Caro Direttore,
Negli ultimi tempi anche se l’economia torinese non riesce a rilanciarsi e cresce sempre meno della media nazionale, si parla meno della importanza della TAV. Non parlarne però lascia molta disinformazione tra la gente.
Ecco perché Ti allego la copia del dialogo sul Post del settimanale Luna Nuova. Come vedi a più di vent’anni dall’inizio dei discorsi sulla TAV c’è gente che non sa quali sono le ricadute sul lavoro e sulla economia della TAV. Dalla parte francese in questo momento lavorano 2500 persone, lato Italia oggi solo un centinaio di persone ma nella seconda metà di quest’anno quando arriverà la TALPA escavateice si arriverà a circa 700 occupati. Tanti lavoratori che abiteranno per alcuni anni nella zona di Susa, diventeranno clienti dei negozi locali, dei bar, ristoranti etc. Una boccata d’ossigeno per una Bassa Valle in cui il PIL procapite pari a quello del nostro Sud. Vedi da cosa dipende il fatto che molti politici e uomini di governo a Roma o a Torino non si scaldano per accelerare i lavori della TAV. Se uno non sa cosa vale una cosa non si scalda per accelerare i lavori che daranno benefici e maggiore crescita economica maggiore sia a livello nazionale che locale. Ecco perché i NOTAV più accesi hanno ancora attorno 3-4.000 persone. Ma d’altronde anche nell’800 in Valle c’erano molti pregiudizi contro la ferrovia e il primo Traforo Ferroviario del Frejus. Vale sempre cosa disse Cavour al Re, “Maestà dobbiamo governare anche per quelli che non capiscono”.
MINO GIACHINO
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE