IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
In un lucido articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” del 18 luglio 2024 da Luciano Violante – uno studioso prima ancora che uno statista di cui ho grande considerazione – leggo questa importante riflessione: “Occorre uno sforzo culturale capace di reinquadrare il mondo, un pensiero superiore che vada oltre le contingenze e proponga un futuro diverso. E ancora : “La politica occidentale si suiciderebbe, se continuasse a pensare, per forza di inerzia, con i vecchi modelli del razionalismo illuministico. Senza un pensiero superiore che si alzi dalle contingenze e proponga un nuovo futuro, l’Occidente rischia di finire nelle grandi mostre di antiquariato (…)” .
E’ una denuncia molto importante che rivela anche lo squallore di una cultura europea ed italiana che non riesce più ad elaborare un pensiero. Forse sarà anche superato il razionalismo illuministico oggi calpestato e disprezzato, è però certo che le filosofie deboli degli ultimi decenni hanno portato al relativismo assoluto che ha offuscato ogni valore e consentito l’affermazione di una non cultura che si fonda sul prevalere della forza . Il dileguarsi di ogni morale ha reso l’uomo occidentale preda di ogni facile seduzione.
E’ in questo contesto che si sta determinando il crepuscolo dell’Occidente che ha rinnegato le sue radici laiche e cristiane. Ad esempio, il pensiero kantiano costituisce ancora oggi un riferimento che ha una sua attualità. Bisogna sicuramente andare oltre Kant, ma anche superare le filosofie che dall’esistenzialismo, al marxismo, allo scetticismo nichilista sono fallite. Oggi non basta più sollevare dubbi, come ci ha insegnato Bobbio, occorrono certezze. Ma non riesco neppure ad intravvedere chi sia in grado di dare risposte che possano rappresentare un nuovo pensiero sia pure in nuce . Viviamo in un tempo che segna “l’eclissi dell’ intellettuale”, come diceva Elemire Zolla negli Sessanta del secolo scorso.
Il darsi per vinti e arrendersi ai “barbari “, che forse già oggi sono i padroni del mondo, non credo sia consentito a chi ritenga il metodo della democrazia liberale l’unico conciliabile con la dignità e la libertà dell’uomo. A ben vedere, è proprio il negare o il discostarsi da queste idee, già negate dai regimi oppressivi del Novecento, che sta portando il mondo verso lo sbandamento.
In attesa di finire nelle mostre di antiquariato, bisogna combattere l’estrema battaglia in difesa dell’ Occidente. In parte il “pensiero superiore”, caro Presidente Violante, sta anche nel nocciolo duro della lezione popperiana della società aperta.
Soprattutto va anche considerata l’incultura e la volgarità di una classe politica formata da persone che non hanno studiato e non leggono e si nutrono di sterili polemiche. Il cancro che ha attaccato la civiltà occidentale è rappresentato da una classe politica inadeguata che ha bisogno di cittadini altrettanto inadeguati per sopravvivere, senza rendersi conto che siamo in un’età da basso impero alla vigilia del crollo.
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