La letterina di Giachino a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Lo so bene che non ho più l’età per scriverti, lo faccio solo perché qua a Torino chi conta non ascolta il grido di dolore e si gira dall’altra parte. Lo so che , per chi si impegna in politica , cioè nel governo della Città o del Paese, i problemi dovrebbero essere affrontati e risolti con la buona amministrazione,  ma  sono ormai 15 anni che dico ai Sindaci che Torino ha una crescita economica molto bassa e che la metà della Città che quindici anni fa stava  male oggi sta peggio. Pensa che ieri pomeriggio sono andato a visitare una bella Mostra  a San Raffaele Cimena e al secondo quadro che stavo guardando, il ritorno al colore di Gianni Bini, mi son messo a parlare della importanza della politica a una bella Signora, Teresa, cui avevo appena chiesto informazioni sul dipinto centrale, la NOIA di Ermanno Mantelli.
Però, caro Babbo Natale, a Torino i problemi sono tanti e crescono anche se i grandi giornali della Città tendono a nasconderli sotto i grandi eventi, le paginate dei grandi chef, che solo un due per cento di torinesi possono permettersi etc.etc. Aumentano le persone che vivono sotto i portici, aumentano i cassa integrati perchè l’Europa ha dato un colpo mortale  alla industria dell’auto , con l’appoggio della Schlein che si fa consigliare sui colori dei suoi abiti ma che non ha mai mangiato con un cassa integrato o con un disoccupato. Anche in Bassa Valle di Susa aumentano i problemi perché li han paura di avere cantieri e polveri per dieci anni e non capiscono che per avere un futuro di lavoro e di benessere bisogna fare i sacrifici, che mia madre faceva quando doveva tirare su tre figli , abitando al quarto piano senza ascensore e senza lavatrice e TV.  Mia mamma, quinta elementare, che mi viene da piangere mentre Ti scrivo, mi diceva sul letto, sul quale è morta, “Mino facevamo i sacrifici ma sapevamo che dopo saremmo stati meglio”, oggi invece avete meno speranza…
Caro Babbo Natale portaci 150 libri sulla vita politica del più grande uomo di governo che abbiamo avuto, Cavour , da dare ai nostri eletti in Consiglio Comunale, Regionale e al Parlamento perché studino e governino meglio perché questo è il compito degli eletti. Fa che in Consiglio Comunale e Regionale si discuta anche dei problemi della FIAT che è ancora  l’industria più importante di Torino insieme alle aziende dell’indotto. Lo dico perché questo 2025 che arriva sarà un anno difficile.
Caro Babbo Natale ricorda al Sindaco che i  cittadino dei Quartieri  svantaggiati da Barriera di Milano a Aurora , da Mirafiori Nord e Sud , non sono figli di un Dio minore così da vivere in mezzo a spacciatori e a violenti senza avere i servizi che il Partito della ZTL ha fornito alla metà della Città che sta bene. Babbo Natale non farti distrarre dalle Feste eleganti e dai fuochi d’artificio , vai a Messa da Don Franco di Bardonecchia o da Don Stefano a S. Mauro o dal Parroco del San Luigi e li vedrai che la Speranza che arriva dal Cielo e’ destinata a tutti ma poi qui , chissà perché , sulla terra arriva solo a qualcuno.Caro Babbo Natale se vuoi approfondire possiamo trovarci in una trattoria alla buona a mangiare una cotoletta alla piemontese e una fetta di panettone così mi consigli come portare la Speranza ai tanti che in questi giorni di festa hanno la gioia strozzata dai problemi.
Ti voglio bene,
Mino GIACHINO 
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