Tumore al seno, Ruffino (Az): “Sforzo unitario per favorire la prevenzione”

“Azione ha deciso di sostenere le mozioni per la prevenzione e la cura del tumore al seno con l’obiettivo di costruire un’unità di intenti, tra governo e parlamento, per portare un cambiamento concreto su un tema così rilevante. Negli anni, si sono compiuti importanti passi in avanti sulla malattia e lo dobbiamo grazie a moltissimi volontari che, in otto casi su dieci, sono donne, già pazienti, che hanno affrontato le dinamiche e conoscono bene ogni difficoltà”
Così Daniela Ruffino, deputata di Azione, intervenuta in aula alla Camera sulle mozioni per la prevenzione e la cura del tumore al seno.
“I volontari hanno deciso di spendersi per chi è malato – ha proseguito Ruffino – intervenendo sia sulla socializzazione, sia sulle raccolte di fondi per acquistare le attrezzature necessarie: macchinari che, purtroppo, sono pochi e insufficienti. Bisogna sottolineare, inoltre, le difficoltà legate ai tempi di attesa e la necessità di un’informazione utile ad accedere alla prevenzione. Ci sono, indubbiamente, anche risultati positivi ottenuti negli anni: basti pensare al registro nazionale dei tumori o all’intesa Stato-Regioni sui i centri di senologia per cui, ciascuna regione, si deve dotare di un centro multidisciplinare ogni 250 mila abitanti. Obiettivi importanti che scontano, però, un alto numero di casi e la necessità di dotarsi un radiologo, un chirurgo, un patologo, un oncologo, un radioterapista e un data manager. Figure, a volte, difficili da reperire in un unico centro”.
Secondo Ruffino “il tema dell’informazione è fondamentale e ritengo possa essere offerta, a tutte le donne, nei luoghi che raggiungiamo ogni giorno, dalle farmacie, al medico di base, dalle associazioni ai consultori familiari che, in Italia, sono troppo pochi. A Torino, per esempio, ne abbiamo solo 9, dovrebbero essere 40, e ogni sportello assiste 94 mila cittadini. Mi auguro, quindi, che il governo ascolti questi richiami e ci sia convergenza di intenti per migliorare la prevenzione, l’accesso ai servizi e alle strutture adeguate”.
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