Ruffino (Azione): “Da Meloni parole, per i cittadini curarsi è un lusso”

“Alla presidente Meloni i collaboratori descrivono un quadro della sanità lontano dalla realtà. Il governo non ha dato le risorse minime necessarie alle Regioni per salvaguardare il livello minimo di assistenza. L’incremento del fondo per 4 miliardi non copre minimamente il surplus di spesa dei due due anni di pandemia. Quanto alle liste di attesa, Meloni ha idee molto vaghe. Non sa che da circa 15 anni le aziende ospedaliere non fanno assunzioni al punto che oggi c’è una carenza di almeno 15 mila medici e quasi 30 mila infermieri. Le liste di attesa non le smaltisci con i premi di produzione ai medici già in servizio, per la semplice ragione che quei medici lavorano anche 10 ore al giorno, tutti i giorni, senza neppure vedersi retribuito lo straordinario. Meloni pensa di allungare ulteriormente le ore di servizio per smaltire le liste di attesa? Sa che l’Italia viola in moltissimi casi la direttiva europea che prevede per i medici turni di riposo di almeno 11 ore fra un turno di servizio e l’altro?
Ha rifiutato il Mes sanitario, per migliorare le infrastrutture sanitarie e l’acquisto di tecnologie moderne. Ha rifiutato di destinare ogni euro disponibile alla sanità a favore di altre spese più redditizie sul piano elettorale. Con le chiacchiere non si fanno le diagnosi, né si prescrivono le terapie. La sanità è l’ultima delle preoccupazioni del governo, purtroppo. Azione aveva chiesto, inascoltata, di rovesciare l’agenda delle priorità e mettere al primo posto la sanità. Il governo ha preferito altre scelte e gli italiani ne pagano ogni giorno le conseguenze”.
Così l’on. Daniela Ruffino (Azione).
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