Corto Maltese, i cinquantacinque anni del marinaio di Hugo Pratt

Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo”.

Inizia così Una ballata del mare salato, la storia a fumetti che segnò l’esordio del celebre personaggio ideato dallo scrittore e disegnatore Hugo Pratt. Il primo episodio apparve cinquantacinque anni fa,  nel luglio del 1967,  sul primo numero della rivista Sgt. Kirk, frutto di una collaborazione tra l’editore Florenzo Vivaldi e lo stesso Pratt. L’albo si apriva su uno scenario al largo delle acque melanesiane del Pacifico del Sud, dove un catamarano salvava dalle onde un uomo legato a una zattera. Il singolare samaritano era nientemeno che l’avventuriero Rasputin, mentre il naufrago era Corto Maltese (chiamato così perché originario di Malta), ridotto in quello stato dall’ammutinamento del suo equipaggio. Era il primo novembre del 1913, giorno di Ognissanti, ma anche “Tarowean”, nome che i marinai delle isole Figi usano per indicare la stessa data attribuendole il significato di “giorno delle sorprese”. Iniziava così una delle più indimenticabili storie a fumetti, ricca di navigazioni, cannoniere tedesche, incursioni in mare aperto, isole misteriose.


Una Ballata del Mare Salato 
è un vero gioiello artistico; una storia corale, un insieme di vicende e personaggi diversi tra loro che però hanno qualcosa in comune che solo ad uno sguardo finale e completo risulterà chiaro agli occhi del lettore. Questo fumetto, raffinato e colto, contribuirà a sdoganare il genere nei confronti di un pubblico più maturo, che non temeva più di impegnarsi a leggere un fumetto. Con la sua opera prima, Hugo Pratt diede vita a un personaggio che rappresenta ancora oggi l’archetipo dell’antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria, apparentemente cinico nei rapporti umani, pronto all’avventura. Una caratterizzazione molto curata, a partire dalla sua scheda biografica. Corto Maltese nasce il 10 Luglio 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta. Il padre era un marinaio inglese della Cornovaglia, nipote di una strega dell’isola di Man, mentre la madre, gitana di Siviglia e modella del pittore Ingres, era chiamata la Niña di GibraltarCorto Maltese passa la sua infanzia spostandosi da un luogo all’altro, vivendo inizialmente a Gibraltar, poi a Cordova e infine a La Valletta, dove la madre lo manda a studiare nella scuola ebraica di Ezra Toledano. E’ lì che viene iniziato ai testi dello Zohar e della Cabbala. Il suo nome deriva dallo spagnolo, dove Corto equivale a “svelto“. Così, tra un avventura e l’altra, navigando nel mare d’inchiostro a china di Pratt, Corto Maltese è diventato negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati, un’opera letteraria considerata da molti come il primo esempio italiano di graphic novel. Riproposta dal Corriere dei piccoli nell’estate del 1971, Una ballata del mare salato venne pubblicata per la prima volta in un unico albo mezzo secolo fa da Mondadori, nel 1972. Le storie di Corto Maltese, in più di due decenni, anni diventeranno ventinove portando l’ormai celebre marinaio in tutto il mondo fra mari, deserti, steppe e giungle. “ Ma non c’è solo Corto in quegli anni”, ricorda lo scrittore Marco Steiner. “Ci sono stati gli Scorpioni del deserto e Jesuit Joe tanto per continuare a parlare solo di sud e nord e poi Antoine de SaintExupéry che vola un’ultima volta nei cieli e Mü, l’ultima storia di Corto, quella che farà volare l’universo fantastico di Hugo Pratt verso il magnifico non-luogo di un continente scomparso. Come il suo autore che scompare in Svizzera dove aveva scelto di vivere dal 1984”. Hugo Pratt muore per un male incurabile a Losanna il 20 agosto 1995. La sua tomba si trova alle porte del paese di Grandvaux, nel cantone di Vaud in Svizzera, dove viveva da undici anni nella sua casa situata nei pressi del Lago Lemano. Da Corte Sconta detta Arcana a Mu, passando per Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda e tante altre storie che vedono protagonista il marinaio metà avventuriero e metà “gentiluomo di fortuna”, il timore era che anche Corto Maltese lasciasse orfani i lettori alla morte del suo autore. Quasi per miracolo ritornò da giovane, vent’anni dopo la scomparsa di colui che, a buon diritto, è stato considerato fra i maggiori autori di fumetti di tutti i tempi. Marco Steiner, scrittore e fotografo, marinaio amico e collaboratore di Hugo Pratt, dopo aver portato a termine nel 1996 Corte Sconta detta Arcana, il romanzo incompiuto di Pratt, e aver scritto tutte le introduzioni alle nuove edizioni delle varie avventure del Maltese, ridiede vita all’immaginario personaggio con due romanzi.

 

Il primo, “Il corvo di pietra”, ambientato nel 1902, anno del crollo del campanile di Venezia, quando il marinaio della Valletta è ancora un ragazzo. Inteso quasi come il romanzo di formazione di Corto Maltese, dove emerge il suo spirito di “imprevedibile meticcio mediterraneo”, solo all’apparenza cinico, dotato di grande ironia, rispettoso alla legge della lealtà e di amicizia. In quelle pagine tre ragazzi amanti dell’ avventura e tre strani individui stretti in un patto esoterico di vendetta si confrontano tra Venezia, Malta e la Sicilia in una vicenda dove la posta in gioco è un tesoro nascosto dall’enigma di una piccola statua che rappresenta un corvo di pietra. Nel secondo romanzo (pubblicato come il primo da Sellerio, nel 2015), intitolato “Oltremare”, il giovane Corto intraprende un viaggio che parte dalla Sicilia per finire in Cambogia, e su quella rotta tormentata incrocia i porti leggendari di tutti i mari: da Venezia all’isola prigione di Poulo Condor a sud della Cina, dalle acque del Mekong alle isole greche e ai mari del sud. Tra le tante mete una ha un fascino particolare, l’allora Costantinopoli, un tempo Bisanzio e dal 1930 Istanbul. Le zone in cui si svolge la storia sono quelle del porto, della collina e del cimitero di Eyüp dove si recava anche un altro grande viaggiatore, Pierre Loti. Istanbul , come Venezia, è una città dove Corto Maltese si trova “ a casa”, sul confine fra Europa e Asia, sul punto di contatto fra il grande mar Mediterraneo e la grande terra che si estende misteriosa e affascinante verso Oriente, il luogo dove nasce il sole. Quando a Marco Steiner è stata posta la domanda delle domande ( “Perché a un altro Corto?”) rispose così: “Sapevo chi erano i suoi genitori, quand’era nato e cosa gli era accaduto dopo il 1904, all’epoca della guerra russo-giapponese. Allora ho provato a immaginare un Corto sconosciuto, che doveva imparare a navigare e a vivere prima di quell’anno e ho scelto un periodo preciso, dal 1901 al 1904. Ho immaginato un’esperienza forte per un ragazzino di 14 anni, l’ho fatto partire in una notte piovosa e pericolosa dalla Scozia, dopo aver lasciato a terra quel padre così poco conosciuto. Insomma, ho cercato di fare un pezzo di strada, anzi di mare, insieme a quello che il giornalista Vincenzo Mollica, facendomi un grandissimo complimento, ha definito il “mio” Corto Maltese”. Ma il più famoso dei marinai di carta non è tornato a vivere solo nelle parole scritte da Steiner. Nuove storie con protagonista il personaggio creato da Pratt, sono state scritte da Juan Dìaz Canales, sceneggiatore di fumetti spagnolo , e disegnate dal conterraneo Rubén Pellejero. In Sotto il sole di mezzanotte” Corto Maltese parte per un viaggio in Alaska e Canada, durante la prima guerra mondiale, seguendo le indicazioni dategli da Jack London (che aveva già incontrato nel libro La giovinezza, durante la guerra russo-giapponese nel 1905) e come al solito si imbatterà in personaggi strani e situazioni avventurose. La trentunesima storia, anch’essa realizzata da Canales e Pellejero, intitolata Equatoria venne pubblicata in anteprima sul quotidiano La Repubblica  in dieci puntate quotidiane dal 4 al 13 agosto del 2017 e subito dopo edita da Rizzoli Lizard in volume unico. Gli stessi autori hanno firmato due anni dopo Il giorno di Tarowean, trentaduesimo episodio di Corto Maltese, uscito nell’ottobre 2019 sempre per Rizzoli Lizard, che costituisce una sorta di prequel di Una ballata del mare salato. Nella seconda metà del 2021 è giunta nelle librerie Oceano nero ( edizioni Cong), trentatreesima avventura di Corto Maltese, scritta dal francese Martin Quenehen e disegnata dal connazionale Bastien Vivès. Ed è del tutto probabile che ci saranno altri capitoli di questa “seconda vita” del marinaio tornato per viaggiare ancora. Dopotutto, come amava dire John Steinbeck, “non sono le persone che fanno i viaggi,sono i viaggi che fanno le persone”.


Marco Travaglini

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