Il 25 aprile e la sinistra irriconoscibile

Io questa sinistra proprio non la capisco più. Nel migliore dei casi vive di ricordi, nel peggiore dei casi è arrogante.  

 Ora pure l’Anpi è totalmente schizofrenica.  La media dei presidenti regionali e provinciali si è dissociata dalle deliranti dichiarazioni al loro congresso nazionale. Del resto non è una novità che in questa grande organizzazione non ci sono più i veri partigiani ma almeno in parte “ciarpame” rappresentato da gruppettari ed anarcoidi di vario genere.  E poi,  in altro contesto, questo  prof. Orsini che semplicemente dice che bastava fare arrendere gli ucraini e la pace si sarebbe fatta, tanto Putin sta vincendo. Cosa falsa ma a loro nulla importa, vivendo nella menzogna più assoluta.  Gli piaccia o non piaccia i nuovi partigiani sono gli Ucraini e i nuovi nazi-fasci sono i Russi. Tutto ciò rende più amaro vedere cosa accadrà nella settima dal 25 aprile al primo maggio. Qui, purtroppo vivo io di ricordi.  Fino a trent’anni fa era un altra cosa… poi questa sinistra , dopo lo strappo Occhettiano , in una sorta di colpevole vendetta ha preso il sopravvento.  Vivo di ricordi a tal punto che ogni anno mi rivedo i documentari primi anni 70 in bianco e nero sul 25 Aprile. Regolarmente.  Ogni volta conoscendo fotogramma per fotogramma Torino, Genova, Milano fino a Venezia. Senza nulla togliere al 1944 di Roma come Firenze e Bologna.  Allora era possibile: interviste ai protagonisti   Sandro Pertini a Milano, Taviani a Genova e per Torino, li conoscevo tutti: Gianni Dolino e Piero Cordone.  Il primo grande capo della Resistenza nelle valli di Lanzo ed il secondo della seconda generazione dei gappisti torinesi. Dante Di Nanni e tutti i suoi compagni uccisi. Tranne il capo Giovanni Pesce trasferito a Milano perché bruciato. Giovanni Pesce capo dei gap prima a Torino poi a Milano.  A 17 anni si arruolo’ nelle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica Spagnola.  Menti’ sull’età perché bisognava essere maggiorenni.  Dopo la guerra fu chiamato , dopo l’attentato a Togliatti,  da Botteghe Oscure per riorganizzare il servizio d’ ordine.  Soldati senza uniforme. Fu il primo libro di memorie letto a 13 anni. Giovanni Pesce per me è un assoluto mito,  la sua prima azione da gappista fu in piazza  Vittorio. Doveva ammazzare un colonnello della Milizia tristemente famoso per la sua ferocia. Tutti i giorni andava da un parrucchiere per farsi fare la barba. Pesce il primo giorno non ebbe il coraggio di sparargli.  Lo fece il giorno dopo, dopo una notte insonne. La pietà del 15enne Dino San Lorenzo che assistette all impiccagione del Federale di Torino Solano.  Ora può essere incredibile parlare di umana compassione durante la guerra. Incredibile ma possibile. Bene fanno i radicali nel partecipare alla fiaccolata con le bandiere dell’Ucraina. Sia chiaro, a chiare lettere: sono nato antifascista e morirò antifascista.  Proprio per questo desidero, anzi, voglio che questo 25 aprile sia dedicato alle donne ed agli uomini ucraini che lottano per la libertà.  Ed ovviamente Buon 25 Aprile a Tutti.  Per la libertà di tutti i popoli oppressi.  E per la nostra liberta’.
Patrizio Tosetto
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