Gennaio 2018- Pagina 2

Locatelli (Prc): “gasati” non solo in Germania ma in Italia. Torino una sorta di camera a gas

“Giustamente forte è l’indignazione per i test di inalazione di biossido di azoto, sostanza altamente tossica, effettuati per conto di alcune case automobilistiche tedesche per ragioni di marketing. Test effettuati su venticinque persone trattate come cavie umane. Una cosa a dir poco spregevole. Ma che dire dei livelli incredibili di concentrazione nell’aria di polveri e gas tossici che ci sono in decine e decine di città italiane? In città dove “ogni respiro è veleno”. Torino con i 122 giorni di superamento dei livelli massimi consentiti di polveri sottili è – lo è da molti anni –  la città più inquinata d’Europa. Livelli di inquinamento che dicono delle vere e proprie camere a gas, ambienti tossici che mettono a repentaglio l’integrità di milioni di persone. In questo caso più che a cavie siamo in presenza di vittime sacrificali di un modello di sviluppo e di mobilità che non ha in alcuna considerazione la salute delle persone. In questo caso la responsabilità è tutta politica. Siamo in presenza di amministrazioni e/o governi di centrodestra, centrosinistra, M5S che pensano di cavarsela con qualche sporadico blocco del traffico ma che sono del tutto incapaci o privi di volontà di un cambio di rotta per quanto riguarda il sistema della mobilità, la riqualificazione edilizia, la riconversione dell’industria, l’eliminazione delle fonti inquinanti. Troppo impegnati a difendere gli stessi interessi privatistici e di lobby economiche. Mandiamoli a casa se si vuole ripristinare il diritto all’ambiente e salvaguardare il nostro diritto alla salute”.

 

Ezio Locatelli

segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino ed esponente di Potere al Popolo

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

 

Filippo de Pisis l’eclettico connoisseur

FINO AL 22 APRILE

 

“Nel volgere di un mattino, de Pisis compera un pesce, lo dipinge, lo cuoce e lo mangia”: così raccontava di Filippo de Pisis il collega, assiduamente frequentato a Parigi, Mario Tozzi. Certo, una boutade. Che inquadra però alla perfezione quell’ansia   del de Pisis di far quasi corsa con il tempo per colpire la tela con tratti nervosi, fulminei, quasi stenografici e“a zampa di mosca” come scrisse l’amico poeta Eugenio Montale. Una cifra stilistica unica e inconfondibile, che ben connota molte delle 150 opere ospitate al Museo Ettore Fico di Torino e realizzate nell’arco di un trentennio da Luigi Filippo Tibertelli, in arte Filippo de Pisis (dall’avo Filippo Tibertelli de Pisis il pittore recuperò la parte decaduta del cognome), fra i più originali interpreti della pittura del Novecento italiano. Curata con tutta la passione di questo mondo (attraverso un lavoro di recupero e ricerca durato un paio d’anni), da Elisa Camesasca, Paolo Campiglio e Maddalena Tibertelli de Pisis, la rassegna non vuole solo raccontare l’esperienza pittorica del Maestro, ma tutta la complessità delle passioni artistiche e della cultura che ne caratterizzarono l’intera esistenza, come “l’inclinazione poetica, la passione antiquaria e collezionistica, il mondo musicale della lirica, l’indole del botanico naturalista e l’amore per il museo e le civiltà del passato”. Obiettivi non da poco. Sottolineati dallo stesso titolo della mostra: “Filippo de Pisis. Eclettico Connoisseur fra pittura, musica e poesia”. E perseguiti passo passo attraverso articolate “sezioni” tese ad accompagnare il visitatore attraverso gli inizi ferraresi (a Ferrara de Pisis nasce nel 1896), l’incontro fondamentale (1916) con la pittura metafisica di de Chirico, Savinio e Carrà, fino alla consolidata formazione artistica maturata a Parigi (dove si ferma per quattordici anni e dove conosce mostri sacri come Matisse e i Fauves e ancor più s’avvicina all’esemplare lezione di Manet e alla scomposta passionalità di Soutine), per concludersi tristemente – dopo viaggi per città d’arte come Roma e Londra e dopo i più lunghi soggiorni milanesi e veneziani – in una casa di cura di Brugherio, alle porte di Milano, dove l’artista si spegne il 2 aprile del 1956.

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Nella sezione “Avanguardie”, a colpire è soprattutto il raffinato e minimalista “Paesaggio metafisico” del ’23 accanto a una corposa “Natura morta marina” del ‘27; ma qui e in altre opere s’intrecciano anche simpatie (sempre incanalate in un linguaggio narrativo fuori d’ogni schema precostituito) con il Dadaismo di Tristan Tzara o il Futurismo di Depero. Centrali – in relazione ai fini della mostra – sono sicuramente le sezioni dedicate alla “Poesia”, alla “Natura” e alla “Musica”. Nella prima, l’amicizia intercorsa fra de Pisis pittore-poeta e Montale poeta-pittore trova concreta espressione nell’esposizione (fra chicche varie e testimonianze epistolari) di una rara edizione di “Ossi di seppia” con dedica, donata dal poeta ligure all’artista ferrarese. Accanto, “La città delle 100 meraviglie”, il libro scritto da de Pisis in omaggio alla sua amata-odiata Ferrara. Poco oltre il materico “Beccaccino” del ’32 donato da de Pisis a Montale. Di grande suggestione nel capitolo “Natura”, i fogli dell’erbario giovanile, accettato in dono, tant’era scientificamente accurato, dall’Orto Botanico di Padova mentre in “Musica” troviamo una selezione di libretti originali della tanto amata opera lirica in dialogo con celebri dipinti come “La perla. Omaggio alla Duse” del ’43 e il “Suonatore di flauto” del ’40. Il percorso espositivo prosegue poi con i tanti “Omaggi” agli autori “da Museo” suoi costanti riferimenti: dall’“Arte antica” alla “Contemporanea”, da Michelangelo, al Sodoma a Tiziano per arrivare a Scipione, a Tosi o a Casorati. Riferimenti dichiarati con orgoglio, così come esplicita appare la forte attrazione per quei plastici “nudi maschili” che troviamo nella sezione “Studio”. Inno alla più chiara genialità espressiva sono infine le opere de “L’ambiente di Parigi” e i “Paesaggi come luoghi dell’anima”: dipinti concepiti spesso fianco a fianco con quel gruppo eterogeneo degli “Italiens de Paris” in cui spiccavano, fra gli altri, i nomi di De Chirico, di Savinio, di Tozzi e di Campigli. Nel ’39, de Pisis ritorna in Italia. A Milano prima, a Venezia poi. Sul finire degli Anni ’40 i primi ricoveri, i primi segnali di una fine che lo coglierà di lì a breve a soli sessant’anni. In mostra anche i suoi ultimi quadri. La tavolozza è sempre più rarefatta ed essenziale. In “Rose bianche” del ’51 solo qualche sottile striatura di rosso e di verde incide il candore del soggetto. Sulla tela scrive anche un ironico “W Pippo”. Ultimo flebile dolcissimo canto del cigno.

 

Gianni Milani

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“Filippo de Pisis. Eclettico connoisseur fra pittura, musica e poesia”

MEF – Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino; tel. 011/852510 – www.museofico.it

Fino al 22 aprile –Orari: da merc. a ven. 14-19; sab. e dom. 11-19

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Le immagini:

– Filippo de Pisis: “Natura morta marina”, olio su cartone, 1927
– Filippo de Pisis: Fagiano con il quadro di Carrà”, olio su tela, 1926
– Filippo de Pisis: “Agli sulla spiaggia”, olio su tela, 1930

 

Dalla Regione un patentino contro il cyberbullismo per l’uso consapevole del web

La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del  Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo

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Il Piemonte, prima fra tutte le regioni d’Italia, chiede l’istituzione del cosiddetto “patentino” contro il cyberbullismo, una certificazione che attesta l’utilizzo responsabile dello smartphone ed estende, così, a tutto il territorio piemontese quanto già avviene nella provincia di Verbania. Il Consiglio regionale ha poi approvato  un emendamento al testo unificato sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo che impegna la Regione a promuovere, anche in collaborazione con altri enti,  iniziative formative sull’uso consapevole del web e dei social network, uniformando le modalità di valutazione. La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del  Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo.

Il provvedimento è il risultato di un approfondito esame, in sede congiunta, delle Commissioni Cultura e Sanità che ha condotto all’unificazione di due diverse  proposte di legge. La proposta di legge, condivisa all’unanimità (due non votanti), nasce dalla volontà di diffusione della cultura della legalità, rispetto della dignità della persona, valorizzazione della diversità e contrasto a ogni forma di discriminazione anche attraverso un utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e del web, soprattutto in ambiente scolastico. Un ruolo fondamentale viene, poi, rivestito dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), che esercita funzioni di osservatorio sul cyberbullismo e concorre alle azioni di prevenzione e contrasto promosse dalla Regione.

Il testo tiene conto dell’emanazione a livello nazionale di una norma specifica a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto dei due fenomeni sempre più dilaganti. È previsto anche un bando annuale per attivare interventi e progetti presenti nel piano triennale di prevenzione e contrasto.

Gli stanziamenti necessari sono stimati in circa 200mila euro all’anno per il triennio 2018-2020, che si aggiungono alle risorse che già la Giunta mette in campo con i progetti avviati anche in collaborazione con gli altri enti istituzionali che si occupano del fenomeno, in particolare forze dell’ordine e Ministero Istruzione e alle risorse sanitarie per i centri specializzati. Le opposizioni, con emendamenti e interventi, hanno richiesto maggiori fondi.

Una legge condivisa, dunque, che da un lato si affianca alla la legge nazionale per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e dall’altro si rivolge anche al bullismo classico con specifici interventi sotto il profilo educativo.

Medicina di genere: necessario cambiamento culturale

L’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte Monica Cerutti, è intervenuta  al seminario “Salute di Genere e Medici di Medicina Generale” durante il quale sono stati presentati i dati di una ricerca condotta su un ampio campione di Medici di Medicina Generale che è stata condotta e realizzata da Norma De Piccoli e Silvia Gattino (Dipartimento di Psicologia) in collaborazione con l’Associazione Italiana Donne Medico, sezione Città Metropolitana di Torino (AIDM) e la Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie, Segreteria Provinciale (SIMG). L’assessora ha voluto sottolineare come questo sia stato il primo momento pubblico organizzato rispetto al lavoro che la Regione sta portando avanti sul tema. Un modo anche per consolidare la collaborazione messa in atto con Università e associazioni di medici su un tema che fino a oggi non ha avuto grossa visibilità e che necessita di un cambiamento culturale che riesca a dare il giusto peso necessario alla medicina di genere. L’assessora ha evidenziato come ancora questo continui a essere considerato un tema di nicchia, o “ideologico” o come la medicina delle donne. È invece uno strumento di appropriatezza che può avere un impatto positivo sul benessere di tutte e tutti, oltre che avere anche un impatto economico positivo, con un migliore utilizzo delle risorse. La Regione Piemonte ha messo il tema della Salute di genere tra le proprie priorità inserendola come obiettivo nel Piano regionale per la prevenzione, prima Regione italiana ad effettuare questa innovazione programmatica che ha indicato alle aziende sanitarie piemontesi e a tutto il comparto sanitario questo obiettivo trasversale. Da questo atto discende l’istituzione del Tavolo regionale sulla Salute di Genere, al quale partecipano sia le organizzazioni più specifiche del mondo sanitario (Assessorato regionale, ASL, Università, Ordine dei Medici, organizzazioni scientifiche) sia alcune realtà attive sulle pari opportunità, comprese le organizzazioni sindacali. Dal Tavolo sono nate alcune iniziative specifiche: l’attenzione alla Formazione sul tema (inserimento della Salute di Genere nelle Linee guida regionali sulla formazione delle ASL per l’intero comparto); l’approccio di genere nella progettazione delle nuove strutture ospedaliere, con particolare riferimento al Parco della Salute di Torino (è partita una ricerca dell’Università su tale tema, i cui risultati saranno noti a breve); la formazione continua attraverso l’aggiornamento della Biblioteca virtuale accessibile a tutti gli operatori e le operatrici del settore, attualmente in corso. Il cambiamento culturale richiede il superamento di stereotipi anche nella popolazione, come il luogo comune diffuso errato per cui la causa principale di morte femminile sarebbe il tumore al seno invece che le malattie cardiovascolari, come invece avviene realmente.

I candidati della Lista civica popolare

La ministra della Salute Beatrice Lorenzin, guida la lista  “Civica popolare” formazione moderata del centrosinistra nel listino plurinominale di Torino. Il suo collega di governo, il viceministro dell’Agricoltura Andrea Olivero si presenta nel seggio del Piemonte Sud. La Lista ha come coordinatore in Piemonte,  uno che di politica (quella vera) se ne intende: l’ex assessore e consigliere regionale Daniele Cantore (nella foto a sinistra) ai tempi d’oro responsabile nazionale dei giovani socialisti del garofano – che ha però scelto di non candidarsi. Ecco i candidati:

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Camera dei Deputati:


Piemonte 1:

Camera 1:
Beatrice Lorenzin
Alessandro Nanni Costa
Monica Rossi
Marco Ghirardello

Camera2:
Massimo Striglia
Paola Francone
Duilio Canale
Anna Maria Eletta Ottaviano


Piemonte 2:

Camera 1:
Andrea Olivero
Renata Remondino
Adelino Icardi
Elisa Celeste Ragusa

Camera 2:
Cinzia Mainini
Antonio Pedrazzoli
Patrizia Rauch
Alberto Abis



Senato della Repubblica:

Senato 1:
Laura Cargnino
Natalino Pastore
Florinda Maisto
Amedeo Pascale

Senato 2:
Roberto Marmo
Maria Letizia Viarengo
Andrea Zaio
Stefania Filippone

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

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Bavarian Open: la coppia di pattinaggio artistico junior Carli-Pauletti conquista l’argento

Lunedì 29 gennaio, nel prestigioso trofeo internazionale Bavarian Open ISU di Oberstdorf, la coppia junior di pattinaggio artistico, formata da Sara Carli e Marco Pauletti, ha conquistato la medaglia d’argento. I due pattinatori, campioni italiani junior in carica, che vestono i colori dell’Ice Club Torino, diretto da Claudia Masoero, si sono classificati al secondo posto, alle spalle degli statunitensi Laiken Lockley  e Keenan Prochnow, totalizzando il punteggio di 115.73. La coppia, allenata da Cristiana e Fabiana Di Natale, ha presentato un programma corto pattinato sulle musiche del film “Alexander” e un programma lungo nel quale ha interpretato la colonna sonora del “Mago di Oz”. Le coreografie sono state curate da Matteo Zanni e Andrea Vaturi. Sara Carli e Marco Pauletti pattinano insieme soltanto dal maggio 2017, ma, in questi mesi, si sono messi in evidenza per l’affiatamento e per l’esecuzione di elementi tecnici come i salti lanciati, i sollevamenti e i doppi axel in parallelo.

 

Barbara Castellaro

 

www.iceclubtorino.it

Comune e Regione salvano i lavoratori dei musei

Sì è tenuto all’assessorato al lavoro della Regione Piemonte, il secondo tavolo per esaminare la vicenda degli esuberi dichiarati dalla Fondazione Torino Musei. Erano presenti i vertici della Fondazione, la Città di Torino, la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali. Nel corso dell’incontro si è definito un percorso che permetterà di salvaguardare tutti i posti di lavoro, attraverso l’assorbimento da parte della Città del personale ex comunale, al maggiore impegno finanziario della Regione e a un piano di riorganizzazione delle attività della Fondazione. Un risultato positivo, per il quale le istituzioni esprimono soddisfazione, alla luce dell’impegno messo in campo a fianco della Fondazione Torino Musei per la tutela dell’occupazione, nonché per la messa in sicurezza e lo sviluppo della stessa. Prosegue intanto il percorso, condiviso tra la Città e la Regione e con gli altri soci, che porterà la Fondazione a diventare Fondazione Torino Piemonte Musei: in tale ente, a fianco dei tre musei della Città di Torino si aggiungerà, attraverso un percorso condiviso, il Museo Regionale di Scienze Naturali. Verrà inoltre costituito un ufficio dedicato alle attività di coordinamento e supporto al sistema museale regionale.

ABIT E GRUPPO ABELE INSIEME PER LE MAMME IN DIFFICOLTÀ

Quando qualcuno inizia una nuova avventura si dice che il progetto sta abbracciando un’idea, la difende, tanto da portarla a compimento. L’idea – questa volta – ha a che fare con la solidarietà e vede unite due realtà di eccellenza del territorio piemonteseAbit, la storica cooperativa lattiero casearia e Gruppo Abele, nato nel 1965, che si impegna quotidianamente a rendere “libero chi non lo è”, cioè i poveri, gli emarginati, gli ultimi. Insieme, per i prossimi 3 anni, lavoreranno alla realizzazione del progetto “Abbraccia una mamma”, presentato  nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Gruppo Abele, per il miglioramento della qualità della vita di 80 nuclei mamma-bambino in situazioni di svantaggio e vulnerabilità, nella città di Torino.

“Noi veniamo dal mondo e dalla cultura contadina e vorremmo riprendere alcuni valori come la condivisione, la cooperazione, la solidarietà anche per il nostro modo di fare impresa. Non vogliamo restare isolati nei territori dove operiamo, ma mettere loro a disposizione la nostra esperienza e competenza, dando un contributo per la crescita, anche sociale, per le nostre comunità” -ha esordito così Paolo Fabiani, Presidente Trevalli Cooperlat, intervenuto alla conferenza.

“Abbraccia una mamma”, il logo impresso sui cartoni del latte e sui prodotti Abit che sostengono il progetto in sinergia col Gruppo Abele: “è un marchio che parla – ha affermato don Ciotti – perché dà voce a chi viene messo ai margini, a chi vede negati i propri diritti e la giustizia sociale. E’, però, anche un segno di speranza. La costruiamo insieme: Abit come impresa etica che sceglie di sostenere un progetto sociale, noi col nostro impegno, da oltre 50 anni, vicini gli ultimi”.

Il percorso prevede una serie di azioni che vanno dalla fornitura – due volte a settimana – di “pacchi spesa” contenenti prodotti lattiero caseari all’organizzazione di corsi di formazione professionalizzanti con presenza di tutor indirizzati alle mamme, utili per un loro eventuale inserimento nel mondo del lavoro, da lezioni di  educazione alimentare per le mamme coinvolte nel progetto al fine di trasferire loro le nozioni fondamentali per la corretta alimentazione e la salute dei loro piccoli alle visite in fattoria per far scoprire ai bambini l’origine ed il percorso del latte, fino all’allestimento di uno spazio giochi con sala merenda e bagni per i bambini che frequentano il Gruppo Abele.

Abit e Gruppo Abele hanno scelto di fare sinergia per un percorso di strada comune: sostenere una società più attenta alla cultura dell’accoglienza, piuttosto che all’esclusione.

Parassiti e muffa nel panificio, sette denunciati

I Nas hanno denunciato sette persone per numerose irregolarità sanitarie nel loro panificio industriale in provincia di Torino. I carabinieri  e il Nucleo ispettorato del lavoro, hanno trovato le materie prime per produrre il pane, invase da parassiti. Le pagnotte venivano spostate dall’area della cottura allo stoccaggio in ceste trascinate sul pavimento. Inoltre, nei contenitori dei semilavorati, impasti lievitati, strutto, insaccati, semi di sesamo erano ammuffiti.

Pm10 inquinanti, il Comune propone di abbassare la soglia a 40 mcg

Il Comune di Torino  vorrebbe abbassare la soglia massima consentita della concentrazione delle Pm10 da 50 a 40 microgrammi al metro cubo a partire dal  prossimo inverno. La Città punta a sostituire il  blocco totale del traffico previsto a livello ‘viola’ con l’estensione oraria del blocco fino all’Euro 5 diesel inserendo  anche i veicoli a benzina Euro, mentre  tutti i mezzi euro 0, con qualsiasi alimentazione, sarebbero banditi per sempre e verrebbero introdotte esenzioni per i veicoli commerciali immatricolati entro il quinquennio precedente. Queste proposte saranno presentate al Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria promosso dalla Città Metropolitana. Il Comune propone anche  l’adozione di due controlli settimanali il lunedì e giovedì su cui basare l’attivazione del blocco.

 

(foto: il Torinese)