Il ritorno del Pci: una serata con la meglio gioventù degli anni ’70

Che serata.  Di quelle che accadono ogni 50 anni. Quasi tutti  “Figiciotti “.  1975, forse il più bell’anno di tutta una vita. Almeno per il sottoscritto,  dopo la nascita delle miei figlie, l’anno più bello. Retoricamente esaltante, bello perché compivo 18 anni e per la prima volta votavo.
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Appositi studi sostennero che il Pci ottenne dai giovani molto di più del 50% . Il mondo nelle nostre mani con l’esaltante 1 maggio a Saigon, dove  stanno sfilando i Vietcong. Il piccolo popolo del Vietnam del nord aveva sconfitto la tigre di carta degli Usa. Appunto avevano il mondo in mano e invece questo presente sembra, anzi è lontano anni luce da allora.
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 Il 31 gennaio scorso c’erano proprio tutti i dirigenti del PCI di Torino come Lorenzo Gianotti diventato senatore della repubblica ed ora ottimo e brillante storico e  intellettuale. Ma non me ne vogliano… mi concentrerò su noi ragazzotti ai primi anni di politica attiva.  Poi eravamo più di 220, impossibile citarli tutti. Diverse tavolate formatesi sui vecchi ruoli di allora. Dirigenti della federazione ubicata in via Chiesa della salute alle zone di partito.
Si pensi che solo nella città di Torino c’erano 60 sezioni e tutte le città del circondario con almeno 5 o 6 sezioni. Tempi passati. Ma allora perché ritrovarci? Perché passando il tempo, troviamo la dimensione di ciò che siamo stati, di ciò che volevamo essere e di ciò che siamo diventati.  Magari non tutto è stato portato a casa ma poi alla fine siamo diventati quello che volevano essere.  Mi pare soprattutto le donne… pardon le compagne come Livia Turco ministro  e poi tante altre come la Presidente della Fondazione Nilde Jotti.
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La  segretaria provinciale dal 1976, Patrizia Alfano, per me decisamente di più di una compagna di lotte. Tutto cominciò l’8 marzo del 1975: non durò tantissimo ma che intensità. Donna e compagna sempre in pista da quasi cinquanta anni dirigente provinciale, regionale e nazionale della Uisp. Attualmente ancora attiva L’avvocato ed onorevole Anna Rossomando, Vicepresidente del Senato. Allora era tra le più piccole ma sicuramente più promettenti e di fatto si è visto. Con le due pasionarie di Barriera di Milano la professoressa Silvia Ristori e la sodale Laura Tori dirigente dell’assessorato alla Cultura del comune di Torino.
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O la più solida coppia che io abbia conosciuto nella mia vita Flavia Bianchi e Claudio Malacrino entrambi architetti ed entrambi assessori alla casa o urbanistica. Poi la mia tavolata con Beppe Fogliati e Marco Moratto alti dirigenti della Regione Piemonte. L’inseparabili amico di una vita Renato spatola che passò da lavare il pullman a diventare professore. Uno a cui la vita non ha regalato nulla. E poi Umberto Radin. Qui gli anni di conoscenza sono addirittura 62.  Alunni nella stessa scuola alla Gabelli. Da alcuni mesi in pensione dopo oltre 40 anni di sindaco. Carriera tutto tondo fino ad essere segretario provinciale  filcams Cgil.
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Ed Enzo Bellini, compagni di banco al liceo Scientifico A. Einstein.  Professore di lettere e latino in pensione. Ebbene sì, raccontandoci per allora ci siamo “raccontati ” di essere riusciti nella vita. Vero che questa società non l’abbiamo cambiata ma almeno ci abbiamo tentato.  E poi, al netto di capelli bianchi o della irrinunciabile pelata e la pensione all’inizio del mese. ” Siamo ancora tutti quanti bellissimi, di una bellezza inebriante ed interiore “. Magari tanti sbagli ma sempre in buona fede. Siamo stati la meglio gioventù.
Lo testimoniano i nostri figli e figlie che sono migliori di noi.
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Patrizio Tosetto
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