Si passa dalle minacce, ai rimpasti, alle carte bollate
“Il Tar mette la parola fine all’accusa inaccettabile al nostro sistema di voto e agli uffici portata avanti dal Capogruppo di Fratelli d’Italia in merito all’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Unico caso in Italia in cui da un ricatto ormai pubblico si passa dalle minacce, ai rimpasti, alle carte bollate” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito alla decisione del Tar del Piemonte di respingere la richiesta di sospensiva del capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Bongioanni, sull’elezione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
“Resta incredibile che l’Assessore Marrone – la cui escalation non cessa, dalle minacce all’Istoreto ai fondi alle associazioni pro vita alle amicizie filoputiniane – invece di essere cacciato o ridimensionato sia stato promosso” – prosegue Grimaldi. – “Che un partito come Fratelli d’Italia, che ha iniziato la legislatura con l’arresto del suo recordman di preferenze per voto di scambio, abbia ottenuto ancora più spazio. In quel momento, con un Assessore in manette per i suoi rapporti con la ‘ndragheta, avremmo dovuto porre fine alla legislatura, invece oggi FdI alza il tiro, tanto la memoria è corta. Spero che i piemontesi si accorgano in che mani sono finite le loro speranze”.
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