Via Speranza ed Arcuri

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   Non mi permetto di dare consigli al presidente Draghi che sta conquistando tanti consensi tra gli Italiani, prima ancora di iniziare l’opera ciclopica che si accinge ad intraprendere per salvare l’Italia. Uno dei punti essenziali della sua opera di governo sarà la lotta alla pandemia con interventi energici, rapidi ed adeguati alla gravità della situazione 

Voglio tuttavia segnalargli, come certo ben sa il Presidente, che la situazione che ha portato a tanti morti e tanti infettati e’ anche la inadeguatezza del  ministro Roberto  Speranza, un politicante allevato alla scuola di Bersani, catapultato a capo del ministero della Salute a senza nessuna esperienza.
L’unico capace si è rivelato il vice ministro Sileri  che è stato marginalizzato dalla prepotenza egocentrica  del ministro Speranza. Per colpa sua e del suo staff non venne neppure aggiornato il piano anti pandemico rimasto fermo da anni, per colpa sua le mascherine per mesi furono introvabili e quindi considerate inutili per la prevenzione. Non ha saputo neppure scegliere i tecnici, preferendo un’accozzaglia di gente litigiosa, solo desiderosa di viabilità televisiva e giornalistica. Preso dalla vanità, avrebbe voluto smerciare un suo  libro su come aveva sconfitto (!) la pandemia, libro  che dovette far ritirare dal commercio in seguito all’arrivo della seconda ondata pandemica . Un episodio che rivela poca intelligenza politica  ed un ego smisurato e che avrebbe dovuto portare Conte a cacciarlo da ministro. Pochi per conformismo  hanno messo in luce i limiti abissali oggettivi del piccolo politicante lucano diventato ministro a causa di un deus ex machina che lo ha portato al governo.
Speranza, d’intesa con Conte ,ha scelto un commissario straordinario la figura di tal Domenico  Arcuri che ,dopo aver già fallito per i banchi di scuola, è stato messo al vertice del settore più’ delicato, quello dei vaccini da cui dipende  la vita dei cittadini e la ripresa economica. I vaccini sono la priorità delle priorità e non possono continuare ad  essere in mano ad Arcuri che divide le responsabilità con molte, se non con tutte le Regioni che si sono rivelate incapaci ed esiziali ad affrontare la pandemia. Non hanno finora protetto la categoria di cittadini considerata più a rischio, quella dei settantenni che continuano a morire o resta agli arresti domiciliari in casa, come Denis Verdini condannato a quasi cinque anni di carcere, ma di cui ha scontato solo due mesi. Per prevenire  gli errori delle Regioni occorrerà l’abolizione della sciagurata  riforma del titolo quinto della Costituzione del 2005 , una vera e propria follia. Ma per una campagna di vaccinazione seria, rapida, efficace, occorre cacciare Arcuri al più presto. E’ cosa più immediata e semplice. Io sono certo che un uomo come Draghi  non possa avvalersi di persone così. Persino il mediocrissimo e poco limpido  presidente della Lombardia  ha cacciato l’assessore incapace e lo ha sostituito con Letizia Moratti. Oggi le mezze calzette non servono, non pretendo gli ottimati di ciceroniana memoria, ma almeno gente che sappia qualcosa del lavoro che sta facendo.
Scrivere a quaglieni@gmail.com
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