Riceviamo e pubblichiamo
“Le avvisaglie c’erano tutte, ma oggi la destra getta la maschera: con un ordine del giorno di cui è stata richiesta la discussione nel Consiglio Regionale dell’11 marzo, la Lega chiede di limitare il riconoscimento delle borse di studio a quanto consentito dagli “equilibri di bilancio”, riservando a sanità e trasporti le risorse “risparmiate”, e di introdurre un criterio di premialità per gli studenti piemontesi – dichiara Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Consiglio Regionale del Piemonte e segretaria regionale di Sinistra Italiana – “Quanto a quest’ultima previsione, ogni commento è superfluo: evidentemente, la destra piemontese ci tiene a collezionare sentenze di incostituzionalità, come già avvenuto in riferimento all’accesso alle case popolari. È gravissimo invece che la maggioranza proponga di tornare indietro di dieci anni, all’epoca in cui ogni anno vi erano migliaia “idonei non beneficiari”, riducendo la platea degli aventi diritto nonostante la crescente vocazione di polo universitario di Torino e l’aumento complessivo del costo della vita per gli studenti, e soprattutto introducendo una insopportabile gara tra diritti, mettendo in contrasto quello allo studio con la sanità e i trasporti, che peraltro scontano i tagli fatti proprio dal Governo Meloni. La Lega aveva già tentato un colpo simile in autunno chiedendo di “risparmiare” sulle borse di studio per introdurre un’esenzione del bollo auto, per fortuna archiviato tra l’imbarazzo della stessa maggioranza. Sono mesi che diciamo che la destra piemontese non prende sul serio il diritto allo studio: prima la scellerata gestione delle Universiadi, che ha lasciato senza posto letto oltre 800 studenti, poi i clamorosi ritardi nel pagamento delle borse di studio del 2024. Ancora oggi, a bilancio approvato e nonostante le rassicurazioni degli assessori Tronzano e Chiorino, oltre 4.000 studenti idonei aspettano di ricevere la borsa, che non è stata ancora riconosciuta agli aventi diritto per una cattiva programmazione delle risorse regionali. Colpire il diritto allo studio significa colpire il nostro futuro, e impedire a chi non può permetterselo l’accesso ai gradi superiori di istruzione. Su questo non transigeremo e siamo pronte a fare dura opposizione”.
“La Lega piemontese, come una cartina tornasole, chiarisce ulteriormente cosa vuole e fa la destra in tutta Italia: tagliare i fondi agli studenti con meno soldi, che vogliono frequentare le Università pubbliche e spingerli verso le università telematiche private; negano un diritto e lo trasformano in un affare privato. – dichiara Giuseppe Buondonno, Responsabile scuola della segreteria nazionale di Sinistra Italiana – Università di serie A per i ricchi, scelta di serie B per i poveri; in un Paese che, tra l’altro, è un fanalino di coda per numero di laureati. Lo ribadiamo: l’accesso all’ Università è un diritto, e la Repubblica (in ogni sua articolazione) deve “rimuovere gli ostacoli” alla “realizzazione della persona umana”. Accentueremo la nostra battaglia per la gratuità degli studi; le risorse vanno trovate attraverso una patrimoniale sulle grandi e grandissime ricchezze. Da subito vanno garantite le borse di studio agli aventi diritto; le università telematiche devono diventare enti senza fini di lucro e avere gli stessi criteri di qualità delle università pubbliche, come abbiamo scritto nel nostro disegno di legge.”