Con la partecipazione di importanti Gallerie nazionali e internazionali, la XII edizione della “Fiera” torinese
Dal 31 ottobre al 3 novembre
“L’uomo, dignitosamente vestito, cammina in punta di piedi su una fune ricercando l’equilibrio. Riuscirà a raggiungere il suo traguardo?”. Dove, per “traguardo” intendesi la capacità di “restare in bilico” (e anche trovare una qualche parvenza di “logica” e “convivenza”) fra le molte diseguaglianze e precarietà del vivere quotidiano. Sforzo non da poco cui fa riferimento quest’anno l’immagine guida, “Italians no longer have work”, realizzata dall’artista leccese Sandro Mele per accompagnare il tema “Equilibrium?” su cui si articola la XII edizione di “Flashback Art Fair”, che si terrà da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre negli spazi di “Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee” di corso Giovanni Lanza 75, a Torino. Una quarantina le Gallerie, internazionali e nazionali, partecipanti su una superficie di 20mila metri quadrati, un tempo brefotrofio e dal 2022 diventati, sotto la direzione di Alessandro Bulgini, luogo di ricerca e sperimentazione fra i più interessanti e innovativi per la città.
“Questa dodicesima edizione della ‘Fiera’ – spiegano in proposito le direttrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe – non vuole dare risposte, ma sollevare domande”. Tenendo ben presente che “in ambito artistico, la presenza del disequilibrio sembra inevitabile, tanto da suggerire che nella dialettica dell’arte, così come nella vita, l’instabilità è parte integrante dell’esperienza umana”. Concetto con cui, per l’appunto, s’hanno oggi da fare i conti “vagolando” lungo i corridoi di “Flashback Habitat”, dove nelle opere esposte scopri mondi e linguaggi “simili” e altri in totale intrigante “antinomia”. Una ragione in più per accostare la totalità del mondo artistico d’ogni tempo e luogo. Scene di vita e di morte: da un lato“La Danza nuziale” (1566), caotica e gioiosa di Pieter Bruegel il Vecchio (De Jonckheere Gallery – Ginevra), dall’altro, il “Trionfo della Morte” (1944) di Franco Gentilini (Aleandri Arte Moderna – Roma) personificata da uno scheletro che marcia al ritmo della festa.
Non meno diversa l’interpretazione della donna: dalle novecentesche opere di Emilia Palomba e Maria Lai (Mancaspazio – Nuoro), con figure maestose e monumentali pur immerse nel lavoro e nella vita quotidiana dei vicoli sardi, alla magnificenza e sontuosità della seicentesca “Maddalena in estasi” di Franco Guerrieri (Galleria Giamblanco – Torino), fino all’erotica e sensuale immagine dell’“Odalisca” (1865-’70) di Hayez (Bottegantica – Milano) ed all’inedito gruppo scultoreo della “Madonna seduta in trono con il Bambino” (Flavio Pozzallo – Oulx Torino). Dissonanze e ancora dissonanze. Anche sul tema della “circolarità della forma” che vede contrapposti i “Tondi e altri” (1985-’87) di Emilio Vedova e il “Cemento” di grande formato creato appositamente per la Fiera da Arcangelo Sassolino, classe ’67, origini vicentine.
E ancora, “L’Arte contro i tiranni” (Galleria Aleandri Arte Moderna – Roma) con tre disegni antinazisti di Renato Guttuso, di cui due pubblicati sulla prima pagina de “L’Unità” ed un altro raffigurante partigiani della “Brigata Garibaldi” di un giovanissimo Pietro Consagra. In questo lungo percorso artistico, dove il visitatore è chiamato a riflettere sul concetto di “equilibrio”, emerge in modo distinto il contrapporsi della visione bucolica e serena del “Rinascimento” e del “Cinquecento Fiammingo” con la prospettiva dinamica e frammentata del “Futurismo” di Giacomo Balla; così come del gusto per l’ordinata “geometria” di Giulio Paolini (Galleria In Arco – Torino) con gli impulsi primordiali di Giuseppe Pisani (Galleria Carlo Orsi –Milano) e di Cristiano Carotti (Contemporary Cluster – Roma). E infine l’iperrealismo “dalle tinte oniriche” di Alfredo Serri in “Armonica e Ocarina” (Galleria Open Art – Prato) dialogante con l’astrattismo della “Natura morta” di Lucio Fontana (NP Art Lab – Padova). E, per rimescolare ancora di più le carte, in rassegna troviamo anche preziosi e antichi tappeti persiani (Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs – Milano) e gli “anti-tessili” di Sadley (Małgorzata Ciacek Gallery – Varsavia), “feticci” fatti di reti intrecciate con legno e metallo, d’ispirazione “totemica e magica”. Il Bianco e il Nero. Il Tutto e il Contrario di Tutto. Appunto “Equilibrium?”. “Equilibrio e disequilibrio – concludono gli organizzatori- sono concetti fondamentali che possono arricchire o depauperare la vita di ognuno: l’arte ha il potere di risvegliare e sensibilizzare gli animi”.
Gianni Milani
“Flashback Art Fair”
Flashback Habitat, corso Giovanni Lanza 75, Torino; tel.339/6455301 o www.flashback.to.it
Fino al 3 novembre
Orari: giov. 18/22 – dal ven. alla dom. 11/22
Nelle foto: Sandro Mele “Equilibrium?”; Pieter Brueghel “La Danza nuziale”, 1556; Renato Guttuso “China su carta con appunti a matita”, 1944; Giulio Paolini “Senza titolo”, 2015
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