La nuova campagna 5×1000 della Fondazione FARO

Protagonisti i pazienti e gli operatori della Fondazione
È stata presentata  la nuova campagna 5×1000 della Fondazione FARO. Per la prima volta, protagonisti sono stati gli operatori e i pazienti che hanno voluto partecipare e portare la loro testimonianza.
«I fondi del 5×1000 sono fondamentali per la FARO – ha commentato il presidente Giuseppe Cravetto – ci consentono di colmare parte del nostro deficit e soprattutto di mantenere la qualità elevata della nostra assistenza. Inoltre, è anche grazie al 5×1000 che possiamo portare avanti tutte le attività di assistenza psicosociale che altrimenti non potremmo realizzare».
Nel 2024 la Fondazione FARO si è presa cura di 1.007 pazienti a casa e di 685 persone all’interno dei propri hospice, offrendo cura e sostegno anche ai loro familiari. Inoltre, il servizio di psicologia, attraverso il supporto al lutto e il Progetto Protezione Famiglie Fragili, ha assistito 745 famiglie durante e dopo il percorso di malattia.
«Il 5×1000 non è importante solo per i fondi erogati – aggiunge il direttore generale Luigi Stella – ma soprattutto per il numero delle firme che quantifica il numero di persone che sostengono la FARO e che le sentiamo come facenti parte della nostra organizzazione. È grazie a loro che possiamo avere a disposizione il bene più prezioso e non acquistabile: il tempo, che per noi è tempo di cura, garantendo un organico adeguato per l’assistenza ai nostri pazienti».
Gli operatori coinvolti, Gloria GalloElena Timar e Samuel Zaccaro, hanno portato la loro testimonianza durante la realizzazione della campagna: «ogni piccolo gesto, che sia una parola o la semplice presenza, può illuminare il cammino di chi affronta la malattia con dignità. Grazie ai nostri sostenitori abbiamo l’opportunità di stringere una relazione profonda con i nostri pazienti, un regalo per tutti i noi operatori».
Paolo Saglia, dello studio Giusti Eventi che ha realizzato la campagna, commenta: «Le cure palliative sono un gesto di profonda umanità, un atto che va oltre la medicina, toccando il cuore della dignità umana. Quando una persona affronta la fase più delicata della vita, è nei piccoli gesti che trova conforto e sollievo. La fotografia ha il potere straordinario di fissare un istante, di catturare un frammento di vita che, altrimenti, potrebbe sfuggire. Quando parliamo di cura, parliamo di un intreccio di gesti, di sguardi, di presenza che raccontano molto più delle parole».
«Quello che vediamo in queste immagini è ciò accade ogni giorno all’interno dei nostri hospice e nelle case dei nostri pazienti – racconta il direttore sanitario Alessandro Valle -. Sono istantanee di umanità che fanno la differenza e danno conforto e sollievo nei momenti più delicati della vita».
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