Pd e 5 stelle, l’alleanza è ormai fatta. Anche grazie a Elly

Ci siamo. Finalmente il movimento populista per eccellenza dei 5 stelle sta trovando una perfetta
coincidenza con il partito radicale, libertario e massimalista della sinistra a guida Schlein. La
conferma arriva dai piccoli comizi che si svolgono qua e là nella periferia italiana in vista del
prossimo turno amministrativo. Del resto, era un esito già scritto. Quando c’è un comune quadro
valoriale e culturale, è del tutto naturale che poi si stringa anche una alleanza politica. Certo,
restano i posizionamenti tattici da conservare, i distinguo, sempre più sottili, da mantenere e le
rendite di posizione da salvaguardare. Ma ormai il dado è tratto, come si suol dire. E già alle
prossime elezioni regionali, probabilmente, vedremo la consacrazione di questo strano miscuglio
populista, anti politico, libertario ed estremista.
Detto questo, e dandolo per scontato, si tratta adesso di capire che cosa centrano con tutto ciò
alcune categorie politiche. Li elenco per evitare di creare equivoci e fraintendimenti: il Centro; i
cattolici popolari e sociali; l’area riformista; la galassia moderata e, dulcis in fundo, gli ex
democristiani. Mi fermo a questo piccolo elenco per arrivare ad una semplice e banale
conclusione: e cioè,
fi
nalmente si apre una fase politica fatta di chiarezza, di trasparenza e forse
anche di intransigenza morale, culturale e politica. I nodi saranno de
fi
nitivamente sciolti. E, sotto
questo pro
fi
lo – e lo dico senza alcuno spirito polemico o caricatura personale – il “nuovo corso”
della Schlein è quantomai utile e necessario per tutti. Per la semplice ragione che ha archiviato
de
fi
nitivamente il progetto iniziale, e storico, del Partito democratico per dar vita ad una nuova
fase. Che, com’è evidente anche ai qualunquisti e ai passanti per strada, è radicalmente diversa
da quella disegnata dai padri fondatori di quel partito. E questo al netto dell’ipocrisia recitata da
tutti coloro che debbono comprensibilmente giusti
fi
care la propria presenza nel Pd de
fi
nendolo,
come dice quel simpaticone di Zanda, una “casa aperta a tutte le culture politiche”.
Insomma, e
fi
nalmente, si apre una nuova fase della politica italiana. E di questo dobbiamo
rivolgere un semplice ma gigantesco grazie a Elly Schlein e anche, ma in minor misura, al
principale interprete del trasformismo politico italiano, cioè il capo dei 5 stelle Giuseppe Conte.
Giorgio Merlo
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