Riceviamo e pubblichiamo
L’aggressione, proditoria e particolarmente violenta, è avvenuta nello spazio di un istante. E il risultato è stato l’ennesimo appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa circondariale “Lorusso-Cutugno” di Torino che è dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’Ospedale locale. E’ la denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che, per voce del segretario regionale piemontese Vicente Santilli, da notizia di quanto avvenuto nelle ultime ore nella struttura di via Adealide Aglietta: “Ieri mattina, il solito detenuto italiano di 26 anni, che si è reso protagonista di una serie di aggressioni nei confronti del personale di polizia, intorno alle 9.30, mentre veniva accompagnato per effettuare una telefonata con i propri familiari, dava una forte spinta all’ispettore preposto all’accompagnamento: fatto avvenuto nel corridoio della Sezione. L’ispettore è dovuto immediatamente ricorrere al nosocomio cittadino per le cure del caso“.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “quello che da settimane, mesi, avviene nella Casa circondariale di Torino è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno“. Ma il SAPPE denuncia anche la diffusa indifferenza soprattutto dei vertici del Provveditorato regionale di Torino e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria su quella che è e dovrebbe essere per tutti una priorità: “Il nostro è un atto dovuto alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, a Torino come in ogni altra parte d’Italia, “buttano letteralmente il sangue” nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna”, conclude.
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