Giulia Marro (Avs) al presidio Diageo di Santa Vittoria d’Alba

Il parlamentare Marco Grimaldi deposita un’interrogazione alla Camera dei Deputati. AVS a livello locale e nazionale a fianco dei lavoratori e lavoratrici e contro un sistema di sviluppo economico che non tutela il territorio: Non possiamo più accettare un sistema che mette il profitto sopra la dignità delle persone” 
 
Santa Vittoria d’Alba, 26 novembre 2024 – Oggi Giulia Marro, Consigliera Regionale Piemonte, ha preso parte alla manifestazione indetta dalle sigle sindacali a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba, che vedranno il loro posto di lavoro entro giugno 2026 con la chiusura dell’impianto. Con la decisione di fermare le attività produttive e amministrative dello stabilimento Diageo si consumano ancora una volta gli effetti di un sistema che mette il profitto delle grandi aziende al di sopra della vita delle persone e delle comunità.
“Quello che viviamo oggi è il risultato di un sistema economico che consente alle aziende, soprattutto multinazionali, di decidere liberamente dove produrre, dove licenziare, dove tagliare posti di lavoro, senza alcun vincolo che le costringa a considerare gli interessi delle persone e delle comunità che, per anni, hanno alimentato la loro ricchezza. La nostra Regione e i nostri territori sono lasciati in balia delle scelte di multinazionali che privilegiano i guadagni a breve termine, senza alcun rispetto per la dignità dei lavoratori e la sostenibilità delle comunità”, commenta la Consigliera Marro, “Stamattina ho parlato con operai che lavorano nell’azienda dal 1988, da quando sono nata. Una vita passata a costruire l’impresa, che ora li abbandona. Mi hanno raccontato quanto, nel tempo, la loro condizione sia cambiata: da lavoratori e lavoratrici considerati persone, con un nome e un ruolo all’interno della comunità, a numeri in un sistema aziendale che li ha ridotti a semplici ingranaggi. Le parole di queste persone mi hanno fatto riflettere ancora di più sulla connessione tra le diverse lotte: un tempo le merci venivano spostate sui binari, contribuendo a sostenere il territorio, mentre oggi si preferisce il trasporto su gomma, più inquinante e dannoso per la viabilità; un tempo le cantine della Cinzano erano un patrimonio culturale che faceva parte dell’identità di Santa Vittoria, che oggi è lasciato a marcire”. 
Continua Marro: “Il Presidente Cirio nel suo intervento di oggi ha ricordato ciò che fece nel 2017 in Commissione Europea per salvare l’azienda dalla chiusura, ottenendo un accordo che limitava i licenziamenti e garantiva una buonuscita dignitosa. Ma non possiamo accettare che il destino del nostro lavoro e dignità dipenda dalla buona volontà di un singolo rappresentante delle istituzioni, che ha il potere di salvare o abbandonare interi territori. Non possiamo più tollerare un sistema che non mette in discussione le sue logiche di sviluppo, ma si preoccupa solo di proteggere gli interessi di chi comanda, a discapito delle persone. Oggi, più che mai, è necessario un cambiamento radicale. Non possiamo più permettere che le nostre comunità vengano svendute a logiche di profitto. Dobbiamo dotarci di strumenti e politiche nuove, capaci di fronteggiare le decisioni unilaterali delle multinazionali e di difendere il nostro lavoro e il nostro futuro” .
 
L’attivazione sul territorio è sostenuta a livello nazionale dal Parlamentare di AVS Marco Grimaldi: “Ho depositato un’interrogazione alla Camera che dimostra, ancora una volta, l’assenza di responsabilità sociale da parte di aziende che delocalizzano non per cali produttivi, ma in cerca di lavoro a basso costo e maggiori margini di profitto. La decisione di Diageo colpisce centinaia di famiglie e un’intero territorio. Serve un intervento deciso del Governo contro le delocalizzazioni arbitrarie”.
 
Concludono entrambi: “AVS sarà al fianco dei sindacati in questa battaglia, per evitare la chiusura dello stabilimento Diageo e proteggere i posti di lavoro. Ma il nostro impegno non si fermerà qui: lavoreremo affinché la Regione Piemonte e il Parlamento si facciano promotori di una strategia più forte contro le delocalizzazioni e le chiusure indiscriminate, per difendere il lavoro e la dignità delle persone contro l’abuso del potere delle multinazionali”.

 

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