A Torino ritorna, con la sua XI edizione, il “Festival delle Culture Africane”
Dal 5 al 19 giugno
“Una finestra aperta sulle culture africane, uno sguardo libero sulle arti di scena, la letteratura, il cinema, l’arte e il design di questo grande continente”: questo vuole essere, ed è, secondo gli organizzatori di “Renken ETS” (Associazione che, dal 2006, opera fra Senegal e Italia, promuovendo educazione, cittadinanza globale e cooperazione fra i due Paesi) il Festival “CreativAfrica”, giunto alla sua XI edizione e pronto a ritornare sotto la Mole da giovedì 5 a giovedì 19 giugno.
Fatta eccezione per alcuni giorni di “inattività”, ne restano nove completi di grande festa, articolata in tre sedi, e ricca di talk con vari ospiti, di appuntamenti letterari e laboratori – da quello di “apertivi africani” o di “cucina latina/afrodiscendente” a quello di “etnogastronomia sulle tradizioni Akan”, gruppo etnico dell’Africa occidentale, composto da diverse popolazioni diffuse in Costa d’Avorio e in Ghana – per proseguire con sei “dj set” e otto “live” (fra i partecipanti, ricordiamo, il camerunense, compositore, polistrumentista Taté Nsongan – seconda voce dei torinesi “Mau Mau” – con il suo nuovo doppio album di “world music”), insieme a caratteristiche “esibizioni coreutiche” interpretate dai bravissimi danzatori di “Danseincolore”, Compagnia con sedi in Francia ed in Congo, nelle cui libere movenze si celebra tutta la ricchezza del patrimonio espressivo africano e “la vitalità degli applausi, dei fiumi e delle foreste del Congo”. Tantissimi gli argomenti trattati: si parlerà di “Color, identidad y tradición” con i maestri colombiani de “La Linterna” (storica tipografia della Colombia che dagli Anni ’30 stampa manifesti stradali su centinaia di muri, lasciando un’eredità che si rifiuta di essere cancellata), di “Universo Parallelo” con l’autrice Nogaye Ndiaye (autrice di opere che esplorano la dimensione personale e collettiva della decolonizzazione), di “Spazi di cultura” insieme a “Interplay Festival” e “Cisao” e di “Identità e soggettività”, a partire da “Ma siamo ancora qui a parlarne?”, primo lavoro scritto e interamente disegnato dall’autrice e fumettista milanese Cleo Bissong.
Tre, si diceva, le sedi che ospiteranno i nove giorni del “Festival”: buona parte degli eventi si terranno al Ristorante Sociale “Jigeenyi”, in via Borgo Dora 3/0. Due serate musicali si terranno, invece, al “Magazzino sul Po” sulla sponda sinistra dei “Murazzi” e l’altra nel Cortile della “Lavanderia a Vapore” a Collegno, corso Pastrengo 51, in collaborazione con il “Festival Interplay”.
Fil rouge che legherà i molti eventi, il tema delle “Afrodiscendenze”. Tema che vuole “richiamare l’attenzione – affermano gli organizzatori – sul riconoscimento dei discendenti degli africani che arrivarono durante il periodo coloniale nel continente americano come parte del commercio degli schiavi e che soffrirono, storicamente, della discriminazione e della negazione dei diritti umani. Ma anche tema che vuole raccontare la storia dei discendenti degli africani nati al di fuori di questo continente e le migrazioni internazionali, attuali e passate”.
Il tutto, attraverso riflessioni con artisti e attiviste di generazioni diverse su “cosa significhi essere afrodiscendenti oggi”, in una contemporaneità sempre più complessa, interconnessa e multiculturale. Perché “essere afrodiscendenti non è solo una questione geografica, ma una questione di identità”.
Workshop, concerti e talk saranno occasione per aprire nuovi orizzonti e “combattere i maggiori stereotipi e i razzismi” che la popolazione “afrodiscendente”, ancora oggi, e in più contesti socio-culturali, incontra. Di giorno in giorno.
Per info su programma dettagliato: “Renken ETS”, via Priocca 28, Torino; tel. 338/1416296 o www.renken.it
G.m.
Nelle foto: “Danseincolore”, Cleo Bissong, Nogaye Ndiaye, Taté Nsongan
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