Tumori ereditari mammella e ovaio, screening nella prevenzione regionale

“La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a strutturare percorsi diagnostici nell’ambito dei tumori eredo-familiari. Già nel 1999, è stato approvato il Progetto sperimentale di rete di Unità funzionali multidisciplinari di riferimento per la diagnosi genetica dei tumori ereditari, al quale è stato dato pratico avvio tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001. Furono approvate le disposizioni in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio, in soggetti sani con diagnosi di rischio eredo-familiare, individuando il codice di esenzione D99, per i portatori di mutazione genetica BRCA1 e BRCA2 e definendo i relativi percorsi di presa in carico, nell’ambito di un programma di screening dedicato, che si integra con il programma istituzionale di screening oncologici, attivo in Piemonte.”
E’ quanto ha detto oggi in Consiglio regionale  l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi sui tumori ereditari e sui percorsi diagnostici.
 “Nel 2019 sono state definite le modalità di presa in carico dei soggetti con mutazione BRCA1 e BRCA2, identificando i centri deputati all’esecuzione degli esami. Le prestazioni erogate in regime di esenzione D99, pertanto, vengono effettuate a favore di soggetti sani, portatori di mutazione, sia maschi, sia femmine e rientrano nei programmi di screening, per i quali il i tempi per le chiamate sono definiti per ogni paziente, essendo in presenza, appunto, di persone non malate, ma sottoposte a percorsi di prevenzione personalizzata. Tali esami vengono dunque eseguiti presso i centri afferenti alla rete regionale, nell’ambito della quale vengono effettuate le prestazioni del programma “Prevenzione Serena”. Nei medesimi percorsi di prevenzione, inoltre, a fronte di persone con mutazione del BRCA1/2, viene dagli specialistici comunemente posta anche l’eventuale opzione, oltre che di screening personalizzato, anche di mastectomia bilaterale e/o ovariectomia, a scopo profilattico, effettuate a carico del SSR.”
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