Una giornata aperta a tutti, organizzata da Mensa Italia con il sostegno della Fondazione CRT, per scoprire e “giocare” con l’intelligenza
Domenica 29 aprile Torino diventerà capitale dell’intelligenza per un giorno, in occasione dell’iniziativa “Torino città intelligente“, realizzata dal Mensa Italia, la più grande associazione ad alto QI riconosciuta nel mondo (oltre 121mila soci), con il sostegno della Fondazione CRT. Dalle ore 9.30 alle ore 20, alla Scuola Holden (piazza Borgo Dora, 49), si terranno una serie di attività per scoprire l’intelligenza in tutte le sue sfaccettature: conferenze su tematiche attuali (quali intelligenza e benessere, intelligenza criminale e artificiale), workshop per sfidare la propria mente cimentandosi in enigmi, giochi e quiz e la “fiera dell’intelligenza” per entrare in contatto con oltre 20 associazioni del territorio che si occupano della ricerca, di disturbi dell’apprendimento o di sviluppo delle competenze nei bambini. La Fondazione CRT, che da sempre scommette sui giovani talenti offrendo loro importanti opportunità di
formazione e crescita, sostiene le iniziative che, come questa, mettono al centro lo scambio di idee e la valorizzazione delle capacità individuali come fattori chiave per contribuire allo sviluppo della società nel suo complesso. Durante la giornata sarà anche possibile sostenere il test psicometrico di selezione per il Mensa Italia, associazione nata per incoraggiare e scoprire l’intelligenza umana, che ha scelto Torino come location per il proprio XXXV Convegno nazionale, in ragione delle profonde trasformazioni degli ultimi decenni per passare da città dell’industria a città della cultura e dell’innovazione. “Torino città intelligente” è un’iniziativa patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Città Metropolitana, con il contributo della Fondazione CRT; l’entrata è gratuita e aperta a tutti. Informazioni e modalità di prenotazione sul sito https://torinocittaintelligente.it/.



Gli asparagi ortaggi pregiati protagonisti della primavera, teneri germogli che simboleggiano il risveglio della natura
Lunedì 30 aprile 2018, dalle 16.30 alle 22.30 Palazzo della Luce Via Antonio Giuseppe Bertola, 40. Ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti
meccanica strutturale e delle tecnologie informatiche di calcolo parallelo, in modo da accrescere ulteriormente le loro competenze e prepararli per le sfide più attuali nel campo delle simulazioni numeriche a supporto della progettazione meccanica.

eccoci alla controversia in famiglia, cioè in questa nostra testata che si chiama “il Torinese”, non ho trovato cenno al fatto che uno degli interventi artistici più rilevanti in Saint-Eustache si deve proprio a un torinese. Si tratta di Giuseppe Devers, nato a Torino nel 1823, che fu pittore, scultore e soprattutto ceramista. Trasferitosi a Parigi nel 1846 in seguito alla concessione di un sussidio -di una borsa di studio diremmo oggi- concessogli da Carlo Alberto per perfezionarsi negli studi artistici, si specializzò nel tempo in interventi di ceramica architettonica, sino a diventare il massimo riferimento Oltralpe di questa particolare e tecnicamente difficoltosa arte applicata. Tant’è che
come
tuttora ben visibile, composta da quattro grandi pannelli in maiolica, alla maniera dei Della Robbia, disposti ai quattro punti cardinali del transetto centrale, e dedicati a quattro figure fondamentali della musica sacra: Re Davide, Santa Cecilia, Sant’Ambrogio e San Gregorio Magno. Quindi raccomando ai nostri concittadini di andare a vedere in Saint-Eustache pure queste alte prove del nostro genio subalpino (e magari, per limitarci solo agli edifici sacri, anche altri artefatti minori di Devers a Parigi e dintorni nelle chiese di St. Ambroise, della Trinité, di Saint Leu Napoleon Tavernie). Glielo dobbiamo, perché Giuseppe Devers è qui da noi oggi troppo dimenticato, nonostante il suo ritorno a Torino, spaventato dagli accadimenti relativi alla Comune di Parigi, chiamato nel 1871 in cattedra all’Accademia Albertina. Ma cominciò a declinare, in un contesto rispetto a quello parigino troppo angusto, a immalinconirsi e a bere. Sino a morire, afflitto da una grave demenza precoce, nel 1882. Parabole tipicamente torinesi.
La Città della Salute di Torino comunica che il prossimo mercoledì 2 MAGGIO verrà riaperto al pubblico, dopo l’esecuzione di numerosi lavori di ristrutturazione, il CUP dell’ospedale Molinette di Torino.
sicuramente dai risultati finali ma non della valutazione globale. Sono stati fatti degli errori, certo, ma chi li sta pagando in prima persona? I tifosi dal punto di vista emotivo, ed è fondamentale, certo, visto che lo sport si regge sul pubblico che osserva, ma anche chi ha messo soldi, tempo e faccia non credo lo abbia fatto per divertirsi in modo anomalo.
A e ha già vinto una Coppa Italia. Può essere che non si arrivi ai playoff, vero, ma non è la “morte” sportiva di una squadra. Il pubblico ha dato tanto, e tanto ancora darà: ma dà qualcosa perché qualcuno ha creato questo qualcosa per cui “tanto dà”. Non riconoscerlo è un errore di presunzione di importanza che non conduce da nessuna parte.
dell’esperienza. Ed è quella che ancora manca a questa squadra.