SANITÀ. VALLE (PD): “PERCHÉ NON RICORRERE AL DECRETO CALABRIA?”
«L’accordo tra la Regione Piemonte e le Università, che consente di ricorrere agli specializzandi per colmare i buchi di personale negli ospedali periferici, pare essere uno strumento “fondamentale” più per Cirio e Icardi che non per i diretti interessati. A leggere le carte emerge infatti che si tratterà di tirocinanti, anche al primo anno di specialità. Non si capisce perché non si ricorra allo strumento del decreto Calabria, per cui gli specializzandi assunti a tempo determinato sono selezionati a partire dal secondo anno di specializzazione e vedono il loro contratto convertirsi in tempo indeterminato. Gli specializzandi “in tirocinio”, extra percorso formativo, non hanno prospettive di stabilizzazione, non hanno autonomia operativa (non possono mai operare da soli) e vengono spediti in strutture ospedaliere periferiche non attrattive per gli altri medici, quindi con scarse opportunità di acquisire competenze (come vorrebbe invece lo strumento del tirocinio). Insomma, come i fanti della prima guerra mondiale vengono mandati in sbaraglio in trincea, e auguri (a loro e agli altri medici che avranno ulteriori aggravi nel seguirli). Non credo che questa sia la strada giusta per formare medici migliori. Continuiamo a ribadirlo, purtroppo invano: l’unica risposta concreta alla carenza di personale sanitario sono le nuove assunzioni. Assunzioni vere e stabili».
Daniele Valle
Vicepresidente del Consiglio Regionale
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