Marzo 2018- Pagina 4

SPECIALE GEMELLAGGIO BARRICALLA CUS COLLEGNO VOLLEY CON FIAT TORINO BASKET

Sabato 31 marzo si aprirà ufficialmente un nuovo gemellaggio tra la FIAT Torino Basket e la società BARRICALLA CUS Collegno Volley in occasione della partita casalinga della squadra di Basket contro Pistoia

Questo gemellaggio societario permetterà di poter accedere alla visione della partita di Pallavolo a condizioni favorevolissime per i tifosi che ancora non seguono questo sport o che, pur seguendolo, non hanno ancora mai approfittato della splendida opportunità fornita da questo accordo. E’ un’occasione unica per poter vedere da vicino il grande Volley che torna al Palaruffini per una grande occasione. E’ lunedì di Pasquetta e si può ipotizzare che molti possano pensare alla gita in campagna con tradizionale grigliata. Ma è anche possibile immaginare che di ritorno dalla gita… lo spettacolo della pallavolo giocata dalle due squadre “cittadine” possa essere il giusto “dolce” alla fine di una splendida giornata. Sabato sera si disputerà una partita fondamentale per la FIAT Torino di Basket e lunedì sera una importante anche per le ragazze del BARRICALLA Cus Collegno Volley, con l’opportunità di cominciare ad appassionarsi anche a tifare per questo gruppo di atlete. Con il biglietto del match tra FIAT TORINO e THE FLEXX PISTOIA (o con l’abbonamento stagionale FIAT TORINO) si avrà la possibilità di acquistare il biglietto del DERBY DI TORINO tra BARRICALLA CUS COLLEGNO VOLLEY e FENERA CHIERI ’76 a € 3, presentando il biglietto in cassa! Il match si disputerà lunedì 2 aprile, ore 20,30 al PalaRuffini. La partita sarà sicuramente una festa e speriamo che lo sia fino in fondo con tutti a tifare i propri colori con tutte le energie possibili in un palasport carico di energie positive.

Paolo Michieletto

Bettelmatt, il buon formaggio del “pascolo della questua”

bettelmattIl nome Bettelmatt, oggi associato ad uno dei più famosi e rinomati formaggi d’alpe, deriva da un termine vallesano-Walser risalente al Medioevo che significa, letteralmente, “pascolo della questua”, traendo origine da un’antica tradizione religiosa . Una delle più vecchie pratiche di lasciti in natura, a favore dei poveri o di enti religiosi, per i vallesani dell’Oberland bernese e per i Walser, era quella di disporre, giunta l’ultima ora, di “legati” in formaggio, usandolo come merce di scambio, per il pagamento degli affitti, delle concessioni di alpeggio e delle tasse. O, come in questo caso, a vantaggio dei più bisognosi. Così, dall’alto Vallese alle colonie Walser come la Val Formazza, si diffuse l’usanza, nei testamenti, di questi formazza bettelmatlasciti a favore dei poveri, con la distribuzione ( quasi sempre a Natale o Pasqua ) di forme di formaggio. Grazie alla devozione e al senso di pietà dei vecchi Walser, i formaggi dei pascoli migliori  venivano riservati alla questua per i poveri. Gli alpeggi da cui provenivano questi formaggi venivano spesso indicate come “alpi della questua” (“Bettelalp”) e corrispondevano sempre ai pascoli più ricchi delle vallate. Il motivo? Più il pascolo era ricco e più la generosità del donatore sarebbe stata premiata nell’altra vita. In altri casi l’usanza della questua era legata ad ex-voto, per “liberarsi” da pericoli e calamità naturali. Nella Turtmanntal , valle del Canton Vallese che si apre sulla sinistra della valle del Rodano, un tempo abitata dai Walser, aibettelmatt 36 piedi dell’imponente mole del Weisshorn, il 14 agosto – vigilia dell’Assunta – i poveri , saliti dal fondovalle, giravano con la gerla i diciassette alpeggi, ricevendo in ciascuno una piccola parte di formaggio. Ma gli esempi sono tanti, come recitano i più antichi documenti conservati negli archivi ecclesiastici e delle varie comunità.Il Bettelmatt, formaggio a pasta compatta di colore che va dal giallo all’oro, con la ruvida crosta di color marrone più o meno scuro, porta con se anche questa storia legata all’elemosina pubblica. Così questa delizia, prodotta da latte crudo intero di una mungitura di mucche di razza bruna,  tra luglio e settembre, esclusivamente nei sette alpeggi della Valle Antigorio Formazza ( Bettelmatt, Kastel, Val Toggia, Vannino, Poiala, Forno e Sangiatto )  può essere definito anche un prodotto solidale che affonda le radici in quello che era un generoso esempio di carità e di sostegno agli “ultimi”.

Marco Travaglini

Arresto militante Isis Elmahdi Halili conferma timori, ma anche grandi capacità info investigative della Polizia di Stato

TERRORISMO DI MATRICE ISLAMICA

 

“Cominciamo con il ringraziare ed elogiare i colleghi della Digos torinese, fulcro dell’indagine che ha portato all’operazione, per l’arresto di un terrorista dell’ISIS che vive ed opera nella nostra città” – è il commento di Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “La notizia dell’arresto di Elmahdi Halili, 23enne italo-marocchino  autore del primo testo di propaganda dell ‘Isis in italiano, è l’ennesima prova della professionalità e capacità investigativa di quei colleghi che notte e giorno, con dedizione, operano nella prevenzione anti terrorismo” “Questa operazione, purtroppo, conferma tutte le nostre preoccupazioni. Il quadro della minaccia dell’ Isis rimane presente e radicalmente immutata anche all’ombra della Mole ” “Il tema dei foreign fighters  e delle più che probabili infiltrazioni di militanti Isis tra i migranti dei viaggi ombra da Tunisia e Marocco, attraverso il Mediterraneo, deve essere di priorità assoluta per combattere ancor più efficacemente il pericolo del terrorismo di matrice islamica. Così come deve essere ben chiaro che i rimpatri dei radicalizzati vanno incrementati anche attraverso la modifica delle norme al fine di superare le difficoltà di espulsione di soggetti che non presentano, al momento, le caratteristiche necessarie richieste per procedure all’allontanamento per sicurezza nazionale ma che, comunque, dimostrano inequivocabilmente problematiche che possono essere risolte solo con l’espulsione immediata”

 

             Ufficio Stampa Siap Torino

Arca Technologies, la Regione contro i licenziamenti

Sono 103 i dipendenti delle sedi di Ivrea e di Bollengo di Arca Technologies, azienda del gruppo americano Arca Holding attivo nel settore dell’automazione bancaria, per i quali è stata attivata la procedura di licenziamento, benché gli ultimi due esercizi non risultino in perdita. Quali sono le azioni che la Giunta intende mettere in campo per salvare questi posti di lavoro e gestire la crisi aziendale?

A domandarlo sono stati la consigliera Francesca Frediani (M5s) e il consigliere Marco Grimaldi (Sel) in due interrogazioni a risposta immediata. “L’assessorato al Lavoro si è attivato ed è in contatto con l’organizzazione sindacale Fiom-Cgil che rappresenta i lavoratori e con i Comuni coinvolti. In particolare è previsto un incontro con istituzioni, sindacato e lavoratori presso il Comune di Ivrea il 4 aprile”, ha affermato l’assessore Augusto Ferrari per conto dell’assessora al Lavoro Gianna Pentenero. “L’assessorato contatterà anche Arca Technologies per valutare possibili soluzioni della vicenda con l’obiettivo di salvaguardare sia il mantenimento dell’occupazione sia la presenza sul territorio dell’azienda”. Arca, che quattro anni fa aveva acquistato Cts e Cts Cashpro, aziende nate dall’iniziativa di un gruppo di ex dipendenti Olivetti, conta una forza lavoro di 282 dipendenti nelle due sedi di Ivrea e Bollengo e il 26 marzo ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 103 persone (102 operai e un dirigente) per mansioni legate soprattutto all’attività di ricerca e sviluppo. La decisione è motivata da parte dell’azienda dal fatto che agli importanti investimenti compiuti nel settore ricerca e sviluppo negli ultimi tre anni non è corrisposto un livello di vendite significativo. Il mercato non ha infatti assorbito i nuovi prodotti nella misura prevista. Di qui l’esigenza di riallineare la produzione rispetto ai prodotti e ai mercati che si ritengono redditizi e ad alta crescita per ritornare a una posizione finanziaria stabile che permetta di continuare a investire, mantenendo in Italia il centro di eccellenza per ricerca e sviluppo.

Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Gian Luca Vignale (Mns) sulla avvenuta modifica della disciplina delle posizioni organizzative e delle alte professionalità nel ruolo della Giunta regionale, di Stefania Batzella (Mli) sull’ospedale Santa Croce di Moncalieri e i costi per gli ulteriori lavori effettuati nella sala operatoria d’emergenza, di Silvana Accossato (Mdp) sulle modalità di utilizzo della risonanza magnetica all’ospedale di Rivoli, di Francesco Graglia (Fi) sulla possibilità di smaltire Rsu nella discarica richiesta in territorio di Salmour (Cn), di Walter Ottria (Mdp) sulla sostituzione del direttore dell’ambulatorio di diabetologia dell’ospedale di Acqui Terme, di Maria Carla Chiapello (Moderati), sul Cup all’interno dello shopville Le Gru di Grugliasco, di Gianpaolo Andrissi (M5s) sul bando Atc Piemonte Nord sugli impianti di riscaldamento e i dubbi sulla corretta applicazione della normativa, di Federico Valetti (M5s) sull’affidamento ferro-gomma e la sentenza del Tar Piemonte e di Giorgio Bertola (M5s) sulla grave situazione ambientale e di pericolo per la salute pubblica in località Carpice, nel comune di Moncalieri.

Una fetta di torta a Torino

Come si fa a rinunciare ad una fetta di torta? Ingredienti meravigliosi, sapori dolcissimi, colori armoniosi e profumi invitanti, non si può resistere. Una colazione energica per iniziare la giornata magari insieme ad un cappuccino cremoso, una pausa rilassante accompagnata da una tazza di cioccolata fumante a merenda, la sera per terminare il percorso con gioia. Mangiare sano, stare a dieta sono cose importanti per la nostra salute, avere uno stile di vita corretto e pulito sono principi fondamentali per curare il nostro benessere, tuttavia la nostra benefica disciplina non deve impedire di concederci un gesto affettuoso, una lusinga, una dolce indulgenza. Studiamo, lavoriamo, ci muoviamo, ci stanchiamo quindi, non possiamo contare sempre le calorie, ogni tanto, una volta la settimana o forse al mese se vogliamo essere più attenti permetterci una infrazione alimentare non può che migliorare il nostro umore e rilassarci.

Nella nostra città ci sono delle deliziose torterie, incantevoli posti dove indulgere un piacevole gâteau è una meravigliosa esperienza:

 

Torteria Berlicabarbis Corso Moncalieri, 214/D – tisane e magnifiche torte in un locale informale. dallo stile provenzale.

Miss Cake – Via Goito, 17/B – Torte, biscotti e cupcakes e il brunch domenicale in un ambiente cordiale.

OlsenVia Sant’Agostino 4/bis – Caffetteria un po’ retrò con torte dolci e salate fatte come nelle ricette della nonna.

Sweet Lab – Via Principe Amedeo 39 –  Muffin, cupcakes, cookies, cioccolato e torte di ogni genere.

Torteria Café Marconi – musica jazz di sottofondo, tisane, infusi, torte, crostate e pasticcini.

Chloé Bistrot – Via Barbaroux 12 – un angolo di Parigi a luce soffuse, crepes, pancakes e vari tipi di torte.

 

“I dolci in tavola sono come i concerti barocchi nella storia della musica: un’arte sottile” diceva Isabel Allende. Un piacere irrinunciabile si potrebbe aggiungere.

 

Maria La Barbera

 

 

Muore dopo la lezione di spinning

DALLA PUGLIA

Al termine della lezione di spinning  stavano sistemando le cyclette quando Antonio Focolando, di 46 anni, colpito da  infarto, si è accasciato ed  è morto, nonostante i tentativi di rianimarlo. Il fatto è avvenuto presso il centro sportivo ‘Kendro’ a Triggian. la vittima, un, ingegnere, sposato e padre di una bambina di 9 anni, era titolare di  un’azienda di componentistica nella zona industriale tra Bari e Modugno.

Amiat promuove la raccolta di abiti usati

Amiat, società del Gruppo Iren, in collaborazione con la Circoscrizione IV del Comune di Torino e la Cooperativa Lavoro e Solidarietà, ha avviato una nuova azione informativa finalizzata alla promozione della raccolta degli indumenti usati.

In questi giorni, i cittadini residenti nella zona compresa tra San Donato, Campidoglio e Parella troveranno nella buca delle lettere un nuovo pieghevole informativo sul tema, con una mappa che indica tutti i punti di raccolta indumenti attivi nella zona. Il materiale informativo inoltre, accompagnato da una lettera di presentazione del presidente di circoscrizione, illustra le positive ricadute ambientali, economiche e sociali che la raccolta genera per il territorio.

 

Il servizio, svolto dalla Cooperativa Lavoro e Solidarietà su incarico di Amiat Gruppo Iren, fa parte delle attività previste dalla normativa europea e permette a tutti i cittadini di potersi disfare di abiti e calzature non più utili nella consapevolezza che questi materiali potranno comunque essere gestiti in maniera sostenibile, evitando la produzione di nuovo abbigliamento e la dispersione nell’ambiente di materiale ancora potenzialmente utilizzabile.

 

(foto: il Torinese)

 

Isis, l’arrestato progettava attentati con il camion

Il questore di Torino Francesco Messina dichiara all’Ansa, a proposito dell’arresto dell’adepto dell’Isis di Halili Elmahdi, 23enne italo marocchino, che si è verificata  “una escalation nel suo percorso: è passato dall’autoindottrinamento al  contattare lupi solitari che potessero compiere azioni terroristiche e stava studiando come usare il coltello e come  preparare il camion per eventuali attentati”.

Le pagine di Fruttero & Lucentini, le voci quelle di Lavia e Licia Maglietta

Realizzato da Intesa Sanpaolo e curato da Giulia Cogoli, dopo il successo della prima serata affidata alla voce di Giuseppe Cederna, che aveva regalato quel capolavoro che è “La prevalenza del cretino”, continua il ciclo dedicato quest’anno – nel 2016 Natalia Ginzburg, lo scorso anno Primo Levi – alle pagine di Fruttero & Lucentini, perentorio sottotitolo “Basta il nome”. La irripetibile coppia, la ditta letteraria per eccellenza, la famosa sigla legata anima e corpo da quell’inaspettata & commerciale, con una scrittura a quattro mani durata per circa cinquant’anni, si è cimentata nei più disparati generi letterari – dalla fantascienza al fumetto, dal poliziesco (inteso anche come indagine con tanto di lente d’ingrandimento appiccicata all’occhio, provate a ripensare alla Verità sul caso D. scritto a sei mani con la complicità di Charles Dickens) all’horror, dal teatro alla traduzione, visitando Borges e Beckett, Stevenson e Verne -, praticando in un unico battito l’arte di costruire storie con intelligenza sempre e con piacevolezza. Attraverso le pagine di I ferri del mestiere. Manuale involontario di scrittura con esercizi svolti e la voce di Gabriele Lavia (a Torino in una pausa del Padre di Stridberg, uno degli spettacoli di più forte personalità dell’annata teatrale), con l’introduzione di Domenico Scarpa, saranno essi, stasera alle 21 nell’Auditorium del grattacielo di corso Inghilterra, a raccontarci quale è stato il segreto per portare al successo il loro tandem, si disse l’abitudine a scambiarsi l’un l’altro quel capitolo che in precedenza e in solitudine ognuno di loro aveva scritto, la cultura coltivata in ogni angolo, l’estrema complicità, il confrontarsi ad ogni istante, la sottile ironia e la leggerezza che alimentava ogni loro parola. Chissà. Fu proprio Domenico Scarpa a rintracciare e a rimettere in ordine in volume – ben lontano dalle intenzioni dei due autori “la tentazione di mettere insieme una loro teoria letteraria” – quanto negli anni avevano disseminato, volontariamente o no, in prefazioni e schede, in quarte di copertina e introduzioni, ovvero personalissimi pensieri, insegnamenti, consigli. Nacque I ferri del mestiere che subito il New York Review of Books paragonò agli Aspetti del romanzo di Foster o alle “Prefaces” di Henry James. Fu scritto: “Il bilancio di una lunga e allegra carriera, ma soprattutto un manuale imprescindibile (benché preterintenzionale) di scrittura creativa, di cui nessun aspirante scrittore (né lettore consapevole) dovrebbe fare a meno”. Mercoledì 4 aprile, sempre alle 21, Licia Maglietta proporrà brani della Donna della domenica, i tanti angoli di Torino, Anna Carla e Santamaria, l’architetto Lamberto Garrone e l’americanista Bonetto, i fratelli Zavattaro marmisti, Massimo Campi e Lello, le sorelle Tabusso, Boston o Bàston, il Balôn che non hanno bisogno di parole di presentazione: con l’aiuto filmico di Comencini, chi non ha ben impressi nella memoria fatti e persone, quelle ben “informate sui fatti?”. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria sul sito www.grattacielointesasanpaolo.com/news.

(e.rb.)

Salvati due fratellini che avevano ingerito soda caustica

Per la prima volta con un intervento innovativo sono stati salvati due fratellini che avevano ingerito soda caustica asportando l’esofago “bruciato” e portando lo stomaco all’altezza del collo al posto dell’esofago stesso, presso la Città della Salute di Torino. M è una bimba che adesso ha quasi 4 anni, G. è il suo fratellino di 5. Un caldo pomeriggio d’estate entrambi avevano bevuto per errore una sorsata di liquido corrosivo per uso idraulico, incautamente travasato in una bottiglia di una comune bevanda. Dal Pronto soccorso di Ivrea i due piccoli erano stati trasferiti immediatamente presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per eseguire un’esofago-gastroscopia in urgenza. L’équipe dei gastroenterologi pediatri, guidati dal dottor Pier Luigi Calvo, afferente al Dipartimento di Pediatria della Città della Salute di Torino (diretto dalla dottoressa Franca Fagioli), da subito li ha presi in carico ed ha diagnosticato una severa infiammazione dell’esofago (’esofagite da caustici’) in entrambi. Questa infiammazione era immediatamente parsa più grave nella bimba più piccola. I tentativi eseguiti su di lei, nelle settimane successive, per limitarne la progressione erano risultati infruttuosi ed il suo esofago rapidamente si era chiuso completamente su se stesso a circa 3 centimetri al di sotto della gola (come testimonia la radiografia qui sotto, ottenuta facendo ingerire alla bimba un mezzo di contrasto liquido per bocca). Per nutrirla è stato necessario posizionare chirurgicamente una sonda direttamente nell’intestino. Il suo fratellino apparentemente sembrava invece aver ricevuto un danno minore, tanto che si era riusciti a posizionare con l’endoscopia una sonda attraverso l’esofago per consentire l’alimentazione. La sonda era poi stata sostituita a due riprese con tubicini più grandi (‘endoprotesi’), nell’intento di ristabilire un calibro esofageo che permettesse al bimbo di alimentarsi per bocca. Tuttavia anche nel suo caso l’infiammazione era progredita inesorabilmente verso una cicatrizzazione anomala e destruente dell’esofago, con impedimento al bambino di mangiare per bocca ed obbligo ad una nutrizione artificiale in vena. Un vero calvario purtroppo indispensabile per i bambini e per la loro famiglia, durato circa 1 anno, nell’attesa che si stabilizzassero i fenomeni infiammatori degli organi vitali intorno all’esofago (trachea, bronchi ed aorta toracica) e che entrambi i bambini potessero essere sottoposti ad un pesante e delicato intervento chirurgico, con finalità salvavita, al tempo stesso resettive e ricostruttive. In sequenza, tra fine 2017 ed inizio 2018, l’équipe del professor Renato Romagnoli, afferente alla Chirurgia Generale 2 universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Mauro Salizzoni), ha proceduto su entrambi alla rimozione dell’esofago malato (‘esofagectomia’) ed al suo rimpiazzo con lo stomaco spostato all’altezza del collo. Una tecnica innovativa (Romagnoli è il Responsabile del Gruppo Interdisciplinare Cure per i Tumori dell’Esofago della Città della Salute) applicata per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati. In sostanza, accedendo prima dal torace per separare con sicurezza l’esofago severamente infiammato dalle strutture vitali intorno allo stesso esofago, poi dall’addome per preparare lo stomaco ed infine dal collo per reperire il breve tratto di esofago ancora aperto al di sotto della gola, l’intervento è culminato nella trasposizione dello stomaco rimodellato a tubo (‘tubulo gastrico’) fino al collo di entrambi i bambini. La continuità del tubo digerente è stata così ristabilita con una sutura tra il brevissimo moncone esofageo sotto la gola e l’apice dello stomaco portato al collo (come rappresentato nella radiografia qua sotto). Il loro decorso immediato in Terapia intensiva ed in Chirurgia ad alta intensità dell’ospedale Infantile Regina Margherita è stato privo di complicazioni. A distanza di pochi mesi dall’intervento, dopo l’ultimo dirimente controllo di ieri, adesso entrambi i bambini stanno bene e sono in grado di nutrirsi per bocca con cibi solidi. La loro aspettativa di vita, oltre che la qualità della loro vita stessa, sono previste essere pari a quelle di individui della loro età.

Ancora una volta questo successo clinico scaturisce dalla collaborazione tra numerosi professionisti – ognuno con le proprie competenze ed esperienze – presenti nelle diverse strutture della Città della Salute di Torino.