Una nuova opera d’arte per uno spazio solidale a Torino
Sabato 20 novembre, si è inaugurata l’installazione ambientale permanente ideata per Casa Giglio da Francesco Simeti – artista italiano che vive a New York, noto per i grandi wall-paper realizzati mediante collage digitali con cui costruisce paesaggi immaginari popolati da raffinate metafore sociali.
Casa Giglio (via Cappel Verde 2, +39 011 3203371, info@casagiglio.org | www.casagiglio.org) è uno spazio solidale nato nel 2019 all’ultimo piano del Seminario Metropolitano, nel cuore del centro storico di Torino, per accogliere famiglie di bambini ricoverati all’Ospedale Infantile Regina Margherita –eccellenza pediatrica riconosciuta a livello europeo -, su iniziativa di Giglio Onlus, associazione di Santena (To) che dal 2002 offre ospitalità gratuita alle famiglie prive di mezzi affinché possano rimanere accanto ai figli durante la degenza. La Diocesi di Torino, proprietaria dell’immobile, ha concesso i locali in comodato gratuito all’associazione Giglio Onlus in cambio delle opere di ristrutturazione e restauro. La realizzazione della struttura ha richiesto due anni di lavori, un cantiere da 500.000,00 Euro sostenuto grazie al crowd-funding, alle donazioni e alle sovvenzioni di istituzioni quali la Fondazione CRT, la Banca d’Italia e Unicredit, e più di recente grazie all’apporto del Programma Housing della Compagnia di San Paolo, che ha consentito di rendere operativa la struttura nell’autunno del 2019. Su una superficie di 800 mq sono stati ricavati 12 appartamenti con spazi e servizi comuni (sala polivalente, cucina e sala da pranzo, lavanderia). La struttura può ospitare 9 famiglie in difficoltà economica e sociale con figli ricoverati e 2 famiglie in stato di emergenza abitativa. Il dodicesimo appartamento è riservato al Custode, che contribuisce alla gestione interna della casa e supporta le famiglie in caso di necessità.
L’opera è una grande wallpaper creato pensando all’eterogenea provenienza delle famiglie ospiti della struttura, in arrivo dall’Italia e da vari paesi del mondo. Il titolo dell’opera, che suona come una filastrocca, “Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità”, è dedicato agli ospiti più piccoli di Casa Giglio, per i quali l’opera è stata concepita come uno scenario fantastico in cui immergersi: un paesaggio “impossibile”, risultato di una ricerca d’archivio e di un esercizio di ars combinatoria che fa incontrare tradizioni iconografiche di culture ed epoche diverse, specie vegetali e animali di geografie distanti tra loro. Realizzata nell’atrio di Casa Giglio, si rivolge alle famiglie chiamate a convivere nei suoi spazi comuni come un messaggio di benvenuto, e al tempo stesso ha l’obiettivo di trasmetterne la filosofia e la missione, basata sulla solidarietà e sull’accoglienza, ai visitatori e alla più ampia comunità di persone coinvolte quotidianamente.
Francesco Simeti è uno dei pochi artisti italiani ad aver dato ampio spazio nella propria ricerca all’arte pubblica e ai suoi risvolti di utilità sociale. Il suo interesse nei confronti dell’arte “di pubblico interesse”, al di fuori dei luoghi normalmente deputati alla produzione e alla fruizione dell’arte, nasce alla fine degli anni novanta a New York durante la partecipazione al programma di sostegno agli artisti emergenti Artist in the Marketplace del Bronx Museum. Lavorare per lo spazio pubblico gli offre la possibilità di approfondire la propria ricerca attraverso il contatto con varie figure e committenti non appartenenti al sistema artistico, nel quale si muove contemporaneamente con crescente fortuna nel corso degli anni. Il progetto per Casa Giglio nasce pensando alla coesistenza tra le diversità che abiteranno la struttura, che accoglierà persone di tante nazionalità, lingue e culture, chiamate a convivere e a condividere spazi, pasti, servizi, momenti ricreativi e culturali anche per lunghi periodi. “Vorrei – dice l’artista – che chi abiterà Casa Giglio possa ritrovare in quest’opera degli elementi appartenenti alla propria cultura che contribuiscano a ridurre il senso di estraneità iniziale, ma soprattutto che possano scoprire e creare insieme alle altre famiglie nuovi punti di riferimento e di condivisione”. Il wallpaper occupa un’intera parete dell’atrio, coprendo una superficie di 45 metri quadrati, stampata su di un rivestimento speciale in fibra di vetro sul quale trovano posto alcuni elementi aggettanti in ceramica smaltata realizzati nello studio newyorchese dell’artista.
Il progetto è il risultato di un percorso condiviso da Giglio Onlus con “a.titolo”, organizzazione che da vent’anni promuove il dialogo tra arte e società, nell’ambito di “Nuovi committenti”, programma per la produzione di opere d’arte commissionate dai cittadini per i loro luoghi di vita o di lavoro.
“Nuovi committenti” a Casa Giglio è curato da Luisa Perlo e Francesca Comisso per “a.titolo”, con la produzione di Elisa Miotti di “Studio senzatitolo” di Milano, ed è realizzato con il supporto della Fondation de France di Parigi, con il contributo della Regione Piemonte, della Fondazione CRT e dell’azienda OM Project di Borgaro.
Nelle foto di Federico Floriani e Paolo Saglia, tre immagini dell’opera di Francesco Simeti per Casa Giglio.
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