Il Presidente della Regione Alberto Cirio dopo il primo giorno di riapertura delle scuole ha sottolineato innanzitutto che è il momento della vera ripartenza.
Ha inoltre spiegato che l’ordinanza che chiede alle scuole di verificare che la temperatura sia stata effettivamente rilevata dalle famiglie, come previsto dalle disposizione statali, è in vigore e “tutto sta funzionando bene, a riprova che l’operazione è più facile di quanto temuto dal ministero e che in Piemonte presidi, insegnanti e personale scolastico si dimostrano di gran lunga più efficienti di chi governa la scuola a livello nazionale”.
Il Presidente ha ribadito che “in un Paese normale la febbre la misura la scuola, mentre il Governo che ha imposto di verificare la temperatura dei dipendenti di fabbriche e uffici pubblici non lo ha fatto per i bambini, che sono soggetti delicati e che nel resto della loro giornata incontrano i nonni, che sono le persone più vulnerabili al Covid”.
Di fronte alla possibilità che l’ordinanza regionale possa essere impugnata dal Governo il Presidente ha confermato l’intenzione di andare avanti, richiamando il soprannome storico dei piemontesi, definiti “bogia nen”: “la Regione è convinta di essere nel giusto e non arretra di un passo, perché si tratta di una posizione condivisa dal mondo medico e pediatrico per la tutela della salute di ogni cittadino. Ha poi aggiunto che se l’ordinanza sarà impugnata, la Regione la difenderà nelle sedi opportune e ha ricordato le parole del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che nelle scorse ore ha dichiarato alla stampa che la scuola in Piemonte parte con 20.000 posti dell’organico da coprire. Una criticità che riguarda soprattutto gli insegnanti di sostegno e che nell’anno del Covid è ingiustificabile, perché ci sono stati mesi di tempo per risolvere quella che doveva essere una priorità e che quest’anno non è solo un problema di didattica, ma anche di sicurezza sanitaria”.
Sul tema della misurazione della temperatura è intervenuta anche l’Assessore all’Istruzione, Elena Chiorino. Ha detto che “l’ordinanza del Piemonte è di buon senso e che vuole garantire la massima sicurezza in classe. Quindi il fatto che i genitori misurino la temperatura già a casa come previsto dallo Stato, ma che poi le scuole verifichino che sia stato veramente fatto come richiesto dalla Regione, è una precauzione fondamentale per far funzionare la scuola”.
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