In Piemonte come a Roma. Sì agli estremisti del buon senso.
“Il Centro e la ‘politica di centro’ devono ritornare protagonisti senza limitarsi a giocare un ruolo puramente formale nelle singole coalizioni. Il Centro, del resto, non può essere confuso con banali ed insignificanti cartelli elettorali utili solo per giustificare la natura plurale delle rispettive coalizioni. Il Centro o è protagonista e partecipa attivamente alla costruzione di un progetto politico nella coalizione di riferimento o semplicemente non è.
Nello specifico, a livello piemontese questo progetto politico è decollato alle recenti elezioni regionali con la cosiddetta ‘lista Cirio’ e può, e deve, proseguire consolidando quella esperienza e quella presenza nello scenario politico subalpino.
Mentre sul versante nazionale, come area moderata e Popolare, siamo impegnati a rafforzare una ‘politica di centro’ all’interno di una coalizione che non respinga pregiudizialmente questa cultura politica relegandola in uno spazio angusto e del tutto inutile ed ininfluente.
Del resto, il futuro della politica locale e nazionale non passa attraverso la radicalizzazione della lotta politica, la delegittimazione morale e la demolizione dell’avversario/nemico. Una deriva che può essere contrastata solo e soltanto con la riscoperta e il rilancio di una vera cultura politica centrista. Moderata e Popolare. E il modello organizzativo non può che essere quello di costruire un patto federativo con un partito che pratica e persegue concretamente una ‘politica di centro’. E, al riguardo, l’alleanza preferita dei centristi piemontesi resta quella con le persone e le personalità che, a livello locale come a livello nazionale, possono essere tranquillamente definiti come gli ‘estremisti del buon senso”.
Giacomo Portas, Leader I Moderati
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi Popolari uniti