Clima, Grimaldi (LUV): “Piemonte negazionista, buono solo a copiare la Lombardia”

 “Capace solo  a inventarsi deroghe ai protocolli sulla qualità dell’aria”

“Siamo concertati e stupiti, questa Giunta persegue le finalità della qualità dell’aria sempre al contrario, facendo solo l’opposto di quello che può essere utile. Quando si parla di ambiente, la deroga è l’unica ossessione della destra: davanti al giudizio universale climatico in cui l’uomo è parte in causa avremmo invece bisogno di tutte le nostre energie, forze ed intelligenze per una riconversione ecologica dell’economia. Ogni anno l’UE ci sanziona pesantemente per la nostra incapacità di rispettare le leggi europee e nazionali, eppure nulla scalfisce le convinzioni sbagliate di questa Giunta. Glielo diciamo una volta di più: i mezzi privati contribuiscono pesantemente all’inquinamento della nostra aria” – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Quella nuvola grigia che sta sopra le nostre teste è causa di quasi 3 mila e 700 decessi l’anno connessi alle PM 2.5, per non parlare dei numerosi studi che mettono in correlazione l’inquinamento con gli effetti dell’epidemia Covid eppure, invece di cambiare rotta, copiamo le scempiaggini messe in atto dalla Lombardia, una regione che per qualità dell’aria, per qualità della vita e per la gestione sanitaria non ha nulla da insegnare a nessuno, come il Covid ha dimostrato. A questo proposito – prosegue Grimaldi – non si capisce perché la Giunta spenderà 690 mila euro (di cui 250 mila pagati alla Regione Lombardia) per un progetto, realizzato da una S.p.A. lombarda e su cui la nostra Regione non ha alcun controllo, per monitorare attraverso un software la reale percorrenza dei veicoli che per legge dovrebbero stare fermi e per cui è prevista la deroga”.

“Pensiamo che questa Giunta non capisca il contesto in cui siamo immersi e utilizzi strumentalmente e in modo vergognoso la povertà: la destra non ha messo un euro nel bilancio regionale per aiutare le persone più fragili, ha bocciato tutti i nostri emendamenti per gli indigenti o coloro i quali, ancora più dopo questa pandemia, hanno bisogno di aiuto eppure, quando si parla di qualità dell’aria, la destra scopre i poveri che non possono cambiare l’auto diesel. La transizione ecologica ha dei costi – conclude Grimaldi – occorre mettere in relazione la giustizia ecologica e quella sociale; pertanto, se crediamo che esista una responsabilità sociale d’impresa, possiamo sostenere che quella transizione debba essere sostenuta anche da quei privati che hanno fatto profitti sulle disuguaglianze e sulle ingiustizie”.

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