Torino - ScattoTorino e Il Torinese

Volt disegna una Torino migliore

Riceviamo e pubblichiamo / Da mercoledì 22 aprile, in occasione del Giorno della Terra, e nelle settimane seguenti, Volt comunicherà la sua visione per una Torino più sostenibile e competitiva

La diffusione del Covid-19 e i decreti imposti dal governo Conte ci hanno costretti in casa.

Questa necessaria sospensione della normalità ha costretto molti a interrogarsi sul futuro:
quali saranno le nostre nuove buone abitudini? Che cosa, invece, resterà legato al passato?
Noi di Volt Torino abbiamo utilizzato questo tempo per elaborare le varie proposte e spunti
nati da mesi di lavoro in cui ci siamo confrontati con le realtà del territorio legate al contesto
ambientale, partendo dalle associazioni fino a coinvolgere rappresentanti del settore
economico e dell’Università. Interrogandoci su come vorremmo la Torino del futuro, in vista
del Giorno della Terra (22 aprile), ci siamo concentrati su quali azioni politiche potrebbero
migliorare la nostra città dal punto di vista ambientale, con grandi benefici per la salute e, sul
lungo termine, risparmi per le tasche di tutti.

Vogliamo una città più ecologica e più attenta al benessere dei propri cittadini: una città che
compia scelte audaci sul piano dell’ecosostenibilità, conciliando il fondamentale diritto alla
salute con la garanzia di un futuro di prosperità per Torino e per i torinesi. Vogliamo una città
che, grazie a un ridisegnamento urbanistico, sappia sia affrontare in modo adeguato le
inevitabili sfide ambientali del futuro, sia contribuire ad aumentare la qualità della vita per i
cittadini di tutti i quartieri – periferie incluse. Vogliamo una Torino che sia all’altezza di attrarre
risorse e capitali messi in campo dal Green Deal europeo, il massiccio piano di investimenti
economici UE per l’ambiente. Vogliamo dunque una città che faccia della trasformazione
verde una delle leve fondamentali per il rilancio economico, per il miglioramento delle
condizioni di vita, per l’attrattività nazionale e internazionale.

Questa Torino avrebbe così tutte le carte in regola per risultare la prima città italiana a
concorrere ed aggiudicarsi i Green Capital Awards del 2026 una conquista che risulterebbe
anche in un’importante eco all’estero.

Al di là delle dichiarazioni, proviamo a concretizzare la nostra visione, che racconteremo in
dettaglio sulla pagina Facebook di Volt Torino:

Il primo obiettivo che ci prefiggiamo è riuscire a diminuire i giorni in cui Torino sfora il limite
di massima concentrazione di PM10. Per legge sono previsti 35 giorni: noi vogliamo
dimostrare che con maggior responsabilità di amministrazione e cittadini, per Torino è
possibile abbassare la soglia di tolleranza a soli venti giorni all’anno. Per raggiungere questo
obiettivo abbiamo sei proposte, che abbiamo chiamato 20 di aria nuova.

1. 20 km/h – portare la velocità massima in tutti i controviali a 20 km/h, con priorità d’uso ai
mezzi a trazione non motorizzati (bici) o elettrici (monopattini): in questo modo si salvaguarda
un buon numero di parcheggi e il traffico automobilistico non è escluso, ma viene subordinato
alla mobilità dolce .

2. 20 km – tale è la lunghezza delle nuove piste ciclabili che vogliamo realizzare all’anno:
servono raccordi sicuri tra i tracciati già esistenti ed è necessario creare nuovi itinerari, scelti
monitorando i flussi di spostamento casa-lavoro più congestionati dal traffico, e ascoltando le
richieste delle associazioni di categoria.

3. 20% – è l’aumento delle tariffe oraria dei posteggi e dei minimi di multa nella ZTL (con
deroga ai mezzi di consegna merci), ma anche dello sconto applicato al costo di un viaggio
andata-ritorno di chi sceglie di raggiungere il centro urbano coi mezzi pubblici. Vogliamo
ridurre il traffico nel centro cittadino, non il commercio!

4. 20 – i giorni minimi di smartworking previsti per tutti i lavoratori degli uffici comunali con
mansioni compatibili nel periodo novembre-marzo (quando le concentrazioni di PM10 sono
più alte); se le imprese private vorranno seguire il buon esempio dato dal Comune, esse
prevederanno benefici fiscali proporzionali al numero di dipendenti che avranno goduto dello
stesso periodo minimo di smartworking.

5. 20 °C – la temperatura condizionata massima (quindi limite di tolleranza incluso) di tutti gli
ambienti di lavoro comunali in inverno; anche in questo caso, le imprese private (o i cittadini)
potranno seguire il buon esempio dato dal comune, aderendo a un programma di
monitoraggio e ricevendo un premio commisurato al loro sforzo.

6. 20’ – come il modello urbanistico anglosassone dei 20 minutes neighborhood, che pianifica
la distribuzione dei servizi in modo tale che ogni cittadino non impieghi più di venti minuti, con
i mezzi pubblici, a piedi o in bici, per accedere ai servizi principali. In quest’ottica, al
ridisegnamento urbanistico si accompagnerà una riorganizzazione più razionale delle linee di
trasporto pubblico, in conformità al tipico tracciato stradale torinese.

A maggio, compatibilmente con la situazione, inizieremo la presentazione del nostro progetto
in varie zone della città: crediamo che il contatto con il territorio, con le associazioni civiche
che già si battono per raggiungere obiettivi simili ai nostri siano importantissime per costruire
una proposta condivisa ed al contempo efficace.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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