Chi sono, quante sono e dove si collocano politicamente le Sardine torinesi?
Le Sardine a Torino sono passate ad essere in pochi giorni da un gruppo Facebook tra amici a oltre 65.000 persone. Siamo un movimento politico ma apartitico uno dei nostri capisaldi è il rispetto della Costituzione. Essendo appena nate sarebbe sciocco etichettarci con precisione, però possiamo dire con certezza che ci collochiamo dalla parte opposta di coloro che fanno dell’odio e delle differenze i pilastri di una becera propaganda.
Vi si accusa di essere un movimento “contro” (contro Salvini, ad esempio) e non “per” qualcosa…
Siamo per una politica corretta, che sia in linea con i valori costituzionali e il cui unico scopo non sia ottenere consenso sempre e comunque. La grammatica italiana ci permette di girare in favore ciò che è contro, non credo sia così limitante, una cosa vale l’altra. Sono contro la guerra quindi sono per la pace. Il riconosciuto leader dell’alleanza di destra si è speso molto per essere al centro dell’attenzione e quindi per molti è il punto focale della presa di posizione. Il nostro gruppo preferisce essere meno diretto sulla persona ma focalizzarsi sulla costruzione di un modo di fare politica che parta dal rispetto.
Non rischiate di ripetere un fenomeno passeggero come il fuoco di paglia dei Girotondi, del popolo viola, dei forconi, ecc. e di farvi strumentalizzare da alcune forze politiche? Come pensate eventualmente di sfuggire a questo rischio?
Siamo nati e ci siamo incontrati per caso, tutti stanchi e annoiati dall’attuale panorama politico. Non so se assomigliamo a qualcuno non ce lo siamo chiesti e neanche lo abbiamo programmato. Abbiamo pochi giorni di vita ed è difficile fare previsioni. Viviamo il presente e ci concentriamo sul nostro primo evento, poi si vedrà. Lavoriamo per evitare ogni strumentalizzazione, convinti di poterci riuscire.
Pensate di presentarvi in occasione di prossime elezioni amministrative o politiche?
4La nostra apartiticità non è in discussione e la possibilità di presentarci alle elezioni sembra essere assolutamente fuori luogo, soprattuto dopo questo breve periodo da cui tutto è partito. Magari più avanti partirà un coordinamento nazionale, non posso prevedere il futuro, la cosa per noi importante è esserci in questo istante.
Alle Sardine torinesi hanno aderito nomi di spicco della politica, della società e della cultura? Quali?
Sono già diverse le personalità che hanno detto di essere “sardine”, mi piace citare un personaggio di rilievo come Gustavo Zagrebelsky e signora, poi nel panorama musicale sono tantissimi, tra quelli di cui sono al corrente posso citare i Subsonica e Bandakadabra e poi della Tv c’è Marco Berry. In privato riceviamo anche altri molti consensi di personaggi dello spettacolo, però non se la sentono di mostrarsi pubblicamente, questo fa anche molto pensare al momento assurdo in cui stiamo vivendo, c’è una considerevole paura nel prendere posizione.
Che cosa avete in programma per la vostra manifestazione del 10 dicembre?
Martedì 10 dicembre, nello stesso giorno in cui il (ex) Ministro Innominabile sarà a Torino per il processo che lo vede indagato per vilipendio all’ordine giudiziario, daremo vita al nostro presidio. Il 10 è una data perfetta perchè è anche la giornata mondiale dei diritti umani. L’appuntamento è alle 19 in Piazza Castello. Sarà un momento per parlare, confrontarsi, cantare, stare insieme, accettarci e comprenderci nelle nostre diversità.
Che cosa direste, che invito rivolgereste ai torinesi per convincerli a partecipare? Ovvero quale novità vorreste rappresentare dopo l’ubriacatura di antipolitica, populismo e demagogia che ha caratterizzato questi ultimi anni?
Noi sardine siamo tante. Veniamo da ambiti diversi, ognuna con la sua storia e le sue idee. Vorremmo che quello di martedì 10 fosse un momento per mettere da parte le differenza, come accennavo prima e per chiedere una svolta nel modo di fare politica, in Italia e non solo. Sarà una festa dei cittadini che aborrono il fascismo e ogni discrepanza tra gli esseri umani.