Il trasporto pubblico locale piemontese, a causa del minor traffico per il lockdown, ha perso almeno 20 milioni al mese per i mancati introiti dei biglietti. La stima è stata fatta dal direttore dell’Agenzia della mobilità piemontese Cesare Paonessa nel corso dell’audizione della seconda Commissione regionale, presieduta da Mauro Fava, in merito alla situazione del trasporto pubblico locale in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Il quadro emerso è quello di un settore con aziende in difficoltà a causa della drastica diminuzione dei ricavi sul traffico (con il lock down, secondo Paonessa, sono appunto venuti meno circa 20 milioni al mese di ricavi alle aziende piemontesi) ed in attesa del concretizzarsi dei vari aiuti governativi al settore. Comunque, ritornando a viaggiare al momento il 50-60% dei clienti, il settore sta cercando di risollevarsi: attualmente risultano riattivati all’80 per cento i treni giornalieri del Tpl e, si stima, almeno al 90% le linee su gomma.
Nel frattempo si sta lavorando con la prospettiva della riapertura delle scuole e tutti gli enti interessati – principalmente la Regione, le Province , il Miur, gli enti locali ed i sindacati – stanno cercando il migliore coordinamento possibile tra le esigenze di orario delle scuole e del trasporto pubblico locale, per consentire l’osservanza delle norme di sicurezza con le risorse disponibili, nel rispetto dell’autonomia scolastica.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti numerosi consiglieri: Alberto Avetta (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Valter Marin, Paolo Demarchi, Angelo Dago (Lega), Ivano Martinetti, Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).
Molti gli argomenti toccati, tra questi il problema dei voucher per il rimborso dei periodi di abbonamento non goduti a causa del lock down. Infatti il “Decreto rilancio” del Governo prevede la possibilità di rimborso o attraverso i voucher o con l’allungamento del periodo di abbonamento. Anche su questo punto si sta lavorando e l’Agenzia con la Regione sta preparando delle linee guida allo scopo di coordinare e velocizzare l’azione delle aziende di trasporto. Si suggerisce, nel calcolo del rimborso, di fare una proporzione dei giorni persi rispetto a quelli previsti dall’abbonamento e di rendere valido il voucher per almeno un anno. Secondo le disposizioni governative devono intercorrere non più di 30 giorni tra la domanda ed il rimborso. In questo modo le aziende potrebbero riuscire a rilasciare i voucher prima dell’acquisto dei nuovi abbonamenti con l’inizio dell’anno scolastico.
È stata anche evidenziata la necessità di trovare un coordinamento con le Regioni limitrofe per evitare disagi agli utenti a causa di regole non coincidenti con la Liguria e la Lombardia sul riempimento dei posti a sedere sui treni.
D’intesa con i rappresentanti dei gruppi consiliari, il presidente Fava ha manifestato l’intenzione di convocare una nuova audizione sul tema, a settembre, prima dell’inizio della scuola.
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