Ha quasi dell’incredibile quel che si è vissuto nel primo pomeriggio di oggi nella Casa circondariale di Torino dove un detenuto, si era già reso protagonista nei giorni scorsi di vari disordini presso il Padiglione C dove è ristretto, si è scagliato contro i poliziotti penitenziari. Ricostruisce l’accaduto Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Verso le 13,10, il detenuto, che ha come fine pena l’anno 2030, ristretto presso la XII Sezione del Padiglione C, durante una videochiamata con i propri familiari è stato richiamato dal personale di Polizia perché non stava rispettando le procedure previste. Non contento, si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni, tanto che i colleghi sono poi dovuti ricorrere alle cure del caso presso medici del Nosocomio cittadino”. Il sindacalista torma a sollecitare urgenti provvedimenti: “la situazione sta diventando sempre più insostenibile a causa della grave carenza di poliziotti penitenziari e del crescente numero di episodi di violenza e prepotenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti. Auguri di pronta guarigione ai poliziotti che sono stati feriti”.
Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece stigmatizza i gravi episodi avvenuti del carcere di Torino ed esprime solidarietà alle unità del Corpo coinvolte: “Con questi ulteriori gravi eventi critici, sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutte le colleghe ed i colleghi della Casa circondariale di Torino: questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.
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