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“Chiedere aiuto non è un di meno”, conferenza al Campus Einaudi

Lo scorso 23 aprile presso la sede universitaria del Campus Luigi Einaudi di Torino si è svolta la conferenza “Promuovere la consapevolezza sulla salute mentalenella splendida cornice della sala lauree rossa, gremita di studenti universitari e membri della società civile. Ad accoglierli un parterre di ospiti di altissimo profilo: rappresentanti delle istituzioni provenienti da diverse estrazioni politiche, idealmente uniti dall’obiettivo comune di diffondere una maggiore sensibilità sul tema.

Matteo Hallissey, segretario dei Radicali Italiani, Silvio Magliano, consigliere regionale del Piemonte, Tiziana Ciampolini, consigliera comunale di Torino, Francesco Aglieri Rinella, vice presidente della Circoscrizione 3, Stefano Callà, avvocato specializzato in diritto scolastico e Francesco Macri, studente da sempre attivo sul tema.  Giacomo Pellicciaro, rappresentante degli studenti in Università, che ha immaginato di poter realizzare un evento dal taglio inedito: parlare di salute mentale non limitandosi alla sola e solita trattazione “cattedratica” del tema, bensì provando a rispondere concretamente alle rimostranze di chi si dice abbandonato dalla apparente inerzia della politica. “Occorre rinsaldare il patto fiduciario tra cittadinanza e rappresentanza muovendo dalla promozione del benessere mentale” sostiene Pellicciaro.

È sulla scia di questi presupposti che ogni singolo intervento ha assunto una connotazione differente: non solo un momento di dialogo aperto con le istituzioni ma anche l’occasione per la politica di diffondere un “vademecum” degli strumenti ed iniziative che le diverse governance promuovono a risposta del fabbisogno sempre crescente di richieste d’aiuto. I dati diffusi durante l’ora e mezza di discussione sono sconcertanti e danno una fotografia realistica della portata del problema. In Piemonte sono circa 71 mila i ragazzi di età compresa tra i 10 e 19 con disturbi mentali diagnosticati, il suicidio rappresenta il 20% delle cause di morte non violenta e l’incremento di richiesta di accesso alle cure psicologiche post COVID è stato del 70%. Da questa fotografia promana la necessità, avvertita dagli studenti, di mobilitarsi e di realizzare senza riserve questo incontro.

Al termine degli interventi è stato organizzato un momento simbolico in cui tutte le parti istituzionali intervenute hanno apposto una firma su un’impegnativa dal carattere programmatico, volta ad adoperarsi per trovare misure che facilitino la conoscenza e la cura delle malattie mentali.

Tommaso Piras, rappresentante degli studenti

 

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