FAKE. L’automobile tra originalità e contraffazione

Si è inaugurata  la mostra ideata dal MAUTO in collaborazione con l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli FAKE. L’automobile tra originalità e contraffazione, visitabile al piano terra del Museo dell’Automobile fino a domenica 28 agosto. Un percorso che svela come anche il mondo dei motori, al pari di quello della moda e dell’arte, sia macchiato dalla riproduzione illecita e relativa commercializzazione, violando il diritto di proprietà intellettuale e industriale.

Nel mondo del collezionismo di automobili d’epoca, dove il valore delle vetture storiche è paragonabile a quello delle opere d’arte, i casi di contraffazione sono sempre più numerosi. Nel 2021 l’Agenzia ADM ha sequestrato complessivamente tra autoveicoli, ciclomotori e le loro parti accessorie oltre 36.000 pezzi contraffatti, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 300%.

Le quattro ruote non sfuggono dunque alle follie del mercato, come tutti i beni più quotati e appariscenti. La passione per le “auto d’oro” assomiglia a quella di chi insegue i Monet o i Picasso.  Ma a differenza di questi, dietro una vettura leggendaria ci sono – appunto – infinite leggende: artistiche, industriali, sportive. Aleggiano gli uomini che le hanno guidate e i fatti di cui furono protagoniste. Chissà se tutto questo basterà a farci capire che se i pezzi vitali o di storia sono falsi, l’esistenza stessa dell’oggetto che la racconta non ha più alcun senso commenta Giosuè Boetto Cohen, curatore della mostra.

La ricerca di nuovi strumenti e tecnologie in grado di supportare l’individuazione dei falsi e la tutela dell’autenticità è la sfida che devono fronteggiare le aziende costruttrici e gli esperti di automobilismo storico. Questo il tema al centro della tavola rotonda organizzata dal MAUTO in collaborazione con l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli che si è tenuta ierinell’Auditorium del MAUTO per riflettere sui temi di tutela del patrimonio artistico, del design e della moda con un focus sulla contraffazione delle automobili, sia d’epoca che di produzione contemporanea. Tra gli ospiti, Cristiano Bolzoni – Manager di Maserati Classiche, Roberto Giolito Stellantis Head of Heritage, Barbara HerlitzkaExternal Affairs Manager Martini & Rossi S.p.A., Adolfo OrsiStorico dell’Automobilismo, Paolo Rezzaghi – Brembo Intellectual Property Rights Manager, Tomaso Trussardi – Chairman and CEO “Fast Cars Slow Food” e Membro del CDA Trussardi.

La mostra presenta una galleria di falsi accostati agli esemplari originali, tra le altre una Ferrari 250 SWB falsa ed una vera, una Dino 196 SP costruita da zero e una Ferrari 750 Monza autentica. In alcuni casi la contraffazione è di buon livello, sia pur imperfetta. In altri il lavoro è approssimativo se non stravagante. È un percorso godibile anche per i meno appassionati d’auto, forse per gli ammiccamenti al mondo del cinema che non sfuggiranno ai più attenti osservatori.

La condanna incondizionata della contraffazione è espressa da un allestimento che mette in scena il giudizio punitivo nei confronti di chi ha progettato e prodotto il falso. In modo plateale abbiamo esposto anche il “cubo” simbolico di un’auto distrutta in una pressa e abbiamo concordato con ADM che uno dei falsi esposti sarà demolito alla fine della mostra”. (Benedetto Camerana, Presidente MAUTO)

GIULIANA PRESTIPINO

 

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