso e Paola Eynard
– Piazza San Donato a Pinerolo

No tav assolti per atto arbitrario della polizia

Sono stati assolti dal tribunale di Torino i quattro  attivisti No Tav della Val Susa in relazione agli scontri con le forze dell’ordine al cantiere di Chiomonte. E’ stata anche  applicata la speciale “causa di non punibilità” prevista per chi reagisce all’ “atto arbitrario di un pubblico ufficiale”. L’episodio risaliva al 2015 e si era verificato nei pressi del cantiere. I quattro manifestanti rispondevano di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, lesioni, danneggiamento, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. La non punibilità è stata riconosciuta a uno di loro, mentre  per gli altri è arrivata l’assoluzione.
(foto archivio – il Torinese)

Lungo la rotta balcanica

Viaggi compiuti spostandosi solo con mezzi pubblici, per incontrare e dare voce ai vissuti di donne e uomini, protagonisti loro malgrado di una delle più tragiche pagine della storia dell’umanità del nostro tempo
 

Lungo la rotta balcanica” è il racconto di un viaggio sulla principale porta d’ingresso all’Europa e per la quale sono transitate oltre un milione di persone. Anna Clementi, operatrice e mediatrice linguistico-culturale presso il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati di Venezia, ha vissuto per alcuni anni in Siria e in Palestina. Diego Saccora opera all’interno del sistema di accoglienza del Comune di Venezia nell’ambito dei minori stranieri non accompagnati e da tempo è impegnato nel promuovere iniziative a favore dei giovani in Bosnia Erzegovina. Insieme hanno scritto questo libro importante, pubblicato da Infinito Edizioni. Due viaggi. Il primo, nel 2015, dall’Italia alla Grecia, da Venezia a Idomeni, in direzione “ostinata e contraria” del flusso dei migranti.L’altro,un anno dopo, attraverso Slovenia,Croazia,Serbia, Macedonia, Grecia, Albania e Kosovo. Viaggi nel fango dei campi profughi, in mezzo a donne e bambini incatenati dalla burocrazia; tra le reti e i muri che hanno reso di nuovo l’Europa un continente diviso e ostile; tra sogni che s’infrangono contro la dura realtà fatta di respingimenti e di campi di raccolta in Grecia e in Turchia e in qualunque altro Paese non faccia parte dell’Unione europea. Viaggi compiuti spostandosi solo con mezzi pubblici, per incontrare e dare voce ai vissuti di donne e uomini, protagonisti loro malgrado di una delle più tragiche pagine della storia dell’umanità del nostro tempo.

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Questo libro, come scrive il giornalista Lorenzo Trombetta, che vive e lavora in Libano dal 2005, dove è uno dei due corrispondenti per l’ANSA dal Medio Oriente,“si inserisce nello sforzo di raccogliere quante più storie possibile perché rimangano oltre la cronaca destinata all’oblio. Perché nessuno merita d’essere dimenticato”. Viaggi lungo la “balkan route”, fuggendo dal dramma del conflitto siriano, da fame e guerra, violenze e assoluta negazione di ogni futuro. Persone che impiegano anni che sembrano secoli in questo doloroso peregrinare. Storie di chi proviene da Bab Amro, uno dei sobborghi che fino al 2011 era tra i più depressi di Homs, terza città del Paese e polo industriale della Siria prima del conflitto. Di chi di dal 2012 è stato costretto a vivere in tende e catapecchie tra Tripoli, in Libano, e il confine siriano. In patria erano imbianchini, artigiani, tassisti, operai. Alcuni avevano possedevano terreni, tutti avevano la casa di proprietà. Avevano una dignità e riuscivano ad arrivare a fine mese. Ora gioiscono, e discutono, perché uno di loro è riuscito ad arrivare vivo all’altro capo del mondo – nei paesi scandinavi come la Svezia che appare quasi come la terra promessa – pagando poco più di cinquemila euro. Ogni storia ne apre altrettante, innumerevoli, infinite.Disperderle, dimenticarle equivarrebbe ad un misfatto insopportabile, intollerabile. Quindi vanno raccontate, oltre alla cronaca che dura lo spazio di un fotogramma, di qualche riga su un quotidiano. Si possono costruire altri muri, raddoppiare il filo spinato ma i confini non possono fermare chi è disperato, trascorre notti e giorni all’addiaccio, nei campi, sotto la pioggia, con poca acqua e scarso cibo. “Lungo la rotta balcanica” racconta, con lucida intensità, la forza e la dignità di questi “esiliati” che esercitano il diritto di attraversare i territori alla ricerca di una speranza, dopo aver voltato le spalle a guerre, rapine e violenze.

Marco Travaglini

 

Le foto sono di Paolo Siccardi, giornalista e fotoreporter free-lance torinese

CONTRO LA CHIUSURA DI RADIO RADICALE +EUROPA E RADICALI ITALIANI STESI PER TERRA

“IN SEGNO DI PROTESTA PER L’AZIONE CRIMI-NALE DEL GOVERNO”
Oggi a Torino, 16 maggio 2019, dalle ore 16 alle ore 17, dirigenti e militanti di +Europa e Radicali Italiani, in via Garibaldi angolo via San Dalmazzo, attueranno un Flash-Mob ” stesi per terra” in segno di protesta contro la decisione CRIMI-nale del Governo che porterà alla chiusura di Radio Radicale.
Tra gli altri hanno annunciato la loro partecipazione:
Silvja Manzi – Segretaria di Radicali Italiani, candidata di +Europa alle elezioni europee;
Silvio Viale – Comitato nazionale Radicali Italiani – candidato di +Europa SI TAV alle elezioni regionali;
Igor Boni – Coordinatore Gruppo +EUROPA Torino, candidato alle elezioni europee. 
(foto archivio)

Giovane minaccia la madre armato di pistola

I carabinieri sono intervenuti a Giaveno alle 2 di giovedì 15 maggio per un figlio alticcio ed aggressivo verso la madre. L’uomo l’avrebbe, infatti, minacciata con una pistola. La chiamata al 112 è partita da una vicina di casa ed i militari sono intervenuti immediatamente, ascoltato la testimone (la quale ha raccontato di aver udito delle urla ed il rumore dello scarrellamento di una pistola). Prima dell’arrivo dei carabinieri l’uomo ha lanciato la pistola dalla finestra ma l’arma è stata recuperata da un militare. L’uomo, 22 anni, è stato arrestato per detenzione illegale di arma semiautomatica, calibro 32, marca Rigami, con relativo caricatore contenente 7 proiettili calibro 7,65 il tutto illegalmente detenuto. L’arma è stata inviata al Ris di Parma per verificarne la provenienza e se sia stata utilizzata per compiere reati.
 
(foto archivio)
 

Percorsi in Ando Gilardi Reporter

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GIORNALI campagna di diffusione del rotocalco sindacale “Lavoro”: una bella operaia, in sella ad una grossa motocicletta, mostra orgogliosamente la copia del settimanale; modello pubblicitario di moda in quegli anni. Fotografia di Ando Gilardi, Genova 1952.

Alla GAM di Torino, visita guidata alla mostra con la curatrice Daniela Giordi
 
In occasione dell’esposizione “Ando Gilardi Reporter. ITALIA 1950 – 1962” che la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di via Magenta 31, a Torino ospita nelle sale della Wunderkammer, in collaborazione con la “Fototeca Gilardi”, giovedì 16 maggio, alle ore16,30, sarà offerta ai visitatori la possibilità straordinaria di una visita guidata e gratuita (fino ad esaurimento posti, tel. 011/4429518) con la curatrice Daniela Giordi, esperta in tecniche e materiali della fotografia, già docente in ambito MIBAC e universitario nonché titolare dal 2004 di ABF-Atelier per i Beni Fotografici. L’appuntamento avrà come focus la figura di Ando Gilardi, storico della fotografia, teorico dell’immagine, giornalista e fondatore di riviste fotografiche, scoprendone un lato poco conosciuto o dimenticato: quello di fotoreporter. L’incontro sarà anche l’occasione per affrontare il tema della conservazione e valorizzazione dei materiali fotografici. E, nello specifico, il tema del lavoro di recupero, condizionamento conservativo e digitalizzazione del Fondo Gilardi Reporter, condotto da ABF-Atelier fra il 2016 e il 2017. Il progetto è stato determinante per scoprire l’entità, lo stato di conservazione e la rilevanza del corpus fotografico, composto da negativi originali e provini a contatto, complessivamente oltre 7000 scatti, realizzati principalmente come corredo dei fotoservizi del rotocalco “Lavoro”, settimanale della CGIL.Si parlerà delle stampe fotografiche esposte a parete e della relazione che intercorre con i documenti originali esposti nelle bacheche al centro della Wunderkammer: rotocalchi, manoscritti, dattiloscritti, le fotocamere con le quali sono stati realizzati i servizi durante le campagne fotografiche condotte da Gilardi fra il nord e il sud d’Italia. Materiali documentali che sono stati inseriti nel percorso con la funzione di evidenziare il pregio storico del Fondo, valorizzato in ragione dei suoi contenuti iconografici, utili alla costruzione e alla narrazione dell’Italia dal dopoguerra agli albori del boom economico oltre che, a buon diritto, della storia della fotografia italiana di quegli anni: esempio visivo del desiderio e impegno che gli italiani impiegarono con grande sforzo per rialzarsi anche culturalmente dalle conseguenze del secondo conflitto mondiale e per modernizzare il Paese, perché per Gilardi fotografare significava testimoniare che un fatto era realmente accaduto.
 

g.m.

 

– Ando Gilardi: “Giornali”, Genova, 1952
– Materiale in esposizione
– Daniela Giordi

 
 

Biennale di Venezia: i temi “sociali” dell’America

Presentati  da Brooke Kamin Rapaport, Daniele Radini Tedeschi, Margarita Sanchez Prieto

Ottantasette sono i paesi partecipanti alla 58.Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia, tra cui quattordici i paesi relativi all’America Meridionale, Centrale e Settentrionale.
Stati Uniti, Canada, Messico, Guatemala, Uruguay, Cuba, Grenada, Haiti, Repubblica Dominicana, Antigua e Barbuda, fino a scendere in Brasile, Argentina, Perù e Cile, questi sono i protagonisti in Laguna del continente americano.  Il caso forse più emblematico che interpreta e riflette sulla mostra May You Live In Interesting Times è quello del Venezuala con il suo padiglione chiuso all’interno dei Giardini dal titolo Metáfora de las tres ventanas Venezuela: identidad en tiempo y espacio. I problemi politici del Venezuela sono amaramente noti a tutti, con la repressiva dittatura di Maduro combattuta dalla popolazione bisognosa di libertà e diritti, supportata in questa lotta da Juan Guaidò e da Leopoldo López. Un Venezuela in piena guerra civile, con il popolo sfinito, senza farmaci e supporti umanitari, che avrebbe portato in Laguna una mostra diretta da Oscar Sottillo Meneses con lavori di Natalie Rocha Capiello, Ricardo García, Gabriel López e Nelson Rangelosky. Per l’America Centrale sicuramente degni di nota sono il Padiglione Cuba, presso l’Isola di San Servolo, diretto da Margarita Sanchez Prieto con gli artisti Alejandro Campins, Alex Hérnandez, Ariamna Contino e Eugenio Tibaldi laddove ognuno di essi riflette sulla relazione uomo ambiente. Entorno aleccionador (A Cautionary Environment), questo il titolo della mostra, condivide l’idea che le azioni dei singoli siano rilevanti per tutti noi e abbiano ricadute su luoghi e ambiti diversi. Al contrario lo scenografico padiglione del Guatemala, curato da Stefania Pieralice, dal titolo Interesting State, è dedicato alla violenza sulle donne ponendo a confronto il raffinato omaggio a Frida Kahlo, vittima ed eroina, con i volti sfigurati di Elsie Wunderlich fino a giungere alle mani tatuate maschili e femminili di Marco Manzo colte in contrapposizione tra loro. Sempre per il Centro America un posto di massima importanza è riservato al lavoro del curatore Daniele Radini Tedeschi che ha portato il Grenada, con la mostra Epic Memory, a conseguire un notevole successo di pubblico e critica. Il Padiglione riflette sull’identità culturale dei paesi caraibici con risvolti riguardanti integrazione e immigrazione trattati dagli artisti Dave Lewis, Billy Gerard Frank, Shervone Neckles, Amy Cannestra, Franco Rota Candiani, Roberto Miniati e dal collettivo CRS avant-garde. Guatemala e Grenada sono entrambi presso il Palazzo Albrizzi Capello in Cannaregio assieme alla Repubblica Dominicana che per la prima volta fa ingresso in Biennale con un proprio padiglione. Per l’America Settentrionale non si può non apprezzare ai Giardini il Padiglione Stati Uniti con la mostra Liberty/Libertà diretta da Brooke Kamin Rapaport con opere di Martin Puryear che riflette sul rapporto artista cittadino attraverso i valori democratici alla base della civiltà.
 
Nella foto i curatori: Brooke Kamin Rapaport, Daniele Radini Tedeschi, Margarita Sanchez Prieto

Si getta dal palazzo del Comune: muore una dipendente

Si sarebbe suicidata la dipendente comunale  di 63 anni che oggi  alle 16, si è lanciata dal terzo piano, dal bagno dell’ufficio della Divisione patrimonio del Comune. E’ caduta nel cortile interno della palazzina di piazza Palazzo di Città, sede del vicesindaco Montanari. Dalle prime informazioni sembra che donna avesse subito uno sfratto. I carabinieri e il  118 sono intervenuti tempestivamente ma non è stato possibile salvarla.

LA POLIZIA POSTALE SPIEGA I PERICOLI DELLA RETE

E’ partita da Matera, capitale europea della cultura, ed arriva giovedì 16 maggio, dopo la tappa di Ivrea,a Torino, in Piazza Castello, la 6^ edizione di “Una Vita da Social”, la campagna educativa itinerante, in 47 tappe, sui temi dei social network e del cyberbullismo, realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.

Ancora una volta al fianco della Polizia Postale Aziende come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Karpesky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube. I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager ed in virtù del numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web hanno determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiato: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze. Tra i giovani è ormai acclarata la selfie-mania. È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato – intervistando 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10. Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso. L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della macchina. Attraverso il progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno incontrato 25.857 studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 6.806 genitori, 1.717 insegnanti per un totale di 203 Istituti scolastici. Il truck allestito con un’aula didattica multimediale partito da Matera e concluderà il suo tour a Roma, toccando le principali città italiane, dove gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma chiaro adatto a tutte le fasce di età. Inoltre, quest’anno gli studenti attraverso il diario di bordo “https://www.facebook.com/unavitadasocial” potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

TAVOLA ROTONDA E FORUM SU LIBERTA' E DIALOGO INTERRELIGIOSO

“Le persecuzioni esistono, ma cresce la cooperazione per combatterle”
La Chiesa di Scientology ha partecipato alla giornata dedicata alla Tavola Rotonda e al Forum Internazionale sulla Libertà e il Dialogo Religioso, assieme ai rappresentanti di numerose confessioni mondiali. Due i momenti principali: nella mattinata, presso Terrazza Solferino, la Tavola Rotonda, mentre il Forum è stato uno degli appuntamenti di chiusura del  Salone del Libro, nella Sala Bianca. 
Giuseppe Cicogna portavoce torinese della religione fondata nel 1954 da L. Ron Hubbard, ha ringraziato gli organizzatori sottolineando la crescente vivacità delle numerose iniziative di cooperazione e dialogo interconfessionale.
” E’ stata una giornata di livello internazionale, dalla quale abbiamo imparato molto. – ha detto Cicogna – Oggi sono state documentate testimonianze agghiaccianti; purtroppo le persecuzioni religiose sono all’ordine del giorno, ma cresce il desiderio di rispettarsi e di unirsi per combatterle con la sola arma dell’amore, a favore della libertà di credo e di orientamento religioso“.