Gennaio 2018- Pagina 28

“PasSporTo”, la Città per i giovani e lo sport

 

La Città ha avviato una nuova campagna istituzionale per corsi ed iniziative gratuite, a tema sportivo e ricreativo, dedicate agli adolescenti torinesi. Se sei nato negli anni 2003/2004 e compi 14 o 15 anni, il “PasSporTo” è dedicato a TE!!! Fai Sport GRATUITAMENTE con noi per tutto il 2018! Scarica o visiona l’elenco delle attività aprendo il link che trovi a inizio pagina e contatta le associazioni per divertirti sportivamente. Per usufruire dei corsi basta prenotare presso le associazioni e presentarsi con il documento di identità valido e la tessera che riceverai entro febbraio 2018 per posta. PRENOTA SUBITO!! Non importa se compirai gli anni nei mesi successivi

RISERVATO ALLE ASSOCIAZIONI

Per tutte le associazioni che intendono presentare una proposta, di seguito i facsimili della domanda e della scheda di adesione, da inoltrarsi a:

progetti.sport@comune.torino.it

Scheda Adesione (274 KB)

Mancata precedenza all’incrocio: muore diciottenne, 5 feriti

DALLA LOMBARDIA

E’ morto un  diciottenne e cinque persone sono rimaste ferite, una in maniera grave e due in modo serio, nello scontro tra due auto a un incrocio. L’incidente è  avvenuto all’alba alla periferia di Milano, alla Bovisa. Secondo la ricostruzione le vetture  si sono urtate fra le vie Emilio Cosenza e Giovanni Durando. Nella prima macchina si trovavano cinque persone, compreso il giovane morto all’istante, e  nell’altra il solo guidatore. Le due vetture sono  finite contro altre due parcheggiate. I feriti sono stati trasportati agli ospedali Niguarda e San Carlo e al Policlinico. L’incidente stradale è stato probabilmente provocato dal mancato rispetto della precedenza.

La fantasia al potere

È stato uno degli slogans più fortunato ed immaginifico del movimento studentesco degli anni’70. Allora sembrava un’utopia che la stessa generazione , una volta diventata adulta e stabilitasi nei luoghi e nelle posizioni di comando , si guardò bene dall’applicare. Per sentire delle promesse “adeguate” bisognò attendere gli anni ’90 con l’arrivo di Silvio Berlusconi e le sue   “meno tasse per tutti ” o il famoso  “un milione di posti di lavoro”  e poi ancora…  Chi lo superò ampiamente , l’allievo meglio del maestro, è stato Matteo Renzi in soli tre anni. Circolò e circola ancora il video  di Cetto Laqualunque-Matteo Renzi , esilarante! Questa campagna elettorale batte tutto e tutti . In assenza quasi totale dei programma elettorali abbiamo le promesse : reddito di cittadinanza, abolizione legge Fornero, “flat tax” o aliquota unica, bonus 80 euro a tutti, eliminazione canone Rai, eliminazione tasse universitarie, pensioni minime a mille euro, cancellazione Irap, via i vaccini obbligatori. Ultimo in ordine di tempo, proposto da Silvio Berlusconi, via il bollo auto. Anche questa anticipata , quasi un mago, da Cetto Laqualunque nel film di Antonio Albanese.
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L’eliminazione del bollo auto ,in elezioni recenti,  sarebbe stato sufficiente , oltre al programma elettorale, come la promessa principale di tutta la campagna elettorale. Oppositori a queste strabilianti promesse? il ministro Carlo Calenda , contro l’abolizione del canone Rai, e pochi altri coraggiosi. A prevalere sono il populismo e la demagogia. Che il tutto poi  , ad oggi, ammonti ad oltre duecento miliardi di euro e dove trovarli interessa relativamente. Che tutte le promesse  farebbero  lievitare il debito pubblico ed il deficit non interessa. Che questo crei un aggravio del costo degli interessi passivi che sono la vera zavorra al nostro sviluppo sembra non interessare. Il condimento a tutto questo è la nuova legge elettorale, una vera schifezza! Una oligarchia al potere ha difeso il privilegio di decidere , in quattro, che il nuovo Parlamento sarà composto al settanta per cento da eletti scelti da Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo. Legge che sarà sicuramente dichiarata incostituzionale.  Si otterrà così  un doppio risultato , nessuna maggioranza in Parlamento con possibili o probabili nuove elezioni ed aumento dell’astensionismo che già ora è il primo partito italiano . Che il Signore, in assenza degli uomini, ci assista. 


https://www.youtube.com/watch?v=wjWEauiUrpI&sns=em

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

Trasporti, approvato il piano Gtt. E arriva l’ok per il prolungamento della metro linea 1

Si rischia l’effetto Transiberiana? Krusciov, mancando il ferro, ordinava  di smontare i binari e rimontarli davanti al treno per farlo proseguire. Breznev di muovere il treno fermo dando l’impressione a chi era sopra di viaggiare pur stando fermi
L’assemblea dei soci ha dato il via al piano industriale di Gtt. E’ stato così autorizzato il piano di salvataggio e rilancio dell’azienda. Soddisfatta la sindaca Chiara Appendino che su Facebook scrive: “Abbiamo salvato l’azienda e ora inizierà il suo rilancio. A partire dalla fine di quest’anno arriveranno sulle strade della Città di Torino nuovi bus ecologici: 471 entro la prossima estate. Nel 2021 arriveranno 40 nuovi tram, totalmente accessibili. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta. Che il trasporto pubblico di Torino torni ad essere un motivo di orgoglio per tutti i torinesi”. Intanto si apprende che dovrebbero partire entro l’estate e durare quattro anni, i lavori per il prolungamento della metropolitana linea 1 di Torino, con quattro nuove fermate, da Collegno a Cascine Vica, grazie ad un finanziamento di 148 milioni. L’ok per l’inizio dei lavori è stato annunciato oggi  a Collegno dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.
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STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Chiara Appendino via Web annuncia trionfante di avere risolto il problema della Gtt. Usa un termine a me oscuro: abbiamo autorizzato…e poi ringrazia chi di dovere, dal Ministero alla Regione. Insomma, vittoria su tutta la linea. Subito dopo mi arrivano precisazioni sintetizzabili in : non è proprio così. Accidenti, che succede? ” indago” e mi informo cercando di capire. Effettivamente le cose non stanno come dice la Sindachessa. Ci sono le premesse per una soluzione ma mancano ancora i soldi del Comune di Torino. Cercando di sdrammatizzare : bambole non c’ è una lira. E se il Comune non ci mette nulla in termini di soldi? Semplicemente fa melina a centro campo inventandosi un gol che non esiste.Ultimamente si è complicato tutto non solo per l’ aggravamento dei problemi, ma anche per la totale assenza di in metodo amministrativo di questa giunta. Ma voi vi immaginate una città come Torino senza mezzi pubblici che funzionano? Oltre che la perdita di posti di lavoro.Non ci siamo proprio.Hanno superato ogni limite. Il Ministro della Repubblica Italiana Delrio a Collegno illustra progetto e modalità finanziamento prosecuzione della Metropolitana.Convegno promosso dai sindaci della zona ovest. Presenza di parlamentari, consiglieri comunali, cittadini ed esperti del settore.  Opera intrressante che collegherà il centro di Torino con le ” porte” della Val di susa. Penso: speriamo che siamo ancora in tempo per salvare la nostra città. Proprio così,  queste opere sono indispensabili per salvarci dall’inarrestabile declino. Spicca l’assenza della Sindachessa che tra l’altro é ancora alla guida dell’area Metropolitana. Cioè presidente anche di quel territorio.Ma é stata invitata? Forse no ma poteva esserci con  Sergio Chiamparino. Questione di stile, ma anche questioni di interessi, politici s’ intende. Forse le sfugge il nesso “geo-politico” tra la Città di Torino e la zona Ovest.  Forse le sfugge il nesso tra sviluppo economico e trasporti, il nesso tra risanamento della Gtt e lo sviluppo della sua rete sul territorio torinese. Abbiamo paura che le sfuggano molte, troppe cose. Come l’importanza delle relazioni tra le diverse istituzioni dello Stato. Come tutti i Sindaci eletti ha sostenuto di voler essere sindaco di tutti i cittadini. E se si vuole realmente salvare il salvabile in GTT, oltte che atrovare i soldi e ricapitalizzare si deve avere le relazioni giuste.Proprio quelle che non ha, e probabilmente non vuole avere la Sindachessa. Ci si rifugia nella propaganda che per antonomasia non risolve i problemi. I grillini mi riportanto ai tempi del cosidetto socialismo reale. Storielle emblematiche. Per costruire la Transiberiana si racconta dei diversi stili di governo. Lenin chiamava le Masse al lavoro volontario gratuito per “costruire” il comunismo. Stalin puniva i responsabili che non raggiungevano gli obbiettivi con la Siberia. Krusciov mancando il ferro per i binari ordinava  di smontare i binari e rimontarli davanti al treno per farlo proseguire. Bresznev faceva  muovere il treno fermo dando l’impressione a chi era sopra di viaggiare pur stando fermo. La transiberiana non è mai stata completata. Non vorrei che questa incompiuta si verificasse anche  per GTT.
(foto: il Torinese)

Con la pattinatrice Giada Russo anche il Piemonte alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018

La Federazione Italiana Sport Ghiaccio ha ufficializzato i nomi dei pattinatori che rappresenteranno l’Italia sul ghiaccio olimpico di Pyeongchang. Le prestazioni internazionali della stagione e l’ottima medaglia d’argento ai Campionati italiani di Milano 2018 hanno consentito alla pattinatrice dell’Ice Club Torino Asd Giada Russo di ricevere l’importante convocazione per le Olimpiadi che si svolgeranno nella Corea del Sud nel febbraio 2018. L’atleta torinese, allenata da Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis vestirà i colori azzurri e gareggerà, insieme a Carolina Kostner, nel pattinaggio di figura singolo femminile, ai XXIII Giochi invernali. Per la giovane ventenne torinese si tratta di un risultato fortemente voluto grazie al talento e alla caparbietà che l’hanno sempre contraddistinta.Giada ha iniziato giovanissima, da bambina  a pattinare sulla pista all’aperto del Tazzoli, seguita fin dai primi passi sulla pista ghiacciata da Claudia Masoero, la sua storica allenatrice. Successivamente, al gruppo, si è aggiunto Edoardo De Bernardis che, oltre ad allenarla, ha sempre curato le coreografie dei suoi programmi. Dopo aver vinto a 14 anni il titolo italiano nella categoria junior, la Russo, a 15 anni, ha esordito nella categoria senior, conquistando la medaglia di bronzo alle spalle delle due campionesse internazionali Carolina Kostner e Valentina Marchei, e nel 2015 e 2016 ha vinto due titoli italiani. “L’Olimpiade rappresenta l’obiettivo di ogni atleta e questa convocazione mi emoziona e, al tempo stesso, mi responsabilizza moltissimo” ha commentato Giada Russo, tradendo emozione e un giusto sentimento d’oroglio per il risultato ottenuto. “Alle Olimpiadi di Torino, nel 2006, ero stata scelta come flower e, naturalmente, come tutti i bambini, sognavo di poter gareggiare un giorno come olimpionica e questo sogno è diventato realtà. E’ un grandissimo onore poter rappresentare il mio Paese sul ghiaccio della Corea e sono felice di fare parte della squadra italiana. Questo risultato è merito di tutta la mia società, l’Ice Club Torino, che mi ha sempre sostenuta, aiutata e spinta a dare il meglio” ha aggiunto la pattinatrice piemontese. “Giada Russo è una grande lavoratrice e una bella pattinatrice, espressiva ed elegante – hanno dichiarato Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis –Siamo orgogliosi di lei e di questa convocazione così importante che la porterà a gareggiare alle Olimpiadi, consentendole di coronare il suo grande sogno. Adesso dovremo lavorare con un’intensità ancora maggiore per preparare al meglio le prossime competizioni internazionali”.Un risultato di grande perstigio per la società fondata nel 1971 dall’indimenticato Franco Masoero che, con dedizione e passione, ha portato tantissime ragazze e tanti giovani a misurarsi con questo sport affascinante, fino al punto di raggiungere il record storico del maggior numero di atleti piemonetsi entrati nella Nazionale Italiana. Un record che oggi ha avuto non solo conferma ma anche uno straordinario incremento per il club che svolge la sua attività a Torino e Pinerolo.

 

Marco Travaglini

(foto: Barbara Castellaro)

Corsi d’acqua della collina: servono 350mila euro per pulirli

 

Per la manutenzione degli alvei e delle sponde dei rii collinari di Torino servono 350mila euro. Tali fondi, secondo i funzionari regionali presenti in quinta Commissione, sono in fase di reperimento. La notizia è emersa nel corso della riunione in cui, tra l’altro si è per l’appunto esaminata la petizione popolare proposta da cittadini, riguardante proprio la “mancata e carente manutenzione periodica degli alvei e delle sponde di tutti i rii collinari di Torino”. Gli uffici regionali, nella loro relazione, hanno evidenziato le difficoltà riscontrate in un territorio caratterizzato da pendenze significative per l’accesso agli alvei mentre il Comune di Torino ha rimarcato come sia di competenza regionale l’intervento proposto dai promotori della petizione popolare. Altra oggettiva difficoltà attuale, è come detto l’immediata mancanza di reperibilità delle risorse in quanto si ritengono necessari 350mila euro per l’intervento con l’ausilio dei corpi specializzati. Nella stessa seduta di quinta Commissione, l’assessore ai Trasporti ha illustrato la parte del Bilancio di previsione 2018-2020 relativamente alle materie di competenza della Commissione: per il capitolo infrastrutture e pronto intervento c’è un incremento di quasi 100mila euro per la prevenzione di eventi calamitosi. L’area sismica ha visto sostanzialmente la conferma delle risorse ad essa destinate per l’anno in corso, con poco meno di 370mila euro. Per la parte in conto capitale, relativa alla difesa del suolo, vengono stanziati in termini di competenza, per il 2018, circa 8milioni di euro ripartiti in contributi, fondi e accordi di programma. Al termine della riunione è stata fornita l’informativa sul riparto dei fondi Fsc (per lo sviluppo e la coesione) in materia di dissesto idrogeologico con un primo stanziamento del Cipe di 40 milioni di euro finalizzati alla manutenzione idraulica, mentre dovrebbero essere deliberate altrettante risorse per la messa in sicurezza di strade provinciali e comunali. Agli accordi di programma già sottoscritti a partire dal 2010 con risorse economiche pari a 65 milioni di euro, se ne sono aggiunti 19 nel 2016 e altri 6 nel 2017. La parte economica più consistente degli accordi di programma deriverà dal protocollo d’intesa già sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente pari a 54 milioni di euro.

 

 

www.cr.piemonte.it

Vogliamo fare la pipì senza glifosato

Il glifosato (in inglese glyphosate, noto anche con la denominazione commerciale di Roundup) è il diserbante più usato al mondo e dalla sua comparsa sul mercato, che risale al 1974, ne sono state sparse sui campi quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate. Da tempo è sotto accusa per i possibili danni alla salute, tanto che nel 2015 lo IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, legata all’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo ha inserito nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” (gruppo 2A).

Nonostante queste preoccupazioni, lo scorso mese di novembre, l’Unione europea ha rinnovato l’autorizzazione al suo impiego in agricoltura. Una scelta che ha fatto felici gli azionisti della Monsanto, che oggi produce il glifosato (mentre ieri produceva il DDT), ma che lascia perplessi e preoccupati noi consumatori. Diciassette sono i Paesi della UE che hanno votato a favore del rinnovo all’autorizzazione all’uso in agricoltura dell’erbicida, mentre nove sono stati i contrari: Italia, Belgio, Grecia, Francia, Ungheria, Cipro, Malta, Lussemburgo e Lettonia. Astenuto il Portogallo. Contro si è espressa in modo particolare la Francia, che attraverso il suo rappresentante ha affermato: ‘Il glifosato è un prodotto potenzialmente a rischio per la salute, per l’ambiente e la biodiversità’.

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Ricerche sono state fatte per verificare la presenza di residui dell’erbicida negli alimenti, visto che si è riscontrata la sua presenza nell’urina delle persone, così come nel latte materno. Il Test-Salvagente ha effettuato le prime analisi nel nostro Paese su 100 alimenti a base di cereali (e sull’acqua potabile), rilevando tracce di glifosato nella pasta e in altri prodotti come fette biscottate e corn flakes. Anche nell’acqua potabile sono state rilevate tracce e in due casi la concentrazione era superiore ai limiti di legge. Eppure, scrive il mensile Il Salvagente “nessuna Regione italiana analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie”. Nella decisione europea hanno prevalso ancora una volta gli interessi dell’industria agrochimica, senza nessun rispetto del principio di precauzione e senza preoccuparsi di ulteriori approfondimenti.

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Se questa prima notizia ci lascia perplessi e preoccupati, c’è però un’interessante conferma che ci giunge da uno studio promosso da Federbio. “Bastano due settimane di una dieta a zero pesticidi per abbattere e in alcuni casi azzerare il contenuto di inquinanti nelle urine di una famiglia italiana. Madre, padre, due bambini di 7 e 9 anni: per tutti loro, per quasi tutte le sostanze chimiche analizzate, si passa da livelli di contaminazione alti a quantità molto basse e spesso sotto i limiti di rilevabilità. La “decontaminazione” ha funzionato per alcuni degli insetticidi più utilizzati dall’agricoltura convenzionale (clorpirifos e piretroidi) e per il glifosato, l’erbicida contro cui si è mobilitata l’opinione pubblica e una parte della ricerca a livello europeo e non solo”. “Un’indicazione importante continua ancora Federbio – del fatto che la chimica contenuta negli alimenti da agricoltura convenzionale anche in presenza di cibi che rispettano le soglie stabilite di fitofarmaci, come capita nella maggior parte dei prodotti consumati in Italia rimane e si accumula nel nostro corpo, con conseguenze che ancora non sono state totalmente studiate e comprese”. Abbiamo, dunque, la facoltà di scegliere e mangiare bio fa bene alla nostra salute e a quella dell’ambiente!

Ignazio Garau

Presidente Italiabio

 

Acrobatica: una domenica a testa in giù

 

Reale Società Ginnastica di Torino e FLIC Scuola di Circo | via Magenta 11, Torino. Ingresso gratuito

 

Dalle 15:00 alle 19:00 attività per adulti e ragazzi dai 16 anni in su – Dalle ore 19:00 aperitivo e performance acrobatiche

 

 

Domenica 14 gennaio è in programma la 5^ Festa dell’Acrobatica “Una domenica a testa in giù”, appuntamento a cadenza mensile con apertura straordinaria della Reale Società Ginnastica e della sua FLIC Scuola di Circo, che regala ai torinesi un pomeriggio, ad ingresso gratuito, alla scoperta di sport, circo, spettacoli e cultura nella società sportiva più antica d’Italia, giocando e sperimentando tutta l’acrobatica possibile ed assistendo a esibizioni di artisti circensi. Un’occasione per ammirare anche la nuova illuminazione decorativa ed artistica delle facciate della Magenta, risultato di un moderno progetto di light, visual & artistic design.
Per ulteriori informazioni:
segreteria della Reale Società Ginnastica e FLIC Scuola di Circo: tel. 011 530217

www.realeginnastica.it   – www.flicscuolacirco.itwww.museorealeginnastica.it

 

Domenica 14 gennaio 2018, dopo il grande successo dei primi quattro appuntamenti, è in programma la 5^ Festa dell’Acrobatica “Una Domenica a testa in giù” con apertura straordinaria della Reale Società Ginnastica di Torino (RSGT) e della sua FLIC Scuola di Circo.

 

Dalle ore 15 alle ore 19 sono in programma attività rivolte ad adulti e ragazzi dai 16 anni in su.

Un pomeriggio alla scoperta di tutta l’acrobatica possibile e ad ingresso libero con molti istruttori disponibili a far praticare l’acrobatica a terra, a coppie e di gruppo, il trampolino elastico, discipline aeree (tessuti, cerchio, corda, trapezio, trapezio ballant), verticali e palo cinese.  Sarà anche possibile visitare la sala dei trofei, la mostra storica e la sede stessa, una palazzina di 2.500 mq su cinque piani, nel pieno centro di Torino. Dalle ore 19 si potrà anche gustare un aperitivo guardando le esibizioni acrobatiche di artisti circensi.  La Festa dell’Acrobatica è una bella occasione a cadenza mensile per scoprire da vicino la Reale Società Ginnastica di Torino, la Società Sportiva per eccellenza perché è nata prima di tutte le altre, nel 1844 e perché guarda al futuro tenendo presente la tradizione, l’esperienza e la storia che la contraddistinguono. Conosciuta anche come “Palestra Magenta”, forte di un patrimonio storico e culturale inestimabile che la caratterizza, propone attività di preparazione atletica, sia a livello agonistico che amatoriale, dedicando grande cura all’avvicinamento dei più piccoli alle discipline sportive. Oltre ai numerosi corsi amatoriali per bambini e adulti, la Reale Società Ginnastica di Torino offre ai suoi soci una gamma di attività e servizi collaterali che rendendo ancora più piacevole fare sport alla Magenta. La Reale Società Ginnastica è una realtà che per tradizione ha sempre saputo anticipare le novità e precorrere i tempi, come quando ha creato nel 2002 la FLIC Scuola di Circo facendola diventare in pochi anni una delle scuole più rinomate al mondo e sino ad ottenere un grande riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo che con il Decreto Direttoriale del 9 luglio 2015 ne ha premiato il progetto “Prospettiva Circo” inserendolo nella rosa dei 6 progetti nazionali di perfezionamento professionale scelti per il triennio 2015/2017. Ad oggi la FLIC ha formato oltre 300 allievi provenienti da ogni parte del mondo, il 90% dei quali lavora nel settore dello spettacolo.

 

Al calar della sera, uscendo o entrando dalla festa si potrà ammirare la nuova illuminazione e le nuove decorazioni artistiche delle facciate della Reale Società Ginnastica. Il concept di questo moderno progetto di light, visual & artistic design si è posto l’obiettivo di mettere in risalto l’importante aspetto storico della società, ma anche lo sviluppo ed il rinnovamento di questa grande esperienza sportiva ed umana che negli ultimi 15 anni ha investito risorse ed energie nel circo contemporaneo, creando nel 2002 la FLIC Scuola di Circo e facendola diventare in pochi anni una delle più rinomate al mondo.

 

 

 

INFORMAZIONI

Per approfondire la storia e le attività della Reale Società Ginnastica e della FLIC Scuola di Circo è possibile visitare:

www.realeginnastica.it,   www.museorealeginnastica.it   e www.flicscuolacirco.it

Nei siti è possibile trovare la descrizione e gli orari delle attività per bambini e adulti e informazioni per prenotare una prova gratuita nel caso in cui non si possa partecipare alla giornata di domenica 14 gennaio.

Per ulteriori informazioni: segreteria della Reale Società Ginnastica e FLIC Scuola di Circo: tel. 011 530217 – email. segreteriaflic@realeginnastica.it

Trump taglia le tasse: Fca investe un miliardo di dollari negli Usa. E a Torino che succede?

Mentre i sindacati dei metalmeccanici chiedono a Comune di Torino e Regione un impegno per verificare la situazione di Fca sotto la Mole, e le prospettive dei lavoratori del capoluogo regionale, il gruppo automobilistico investe oltre un miliardo di dollari nell’impianto Usa di Warren in Michigan, dove dal Messico verrò trasferita nel 2020 la produzione della nuova  generazione di Ram heavy Duty. Grazie anche all’approvazione del piano di taglio delle tasse del presidente Trump l’azienda assegnerà a 60.000 dipendenti americani un bonus di 2.000 dollari. Sergio Marchionne ribadisce l’ impegno a condividere  con i dipendenti ” i risparmi generati dalla riforma delle tasse e a investire nel Paese riconoscendo il miglioramento delle condizioni di business negli Stati Uniti”.  Il titolo Fca dopo l’annuncio ha toccato i massimi storici in avvio di Piazza Affari.

Al Regio la Turandot incompiuta

Gianandrea Noseda torna sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, dal 16 al 25 gennaio prossimi, dirigendo Turandot, il capolavoro incompiuto di Puccini, nel nuovo allestimento e regia di Stefano Poda, che si preannuncia come una delle più sensazionali degli ultimi anni. Poda, autore dalla raffinata poetica metafisica e onirica, torna al Regio di Torino dopo i successi ottenuti con Thais e Faust. Turandot è la grande incompiuta del Novecento. La volontà di Gianandrea Noseda è quella di rispettare fedelmente il manoscritto autografo del maestro, seguendo la partitura fin dove arrivò Puccini, ovvero la piccola marcia funebre dopo la morte di Liu’, senza alcun finale postumo elaborato da Alfano o Berio. Il soprano Oksana Dyka, con il suo timbro abbagliante e fulgido, riesce a rendere la ieraticita’ della principessa di ghiaccio; accanto a lei un giovane tenore in grande ascesa, Jorge de Leon, interpreta un Calaf fresco e possente. Erika Grimaldi interpreta, invece, Liu’, personaggio che, in questa versione, assume un inedito spessore drammatico, sottolineato dalle rare doti della cantante lirica.

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Nella Turandot ogni personaggio gioca un ruolo ben preciso, nulla è lasciato al caso. Quelli che nel primo atto sembrano i ministri della morte, ci appaiono nel dispiegarsi dell’opera in una luce diversa, più morbida e umana. Descrivono la loro vita con melodie nostalgiche, abbandonandosi ai ricordi di un’esistenza felice. Riescono, insieme alla piccola Liu’, a creare intorno ai personaggi principali un’atmosfera tale da allentare la tensione emotiva dei protagonisti. Ciò che rende anche molto singolare questa opera pucciniana è la rapida trasformazione della protagonista, della gelida principessa, così statica e rigidamente sacrale, poi così repentinamente diversa nel finale. Il processo che porta alla progressiva umanizzazione di Turandot è reso evidente da una serie di contrapposizioni che emergono chiare sin dall’inizio dell’opera: tramonto e alba, sole e luna, amore e odio, crudeltà e asservimento. L’elenco di questi opposti potrebbe proseguire con vita-morte, vittoria-sconfitta, freddo-caldo. Tutti questi elementi rendono palese il contrasto che dilania la stessa Turandot, che, alla nuova alba, illuminata dalla luce del sole, si scopre umana e innamorata.

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Anche se la più celebre aria della Turandot rimane l’universalmente nota “Nessun dorma”, riveste un posto di rilievo quella dedicata alla piccola schiava, “Non piangere Liu'”. Quando la Turandot venne rappresentata per la prima volta, il 25 aprile 1926, Puccini era morto da un anno e mezzo. Malgrado il primo atto fosse stato entusiasticamente applaudito dal pubblico del Teatro alla Scala di Milano, l’accoglienza riservata al secondo atto non andò oltre un puro atto di cortesia. Il terzo atto venne interrotto dopo la morte di Liu’; il direttore Arturo Toscanini depose la bacchetta e disse: “Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto”. Così incompiuta sarà la Turandot diretta al teatro Regio dal maestro Noseda.

 

Mara Martellotta