Sacra di Natale

TORINO VISTA DAL MARE /9  Camminare per conoscere. Un’immagine semplice ma efficace che descrive al meglio uno dei migliori modi per scoprire una nuova città. Abituarsi a nuovi paesaggi, differenti abitudini di quartiere, spesso è difficile, ma passeggiando tra le vie e le piazze più battute, per poi allontanarsi e perdersi in quelle meno trafficate permette di appropriarsene, cogliendo scenari, scorci e dettagli che spesso si perdono nella frenesia del quotidiano. Torino – io che vengo dal mare – provo a scoprirla così, raccontandola per impadronirmene allo stesso tempo.

Il 2020, lo abbiamo già detto e sentito dire tante volte, è stato un anno complesso, dove di consueto c’è stato ben poco. Da consuetudine però i tradizionali menù di Natale si sono presentati lo stesso nelle nostre case, bandendo tavolate un po’ più ristrette, ma allo stesso modo ricche e piacevoli. Eccezione per me dove il tradizionale menù delle feste si è trasformato in saporita novità, spaghetti con le vongole e frittura di paranza sono stati sostituiti da agnolotti al plin e bollito misto; struffoli e zeppole hanno lasciato il posto a fette di panettone, paste di melighe, cioccolata e gianduja di ogni specie.

Ma non son qui a parlar di cibo, anche se argomento decisamente gradito; sappiamo perfettamente che il Natale, qualsiasi sia o non sia il proprio credo, è in realtà una festività religiosa, un rito, un tentativo che ogni anno prova ad unire lo spirituale con il terreno.  Con questo spirito sono stata felicemente sorpresa di diventare spettatrice e uditrice di uno speciale concerto di Natale, qualcosa che forse in tempi di non Covid sarebbe stato logisticamente più complicato assistere per chi come me non è pratico ancora di nuove zone.

Questo 23 dicembre appena trascorso, infatti, è stato trasmetto, in streaming, il concerto di Natale realizzato dalla Borgatta’s Factory’s, un collettivo artistico a conduzione familiare, a sostegno della Sacra di San Michele. Perché a sostegno? Perché in questo anno di lockdown, di blocchi al pubblico, anche questa millenaria Abbazia si è vista a rischio di chiusura.
Lo spettacolo-concerto “Natale in musica per la Sacra di San Michele”, patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla città metropolitana di Torino, è pensato per raccontare la storia di quello che per i torinesi e per il Piemonte tutto è simbolo ed espressione della propria cultura e passato, rendendo virale allo stesso tempo la raccolta fondi a suo sostegno.
Scoprire, anche se da casa, la potenza di quelle mura arroccate è stata una forte esperienza.

Un edificio la cui datazione è incerta, risalente tra il 996 e il 1003, costruito sul monte Pirchiriano, nel comune di Sant’Ambrogio in Val di Susa, a circa 40 km da Torino. Un’atmosfera magica, impreziosita dal luminoso bianco della neve di dicembre, circonda l’aura di questo sito storico legato a leggende e religiosità e non solo come fonte di ispirazione per Umberto Eco e il suo “Nome della Rosa”

I 32 musicisti che hanno aderito al progetto insieme ai suoi ideatori e curatori Silvano Borgatta, compositore e pianista di eccellenza, con i due suoi figli Luca e Alberto, hanno reso possibile un suggestivo tour, un percorso di musiche e parole, un documentario sì, ma dai toni teatrali che ci porta alla scoperta di un lontano passato, della cultura di questi luoghi.
C’è la voce narrante, Alberto Borgatta, che con piacevolezza e professionalità ci conduce passo passo, ci sono le canzoni che raccontano altrettante storie e ci sono testimonianze importanti di sostegno al progetto; oltre che l’indispensabile contributo di Don Claudio Papa, Rettore dell’Abbazia e la partecipazione di istituzioni e sindaci di tutti i comuni della Val di Susa.
Un importante momento di unione e creatività che si unisce al messaggio disperanza che #laculturanonsiferma ma che anzi è pronta a ripartire e avanzare.

 

“L’importanza della Sacra di San Michele si deve anche al fatto che per mille anni è stata testimone e sentinella dei fatti della storia avvenuti in questa fetta di mondo. Della macro storia, dei papi, dei sovrani e degli eserciti, ma anche della microstoria. Quella che finisce poi per essere raccontata, non tanto su i banchi delle università quanto piuttosto in un’altra istituzione piemontese che è la piola, l’osteria” dalle parole della voce narrante. Potrete trovare ancora visibile lo streaming completo del concerto sui canali youtube di AB Fabbrica Creativa e Borgatta’s Factory.

Annachiara De Maio

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