Comitato diritti umani, Nicco: “Situazioni drammatiche nel mondo, meritano la nostra attenzione”

La situazione politica in Venezuela dopo le ultime elezioni è stata al centro della prima riunione della legislatura del Comitato Diritti Umani e Civili, condotta dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Davide Nicco.

Dalla voce di Mariela Magallanes, già deputata del Venezuela, è arrivato forte “l’allarme per una situazione che mette a rischio la democrazia nel mondo. Chiediamo che il Piemonte sia protagonista nel riconoscere la vittoria di Gonzalez Urrutiacontro Maduro, che sta usando violenza, torture, arresti arbitrari per affermare una vittoria illegittima”.

“È molto importante che il Comitato sia tornato a riunirsi a pochi mesi dall’inizio della legislatura. Il mondo è scosso da diversi fronti di guerra e di tensione, per questo è ancora più fondamentale che questo organismo continui a essere crocevia di dialogo, confronto e azione pubblica. Il Comitato ha recepito una proposta di risoluzione sulla crisi in Venezuela che verrà trasformato in un documento da discutere in Aula su cui auspico la più ampia convergenza”, ha dichiarato Nicco.

“Ringraziamo il presidente Nicco per aver permesso al Comitato di proseguire la sua attività in attesa della nuova composizione – hannospiegato i vicepresidenti Sara Zambaia e Gianpiero Leoi temi trattati, dalla questione delle elezioni in Venezuela, alla drammatica situazione della Striscia di Gaza, richiedono la massima attenzione delle istituzioni. Il ruolo del Comitato è proprio quello di supportare il Consiglio regionale in simili questioni: il documento che abbiamo approvato sulla questione venezuelana e che sarà trattato in Aula va in questa direzione”.

Tutti i membri del Comitato e le associazioni hanno espresso grande favore per la scelta del presidente Nicco di convocare questa riunione perché la situazione nel mondo è drammatica e non potevamo permetterci una sosta lunga.

Sono stati affrontati anche temi che riguardano i territori di Mosul, del Kurdistan e della condizione delle donne afghane, iraniane e yazide, così come la proposta di una dichiarazione a sostegno della messa al bando delle armi nucleari.

Infine è stato preso l’impegno di organizzare un convegno internazionale sui diritti umani entro il mese di dicembre.

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