Progetto Leonardo: da cinque anni un punto di riferimento per i senza tetto

Leonardo

«Oltre a portare cibi e bevande calde il nostro vuole essere soprattutto un momento umano di ascolto, di sorrisi con queste persone più sfortunate che hanno molto da dirci e coi quali è fondamentale stabilire un rapporto di conoscenza e rispetto reciproco»

 

Da cinque anni il gruppo di volontari “Progetto Leonardo” si ritrova ogni venerdì sera davanti la stazione di Porta Susa per portare aiuto ai sempre più numerosi senza fissa dimora che vivono nella nostra città. «Oltre a portare cibi e bevande calde il nostro vuole essere soprattutto un momento umano di ascolto, di sorrisi con queste persone più sfortunate che hanno molto da dirci e coi quali è fondamentale stabilire un rapporto di conoscenza e rispetto reciproco» precisa Eusapia Iezza detta “Tina”, punto di riferimento dell’ associazione dalle sue origini.

 

Il gruppo dei volontari è aperto al contributo di altre espressioni del volontariato cittadino impegnate verso i senza tetto. “I ragazzi del venerdi sera”, cosi sono ormai noti i volontari di Leonardo Onlus (riprendendo tale definizione da una lettera di unclochard), partendo da Porta Susa, con le loro pettorine bianco fosforescenti, percorrono tutti i portici del centro fino alla Stazione di Porta Nuova.

 

I volontari fanno presente come sia curioso e anche molto bello che spesso dei senza tetto li seguano per tutto il nostro giro, a volte anche persone con difficoltà motorie che fanno di tutto per condividere questo momento. Questi amici sono preziosi nell’avvicinarci a questa realtà non semplice.

 

«Nonostante difficoltà e qualche tensione è possibile fare molto se, oltre a un pezzo di pizza si riuscisse a conoscere e valorizzare le esperienze di cui queste persone sono portatrici. Noi stabiliamo un contatto anche ricordandoci del loro compleanno, passando insieme il Natale, il Capodanno, e ascoltando le loro esigenze. L’ascolto è fondamentale anche per ridimensionare tensioni e momenti di difficoltà. Servirebbe anche un impegno istituzionale concreto sul piano delle opportunità abitative. Un discorso grosso ma da cui non possiamo nasconderci» precisa Eusapia Iezza.

 

Sono in crescita i giovani di varie nazionalità che si lasciano andare e bivaccano senza meta sotto i portici del centro. Tra le esperienze più significative i volontari di Progetto Leonardo ricordano la condivisione avviata con alcune scolaresche che, grazie all’impegno del professor Claudio Torrero di Lanzo, sono stati protagonisti per una notte nell’aiuto ai senza tetto. L’iniziativa è ancor più qualificata dal fatto che il discorso rientra in un progetto di conoscenza interconfessionale portato avanti dall’associazione interculturale Interdependence.

 

I ragazzi del venerdì registrano da tempo il prezioso arrivo di nuovi amici anche molto giovani.Fabio Allegri, 25 anni, laureando in giurisprudenza: «Avevo già costituito con alcuni amici un piccolo gruppo di strada di volontari impegnati verso i senzatetto. In questo percorso abbiamo incontrato gli amici di Leonardo e siamo ben felici di collaborare in una dimensione maggiormente organizzata e senza dubbio più efficace nel servizio di aiuto. Serena Di Viesto, un’altra protagonista del gruppo di strada, insieme Fabio, in qualità di rappresentanti di Progetto Leonardo Onlus, sono da poco entrati a fare parte della Consulta Regionale dei giovani.

 

«Il nostro desiderio sarebbe quello di portare avanti, in modo laico e apolitico, tutte quelle iniziative che riteniamo essere utili per reintegrare i senza tetto all’interno della società e fornire loro un concreto aiuto» dichiara Serena.

 

L’associazione Leonardo va avanti senza particolari aiuti e contributi. L’unica richiesta che emerge è quella per un ambiente da utilizzare come magazzino dove custodire vivande e attrezzature. «Non ci interessa avere delle sedi ma strumenti per migliorare il nostro impegno. La più bella soddisfazione è quella di vedere diversi giovani che si impegnano e si avvicinano a questa forma di volontariato concreto con passione e entusiasmo. Puntiamo inoltre a rafforzare la collaborazione e la condivisione con tutte le associazioni impegnate su questo terreno andando oltre le “bandierine di rappresentanza”. Per noi conta il dialogo». conclude Eusapia come al solito con un sorriso.

 

 Moreno D’Angelo

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