Autonomia, Pd: “la proposta di Calderoli spacca l’Italia”

Il  Ministro Calderoli è stato  a Palazzo Lascaris per presentare in VII Commissione il testo sull’autonomia differenziata.

“Il centrosinistra, da anni, parla di un’autonomia differenziata che nulla ha a che fare con la riforma del Ministro Calderoli che desta parecchie perplessità e rischia di restituirci un’Italia frammentata. L’autonomia, se realizzata nel modo sbagliato, causerà nette fratture, togliendo a chi ha di meno e dando a chi ha di più, aumentando, quindi, le diseguaglianze. Occorre una riforma condivisa con tutti i soggetti interessati e frutto di un confronto attento e non possiamo affidarci a un provvedimento calato dall’alto” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo, il Vicepresidente della Commissione Autonomia Domenico Ravetti e il Consigliere regionale Pd Domenico Rossi.

“Il Partito Democratico – proseguono gli esponenti dem – ha una visione chiara dell’autonomia: servono livelli essenziali, una legge quadro votata dal Parlamento per superare la spesa storica, bisogna lasciarsi alle spalle l’idea che le Regioni trattengano i “residui fiscali” perché se ogni territorio trattiene le tasse, allora si profila una secessione e non certo un’autonomia! Autonomia significa poter gestire in proprio alcune risorse che già arrivano, significa programmare meglio, significa semplificare, significa rendere più semplice la vita a cittadini e imprese, poter pianificare risorse e investimenti”.

“Siamo convinti che si debba realizzare l’autonomia differenziata, ma quella proposta dal Ministro Calderoli è una riforma che spacca in due l’Italia, minandone profondamente l’unità. Ci chiediamo come è possibile che un Paese rischi di avere 20 pubbliche istruzioni diverse? L’Italia, per motivi storici e geografici è già una nazione che viaggia a velocità differenti. Come possiamo pensare di spaccarla ulteriormente? Occorre eliminare la devoluzione su scuola e sanità, occorre aprire un confronto serio e occorre soprattutto scrivere insieme una riforma che, se verrà realizzata in questo modo, rischia di mettere in crisi il nostro Paese. Non permetteremo che l’egoismo territoriale prevalga!” concludono Gallo, Ravetti e Rossi.

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